Pagina 1 di 8 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 77
  1. #1
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito L'Impero Democratico, la Sicurezza Globale, la Guerra Preventiva

    Nell'epoca della globalizzazione integrale in cui stiamo vivendo anche la sicurezza è diventata più che mai un problema globale. L'attentato terroristico dell'undici settembre 2001 negli Stati Uniti ha colpito in modo pesante il mondo intero, con effetti economico-finanziari a catena che hanno accentuato fortemente e accelerato tendenze congiunturali in atto e generato ulteriori fattori destabilizzanti dell'economia mondiale.
    D'altro canto col crollo dell'Unione Sovietica e del tetro mondo comunista che le gravitava intorno, gli "equilibri" mondiali creati dopo la seconda guerra mondiale e consolidatisi fra guerra fredda permanente e varie "distensioni" momentanee, si sono definitivamente infranti.
    Gli Stati Uniti d'America, vincitori delle tre guerre mondiali (le due calde e quella fredda), sono rimasti l'unica super-potenza globale mondiale. Una super-potenza globale in quanto gli Stati Uniti sono tali sotto tutti i profili possibili e immaginabili: quello economico, quello finanziario, quello tecnologico, quello scientifico, quello politico, quello militare, quello culturale.....
    Eppure tutto questo stra-potere, accentuato dalla debolezza politica-militare dell'Europa e dalla sua inconsistente politica estera, è sentito come insufficiente a controllare il mondo e a garantire la sicurezza globale necessaria all'Occidente, di cui gli Stati Uniti sono l'unica locomotiva. Anzi sono rimasti l'unica locomotiva economica e non economica... del mondo intero.

    continua...

  2. #2
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Nell'era della globalizzazione capitalistica, l'instabilità di una qualsiasi area geo-politica del mondo ha ripercussioni, spesso pesanti, sui mercati finanziari mondiali.
    La dipendenza della sicurezza e del benessere dell'Occidente dall'ordinato funzionamento del mercato mondiale è evidentissima, come è evidente quanto questo benessere e questa sicurezza dipendano anche in larga misura dalla disponibilità delle risorse del Sud del mondo (materie prime, manodopera a basso costo), dalla loro accessibilità, e dalla formazione di nuovi mercati ( con sviluppo progressivo delle aree in precedenza troppo povere) in grado di assorbire i prodotti tecnologici dell'Occidente sviluppato.
    Dopo l'undici di settembre l'esigenza di garantire una protezione ad ombrello di tutto il sistema da qualsiasi pericolosa perturbazione è sentita dalla "Global Class" transnazionale degli affari, che indipendentemente dalla nazionalità, ha la piena consapevolezza che la "sicurezza globale" può, in questa fase storica, essere assicurata soltanto dagli Stati Uniti d'America, magari alla guida di una coalizione di nazioni democratiche capaci di spegnere sul nascere ogni sorta di possibile incendio che dalla periferia possa divampare verso il cuore del sistema facendolo colassare.
    Vi è, insomma, un sentimento di potenza da un lato, che è evidente in alcuni ambienti culturali e politici degli Stati Uniti, che non riesce però ad aver ragione dall'ancora più diffuso, su scala mondiale, sentimento di precarietà.

    continua....

  3. #3
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Fortunatamente per il mondo intero l'unica Super-Potenza rimasta è una Potenza a Democrazia Liberale con solidi valori, che costituisce una delle due gambe della Civiltà Occidentale. Disgraziatamente per il mondo intero l'altra gamba, l'Europa...è politicamente troppo debole e priva di una cultura politica e di un'autocoscienza da potenza globale.
    Come ha notato Robert Kagan la funzione "imperiale" statunitense si sviluppa "nel vuoto europeo" caratterizzato da una evidente refrattarietà dell'Europa " ad assumersi gli oneri (soprattutto quelli militari) dell'equilibrio internazionale".
    Con il documento THE NATIONAL SECURITY STRATEGY OF THE UNITED STATES OF AMERICA l'Amministrazione americha ha nel 2002, per la prima volta in modo esplicito, dichiarato di volersi assumere le responsabilità derivanti dal suo status di Potenza Globale.
    Le direttrici di questa "assunzione di responsabilità" della grande potenza democratica e capitalistica, che l'Amministrazione Bush ha indicato senza alcun falso pudore e con grande onestà, sono costituite sostanzialmente dal potenziamento della forza militare statunitense al fine del controllo strategico delle aree critiche del pianeta.

    continua....

