mi capita di leggere non di rado su DR che la miglior scelta è non votare.
questa scelta in realtà è un gravissimo errore: è la peggior scelta possibile.
il non-voto non viene interpretato come "azione di totale riprovazione del sistema politico" ma piuttosto come scelta di disinteresse o peggio ancora come indifferentismo verso la vittoria dell'uno o dell'altro partito maggiore, "tanto uno o l'altro va bene lo stesso".
infatti è ragionevole pensare che se uno non va a votare evidentemente è perché non sta poi cosi male e non è interessato a far vincere qualcuno piuttosto che un altro. Chi sta veramente male in questa società invece va a votare perché appunto vuole concretamente fare qualcosa per cambiarla.
per questi motivi occore sempre votare, magari anche dandolo a un micropartito sconosciuto dell'area.
in italia per esempio c'è un circa 20% di astensionismo che potrebbe fare la differenza e invece finisce per non contare nulla.