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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Testimonianza
    Ospite

    Predefinito Strategie del capitale internazionale

    Riprendendo, quindi, l’annosa descrizione di quanto l’imperialismo statunitense sta perpetrando nel mondo vale la pena ripetersi, entrando maggiormente nei dettagli e asserendo in base a quanto finora esposto, che la “guerra preventiva” attuata dagli USA verso Afghanistan e Iraq, che la decisione di attaccare questi 2 paesi rivela la natura estorsiva dell’esercizio del potere militare da parte degli Stati Uniti nella fase successiva al collasso dell’ordine bipolare.
    Se durante la guerra fredda la corsa agli armamenti nucleari e le guerre regionali avevano lo scopo prioritario di dimostrare all’avversario il costante accrescimento della propria potenzialità distruttiva, dopo il 1991 minacciare e, ove occorre, impiegare la violenza armata serve, alla superpotenza globale, a impedire che altri Stati possano crescere e, crescendo, emanciparsi dal prelievo parassitario garantito dal sistema internazionali di scambi incentrato sul dollaro.
    A proposito della convertibilità aurea del dollaro, l’aspetto più significativo dell’ultimo quindicennio consiste nella ferma determinazione americana a mantenere, manu militari, la possibilità di approvvigionarsi gratuitamente, imponendo al resto del pianeta un vero e proprio sistema di corvee. Cio’ che emerge con la massima evidenza è che l’uso della forza militare sostiene l’economia del paese che suole ergersi a massimo garante del libero mercato. Paul Kurgman ha usato l’espressione “economia della paura”, suggerendo come quest’ultima sia il principale lubrificante di un sistema economico mondiale ancora incentrato sul dollaro, nonostante tutti i fattori di crisi che ne minano la credibilità. Non c’è da stupirsene. Non si ricorderà mai abbastanza quella teoria politica nella quale si afferma, a scanso di apparenti antinomie, la realtà “solida ed univoca” in cui il liberalismo altro non è che una “regolamentazione” di carattere statale, un “programma politico”, e venga con consapevolezza “introdotto e mantenuto per via legislativa e coercitiva”. All’interno di questa logica di dominio si impone per gli USA come tassello fondamentale ed insostituibile quello di impedire in tutti i modi la creazione di un’unione europea che possa avere STABILI contatti con Russia e Cina , che faccia quindi saltare i piani di dominio politico-militare degli USA ed anche e soprattutto l’assetto economico strategico, oltre che geopolitica. Ma c’è di piu’. Come risaputo, il progetto di un “grande Medio Oriente” riposa sulla ipotesi di balcanizzazione della regione (presidiata da Isreale, poi, naturalmente). La stessa logica ispira le aspirazioni strategiche della Destra Conservatrice americana per quanto concerne la Russia e, appunto, l’Europa. A ben guardare, le ragioni ti tali opzioni sono semplici. In primo luogo, ove si riuscisse a destrutturate gli Stati Nazionali sostituendoli con una miriade di piccoli centri di sovranità, si otterrebbe di trasformare il territorio in una costellazione di micropoteri regionali, incapaci di opporre ai suoi proconsoli la benché minima resistenza sul piano politico-militare. Al tempo stesso vi sarebbe la frantumazione di qualsiasi istituzione sociale privando le popolazioni di qualsiasi tutela contro i processi di privatizzazione in atto, sia sul terreno economico (sindacati) che politico (partiti). Si tratta dunque di un progetto NEO-FEUDALE, che vorrà fare dell’Europa un caleidoscopio di piccole enclave. Ma ciò non deve ingannare. Il rigurgito di localismi, di sottoculture tribali, di nostalgie vernacolari cui ci è dato assistere da un quindicennio a questa parte, dovrebbe averci ben vaccinato contro la presunta irreversibilità deterministica delle c.s. conquiste civili! E lo stesso valga per il “revival” neo-etnico e per la proliferazione di strane appartenenze comunali in ogni parte d’Europa. Del resto, se davvero si trattasse di impraticabili utopie negative, non vi sarebbero tanti movimenti disposti a battersi per la loro realizzazione. Ed invece gli imprenditori politici che si muovono lunghe simili linee strategiche abbondano in tutti i paesi e noi italiani ne sappiamo qualcosa. La Lega di Bossi nasce precisamente con questa