Sergio Marchionne vola alto. ''Fino a 3 anni fa vedevamo solo buio, ora potremmo comprare la GM e la Ford''. Intervenendo al convegno ''Economia e società aperta'', in corso all'Università Bocconi, l'amministratore delegato del gruppo Fiat ha riassunto i successi conseguiti negli ultimi anni, con il ritorno ai profitti, al pagamento del dividendo, al riacquisto di quote di mercato ed alla quadruplicazione della capitalizzazione in Borsa. Un trend che ha consentito a Torino di agganciare le quotazioni di borsa dei due colossi americani.
''Se fate due conti - ha aggiunto - Vedrete che è come dico io''. Marchionne, però, non ha negato che c'è stato un periodo di ''difficoltà tremende''. ''Non ho ricette magiche. Occorre - ha detto - lavorare continuamente, soffrire, assumersi dei rischi e non essere troppo protezionisti''.
L'amministratore delegato di Fiat ha detto che sono state prese ''un paio di decisioni che hanno portato a rapidi cambiamenti''. Ora il gruppo Fiat dà il benvenuto alla concorrenza che è ''il cuore della nostra sopravvivenza''.
L'obiettivo è quello di moltiplicare per cinque il valore degli utili operativi, come in passato: ''Riconosciamo - ha detto - la distanza che ci separa da Toyota, ma stiamo riscoprendo una nuova fiducia. Abbiamo anche una serie di amici tra le banche. Siamo in grado di mantenere quello che promettiamo. Siamo responsabili ed affidabili''.
E pronti a realizzare un'acquisizione. "Ci stiamo guardando attorno: per ora non c'è niente di importante - ha illustrato Marchionne, ma entro il 2010 qualcosa faremo".
Sempre per quanto riguarda le prospettive future, Marchionne ha spiegato che in aprile la quota di mercato del gruppo Fiat in Europa ha superato l'8% ma "la Bravo non è ancora entrata" in tutti i Paesi, quindi "vedremo i risultati di maggio".
"Ci aspettiamo un grandissimo successo - ha aggiunto riferendosi alla Fiat 500 - è alla base del marchio Fiat, su cui creare tutta la gamma dei prodotti per l'espansione di Fiat a livello globale".
Un'espanzione anche a livello occupazionale. "La Fiat è impegnata a 360 gradi per assumere gente in Italia", ha precisato il manager. Stiamo assumendo dappertutto - ha oservato - su questo dobbiamo essere chiari". Le assunzioni riguardano "il settore delle macchine movimento terra, i trattori, i motori". Riguardo alla situazione dello stabilimento siciliano di Termini Imerese, l'a.d. ha detto che la Fiat è "disponibile a fare quello che è importante fare industrialmente: per portare la produzione a certi livelli bisogna creare le condizioni industriali per farlo e non è responsabilità della Fiat".
Commentando invece la protesta degli ex operai dello stabilimento di Arese, che erano fuori dalla Bocconi con cartelli e striscioni, Marchionne ha ricordato "è un problema che risale a molti anni prima del mio arrivo in Fiat. Non credo - ha aggiunto - che ci sia una base per giustificare la posizione che hanno preso".