In quel comune sono messi male, magari lo chiamassero campione della svizzera e si togliessero dalle balle.
In quel comune sono messi male, magari lo chiamassero campione della svizzera e si togliessero dalle balle.
Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!
DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!
contro uno che già da molto tempo dovrebbe stare dietro le sbarre visto gli scandali in cui è stato coinvolto, in pratica tutte le forze politiche si sono riunite per non dare Campione in mano a dei mafiosi, chiaro che decidono i cittadini ma se non vince questa lista unitaria di protesta a mio avviso una simile cittadina di fatto non so se può continuare ad essere considerata italiana, se la tengano pure gli svizzeri abitanti compresi.
E’ solo la partitocrazia che si unisce per difendere la categoria.
I partiti vogliono difendesi da chi al di fuori degli schemi, con sistemi che possono anche essere discutibili, si comporta da autodidatta.
I partiti hanno il copyright della gestione dell’amministrazione della cosa pubblica e non vogliono mollare.
Chiunque comanda deve avere l’unzione dall’alto.
E’ dai tempi di Samuele e di Saul che la faccenda si ripete.
Non è cambiato granché.
Pare che sto Salmoiraghi sia uno con condanne per truffa alle spalle e sia noto per essere stato spesso ospite dei boss mafiosi che circolano attorno al casinò di Campione, si è pure fatto la villa nell'isola di Vulcano
A DENTI STRETTI: COME CI SI SENTE DA IMPUTATO PER AVER DETTO LA VERITA’ (19/05/2004)
- Ho ricevuto un avviso di conclusione indagine e dovrò presentarmi al Tribunale di Messina, come imputato. Me lo ha comunicato un gentile e sorridente ispettore della Squadra mobile. Tutta colpa della voglia matta di raccontare la storia di Salvatore Siracusano e Santino Fortunato Pagano, gli imprenditori più interessanti, per certi versi, per i cronisti che hanno fiuto, dopo gli arresti di Calisto Tanzi e Sergio Cragnotti. Adesso vado a ripetere, sperando che la memoria non mi inganni, quello che già fu trascritto in moltissimi verbali, suppongo di facile consultazione anche per l’ultimo dei pubblici ministeri di questa Repubblica. Niente di così scandaloso, anche perchè fatto da alcuni colletti bianchi e dai padrini di Cosa Nostra alla luce del sole. E con tanto di complicità istituzionale. Proprio come i crac Parmalat e Cirio.
Nel frattempo, mentre i due sicilianuzzi se la ridono alla faccia della verità, io dovrò presentarmi in un tribunale per essere giudicato quale diffamatore di questi galantuomini: ma questa è la legge e va rispettata. Giustizia lenta, ma inesorabile. Cosa avrei fatto di così grave? Ho semplicemente raccontato la vicenda di Campione d’Italia.
Un ventennio di perversi intrecci tra mafia siciliana - politici e burocrati campionesi, finanzieri e imprenditori poi risultati collegati con il terrorismo internazionale.
Questi i fatti: Agli inizi degli anni ‘80 Cosa Nostra catanese iniziò la scalata al casinò di cui presto se ne impadronì. Considerate che vi sono anche intercettazioni telefoniche dell’aprile del 1993 nelle quali dalla viva voce di Nitto Santapaola si apprese che egli da latitante si recò in gita di piacere con la moglie a Campione d’Italia ove erano stati effettuati investimenti economici di loro "amici". Era successo che a seguito di un blitz della magistratura di Como e di Milano, eseguito dal capitano dei Carabinieri Chierico, vennero compiuti, nella metà degli anni ‘80, numerosi arresti tra cui quello di Lucio Traversa.
Dopo l’inizio del processo per tali fatti, prima a Como e poi a Milano (la sentenza definitiva è del 25.6.1996), il vuoto creatosi venne colmato dal rampante imprenditore Salvatore Siracusano e dal suo socio, l’onorevole Santino Pagano, i quali trasferirono a Campione diversi capitali utilizzati per effettuare talune costruzioni immobiliari in quel centro. Turiddu Siracusano arrivò a Campione quale fiduciario di Vittorio Governale, già allontanato dal Casino nel 1984 e nipote del mafioso Lucio Traversa di Caltagirone (Catania).
Già nel 1992, dopo che le società del Siracusano e Pagano avevano iniziato a costruire e dopo che usufruivano dei servizi del casinò, quali prestigiosi clienti (venne loro concessa la speciale carta platino), la Questura di Como così indicava il personaggio Siracusano: "Attendibile ricostruzione vorrebbe nella persona del Siracusano un fiduciario nelle mani dei sodalizi malavitosi - operanti per il tramite del Governale, loro emissario - in grado di potere progressivamente realizzare una penetrazione economica nell’enclave avvalendosi di persona che, presente in Campione da alcuni anni anche attraverso investimenti immobiliari già effettuati, risulti soprattutto non compromesso in precedenti vicende giudiziarie". La scalata di Siracusano su Campione fu davvero prodigiosa e rampante. Egli costruì molti immobili dalla fine degli anni ‘80. E come ciliegina sulla torta, alla fine degli anni ‘90 entro in affari anche con il finanziere arabo Youssef Nada, residente in quel centro nella prestigiosa Villa Himmat. Con Nada Siracusano e Pagano programmarono e stanno per eseguire (il ritardo è dipeso dalle difficoltà del Nada dopo gli attentati dell’11 settembre) un piano di lottizzazione che dovrà realizzarsi in Campione sulla via Belvedere con panoramicissima vista sul lago di Lugano: l’affare è pari a oltre 4 milioni di franchi svizzeri.
