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  1. #1
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    Umbria. Dove regna "Il Capitale" oggi più spietatamente. Votano la guerra, parlano di pace... sinistra "radikale", sei peggio dell'antrace ! Breaking news: (ri)nasce il partito dell'insurrezione !
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    Considerazioni su Family Day e Orgoglio Laico

    Mi ero ripromesso di non parlare di queste futili polemiche, che tolgono spazio alle problematiche serie e reali, tanto è vero che ieri ai miei colleghi universitari che mi domandavano cosa ne pensassi, ho risposto scherzosamente che, essendo un eterosessuale single e "non praticamente" (nel senso di rapporti) non avevo particolari interessi nel difendere né la famiglia, né i dico.

    A parte gli scherzi, e venendo alle considerazioni, non riesco a tacere sull'argomento come mi ero riproposto, causa la profonda imbecillità che percepisco da entrambe le parti. Family day e orgoglio laico, laici e cattolici, una cosa in comune l'hanno sicuramente: la strumentalizzazione alla quale entrambi si prestano nel far balzare al vertice dell'agenda dei media, e quindi del discorso pubblico, un tema non pericoloso e "non eversivo" per chi detiene il potere, togliendo quindi spazio a temi, come quelli inerenti la questione sociale, che possano mettere in discussione lo stesso ordine politico-economico funzionale agli interessi dei ceti dominanti. Un'altra cosa che hanno in comune è una lettura dei rispettivi problemi scevra da qualsivoglia lettura in chiave socio-economica.
    Tutto ciò significa che si fa una manifestazione a favore dei dico, i quali non sono altro che un'istituzionalizzazione/statalizzazione di legami che dovrebbero attenere alla vita privata delle persone e scaturire dal libero amore, senza nessuna ingerenza dello Stato, il quale invece secondo alcuni dovrebbe mettere il cappello e il timbro sui sentimenti, facendoli diventare inoltre dei contratti funzionali esclusivamente all'acquisizione dei diritti di eredità sulla proprietà del futuribile deceduto (viva il sentimento !). Mentre Boselli e i suoi si occupano di "orgoglio laico", i socialisti di ieri, e quelli che dovrebbero essere anche i veri socialisti di oggi, erano e dovrebbero essere nei luoghi di lavoro, accanto ai lavoratori, dei disoccupati, delle popolazioni in lotta contro le nocività ambientali (vedi nel napoletano la protesta contro la futura discarica la cui apertura è stata decretata da Sua maestà Guido Bertolaso).

    Riguardo al Family Day, similmente se ne può dire tutto il male possibile. In quella che come atmosfera sembra una processione verso Santiago de Compostela, i suoi organizzatori e partecipanti sostengono di voler difendere la famiglia. E a cosa addebitano la crisi della famiglia, in cosa vedono le minacce ? niente di meno che nei dico e nel divorzio (!). Bravi coglioni, se pensate che siano questi i motivi di disgregazione della famiglia (e dell'intero tessuto sociale) e non piuttosto l'assenza di condizioni materiali come il precariato e i contratti a tempo determinato che impediscono alle giovani persone - che lo vogliano, si badi bene - di costruirsi una famiglia o l'ossessione per il lavoro e la carriera, funzionale solo all'accumulazione di profitti da una minoranza che impone la sua logica del produci-consuma-crepa, che provocano lo sfasciamento di famiglie a causa del poco tempo libero che resta e quindi per il ridursi degli spazi di dialogo. Forse, cari tontoloni, il problema si risolve non inveendo ideologicamente e irrazionalmente contro omosessuali e divorzio, ma reclamando materialsiticamente e razionalmente maggiori diritti sociali, un reddito sociale come eppur esiste in altri paesi, una riduzione degli orari di lavoro e portando avanti una battaglia culturale, questa sì seria, contro la società di massa dello spettacolo, della carriera, del "vivi per lavorare" che più in generale toglie spazi di convivialità.
    Perciò, siccome negli ultimi due decenni i vari governi che si sono succeduti, tra cui quelli della Casa delle Libertà e dell'Unione, hanno solo portato attacchi ai diritti sociali, se il family day fosse stata una manifestazione seria e non una puttanata ideologica, i politici che si facevano vedere in piazza sarebbero stati presi a zampate nel culo o, più moderatamente, allontanati.
    Non se ne può più di sentire "neocons" che si indignano moralisticamente come comari di campagna per la scomparsa dei valori facendo finta di non capire (che non lo capiscano davvero ? che tante persone siano davvero stupide e non tanto articolate come penso ?) che la crisi dei valori è dovuta alle condizioni materiali che vengono in essere con il sempre maggiore dispiegarsi delle forze di produzinoe capitalistiche funzionali all'arricchimento indecente di pochi. Non si possono unire valori umani e morali (di qualsiasi tipi, tranne quelli di borsa) con la difesa di sistemi economici che non sono funzionali ai bisogni degl iesseri umani, ma nei quali al contrario gli esseri umani sono ridotti a ingranaggi funzionali alla riproduzione ed accrescimento del sistema stesso.

