Originariamente Scritto da
silvano
Gli usi sono vari a seconda della Chiesa locale ed anche lì può variare secondo le circostanze. Per esempio la cano nizzazione che il patriarcatpo di Mosac fece di molti santi in occasione del millenario della Rus' criostiana ebbe un rito particolare coniato per l'occasione.
Comunque anzitutto occorre precisare che nella Chiesa Ortodossa non esiste la "beatificazione" : l'uso delle due parole "beato", "santo" è perfettamente sinonimico.
Si distingue invee la canonizzazione o, meglio, glorificazione, locale e quella per la Chiesa universale. La prima è compiuta dal Vescovo Diocesano o, come nel nostro caso, dai Vescovi di una determinata nazione o regione .
Consiste nella solenne dichiarazione che il tale sarà dal quel momento onorato di culto pubblico e solenne, avrà una festa ed un officio, non si celebreranno più per lui offici funebri ma offici di intercessione. La canonizzazione catholica la fa il Santo Sinodo presieduto dal Primate (Patriarca, Metropolita o Arcivescovo, secondo le Chiese locali) ed ha lo stesso effetto, solo si trasmettono le Lettere di Canonizzazione ai primati delle Chiese sorelle.
La cerimonia si svolge così: alcuni msi prima il Vescovo (o il Sinodo) emanano le Lettere (la nostra è su questo forum) nelle quali si fissa anche il giorno ed il luogo dell'Officio di Glorificazione. Qiueste vengono mandate a tutte le Chiese della Diocesi (o della Chiesa locale) per essere ltte in tutte le parrocchie e monasteri (o in tutte le cattedrali) . Alla vigilia del giorno fissato si fa l'Officio della Veglia nel quale non si menziona il nuovo Santo. Terminato questo i Vescovi presenti sottoscrivono un Decreto che è, di fatto, la parte dispositiva delle Lettere con una breve premessa e lo depongono sulla Mensa Santa dell'Altare.
La mattina successiva, dopo le ore di Terza e Sesta , essendo le reliquie (se ci sono, nel nostro caso nemmeno si sa esattamente dove sia il luogo della sua sepoltura "apud sanctum Petrum") e l'icona coperta di un drappo deposte al centro della Chiesa dinanzi al Vima. L'ultimo in grado dei Vescovi presenti fa davanti all'icona e celebra l'ultima pannichida in suffragio del santo con l'ultima preghgiera di assoluzione.
Quindi si da lettura solenne da parte dell'Arcidiacono che lo preleva solennemente dall'altare del Decreto di canonizzazione. Quindi il Vescovo o i Vescovi sollefano (è l'0antiuca "elevatio" latina) le reliquie e/o l'icona mentre i diaconi incensano ed il primo Vescovo intona il Tropario del nuovo Santo e prosegue nel primo Officio di Intercessione al santo stesso. Se segue la Liturgia si celebra quella e si rimanda alla fine la venerazione delle reliquie e/o icona. Al termine si prende l'Icona e, come nel rito solito delle processioni si esce dalla Chiesa portando due Diacono li reliquie e/o l'icona del Santo e cantando inni in suo onore prese dal suo Officio appositamente composto. Rientrando in Chiesa l prima i vescovi poi il clero nel'ordine fanno la venerazione delle reliquie e/o icona con tre piccole prosternazioni ed il bacio.
Quindi detta la preghiera di congedo la celebrazione è finita.