A seguito dei problemi di Siracusano con la giustizia in atto pendenti presso le Procure Antimafia di Messina e Reggio Calabria (è imputato di riciclaggio, rivelazione in segreto d’ufficio con magistrati, nonché per concorso esterno in associazione mafiosa riconducibile al gruppo Alfano - Sparacio dal 1989 a oggi), costui si è spogliato della società e il tutto è passato formalmente alla S.P.S. di Messina, di cui oggi è legale rappresentate l’onorevole Santino Fortunato Pagano. Quest’ultimo ha pagato le somme per il rilascio della concessione per la lottizzazione in comune con Youssef Nada, ex banchiere di Al Taqwa e altro arabo (entrambi menzionati nell’ultimo rapporto ONU sul terrorismo e sospettati dagli americani di avere finanziato la rete di Bin Laden). Gli affari dalla seconda metà degli anni ‘90 in poi programmati da Siracusano, il Pagano e Nada sono stati protetti dall’ex Sindaco Campionese Roberto Salmoiraghi che ha governato dal 1994 al 2002. Salmoiraghi, che si ricandida alle amministrative di giugno, è anche il medico personale del finanziere Youssef Nada e delle sue mogli. Con il Salmoiraghi sia Pagano e Siracusano hanno avuto progressivi intensi rapporti.
Dalla fine degli anni ‘90 il sindaco più discusso di Campione d’Italia, è stato spesso ospite nella villa del Pagano nell’isola di Vulcano (Isole Eolie) e nel 2001 ha anche acquistato nell’isola siciliana una splendida dimora il cui valore è oggi di oltre 600 mila euro. Roberto Salmoiraghi ha all’attivo una condanna per truffa ed è in atto imputato avanti al Tribunale di Como per il reato di falso.
Si tratta del procedimento ove hanno quasi tutti patteggiato, compreso l’allenatore della Roma, Fabio Capello, per la vicende delle false residenze. Salmoiraghi non ha patteggiato in quanto la pena superiore a mesi sei gli determinerebbe la causa di ineleggibilità. Ritornando ai fatti di Campione e alle collusioni mafiose di Pagano e di Siracusano, giova evidenziare che per Siracusano ci sono diverse dichiarazioni di pentiti allegate nel fascicolo nel quale risulta imputato per concorso esterno nell’associazione mafiosa Alfano - Sparacio. Nei confronti di Pagano, anche se ancora non è stato rinviato a giudizio, vi sono dichiarazioni di collaboranti datate 1993. In una del 21/5/1993 il pentito Mario Marchese (boss del quartiere Giostra di Messina) lo dà presente a una riunione con Alfano, lo stesso Marchese e alcuni mafiosi - imprenditori di Bagheria (Palermo) per concertare l’aggiudicazione e l’esecuzione dei alcuni lavori pubblici nella città di Messina negli anni 1984.
Nessuno dei pm di quegli anni ha mai chiarito i misteri della vicenda: collusioni o ignavia? Sarà questa una buona occasione per fare giustizia. Con me imputato, mio malgrado.
http://www.vivereacomo.com/2006/01/1...ltro-campione/
Si perché il mondo della mafia e delle truffe sono di esclusiva competenza della partitocrazia.
Mafia e truffa sono tollerate quando sono usate per uso privato, ma quando entrano nella sfera della cosa pubblica devono prima di entrare nella scena assumere i panni di un partito.
Quando si recita ad uso cittadini si deve avere i costumi di sena.
Altrimenti la gente comune non riesce ad afferrare il significato della recitazione.
Campione è un comune italiano ma applica il regime fiscale svizzero, usa il franco svizzero, le targhe svizzere, il prefisso svizzero.... è italiano solo perchè dipendeva dalla diocesi di Como prima e dal Ducato di Lombardia poi.
Bisognerebbe farlo tornare un comune "normale". Generalmente i sindaci delle liste civiche-non schierati coi partiti nazionali- hanno successo in qui comuni con la cittadinanza stanca di amministrazioni di cdx e csx, che governano alternativamente.... in questo caso se si alleano hanno qualche speranza.
Ma credo che la questione vada risolta a livello di parlamento nazionale: al diavolo i privilegi e si reinserisce Campione nello spazio economico europeo da qui è fuori.
Al si là della situazione di Campione.
Ammesso e non concesso che qualcosa non funzioni, e che vi siano molti problemi non chiari, però vedere i partiti unirsi per moralizzare un comune credo che sia la migliore barzelletta della settimana.
Si vede che il casinò è scappato dalle mani dei partiti.