Originariamente Scritto da
Andrea I Nemesi
1) Su questo sono d'accordo. Il caso del presidente democratico (eventualità che spero più lontana possibile a realizzarsi
) è solo un esempio; un atteggiamento critico, una volta assunto, va mantenuto sempre. Personalmente, per Bush provo sensazioni contrastanti: certe cose mi fanno pensare che sia un imbecille, ma poi ci ripenso constatando che molte fonti sono tendenziose, e che comunque qualche dote deve pur avercela; comunque vedo un po' come una liberazione queste prossime elezioni, sperando ovviamente che vinca un repubblicano (e sperando ovviamente che vinca McCain, dato che Brownback ha ben poche possibilità). Capisco la tua critica verso una parte di destra americana e verso quel "neoconservatorismo" che ha deluso molti. In effetti anch'io negli ultimi tempi sono diventato piuttosto scettico; ma non posso cancellare la mia convinzione (che credo sia praticamente un dato di fatto) che Bush sia supportato anche da sinceri cristiani tradizionalisti o da semplici americani patriottici, conservatori e convinti che Bin Laden e i suoi debbano meritarsi al più presto un bel calcio nei maroni da parte di un Marine. Per quanto riguarda il realismo nella guerra al terrorismo, probabilmente esso è un po' mancato; è una critica che gli stessi democratici hanno rivolto all'amministrazione Bush. Probabilmente è fondata; però un eventuale "idealismo fanatico" sarebbe in contrapposizione ad altre accuse di "interessi economici privati" dietro la guerra irachena. E comunque, un po' di idealismo non fa mai male, soprattutto se significa CREDERE NEI PROPRI VALORI senza per questo STACCARSI DALLA REALTA'.
2) Non ho capito chi siano i "soldatini marxisti" (sarà l'ora o la materia grigia che comincia a scioperare
). Bisogna però dire che l'Iran, all'inizio della guerra in Iraq, non era ancora quel pericolo a carattere nucleare che costituisce ora; mi pare che Aramaladingdong sia stato eletto dopo la II guerra del Golfo. In Nord Corea la situazione è poi piuttosto complessa; quale sarebbe stato (o quale sarebbe tuttora) il comportamento della Cina, della Russia, del Giappone in caso di intervento americano? Condivido comunque che siano due pericoli di primo piano, come è evidente, senza sottovalutare i movimenti radicalisti islamici negli altri paesi del Medio Oriente-Africa del Nord-Asia Meridionale.
3) Emulare significa possedere il desiderio di andare oltre al modello che ci si propone di seguire. Essere sudditi degli USA significherebbe rimanere passivi in un'epoca in cui chi si ferma è perduto, per usare una frase fatta ma piuttosto efficace. Se poi i valori di fondo sono i nostri, tanto meglio: rimane il fatto che forse noi li abbiamo perduti un po' di vista, dobbiamo reintegrarli, e studiandoli anche dagli USA, dove sono stati le basi di una grande superpotenza mondiale,
potrebbe andare a nostro vantaggio. Io emulerei gli USA anche nella loro politica di Unione tra gli Stati, anche se le differenze tra Europa e Stati Uniti sono evidenti.