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    Predefinito islamici oggi come i cristiani ieri: in guerra tra di loro

    Guerra Fredda nel cuore dell'Islam


    Arabia Saudita contro Iran, sunniti contro sciiti. Una lotta senza quartiere, dove anche la religione diventa uno strumento
    Il Rinascimento, nella cultura italiana, occidentale e mondiale, corrisponde a un'età dell'oro. La luce si accende dopo il buio del Medio Evo, l'uomo torna al centro dell'Universo. Questa lettura, la cui semplicità farebbe inorridire Le Goff e non solo, racconta solo una parte della storia del periodo che gli studiosi fissano tra il XIV e il XVI secolo. Il Rinascimento, infatti, fu prima di tutto un'epoca di grandi sconvolgimenti economici, politici e sociali, assunto come epoca di confine, vissuta dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, nella quale maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi.

    Da qualche tempo, nel mondo islamico e non solo, si parla di rinascimento sciita. La grande spaccatura nell'Islam avvenne dopo la morte del Profeta Mohammed, nell'anno 632, quando la lotta per la sua successione divise per sempre le due grandi anime della fede musulmana. Da quel periodo, la storia dei credenti è caratterizzata da un sostanziale dominio dell'identità sunnita a scapito di quella sciita. Un senso di persecuzione e di martirio accompagna, da allora, la fede sciita, che mai si è piegata del tutto al dominio sunnita e che, nei secoli, è sopravvissuta fino ai giorni nostri. Qualcosa, all'improvviso, cambia. Nel 1979 in Iran, che all'epoca si chiamava Persia, la Rivoluzione Islamica viene saldamente tenuta nelle mani dell'ayatollah Khomeini. Lo sciismo non solo torna a mostrarsi fiero e indomito, ma guadagna il potere del più grande Paese sciita del mondo. Una Rivoluzione che si vuole fare modello, per altri sommovimenti a livello globale. Un cambiamento che punta a ridisegnare il mondo islamico, prima ancora che quello occidentale.
    Un monito, in particolare per le ricche monarchie del petrolio del Golfo Arabico e per i regimi laici dell'universo musulmano. Un monito e una minaccia. La reazione è furiosa e immediata: con l'appoggio degli Stati Uniti, non meno preoccupati dei paesi sunniti della variabile Iran nella regione, l'Iraq attacca il regime degli ayatollah. Due milioni di morti, ma l'Iran non cede.

    Il 1989 segna un punto di svolta: muore Khomeini. Con lui, al momento, sembrano morire anche i sogni di esportare la rivoluzione iraniana. Il regime si rafforza all'interno, diventando molto più attento agli affari finanziari che a quelli dello spirito. L'Iraq, come un animale ferito, si rivolta contro i suoi vecchi amici e invade il Kuwait. Gli Stati Uniti, dopo la caduta del Muro nel 1989, sono rimasti l'unica superpotenza e guidano l'attacco a Saddam, battendolo ma non rovesciandolo. Troppo intricata la situazione in Iraq, un paese a maggioranza sciita da sempre in mano ai sunniti, per creare un vuoto di potere senza certezze per il futuro. Tutto, però, cambia ancora: 11 settembre 2001, attentati a Washington e New York. Gli Usa, dopo anni di attesa, danno il via alle operazioni elaborate nel Project for the New American Century (Pnac), un think tank di Washington che ha elaborato le teorie per ridisegnare quel Medio Oriente che possiede tutte le risorse energetiche delle quali si nutre lo sviluppo Usa, ma che sono in mani poco affidabili. Tanti, troppi attentatori dell'11 settembre venivano da quell'Arabia Saudita che per settanta anni ha simboleggiato l'alleato chiave statunitense nella regione. Dopo l'invasione dell'Afghanistan, tocca all'Iraq. Saddam è rovesciato, il vaso di Pandora è aperto.

    Nel 2005 si tengono le elezioni in Iran: diventa presidente Mahmoud Ahmadinejad. Un rivoluzionario della prima ora, esponente duro e puro dello spirito originario della Rivoluzione. La Guida Suprema Khamenei, dopo anni di convivenza forzata con il pragmatismo di Rafsanjani e il riformismo di Khatami, può tornare a contare su un leader animato da una spinta ideologica molto forte. L'Arabia Saudita e tutte le monarchie del Golfo Arabico fiutano il pericolo. Accusate da sempre di corruzione, di tenere legami troppo stretti con gli Usa che proteggono Israele, le monarchie del Golfo guardano all'Iran con rinnovato timore. Anche per il fascino che esercita sulle minoranze sciite al loro interno. Accanto all'Iran, adesso, c'è una potenza sciita come l'Iraq. In Libano, il movimento sciita di Hezbollah è sempre più forte. La Siria è governata da un regime di origine sciita. La situazione si complica e l'Iran non fa mancare l'appoggio agli sciiti in giro per il mondo. Alle armi, come sempre, si affianca la diplomazia. Il contenimento della politica di dominio regionale dell'Iran diventa una necessità per gli Usa e per Israele, ma anche per l'Arabia Saudita e gli altri stati sunniti. Nel caso di questi ultimi, poi, la lotta si colora di implicazioni religiose: la tensione tra sunniti e sciiti deflagra in Iraq, in Pakistan, in Yemen, in Bahrein e in altri luoghi. Una fitna, un disordine nel cuore dell'Islam. Ma anche e soprattutto una nuova Guerra Fredda, nel mondo musulmano. Come il Rinascimento, anche la Guerra Fredda sembra riproporsi. La cortina non è di ferro, ma è fatta dalle pagine del Corano, lette in un modo o nell'altro. La Siria, gli Emirati Arabi Uniti e tanti altri attori, tutti coinvolti nel grande gioco: Arabia Saudita contro Iran.

    Lo speciale di PeaceReporter sull'argomento tenterà di mettere ordine nelle complesse dinamiche che attraversano la regione mediorientale, provando a raccogliere un filo rosso che sottende al conflitto in Yemen e a tanti altri focolai di tensione che ha il suo bandolo in Iran. Interviste, interventi, reportage, inchieste e approfondimenti tenteranno di ricostruire un'analisi credibile delle tensioni che dividono il potere regionale, troppo spesso impastate di letture religiose che rischiano di rendere la situazione più esplosiva di quanto già non sia. Buona lettura.

    PeaceReporter - Guerra Fredda nel cuore dell'Islam

  2. #2
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    Predefinito Rif: islamici oggi come i cristiani ieri: in guerra tra di loro

    Mah, secondo me c'è un po' di confusione sul ruolo di dio....... hefico: :gluglu:


 

 

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