martedì 08 maggio 2007


• FULVIA BANDOLI–Cosa possa uscirne ancora non siamo in grado di dirlo ma molte interessanti cose si muovono sulla sinistra del Pd. L'assemblea nazionale che si è svolta sabato cinque maggio a Roma è una di queste. Quel giorno le compagne e i compagni della sinistra Ds ,che al congresso nazionale non avevano condiviso la proposta del Pd hanno proposto, insieme ad Angius, di dar vita a Sinistra democratica, un movimento politico (non un altro partito) che si mette al servizio di una ipotesi precisa,unire, dopo tante divisioni, una sinistra plurale, nelle forme e nei modi che insieme sapremo inventare, un soggetto politico che possa coprire lo spazio vuoto che si è creato nella sinistra italiana. Evitando fughe in avanti, fusioni fredde, pure e semplici (sbagliatissime) operazioni di ceto politico Su questa esigenza mi sembrano ragionare tutte le forze politiche interessate, dal Pdci a Rifondazione,dai Verdi allo Sdi. Ma quel che sta emergendo con forza è che questa proposta incontra l'interesse, il consenso e in qualche caso persino l'entusiasmo, di tante persone che pur stando da tempo fuori dai vari partiti e partitini della sinistra non hanno perso la passione per la politica e per l'impegno sociale. Questo ci deve far pensare!
La buona politica accetta i propri limiti e sa vedere tutte le forze in campo, è rigorosa sui principi ma mite nei modi, rinnova le forme della partecipazione tornando ai soggetti sociali principali,rompe gli interminabili personalismi e si mette al servizio del bene comune.
Ebbene questo nostro piccolo ma significativo Movimento politico è una novità : noi non siamo il centro attorno al quale ruoteranno le altre cose, come troppo spesso pensa chi si affaccia nel panorama politico...e non siamo neppure un pezzetto da annettere ad uno o ad un altro dei partiti già esistenti. Noi possiamo essere un lievito ( qualcuno dice un enzima) che può aiutare tutti a misurarsi oltre i propri perimetri e ad aprire un processo più vasto. Dobbiamo però essere consapevoli di una cosa, dobbiamo esserlo noi ma anche tutti gli altri...se la nostra area politica non avesse condotto quella battaglia congressuale e alla fine non avesse fatto questa scelta quello che sta accadendo oggi non sarebbe stato possibile. Oggi si rimette tutto in movimento e quella nostra scelta è stata importante a questo fine. Noi siamo una piccola novità che può far lievitare un processo più largo e più vasto.
Nessuno dei partiti o dei movimenti esistenti oggi sulla sinistra del Pd può coprire,da solo, il vuoto che si crea con la creazione di quel partito, la sfida ad unirci nasce da questa consapevolezza.
Noi pensiamo che all Italia ( così come serve al mondo) serva una sinistra moderna,di governo, socialista ed ecologista, che rinnova la ricerca del socialismo incrociando di nuovo e di più i grandi temi del lavoro e della qualità dello sviluppo, la libertà femminile, la laicità e i diritti civili, il disarmo, la pace e la non violenza.
Due piccoli incisi sulla laicità e sul socialismo: se coloro che dovrebbero difendere i valori della laicità ( la politica e lo Stato) piegano la schiena, non avremo una chiesa migliore ma più integralista ed è quel che accade.
Due parole sul socialismo, e sulla necessità di rinnovarne alcune categorie interpretative: il laboratorio socialista in Europa è fecondo, pur non essendo privo di contraddizioni e di differenze. Ma dentro quel laboratorio si discutono tutte le grandi contraddizioni della modernità, clima ed energia, povertà, disarmo, migrazioni e sicurezza del mondo (temi interconnesi), ruolo, posto, diritti e sicurezza del lavoro nella società moderna, e tanto altro ancora. Noi riteniamo che in quel laboratorio sia giusto stare, noi pensiamo di poter contribuire anche al suo rinnovamento. Se questa è l'altezza della sfida due cose sono indispensabili: in primo luogo tornare ad un esercizio purtroppo un pò smarrito e che attiene la produzione di pensiero politico e il confronto delle idee (dandoci al più presto un luogo comune per poterlo fare), in secondo luogo riportare la politica vicino alle persone e ai loro concretissimi bisogni. Mai come ora i politici e la politica sono stati così distanti ma aggiungerei antipopolari. E noi non possiamo pensare di esserne estranei.
Temo non poco gli appelli al popolo delle primarie e al popolo in generale, fatto solo una volta ogni tre anni per scegliere un nome e neppure una idea, e poi quello stesso popolo entra in congelatore e non decide più nulla...mi pare che ci vengano richieste dai cittadini e dai lavoratori forme continuative ed effettive di partecipazione e rappresentanza ed è su questo terreno che dobbiamo trovare risposte convincenti.
Sinistra democratica nasce dunque oggi, i suoi piedi sono nel territorio e le gambe che la faranno camminare sono i molti che hanno fatto la battaglia congressuale con noi ma prima di tutto i moltissimi che si dichiarano interessati ad una ipotesi di nuove forme di unità a sinistra e che mandano segnali da tutta Italia e sono pieni di attese che speriamo di non deludere. Senza una forte apertura esterna saremo un qualificato gruppo dirigente e due gruppi parlamentari,condizioni necessarie ma non sufficienti a portare a termine il progetto e la sfida che tutti abbiamo di fronte.
I giornalisti vogliono far presto ,incasellarci in poche ore, ma stavolta non sarà così. Ci attende un percorso difficile, lo vogliamo fare assieme a tutti coloro che già lo hanno iniziato e a coloro che si mettono per strada solo ora o che ancora non hanno deciso.
Credo che se alla fine della strada riuscissimo a dar vita, nel rispetto delle nostre storie ma senza restarne prigionieri, ad una sinistra plurale generosa ed unitaria, avremo dato sicuramente una risposta all' altezza di ciò che la formazione del Pd pone di fronte alla sinistra italiana tutta. Abbiamo molta strada da fare ma conosciamo la direzione. Buon lavoro a tutte ed a tutti noi.