  4. #4
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    La politica internazionale degli Stati Uniti verso la "sicurezza globale", nel contesto della guerra al terrorismo, tende apertamente a ridisegnare gli equilibri mondiali imponendo, vuoi con sistematici interventi economici volti ad assicurare l'instuararsi e il consolidarsi ovunque di regimi democratici, vuoi con l'impiego (minacciato o reale, a seconda delle circostanze) della forza militare, la pax americana .
    In questo contesto si sono confrontate negli USA diverse tendenze, talune multilateraliste, altre unilateraliste moderate, altre ancora unilateraliste spinte. Il fine complessivo e strategico resta però quello della "pacificazione globale" (necessaria alla sicurezza globale e all'economiai globale come l'aria per respirare), tramite la costruzione di un ordine globale vigilato dalla SuperPotenza americana con il concorso di alleati che possono essere più o meno coinvolti in ragione della loro affidabilità globale. L'inaffidabilità dell'Europa come potenza capace di assumersi responsabilità mondiali in modo unitario in collaborazione dialettica con gli USA, ha favorito in questa fase gli unilateralisti, che se non altro dimostrano di aver più dei loro...avversari.....la forza realistica dei fatti dalla loro parte.

    continua....

  5. #5
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Robert Kagan accusa apertamente l'Europa di essere prigioniera di una visione kantiana dello spazio politico globale, e quindi di non rendersi conto della realtà, che per quanto spiacevole, va invece guardata negli occhi. La mentalità delle elites politiche europee, ma anche di larghe masse di cittadini dell'Europa occidentale (con parziale esclusione dell'ex potenza imperiale britannica), costituisce un elemento della sua debolezza e inadeguatezza ad assumersi un ruolo correlato all'importanza economica e culturale del Vecchio continente. Tuttavia la mentalità "kantiana" europea è stata posta correttametne da Kagan in relazione con la storia europea, soprattutto con quella del XX secolo con tutte le sue immani tragedie.
    Se come nota Carlo Pelanda: " un disordine locale riverbera e si amplia mondialmente. Ed è naturale che l'azione di polizia e controllo debba estendersi su tutto il letto globale ", la possibilità dell'Europa di svolgere un ruolo è fortemente limitata.
    Uno degli elementi fondamentali di questo limite è senza dubbio la divisione politica dell'Europa e soprattutto la divisione delle politiche estere, ancora legate agli egoismi nazionali dei singoli stati.

    continua....

  6. #6
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Robert Kagan realisticamente descrive il mondo come un oceano hobbesiano, uno spazio perturbato dai conflitti e sostanzialmente caotico, dominato dalla logica selvaggia e primitiva dell' homo homini lupus . L'Europa ha potuto fino ad oggi vivere in realtiva tranquillità, nel proprio spazio locale, coltivando la propria illusione "kantiana", soltanto perchè l'oceano hobbesiano è stato controllato talassacraticamente dalla potenza americana, prima in "equilibrio del terrore" con la totalitaria Unione Sovietica, quindi in splendida solitudine . Gli europei hanno goduto politicamente ed economicamente (con l'irrisorietà delle loro spese militari) della tutela americana per molti decenni, e pensano di poter continuare a rifiutare le proprie responsabilità per l'eternità, come se i fatti del mondo non li riguardassero.
    In questa nuova era mentre l'America si dimostra sempre più risoluta a costruire un nuovo ordine internazionale, l'Europa si dimostra sempre più incapace di affermarsi come una potenza autonoma e unitaria.
    La Comunità Europea è militarmente lillipuzziana rispetto al Gulliver americano, la sua spesa militare è meno di due terzi di quella americana. Pertanto i "neogollisti" europei sfogano le loro pretenziose aspirazioni a "controbilanciare" lo strapotere d'oltre Atlantico attraverso un ricorso furbesco alle istituzioni internazionali e sovranazionali, cercando di ancorare anche gli americani, o addirittura di ingabbiarli nel loro ambito.
    Ovviamente gli Stati Uniti, unilateralisti o multilateralisti che siano, non accettano affatto alcuna limitazione della loro libertà d'azione da chi poi li lascia da soli o quasi ad affrontare la parte più pesante e pericolosa del "lavoro" di sicurezza planetaria, che in ogni caso le istituzioni internazionali non possono fare a meno di delegare in massima parte loro quando si tratta di ....fare sul serio.

    continua...

