Tutto come il 2006. Chi atterra o approda in Sardegna dal primo giugno al 30 settembre, deve pagare la tassa sul turismo. Novità per le imposte sulle seconde case.

Via libera dal Consiglio regionale alle imposte sullo scalo turistico degli aerei e delle imbarcazioni (di oltre 14 metri) private da far pagare, tra il primo giugno e il 30 settembre, ai titolari che non abbiano il domicilio fiscale in Sardegna. Tra le novità, vi è l'attribuzione di poteri di accertamento e recupero di quanto dovuto (oltre a quello sanzionatorio in caso di mancato pagamento) affidato all'Agenzia regionale delle entrate (Arase), la scomparsa dell'esenzione dell'attività crocieristica e l'inserimento di quella per sosta tecnica; la specificazione delle manifestazioni nautiche per le quali non si deve pagare.

LE TARIFFE. La nuova norma stabilisce che per i velivoli l'imposta si calcola sul numero massimo di abilitazione al trasporto di passeggeri (150 euro per 4 persone, 400 fino a 12, 1.000 oltre 12). La lunghezza è, invece, il criterio confermato per i natanti: 1.000 euro tra i 14 e i 15,99 metri; 2.000 euro fino a 19,99 metri; 3.000 euro fino a 23,99 metri; 5.000 euro fino a 29,99 metri; 10.000 euro fino a 60 metri; 15.000 euro per le navi di oltre 60 metri. Resta applicata la riduzione del 50% per le unità a vela con motore ausiliario, estesa ora ai motorsailer o motovelieri.

LE ESENZIONI. Sono esentate le imbarcazioni impegnate in raduni e manifestazioni (eventi che dovranno essere preventivamente comunicati all'Arase), quelle ormeggiate tutto l'anno nei porti sardi e quelle che approdano per una sosta tecnica (rifornimenti o riparazioni). L'imposta va versata, per gli aerei, subito dopo l'atterraggio e, per le barche, entro ventiquattro ore dall'ormeggio.

SECONDE CASE. Respingendo gli ultimi emendamenti all'articolo 3 della Finanziaria che sta esaminando l'Aula, il Consiglio ha modificato l'imposta sulla proprietà e sul possesso di seconde case a uso turistico entro i tre chilometri dal mare. Le novità sono: il riferimento al domicilio fiscale che cancella l'esenzione per i nati in Sardegna, i rispettivi coniugi e i figli anche se nati altrove; il calcolo dell'imposta avviene per singolo metro quadro e non più per classi di superficie; si pagherà mediamente di meno (per un immobile di 60 metri quadrati si passa da 900 a 540 euro; per uno da 210 metri quadrati si scende da 3.150 a 2.590 euro).

COSA CAMBIA. L'imposta, nella versione corretta della norma, è a carico, proporzionalmente al periodo di esercizio del diritto reale, di chi non ha il domicilio fiscale in Sardegna ed è calcolata in base alla superficie dell'immobile adottando un criterio di progressività che, per le case più piccole, riduce la somma da versare: 9 euro a metro quadro fino a 60 metri quadrati; 11 euro per ogni metro quadro eccedente fino ad una superficie di 100 metri quadrati; 14 euro a metro quadro eccedente fino a 150 metri quadrati; 15 euro a metro quadro fino a 200 metri quadrati; 16 euro per l'estensioni che va oltre i 200 metri quadrati. Per gli immobili costruiti nella fascia dei 300 metri dalla battigia si applica un aumento del 20%.

COME SI PAGA. Il pagamento va effettuato in un'unica soluzione nel mese di novembre. Per quanto riguarda gli introiti, la Regione li destina, per il 75%, ad un apposito Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale e, per la parte restante, al comune direttamente interessato.

Unione Sarda