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    Predefinito Albanese ottiene lo status di rifugiato in Italia

    Speriamo solo che la sua storia sia vera, e non un escamotage per non pagarsi il posto in gommone.

    Eventualmente, vista l'arretratezza mentale degli albanesi, potremmo in cambio mandargli Bagnasco e tutto il Vaticano.
    Starebbero bene gli albanesi che avrebbero una forza retrograda in casa, staremo meglio noi che ci liberiamo




    Un 21enne albanese ha richiesto e ottenuto lo status di rifugiato in quanto sottoposto a gravi minacce, anche di morte. Soddisfazione dell’Arcigay toscana e della Provincia di Pistoia.




    PISTOIA – Il coordinamento regionale dell'Arcigay della Toscana e l’Assessorato alle politiche sociali della Provincia di Pistoia hanno reso noto con soddisfazione che il mese scorso è stato concesso lo status di rifugiato (ai sensi dell’art. 1 della Convenzione di Ginevra) a un ragazzo 21enne albanese, perché omosessuale e oggetto di pesanti minacce da parte del suo contesto sociale con effettivo pericolo per la sua incolumità fisica e psichica nel paese di origine. È il primo caso di questo genere in Italia, ma ci sono casi precedenti in altri paesi europei, come in Svezia, con la concessione dello status di rifugiato proprio sulla base del pericolo sociale a cui persone omosessuali sono esposte in Albania e non sulla base del quadro legale, che attualmente non criminalizza più le persone omosessuali adulte.

    Bert d’Arragon, Presidente di Arcigay Toscana, spiega che “Il ragazzo era entrato legalmente in Italia ed aveva ottenuto un permesso di soggiorno. Durante il suo soggiorno ha dichiarato la sua omosessualità allontanandosi anche da suoi amici albanesi, che però sono venuti a conoscenza del suo orientamento sessuale. Successivamente anche la famiglia del ragazzo è stata informata (tramite gli amici che vivono in Italia) della sua omosessualità – forse già sospettata - e lui ha ricevuto pesanti minacce, anche di morte. In seguito a questo, quando è scaduto il suo permesso di soggiorno, non ha avuto il coraggio di ritornare in Albania ed è rimasto in Italia, con il permesso di soggiorno ormai scaduto. Solo con molto ritardo e vincendo le proprie paure e reticenze, si è rivolto ad Arcigay, che lo ha indirizzato al centro antidiscriminazione della Provincia di Pistoia. Purtroppo nel periodo di tempo che è servito per preparare la richiesta dello status di rifugiato è intervenuto anche un decreto di espulsione. Vista la gravità della situazione che il ragazzo avrebbe trovato in Albania (già prima di venire in Italia aveva subito maltrattamenti sul solo sospetto della sua eventuale omosessualità), oltre ad Arcigay e al centro antidiscriminazione della Provincia di Pistoia, che ha curato tutti gli aspetti tecnici della pratica di richiesta di asilo, costruendo anche un dossier dettagliato sull’attuale situazione delle persone omosessuali in Albania, sono stati coinvolti alcuni Avvocati specializzati in materia (Simonetta Furlan che svolge consulenza legale volontaria per Arci-Toscana, Dario Belluccio, Andrea Ronchi). Un aiuto importante è stato fornito anche da parte di personaggi politici come Vladimir Luxuria, Mercedes Frias, Giampaolo Silvestri, Romana Sansa e Giovanni Russo Spena che hanno sostenuto il percorso fatto dal ragazzo mettendo a disposizione la loro esperienza e i loro consigli in merito. Infine – aggiunge d’Arragon - c’è stata la disponibilità di considerare il caso con molta attenzione sia da parte del Ministero degli Interni che da Giovanna Intorcia del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR), e soprattutto da parte della Commissione Territoriale competente per il caso, che ha preso la sua decisione dopo una discussione attenta ed approfondita di tutti gli aspetti della vicenda umana e delle informazioni contenute nel dossier prodotto.”

    Silvia Innocenti Caramelli si fa portavoce in una nota della soddisfazione Presidenza della Provincia di Pistoia, spiegando che “il Centro Antidiscriminazione della Provincia di Pistoia è nato nel 2003 come unica realtà del genere così strutturata in Toscana ed è una delle poche in Italia. Il Centro è stato attivato dall’Assessorato alle politiche sociali della Provincia di Pistoia nell’ambito del progetto “Immigra” (progetto sostenuto dalla Regione Toscana nell’ambito dell’accordo di programma denominato “Toscana Sociale”), in collaborazione con i Comuni e le Associazioni degli immigrati e del volontariato sociale, ed è un servizio finalizzato alla osservazione, informazione e assistenza alle vittime delle discriminazioni per ragioni di nascita, cittadinanza, origine etnica, appartenenza ad una minoranza nazionale, sesso, età, colore della pelle, lingua, religione, ceto sociale, handicap, orientamento sessuale, convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura.” La sede del Centro si trova nel palazzo della Provincia di Pistoia in piazza S. Leone (piano terra). Per informazioni ci si puo’ rivolgere al numero verde dell'Ufficio relazioni con il pubblico della Provincia di Pistoia, 800 246 245. (RT)

  2. #2
    Qui Quoerit Paperinik
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    Citazione Originariamente Scritto da Superpietro Visualizza Messaggio
    vista l'arretratezza mentale degli albanesi
    Guarda che ultimamente non sono uscite delle leggi particolarmente tenere con i razzisti, eh.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Keiros Visualizza Messaggio
    Guarda che ultimamente non sono uscite delle leggi particolarmente tenere con i razzisti, eh.

    mica sono razzista, in quei paesi c'e' arretratezza economica, sociale e culturale, ed ovvio che anche nei ragionamenti siano arretrati.

    Crescendo il benessere e l'istruzione cambieranno anche nel ragionamento.

  4. #4
    simsalabin
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    Citazione Originariamente Scritto da Superpietro Visualizza Messaggio
    mica sono razzista, in quei paesi c'e' arretratezza economica, sociale e culturale, ed ovvio che anche nei ragionamenti siano arretrati.

    Crescendo il benessere e l'istruzione cambieranno anche nel ragionamento.

    Si, ma secondo le leggi a cui si riferisce lui non c'è nemmeno la possibilità di fare un ragionamento e soprattutto di esprimerlo, ergo tu saresti da bruciare sul rogo.

 

 

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