Denuncia dei quattro mori. «Vorremmo che fosse istituita una commissione di vigilanza»
«Regole sul conflitto d’interessi»
Il Psd’Az rilancia la questione morale: la statutaria non ci dà garanzie
di Filippo Peretti
CAGLIARI. «Nelle istituzioni politiche c’è un’eccessiva concentrazione di potere, il problema del conflitto di interessi è sempre più diffuso, le regole democratiche sulla trasparenza della pubblica amministrazione sono in pericolo». Facendo queste denunce, il Psd’Az ha rilanciato la «questione morale in Sardegna» e ha presentato una mozione in consiglio regionale.
«Vogliamo stimolare un nuovo dibattito», hanno detto all’unisono il capogruppo Giuseppe Atzeri e il segretario Efisio Trincas in una conferenza stampa. Tenendo però a precisare («per evitare strumentalizzazioni di parte») che ci sia un «attacco alle persone».
Un attacco, in effetti, c’è. Nella mozione, pur non citando il presidente della giunta Renato Soru, si fa esplicito riferimento alle polemiche politiche sulla gara internazionale vinta dalla Saatchi & Saatchi e alle relative indagini (una delle commissione speciale del consiglio regionale, l’altra della procura) e si contesta apertamente l’approvazione della legge statutaria voluta dal governatore che «non disciplina affatto il conflitto di interessi, anzi consente a società controllate da chi governa la Regione a partecipare alle gare pubbliche della stessa Regione».
La mozione chiede non solo di modificare quell’articolo della Finanziaria, ma anche di istituire una commissione di vigilanza che «sovrintenda al corretto svolgimento del procedimento amministrativo sugli appalti volta a impedire che si possano violare o aggirare leleggi».
Il presidente del partito, Giacomo Sanna, è stato esplicito.
«E’ un problema politico e morale da discutere in consiglio regionale - ha spiegato – prima che intervengano altri soggetti pubblici in una sede non appropriata per la politica».
Il riferimento all’inchiesta della magistratura su alcuni bandi regionali è chiarissimo, ma rispondendo alle domande dei giornalisti, Sanna ha affermato che «non è nostro obiettivo fare dibattito sulle persone, abbiamo individuato delle lacune nella nostra legislazione e chiediamo che si intervenga, anche perché diciamo al Centrosinistra che sul conflitto di interessi non si può parlare una lingua a Roma e un’altra a Cagliari».
La mozione, per ora firmata dal solo Atzeri, unico consigliere regionale rimasto al Psd’Az dopo lo strappo di Beniamino Scarpa, ha già trovato un primo sostenitore: Paolo Maninchedda, il fondatore di Sardegna e Libertà.
«Questa iniziativa - ha spiegato - è coerente al percorso di avvicinamento al Psd’Az. In Sardegna si sta riproponendo in tutta la sua evidenza la questione morale, la concentrazione di potere prevista per le cariche di governo a tutti i livelli, dalla Regione al Comune, sta facendo entrare in crisi l’imparzialità della pubblica amministrazione».
Maninchedda ha fatto un ulteriore esempio: «Nella Finanziaria che stiamo discutendo è previsto che la Regione, quindi la giunta, quindi il presidente, possa espropriare terreni per metterli nella Conservatoria delle coste. Solo che non sono indicati criteri e non c’è alcun riferimento su ciò che può fareil singolo cittadino».
Atzeri, presidente del gruppo misto, ha detto che chiederà l’iscrizione della mozione all’ordine dei lavori dell’aula. Se la proposta non sarà accolta, saranno raccolte le firme (in tutto ne servono 17) per imporre un dibattito urgente: il Centrodestra avrebbe già votato, ma il Psd’Az vorrebbe fare un’iniziativa non di parte per evitare un inutile muro contro muro.