Il neo-eletto Presidente della Repubblica francese Nicolas Paul Stéphane Sarkòzy de Nagy-Bocsa (nobile d'origine ungherese, quasi una tradizione quella degli aristocratici al vertice della "monarchia repubblicana" di Francia) vanta stretti legami con la Corsica. Così come vanta ottimi rapporti con alcuni potenti gruppi immobiliari. Eppure nel recente passato ha ricevuto una sonora lezione trasversale dai Còrsi. Segno di quanto sia profondamente radicata la salvaguardia delle coste oltre le Bocche di Bonifacio. E di come sia vista positivamente la pluridecennale attività del Conservatoire du Littoral, al di là delle opinioni politiche.





da La Nuova Sardegna, 8 maggio 2007

Sarko, il fido amico Camille e la passione per il cemento. Per aiutare il sindaco di Porto Vecchio tentò di cambiare la Loi littoral.



“Sarko” ama la Corsica e la Corsica lo ama. Se c’era bisogno di una prova, questa è arrivata con i risultati elettorali dell’altro ieri per l’Eliseo: sei corsi su dieci lo hanno votato. Per l’esattezza il 61,67 % nel dipartimento del Sud e il 58,82 % in quello del Nord. Legame profondo e antico, quello che lega quest’isola di contraddizioni e di ombre al successore di Jacques Chirac. Tanto che proprio nell’Isola di bellezza Nicolas Paul Stéphane Sarkozy de Nagy-Bocsa, nobili origini ungheresi, ha incontrato il suo primo amore: Marie-Domenique Culioli, figlia del farmacista di Vico, un piccolo paese della microregione di Sagone-Cargese.
Il 23 settembre del 1982 Marie-Domenique diventerà sua moglie e gli darà due figli: Pierre (nato nel 1985) e Jean (nato nel 1987). Il suo testimone non poteva che essere un corso: quel Charles Pasqua, uomo forte del neogollismo negli anni Novanta e suo predecessore al ministero dell’Interno.
E anche se il matrimonio naufragherà nel 1989 dopo l’incontro di Sarko con Cécilia Ciganer-Albeniz, i legami con la Corsica sono rimasti fortissimi. Tanto da creargli anche qualche imbarazzo. L’attuale presidente della Repubblica ha infatti faticato non poco per coprire, quando era ministro dell’Interno, le simpatie politiche e le amicizie dei suoi figli Pierre e Jean. Quasi per un’ironia del destino, infatti, lui, la nuova incarnazione della Francia monolitica e centralista, si è trovato due figli che sentono la “corsitudine” come un sentimento profondo.
Non basta: nel 2002, durante le vacanze estive a Cargese, uno dei figli di Sarko sfuggì alla sorveglianza discreta della polizia e del Renseignements généraux (il servizio segreto del ministero dell’Interno) in una calda sera d’agosto. Scattò l’allarme e si pensò a un’azione dell’Flnc. Ma a notte fonda, il giovane Sarkozy tornò a casa della famiglia della madre Marie-Domenique sull’auto guidata da Christine Colonna, sorella di Yvan, l’uomo più ricercato di Francia per l’omicidio del prefetto Erignac. Anche lei, ovviamente, nazionalista. Yvan Colonna, figlio del deputato socialista Jean-Hugues, verrà arrestato nel 2003 in un ovile vicino a Propriano e rappresenta nell’Isola di Bellezza un’icona del nazionalismo puro e duro.
Ma i legami di Sarko con la Corsica sono anche altri. Politici, prima di tutto. E’ legatissimo a lui, infatti, Camille de Rocca Serra, ultimo discendente di una potente dinastia clanista che ha le sue radici a Porto Vecchio. Figlio di Jean-Paul, detto la “Volpe argentata”, Camille è stato, come il padre, sindaco di Porto Vecchio, presidente dell’Assemblea regionale della Corsica e deputato all’Assemblea nazionale. Insomma, il potere vero.
Ebbene, proprio alla fine della sua intensa campagna elettorale, Sarkozy ha dedicato due giorni alla Corsica. Camillou - come Rocca Serra viene chiamato a Porto Vecchio - è sempre stato al suo fianco. Come un’ombra. E quella visita, proprio nei momenti incandescenti della campagna elettorale, è stata interpretata in Corsica come una promessa: in caso di vittoria, Camille diventerà ministro. E oggi si parla infatti con insistenza del ministero del Turismo.
e questo accadrà, paradossalmente finità il lungo flirt tra Sarko e la Corsica. Finora tutto è stato perdonato all’ex primo poliziotto di Francia. Perché ha sposato una corsa, perché ha due figli che si sentono corsi, perchè ha amicizie influenti nell’Isola, proprio come quella con Camille de Rocca Serra. Strani e insondabili meccanismi dell’Isola di Bellezza: il nemico politico dei nazionalisti può essere anche amato nell’isola che vuole essere una nazione.
Ebbene, il punto di rottura potrebbe arrivare proprio perché la nomina di Rocca Serra a ministro del Turismo coinciderebbe con uno strappo intimo e violento nella coscienza politica della Corsica. Tutta, da destra a sinistra. Nell’aprile dell’anno scorso, Rocca Serra aveva svelato la sua filosofia sullo sviluppo turistico per la Corsica: «Bisogna assolutamente “desantuarizzare” questa isola. Come ? Semplicemente aumentanto dal 12 % al 20 % le aree edificabili sulle coste».
Subito dopo quell’esternazione, il giornale francese Amnistia.net, diretto da Enrico Porsia, ha pubblicato un documento risalente al 1998, nel quale il prefetto Bernard Bonnet (il successore di Erignac) autorizzava Camille de Rocca-Serra a costruire migliaia di metri cubi nel paradiso di Bocca dell’Oro, a sud di Porto Vecchio.
Nel 2001, quando era ministro dell’Economia, Nicolas Sarkozy, utilizzando il grimaldello dello sviluppo turistico per rilanciare l’economia della Corsica, tentò di far passare una deroga alla legge urbanistica nazionale e alla Loi littoral. Come dire: più cemento, più sviluppo.
Ebbene, arrivò la clamorosa bocciatura popolare. Ma Sarkozy, molto sensibile alle pressioni di alcuni potentati immobiliari, come quello del parigino Jacques Dewez, ci ritentò l’anno successivo, inserendo le deroghe urbanistiche nel cosiddetto Paddoc, cioé il Plan d’aménagement e de développement durable de la Corse. Niente da fare: anche qui una bruciante bocciatura popolare. L’85 % dei corsi scelse di mantenere in piedi il sistema di tutela che, attualmente, impedisce di costruire sul 50 % dei circa mille chilometri di costa.
Sarko è avvisato.