Era un "cinquantesimo anniverasario di matrimonio". Pranzo con un tipo "DJ" alla tastiera.Circa cinquanta persone, tutti più o meno laureati, due terzi erano "over ..anta". Allora, al mio tavolo c'erano: Un ex dirigente INPS in pensione, la moglie, ex assistente sociale, un figlio, giudice giovane con la moglie insegnante, un signor preside in pensione, la moglie professoressa di itagliano e latino, la sorella che vive a Milano, laureata in giurisprudenza, che insegna in un istituto tecnico, il marito, anche lui vive a Milano, ingegnere, lavorava al genio civile, la figlia, farmacista, prima lavorava in una farmacia privata (sfruttata, ha detto), adesso lavora in comune, una sciora in pensione, ex insegnante che vive a roma, la sorella idem..partecipa a trasmissioni televisive a roma con famoso conduttore e la figlia ha appena fatto un concorso per no so che cosa a un ministero. Lì io ero assolutamente un pesce fuor d'acqua..parlavano di scuola, di colleghi professori, di allievi,del latino, del greco, tutti favorevoli allo sctatu..votano e voteranno per lo sctatu. NESSUNO..nessuno di loro conosceva l'iinglese o il francese. Pazzesco. Anche a Milano non avrebbero potuto lavorare se non nello sctatu. Questo è uno spaccato di società meridionale, di un buon livello culturale e ECONOMICO. Se si pagassero con le loro tasse i loro stipendi.......
Caro TrePi,
ti dico subito che sono un giovane lavoratore autonomo meridionale che non naviga certamente nell'oro ma che, grazie a Dio, riesce a vivere dignitosamente con il proprio lavoro sia pure tra mille difficoltà comuni a tutti.
Ma non posso non partecipare emotivamente e politicamente al dramma di tantissimi giovani che conducono una vita indegna per un paese civile, nell'imposiibilità di realizzare la propria personalità abbandonati a loro stessi, senza alcuna tutela e discriminati e ostacolati da un sistema statale inefficiente, corrotto e scandalosamente oneroso per il mondo del lavoro privato.
Parlavi del mio avatar, se lo guardi bene c'è la bandiera dell'ex Regno delle Due Sicilie: SONO UN OPPOSITORE DELL'ATTUALE STATO ITALIANO non tanto perchè io sia contrario all''unità dell'Italia . SONO PIUTTOSTO UN OPPOSITORE DELLA SUA CLASSE DOMINANTE !
Questa classe dominante (che è formata sia da meridionali che da settentrionali indifferentemente) che si perpetua da circa 150 anni (dalla spedizione dei mille) io l'accuso di aver distrutto civilmente, moralmente ed economicamente il meridione d'Italia .
L'unità d'Italia poteva essere costruita meglio attraverso il consenso e senza menzogne, violenze e prepotenze.
Cordialmente.
Non dubito che hai visto un gruppo di gente molto rappresentativa per la borghesia dell' italia meridionale. In parte questo è dovuto all' isolamento geografico dello stivale, che praticamente impediva i contatti con l' Europa. I pochi europei che ci andavano imparavano immediatamente l' italiano.
Adesso però medita un po: prova a riunire una cinquantina di persone di pari professione provenienti ds Lodi, Alessandria, Piacenza, Treviso, Trieste...
Arriva un comitato di ospiti tedeschi, che parlano correntemente inglese e/o francese, ma non una parola d' itagliano. Credi che si capiscono molto meglio, pur essendo 3 le lingue a scelta?
Tu non sei ancora consapevole nel tuo immaginario di essere una colona.
Lo capisci solo temporaneamente quando paghi le tasse.
Quando gli italiani avevano le colonie in Libia ed in Abissinia vi erano solitamente dei ricevimenti per celebrare il potere.
A questi si invitava sempre uno o pochissimi autoctoni.
Erano necessari per due motivi.
Uno per non essere tacciati di razzismo.
Ed il secondo era per far vedere al colono la differenza di cultura e di potere fra le due etnie.
Anche tu in quel ricevimento rappresentavi il colono.
Tu hai fatto il tuo dovere di serva nel garantire la democraticità delle forze occupanti.
Inoltre essendo i discorsi sempre culturali e mai pratici come è d’altronde la mentalità meditteranea hai permesso di risaltare la tua inferiorità culturale (secondo il loro metro).