idea, già propagandata dalla fine degli anni 80 da Gianfranco miglio, sotto l’insegna secessionista “ex uno plures”. E si muove da sempre con indubbia coerenza verso quest’obbiettivo, appena dissimulato dalla parola “federalista”. La sua avversione nei confronti dell’Unione Europea (“forcolandia”, i suoi progetti di secessione e frantumazione dell’unione nazionale, il suo peculiare populismo, il suo inestinguibile odio per la costituzione repubblicana, il suo retroterra “razzistico-borghese”, tutto questo arsenale ideologico non dovrebbe essere banalizzato come espressione di primivitismo. Andrebbe piuttosto interpretato alla luce della complessa partita internazionale che si sta giocando in questi anni. Il cambiamento politico-economico produce solitamente degli assestamenti sul terreno del corpo sociale, ecco infatti che in Italia assistiamo da una tendenza verso la restrizione degli spazi di libertà sociale che è un vero e proprio processo militarizzazione della società (dallo stadio alla Legge 180, con l’intento di ricostituire il passato sistema manicomiale civile, dal decreto legge sul controllo delle chiamate pubbliche, e-mail, internet per 5 anni in luogo dei precedenti 30 mesi alla legittimità della sbirraglia di intercettare qualsiasi telefonata anche in presenza di un “sospetto”). Significativo anche il progetto di riforma dei codici militari penali: cio’ in virtu’ del fatto che da una parte tale decreto prevede l’applicazione della legge penale militare dall’altra si avvale dell’estrema genericità dell’accusa di terrorismo, che può esser dato a qualsivoglia lotta politica. Il tutto condito con il noto mandato di cattura europeo.
    Tutto’ cio ha fatto e sta facendo dell’Italia l’avamposto dell’americanismo!
    La Lega Nord, Forza Italia, Alleanza Nazionale, incarnano nel loro insieme l’essenza stessa di una Destra reazionaria all’altezza dei tempi, consistente nella miscela di autoritarismo e dissoluzione della sfera pubblica e statale. Cosa altro poter dire se non che le varie prove, citazioni, configurazioni rischiano di sembrare la raffigurazione di un triste sudario con il quale il capitale, tramite i suoi crimini, avvolge lo Stato e la società. Io ritengo che la nostra idea di politica, la nostra visione dell’uomo, non ha bisogno affatto di eventi messianici o apocalittici per mostrare la sua veridicità, non ha bisogno di farlo perché già lo ha fatto! E’ la storia che – giorno dopo giorno – ci dà ragione. Un’idea di Stato organico che nella partecipazione dei suoi membri alla vita sociale in modo qualitativo e differenziato sappia unirsi con un sistema economico sociale e socialista (antimarxista e antimaterialista) che FACCIA SPARIRE LE DIFFERENZE DI CENSO (tanto care agli pseudo fascistelli borghesucci di destra), che renda la produzione e il lavoro un fattore che da dannazione a cui sacrificare la vita per poter sopravvivere, divenga fattore di crescita, di innalzamento e maturazione spirituale della Comunità intera e degli Uomini!
    Una visione trascendente e spirituale che si incarni nello Stato sarà promotore di una religiosità di Stato che guida, avvolge, innalza il popolo: quindi Stato, politica , religiosità fuse in un blocco monolitico. Allora sì che si potrà parlare di Rivoluzione e non di astratti riformi che altro non sono se non gli oppiacei al servizio della borghesia e del capitale, tramite i quali irretire, tradire e deviare le reali pulsioni e i più profondi desideri della massa popolare da parte del potere.
    Infatti il potere è legittimato e va difeso quando si pone al servizio della comunità e non quando , al contrario, in maniera satrapica si sclerotizza e si cristallizza arroccandosi a difesa dei suoi luridi privilegi ottenuti sul sangue delle masse popolari.
    Siamo rivoluzionari, lo siamo sempre stati, forse, è per questo che a differenza di tanti “KAMERADEN” dell’ambiente con la politica non abbiamo mai fatto i soldi, né ci siamo venduti l’anima al diavolo e per giunta abbiamo ottenuto denuncie e processi. Certo, “Kameraden” voi siete i “vincenti” (rispetto ai vostri parametri); perché però quando ci incontrate non avete la forza di guardarci negli occhi?
    MA COME NON ERAVATE VOI I GUERRIERI DURI E PURI?
    Rispondo con uno slogan del maggio francese, del ’68: “la nostra rivoluzione sarà una risata che vi seppellirà!”