  7. #7
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Come ha notato giustamente Hulsman : " Debolezza militare, stagnazione economica e divisioni politiche: questa è la realtà che sta di fronte ai governanti americani quando osservano il Vecchio Continente. Nonostante le sue speranze e i suoi buoni propositi, è improbabile (sebbene non impossibile) che l'Europa intacchi il primato dell'America nel lungo periodo. E questo NON dipende da un sentimento di rispetto o di devozione verso Washington, ma è piuttosto il risultato dell'impotenza del Vecchio Continente ".
    L'analisi per quanto impietosa è incontrovertibile, e peggiorata dalla considerazione sulla divisione delle piccole potenze europee quando si tratta di cooperare per una politica estera comune capace di rapportarsi con gli Stati Uniti in modo coerente con i propri interessi particolari ma sostanzialmente conseguente alla necessità di garantire l'ordine internazionale di cui l'intero Occidente necessita.
    Se gli europei come scrive, sulla scorta delle analisi di Kagan, Andrea Marcigliano : " Non vogliono essere costretti ad uscire dal loro illusorio spazio di pace, non vogliono mettersi in gioco, rischiare, tornare a fare una politica di potenza. Che poi è a ben guardare, l'unica vera politica " la loro possibilità di influire positivamente sugli eventi del mondo, controbilanciando in modo costruttivo la potenza dell'alleato americano, rischia di scemare ulteriormente.
    Paradossalmente proprio con i suoi attuali atteggiamenti schizoidi, disuniti e di velleitario differenziarsi dalle responsabilità americane sull'ordine mondiale, rischiano di rendere gli europei subordinati di fatto in modo irrimediabile alle scelte di Washington, e soprattutto subordinati permanentemente, dal punto di vista economico e culturale, ai destini degli Stati Uniti d'America.

    continua...

  8. #8
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Se gli Stati Uniti dispongono, relativamente, della potenza economica, militare, politica, finanziaria, culturale necessaria per tendere ad assicurare l'indispensabile ordine mondiale, garantendo la propria superiorità strategica, gli europei non hanno queste capacità, anche se possiedono il potenziale economico per costruirsene uno in un periodo relativamente accettabile. Ma i costi di questa operazione imporrebbero agli europei scelte precise per le loro politiche economiche.
    Gli Stati Uniti d'America, nota Carlo Pelanda " sono la sola locomotiva. Tutti gli altri sono vagoni, di cui parecchi molto scassati. "
    La struttura del rapporto fra l'economia americana (locomotiva) e quelle degli altri paesi (vagoni) ha alcuni elementi vistosi di criticità.
    Gli Stati Uniti sopportano da diverso tempo un eccesso di importazioni che determina un ingente deficit commerciale (che si avvicina ormai al 5% del PIL).
    Carlo Pelanda nota che questo deficit " significa che bilanciarlo in forma finanziaria il mercato statunitense deve attrarre milardi di dollari al giorno. Ma se tale quantità di capitale globalizzato non ritorna, allora il dollaro cade a picco e l'economia statunitense inseme a quella globale vanno in depressione ".
    Ovviamente si potrebbe rispondere: che cosa aspettano gli americani a ridurre il deficit commerciale?
    Gli americani potrebbero agire sulla moneta in modo da rendere meno competitive le esportazioni europee e nipponiche, riequilibrando il sistema. Ma il sistema globale sarebbe sul serio messo in equilibrio? Come osserva lo stesso Pelanda : " Tale deficit è per l'Europa e per il Giappone un surplus netto. Con la complicazione che senza di questo non potrebbero fare crescita in quanto non ne hanno la capacità interna; compromessa strutturalmente dall'inefficienza dei loro modelli consociativi e protezionistici ".
    In un sistema politico-economico globale i problemi oltre che globali sono anche globalmente complessi.

    continua...