Nello svolgere il tuo compito facilmente presumo che non abbi parlato molto.
Tu colona devi essere spettatrice del trionfo dei tuoi padroni.
Ps
siamo ridotti così perché non abbiamo mai avuto il coraggio di dirci la verità in faccia.
Il merito se oggi si parla di autonomismo e di indipendentismo e di
chi nel 68 rischiò di essere denunciato perché parlava di indipendenza ( condanna prevista ergastolo)
tutti quelli che hanno lavorato dal 70 in poi che venivano considerati pazzi.
movimenti sorti nell’78.
liga veneta che fece un deputato nel 82
Salvadori che purtroppo morì in modo tragico.
chi saltava i pasti per avere i soldi per stampare i manifestini.
chi attacca per notti intiere di manifesti, quando la canaglia partitica dava la caccia.
Quando i magistrati si presentavano in piazza di persona per difendere i disturbatori dei comizi degli autonomisti.
Quando fare un comizio era una avventura.
Tutti questi lottarono e la loro lotta servì affinché si potesse arrivare al ‘90 con una forza enorme.
Il tutto fu raccolto e dato in mano ad uno solo. Questo per pararsi, per prima cosa appoggiò nel ‘93 la legge maggioritaria per rendere difficile il sorgere di altri movimenti.
E poi con le spalle coperte incominciò la devastazione del movimento.
Quante cadreghe sono scaldate dai belleriani grazie al sacrificio di tanti!!!
E se non si fossero romanizzati quei sacrifici sarebbero stati un ricordo felice.
Certo che la lega parlava del patrimonio di indipendenza e di autonomia che aveva inglobato.
Non poteva fare altrimenti .Non sarebbe stata credibile se non avesse parlato di quello che le avevano consegnato come patrimonio.
Ma però più parlava e più cercava di creare scoramento e nell’immaginario dei sostenitori far sorgere il dubbio di un disegno impossibile.
Cambiare sempre strada per disorientare. Trasformare un movimento in un comitato di affari.
L’unica cosa positiva fatta dalla lega è di non più riuscire a stancare definitivamente gli idealisti rimasti.
In massa si sono accorti che al di fuori di ogni ragionevole dubbio, non era il progetto a non funzionare, ma vi è un recondito scopo di turlupinare tutti.
Ma ormai non si riuscirà a disilludere ancora.
I tempi sono maturi e si riprende.
Ciao Mittle, Non sono assoluiutamente d'accordo con te.Certo, ognuno ha la sua esperienza di vita, di lavoro, poiché l'itaglia, che non è mai esistita, non è unica e indivisibbile. Io ho lavorato per trent'anni in una engineering Company a Milano: oltre a noi Milanesi c'erano persone di Modena, Lodi, piacentine,genovesi ecc. ecc. Tutti, tutti dovevano sapere linglese e il francese..BENE. Tutti erano più o meno andati all'estero, tutti dovevano essere disposti a andare in cantieri all'estero per oleodotti, gasdotti, centrali nucleari, ecc. ecc. Tutti..tutti. Mio papà, mille anni fà, sapeva il tedesco. Quindi io vivo e ho vissutoin un contesto differente. Milano è differente, è sempre stata una città assolutamente europea, col coeur in man, di cui sono orgogliosaper favore, non è campanilismo..è esperienza. La mia meraviglia e costernazione ..dopo questi contatti stretti, attuali nella realtà meridionale è la loro ricerca del posta "Sctatale". Beati loro. Sono realtà diverse nell'itaglia unica e indivvissibbile. Sottolineo la diversità di pensiero.
Se intendi che i Veneti e altri Padani presenti nella tua zona , sono li per necessità di lavoro ti prego documentarti.
Durante il fascismo alle popolazioni di interi paesi del Polesine o del Ferrarese fu imposto di trasferirsi nell'agro pontino per insegnare a coltivare quelle terre! Quanto ai residenti nella "capitale" non conosco ovviamente le storie personali, di una cosa però sono ultrasicuro nell'ambito delle regioni Padane è possibile trovare, per noi, opportunità di lavoro infinite.
NON ABBIAMO ALCUN BISOGNO DI ROMA E DEI ROMANI.