    Max De Simone
    FASCISTA NON NEOFASCISTA ATLANTICO DI SERVIZIO

  2. #2
    alfredoibba
    Ospite

    Predefinito

    L' articolo è sul numero di gennaio 2005, c'è l' ho.
    Grandi sopratutto le affermazioni relative a Berlusconi e alla destra radicale.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Testimonianza Visualizza Messaggio
    Riprendendo, quindi, l’annosa descrizione di quanto l’imperialismo statunitense sta perpetrando nel mondo vale la pena ripetersi, entrando maggiormente nei dettagli e asserendo in base a quanto finora esposto, che la “guerra preventiva” attuata dagli USA verso Afghanistan e Iraq, che la decisione di attaccare questi 2 paesi rivela la natura estorsiva dell’esercizio del potere militare da parte degli Stati Uniti nella fase successiva al collasso dell’ordine bipolare.
    Se durante la guerra fredda la corsa agli armamenti nucleari e le guerre regionali avevano lo scopo prioritario di dimostrare all’avversario il costante accrescimento della propria potenzialità distruttiva, dopo il 1991 minacciare e, ove occorre, impiegare la violenza armata serve, alla superpotenza globale, a impedire che altri Stati possano crescere e, crescendo, emanciparsi dal prelievo parassitario garantito dal sistema internazionali di scambi incentrato sul dollaro.
    A proposito della convertibilità aurea del dollaro, l’aspetto più significativo dell’ultimo quindicennio consiste nella ferma determinazione americana a mantenere, manu militari, la possibilità di approvvigionarsi gratuitamente, imponendo al resto del pianeta un vero e proprio sistema di corvee. Cio’ che emerge con la massima evidenza è che l’uso della forza militare sostiene l’economia del paese che suole ergersi a massimo garante del libero mercato. Paul Kurgman ha usato l’espressione “economia della paura”, suggerendo come quest’ultima sia il principale lubrificante di un sistema economico mondiale ancora incentrato sul dollaro, nonostante tutti i fattori di crisi che ne minano la credibilità. Non c’è da stupirsene. Non si ricorderà mai abbastanza quella teoria politica nella quale si afferma, a scanso di apparenti antinomie, la realtà “solida ed univoca” in cui il liberalismo altro non è che una “regolamentazione” di carattere statale, un “programma politico”, e venga con consapevolezza “introdotto e mantenuto per via legislativa e coercitiva”. All’interno di questa logica di dominio si impone per gli USA come tassello fondamentale ed insostituibile quello di impedire in tutti i modi la creazione di un’unione europea che possa avere STABILI contatti con Russia e Cina , che faccia quindi saltare i piani di dominio politico-militare degli USA ed anche e soprattutto l’assetto economico strategico, oltre che geopolitica. Ma c’è di piu’. Come risaputo, il progetto di un “grande Medio Oriente” riposa sulla ipotesi di balcanizzazione della regione (presidiata da Isreale, poi, naturalmente). La stessa logica ispira le aspirazioni strategiche della Destra Conservatrice americana per quanto concerne la Russia e, appunto, l’Europa. A ben guardare, le ragioni ti tali opzioni sono semplici. In primo luogo, ove si riuscisse a destrutturate gli Stati Nazionali sostituendoli con una miriade di piccoli centri di sovranità, si otterrebbe di trasformare il territorio in una costellazione di micropoteri regionali, incapaci di opporre ai suoi proconsoli la benché minima resistenza sul piano politico-militare. Al tempo stesso vi sarebbe la frantumazione di qualsiasi istituzione sociale privando le popolazioni di qualsiasi tutela contro i processi di privatizzazione in atto, sia sul terreno economico (sindacati) che politico (partiti). Si tratta dunque di un progetto NEO-FEUDALE, che vorrà fare dell’Europa un caleidoscopio di piccole enclave. Ma ciò non deve ingannare. Il rigurgito di localismi, di sottoculture tribali, di nostalgie vernacolari cui ci è dato assistere da un quindicennio a questa parte, dovrebbe averci ben vaccinato contro la presunta irreversibilità deterministica delle c.s. conquiste civili! E lo stesso valga per il “revival” neo-etnico e per la proliferazione di strane appartenenze comunali in ogni parte d’Europa. Del resto, se davvero si trattasse di impraticabili utopie negative, non vi sarebbero tanti movimenti disposti a battersi per la loro realizzazione. Ed invece gli imprenditori politici che si muovono lunghe simili linee strategiche abbondano in tutti i paesi e