  9. #9
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Se l'Europa fosse in grado, con il Giappone, di soccorrere gli Stati Uniti nel ruolo di locomotiva, cessando di stare al traino, ciò sarebbe di giovamento anche per le cosiddette economie emergenti, che avrebbero ovviamente un'estensione delle loro esportazioni in attesa del consolidamento dei loro mercati interni.
    Quanto questi problemi siano in correlazione con la globalizzazione della democrazia e dei diritti risulta intuitivo, vista la relazione intercorrente fra capitalismo democratico e sviluppo, e in considerazione del fatto che oramai la diffusione della democrazia, come elemento di stabilizzazione, oltre che per ragioni ideologiche ed etiche, è diventata una delle fondamentali scelte degli Stati Uniti, che si sono resi conto dell'impossibilità di garantire il controllo strategico sul "mondo hobbesiano" attraverso il sostegno ad elite locali corrotte e non affidabili.
    La concezione strategica della SuperPotenza Talassocratica Americana per il controllo del "caotico oceano hobbesiano", si esprime anche mediante la convizione, politica, economica ed etica che il mondo debba essere possibilmente reso tutto Democratico, Capitalista, Liberale.
    In questo contesto generale, considerato anche il timore americano di subire un mercato non competitivo, alterato politicamente da perturbazioni incontrollabili, si spiega la linea dell'intervento preventivo, legittimata, come spiega Antonio Saccà, dalla necessità di impedire " che taluni Stati possano usare la loro capacità produttiva sia per creare strumenti di sterminio, sia per avvantaggiarsi di eventuali fonti di energia o di materie prime per situazioni negative, dissolutrici ".

    continua....

  10. #10
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    La guerra del terrorismo e degli Stati Canaglia contro la sicurezza e la stabilità internazionale è un fatto che ha avuto nell'evento dell'undici di settembre del 2001 la sua più clamorosa e spettacolare dimostrazione. Quella tragedia ha evidenziato, come ha scritto il sociologo Baudrillard " l'intima debolezza del sistema globale " pur in presenza della più grande SuperPotenza " Imperiale " che la storia umana abbia mai avuto modo di vedere.
    In questo contesto la politica di sicurezza globale di cui la potenza globale americana si fa portatrice ha una precisa connotazione etica, oltre che politica, militare ed economica. Non si tratta di mero rivestimento ideologico e propagandistico, come invece fu per certi versi la retorica della "guerra umanitaria" dell'era Clinton, ma di una convinzione profonda di una parte fondamentale delle attuali elites politiche neo-conservatrici americane. Gli oltre sessanta intellettuali americani autori della "Lettera dall'America", significativa espressione di questa mentalità di fondo, che fonda eticamente la strategia americana di guerra preventiva, sostengono con forza che " La guerra giusta può essere decretata solo dagli Stati Uniti, poichè la loro azione si ispira a valori ineccepibili (...) accompagnati da una forza che da all'azione la necessaria rapidità ".
    Questa visione "unilateralista" è sostanzialmente determinata da un realismo disincantato sulla natura degli alleati degli Stati Uniti, sulla loro reale capacità politica-economica, sulla loro efficienza e potenza militare, sulla loro lealtà.
    Ma anche le componenti multilateraliste dell'amministrazioni americana sottolineano il diritto/dovere morale degli Stati Uniti, in forza dei valori etici che rappresentano, di guidare le coalizioni democratiche nelle scelte strategiche e nell'attuazione delle misure indispensabili a garantire la sicurezza globale.

    continua....

 

 
Pagina 1 di 8 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. la guerra preventiva
    Di Pablo nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 18
    Ultimo Messaggio: 17-11-04, 19:27
  2. L'impero biotech globale
    Di Davide (POL) nel forum Energia, Ecologia e Ambiente
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 28-01-04, 19:31
  3. Guerra preventiva
    Di Ulan nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 12-01-03, 13:03
  4. Guerra preventiva e repressione preventiva
    Di Roderigo nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 16-11-02, 23:07
  5. Guerra preventiva e repressione preventiva
    Di Roderigo nel forum Sinistra Italiana
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 16-11-02, 22:29

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito