Immaginavo una risposta simile, ma sotto sotto speravo diversamente.
Non c'è dubbio che i nodi da districare non si limitino al problema Berlusconi.
Ma sono tredici anni che questo problema è (a differenza di altri) di così palese evidenza, che non può non essere sottaciuto.
Poi sono d'accordo che cordate, collusioni e complotti di potere tra politica ed economia corrano spesso sottobanco. E che in qualche modo vadano denunciati. Ma quello di Berlusconi è un caso che va preso di petto proprio per la sua evidenza, per una questione educativa del vivere democratico.
E' come se, una volta beccato uno con le mazzette sul tavolo, si rinunciasse a processarlo perché "sai quanti politici rubano di nascosto"? E' come dire, o li arrestiamo tutti, oppure questo qua non si tocca.
Calvin, ragioniamo. Il conflitto di interessi non se lo sono inventati oggi. E' un problema all'ordine del giorno dal '94.
E' uno scandalo che non lo abbiano risolto prima. E' uno scandalo che il Berlusca se lo sia "risolto" da solo con una leggina. Lo si risolva almeno oggi dunque, trovando se possibile, una convergenza con settori dell'opposizione. Certamente sarebbe meglio con settori diversi dal diretto interessato.
Caro paolo abbiamo una diversa idea di quale sia il problema per la democrazia, l'evidenza è facile da contenere e contrastare, proprio perchè è evidente e sotto gli occhi di tutti la gente è attenta e valuta. A me preoccupa quello che non si vede, si cela, si nasconde e si ignora, o peggio si camuffa con disinvolta abilità. Questo corrode la democrazia perchè non produce anticorpi: è il suo lato oscuro. Lucrezio, come sempre sei spiritoso e simpatico. A contrario di Bersani che davvero non si merita il tuo sostegno.
anche con il capogruppo liberale graham watson che parla A NOME DEL SUO GRUPPOO hai una visione diversa della politica rispetto alla tua, caro Calvin. Il trucco del benaltrismo lo conosciamo bene, fa parte del manualetto di istruzioni di Forza Italia.
POLEMICA SUL LIBERALISMO DI BERLUSCONI 1: UNA LETTERA DI WATSON A VESPA
Egregio Signor Vespa, ho appreso con stupore che durante la Sua trasmissione il Presidente Berlusconi e' stato pubblicamente e con grande enfasi definito "liberale". Devo protestare, personalmente e a nome del Gruppo Parlamentare di cui sono Presidente. Essere liberali non e' un qualcosa che si puo' affermare alla leggera; implica non solo l' adesione a principi filosofici e teorici, ma anche la pratica quotidiana di questi principi, nella propria vita pubblica e privata. Sinceramente, non mi sembra che l' On Berlusconi abbia mai dato segno di mettere in pratica alcuno di questi principi, particolarmente nell'esercizio delle sue funzioni di Presidente del Consiglio. Anche se il Partito Liberale in Italia non esiste piu', il liberalismo e' ancora vivo e vivace, e molte sono le sue voci all' interno della societa' civile e politica; sicuramente le sara' possibile trovare un "liberale praticante" da invitare alla sua trasmissione.
Ringraziandola per l' attenzione, porgo distinti saluti
Sì ma qui siamo al ritorno della filosofia craxiana, per cui era meglio rubare alla luce del sole, piuttosto che di nascosto.
I socialisti si sono fatti un nome, nel segno di questo andazzo, caratterizzando un'intera epoca, forse la peggiore del nostro dopoguerra: il rampantismo anni '80.
Io ho sempre preferito i ladri democristiani (che si vergognavano delle malefatte e cercavano di farle di nascosto) ai ladri socialisti, che rapinavano guardandoti negli occhi e con sorriso arrogante e beffardo. (Lasciamo stare poi gli sfigati socialdemocratici, ladri di polli che si cimentavano in affari colossali, e finivano regolarmente smascherati e messi alla gogna).
Lo stile socialista era di gran lunga il più odioso e pericoloso. Perché oltre al danno, aggiungeva la beffa di insegnare il malcostume. Di fare da esempio. Di innalzare il proibito al rango di lecita consuetudine.
Questo è il caso Berlusconi. Una palese anomalia del sistema lasciata irrisolta, che finisce per legalizzare nella coscienza civile qualunque porcheria, visibile o nascosta che sia.
Questo un vero democratico non lo può accettare.
ma che cosa non si può accettare? Che un imprenditore privato tuteli la sua azienda che è una delle prime aziende d'Italia? Ma dov'è il rubare scusa? Non paga le tasse? Aumentiamogliele, benissimo. Io non accetto che lo stato difenda aziende decotte in nome dell'italianità che facciano perdere soldi al contribuenti, semmai. O imprenditori privati che s'accordano con la classe politica per sovvenzionare le loro aziende in difficoltà in cambio di una partita di ritorno alla classe politica. Così hanno concepito il capitalismo dc e pci e anche psi. Camminate, ma solo perchè lòo vogliamo noi, con il nostro aiuto, per essere poi foraggiati dai vostri incassi.
Tra Graham Watson e Sandro Bondi tu aderisci senza se e senza ma alla teoria bondiana
COGLI L'IDENTITA' ASSOLUTA DI PENSIERO:
CONFLITTO INTERESSI/ BONDI: DDL INCOSTITUZIONALE E ABERRANTE
Legge classista, lo faremo capire a italiani
11-05-2007 12:50
Roma, 11 mag. (APCom) - Un ddl "incostituzionale e aberrante". Così il coordinatore nazionale di FI, Sandro Bondi, definisce il testo sul conflitto d'interessi che ha ricevuto stamane il via libera dalla commissione Affari costituzionali della Camera.
"D'ora in poi - prosegue - cercheremo di far capire che questa non è solo una legge 'contra personam', ma che è una legge classista che ha dei contenuti aberranti, perchè impedisce anche ad un piccolo imprenditore di avere incarichi pubblici".
"La nostra opposizione non sarà urlata - sottolinea Bondi - ma cercheremo di far capire agli italiani sulla base dei contenuti, che questa proposta è inaccettabile, ingiusta e incostituzionale. Ci rivolgeremo anche ad esponenti della stessa maggioranza per far capire loro che questo provvedimento è improponibile".
la solita lezione di benaltrismo bananas.
Stiamo parlando del conflitto di interessi di Berlusconi condannato pure dall'ELDR, cerca di non andarmi sempre fuori tema.
Se vuoi parlare delle sovvenzioni bananas all'Alitalia apri un altro thread che se ne parla con calma.
Forse non sei informato bene dell'opinione dell'ELDR sui signori Berlusconi e Bossi, il PRI ormai si è messo de facto fuori dall'ELDR, in cambio di poche centinaia di miglaia di euro di contributo elettorale di Silvio ormai siete considerati dei cani in chiesa sia dall'ELDR che dagli elettori italiani.