noi italiani ne sappiamo qualcosa. La Lega di Bossi nasce precisamente con questa idea, già propagandata dalla fine degli anni 80 da Gianfranco miglio, sotto l’insegna secessionista “ex uno plures”. E si muove da sempre con indubbia coerenza verso quest’obbiettivo, appena dissimulato dalla parola “federalista”. La sua avversione nei confronti dell’Unione Europea (“forcolandia”, i suoi progetti di secessione e frantumazione dell’unione nazionale, il suo peculiare populismo, il suo inestinguibile odio per la costituzione repubblicana, il suo retroterra “razzistico-borghese”, tutto questo arsenale ideologico non dovrebbe essere banalizzato come espressione di primivitismo. Andrebbe piuttosto interpretato alla luce della complessa partita internazionale che si sta giocando in questi anni. Il cambiamento politico-economico produce solitamente degli assestamenti sul terreno del corpo sociale, ecco infatti che in Italia assistiamo da una tendenza verso la restrizione degli spazi di libertà sociale che è un vero e proprio processo militarizzazione della società (dallo stadio alla Legge 180, con l’intento di ricostituire il passato sistema manicomiale civile, dal decreto legge sul controllo delle chiamate pubbliche, e-mail, internet per 5 anni in luogo dei precedenti 30 mesi alla legittimità della sbirraglia di intercettare qualsiasi telefonata anche in presenza di un “sospetto”). Significativo anche il progetto di riforma dei codici militari penali: cio’ in virtu’ del fatto che da una parte tale decreto prevede l’applicazione della legge penale militare dall’altra si avvale dell’estrema genericità dell’accusa di terrorismo, che può esser dato a qualsivoglia lotta politica. Il tutto condito con il noto mandato di cattura europeo.
    Tutto’ cio ha fatto e sta facendo dell’Italia l’avamposto dell’americanismo!
    La Lega Nord, Forza Italia, Alleanza Nazionale, incarnano nel loro insieme l’essenza stessa di una Destra reazionaria all’altezza dei tempi, consistente nella miscela di autoritarismo e dissoluzione della sfera pubblica e statale. Cosa altro poter dire se non che le varie prove, citazioni, configurazioni rischiano di sembrare la raffigurazione di un triste sudario con il quale il capitale, tramite i suoi crimini, avvolge lo Stato e la società. Io ritengo che la nostra idea di politica, la nostra visione dell’uomo, non ha bisogno affatto di eventi messianici o apocalittici per mostrare la sua veridicità, non ha bisogno di farlo perché già lo ha fatto! E’ la storia che – giorno dopo giorno – ci dà ragione. Un’idea di Stato organico che nella partecipazione dei suoi membri alla vita sociale in modo qualitativo e differenziato sappia unirsi con un sistema economico sociale e socialista (antimarxista e antimaterialista) che FACCIA SPARIRE LE DIFFERENZE DI CENSO (tanto care agli pseudo fascistelli borghesucci di destra), che renda la produzione e il lavoro un fattore che da dannazione a cui sacrificare la vita per poter sopravvivere, divenga fattore di crescita, di innalzamento e maturazione spirituale della Comunità intera e degli Uomini!
    Una visione trascendente e spirituale che si incarni nello Stato sarà promotore di una religiosità di Stato che guida, avvolge, innalza il popolo: quindi Stato, politica , religiosità fuse in un blocco monolitico. Allora sì che si potrà parlare di Rivoluzione e non di astratti riformi che altro non sono se non gli oppiacei al servizio della borghesia e del capitale, tramite i quali irretire, tradire e deviare le reali pulsioni e i più profondi desideri della massa popolare da parte del potere.
    Infatti il potere è legittimato e va difeso quando si pone al servizio della comunità e non quando , al contrario, in maniera satrapica si sclerotizza e si cristallizza arroccandosi a difesa dei suoi luridi privilegi ottenuti sul sangue delle masse popolari.
    Siamo rivoluzionari, lo siamo sempre stati, forse, è per questo che a differenza di tanti “KAMERADEN” dell’ambiente con la politica non abbiamo mai fatto i soldi, né ci siamo venduti l’anima al diavolo e per giunta abbiamo ottenuto denuncie e processi. Certo, “Kameraden” voi siete i “vincenti” (rispetto ai vostri parametri); perché però quando ci incontrate non avete la forza di guardarci negli occhi?
    MA COME NON ERAVATE VOI I GUERRIERI DURI E PURI?
    Rispondo con uno slogan del maggio francese, del ’68: “la nostra rivoluzione sarà una risata che vi seppellirà!”



    Max De Simone
    FASCISTA NON NEOFASCISTA ATLANTICO DI SERVIZIO
    Noi chi , scusa?
    Voi Kameraden chi, scusa?
    Essere onesti e non arricchirsi illecitamente soprattutto con la politica non individua un RIVOLUZIONARIO .
    Mio padre non ha mai rubato una lira ha sempre lavorato onestamente e ora ha uno schifo di pensione , ma non è un rivoluzionario.

    Che tu , come penso tutta la gente sana non abbia fatto i soldi mi fa piacere ,
    ma con tutto il rispetto i rivoluzionari fino a prova contraria per me sono tanto per citarne qualcuno :
    Mussolini , Pavolini , Hitler , Goebbels ossia
    quelli che la rivoluzione l'hanno teorizzata , propagandata , realizzata.


  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da alfredoibba Visualizza Messaggio
    L' articolo è sul numero di gennaio 2005, c'è l' ho.
    BRAVO!!!
    CHE RIVOLUZZZZIONARIO!!!


  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da F.M. Barracu Visualizza Messaggio
    Noi chi , scusa?
    Voi Kameraden chi, scusa?
    Essere onesti e non arricchirsi illecitamente soprattutto con la politica non individua un RIVOLUZIONARIO .
    Mio padre non ha mai rubato una lira ha sempre lavorato onestamente e ora ha uno schifo di pensione , ma non è un rivoluzionario.

    Che tu , come penso tutta la gente sana non abbia fatto i soldi mi fa piacere ,
    ma con tutto il rispetto i rivoluzionari fino a prova contraria per me sono tanto per citarne qualcuno :
    Mussolini , Pavolini , Hitler , Goebbels ossia
    quelli che la rivoluzione l'hanno teorizzata , propagandata , realizzata.



    Condivido, certo mica mi pongo sullo stesso piano di Mussolini Hitler Pavolini anche Barracu (ma quello vero non le imitazioni.... ).
    Però tu sai meglio di me che tanti e tanti camerati che avevano giurato sacra fedeltà all'idea ora si ritrovano (come mai?) ben stipendiati a fare i (tanto per afre un esempio) i portaborse di deputati AN...o no?
    Tanto per fare un esempio....FINO A POCHI ANNI SI DICEVANO RIVOLUZIONARI TUTTI COSTORO O NO?

    MASSIMILIANO DE SIMONE
    MONTESACRO ROMA

  6. #6
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    Barracu, ribadendoche condivido quanto asserisci tu che quelle figure che nomini sono per noi un monito ed un incitamento alla lotta (da qui l'assurdità dei soloni che se ne escono che il "fascismno è superato" ma se non abbiamo fatto il 5 % di ciò che ha fatto il fascismo!) mi viene in mente di aver visto ieri Marcello De Angelis, che diceva in un'intervista alla 7 che tornò in Italia dalla latitanza "per FEDELTA' ALLE ISTITUZIONI".
    ORA barracu dammela la te la risposta: fino ad appena 6 - 7 anni fa Marcello sembrava il più rivoluzionario di tutti. Poi ora mi parla di fedeltà alle istituzioni. Cosa pensi?

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Testimonianza Visualizza Messaggio
    Barracu, ribadendoche condivido quanto asserisci tu che quelle figure che nomini sono per noi un monito ed un incitamento alla lotta (da qui l'assurdità dei soloni che se ne escono che il "fascismno è superato" ma se non abbiamo fatto il 5 % di ciò che ha fatto il fascismo!) mi viene in mente di aver visto ieri Marcello De Angelis, che diceva in un'intervista alla 7 che tornò in Italia dalla latitanza "per FEDELTA' ALLE ISTITUZIONI".
    ORA barracu dammela la te la risposta: fino ad appena 6 - 7 anni fa Marcello sembrava il più rivoluzionario di tutti. Poi ora mi parla di fedeltà alle istituzioni. Cosa pensi?
    6/7 anni fa.... non so a chi ti riferisci , io non me lo sono mai insipillato.
    Ripeto non so quali gruppi o singole persone lo ritenessero tale.
    Ti chiedo come si possa assistere ad una trasmissione di Gard Lerner???
    Io proprio non ci riesco.....


 

 

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