    In conclusione è ora di finirla: è ora di finirla con l'ideologia, è ora di finirla con la moralistica scandalizzante, è ora di finirla con le futili e sterili contrapposizioni laici-cattolici. E' ora di iniziare a scandaglaire le vere cause dei mali della società presente, è ora di (ri)creare un nuovo tipo di cotrapposizione sociale che non si basi su caratteristiche ascritte e di apaprtenenza religiosa, ma sulla dicotomia oppressi-oppressori, è ora di prospettare una società in cui ciascuno viva i sentimenti umani nel modo e nelle modalità che ritenga a sé più confacenti, senza il bisogno di nessuna ingerenza da parte dell oStato nella vita privata delle persone.

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    Mi ero ripromesso di non parlare di queste futili polemiche, che tolgono spazio alle problematiche serie e reali, tanto è vero che ieri ai miei colleghi universitari che mi domandavano cosa ne pensassi, ho risposto scherzosamente che, essendo un eterosessuale single e "non praticamente" (nel senso di rapporti) non avevo particolari interessi nel difendere né la famiglia, né i dico.

    A parte gli scherzi, e venendo alle considerazioni, non riesco a tacere sull'argomento come mi ero riproposto, causa la profonda imbecillità che percepisco da entrambe le parti. Family day e orgoglio laico, laici e cattolici, una cosa in comune l'hanno sicuramente: la strumentalizzazione alla quale entrambi si prestano nel far balzare al vertice dell'agenda dei media, e quindi del discorso pubblico, un tema non pericoloso e "non eversivo" per chi detiene il potere, togliendo quindi spazio a temi, come quelli inerenti la questione sociale, che possano mettere in discussione lo stesso ordine politico-economico funzionale agli interessi dei ceti dominanti. Un'altra cosa che hanno in comune è una lettura dei rispettivi problemi scevra da qualsivoglia lettura in chiave socio-economica.
    Tutto ciò significa che si fa una manifestazione a favore dei dico, i quali non sono altro che un'istituzionalizzazione/statalizzazione di legami che dovrebbero attenere alla vita privata delle persone e scaturire dal libero amore, senza nessuna ingerenza dello Stato, il quale invece secondo alcuni dovrebbe mettere il cappello e il timbro sui sentimenti, facendoli diventare inoltre dei contratti funzionali esclusivamente all'acquisizione dei diritti di eredità sulla proprietà del futuribile deceduto (viva il sentimento !). Mentre Boselli e i suoi si occupano di "orgoglio laico", i socialisti di ieri, e quelli che dovrebbero essere anche i veri socialisti di oggi, erano e dovrebbero essere nei luoghi di lavoro, accanto ai lavoratori, dei disoccupati, delle popolazioni in lotta contro le nocività ambientali (vedi nel napoletano la protesta contro la futura discarica la cui apertura è stata decretata da Sua maestà Guido Bertolaso).

    Riguardo al Family Day, similmente se ne può dire tutto il male possibile. In quella che come atmosfera sembra una processione verso Santiago de Compostela, i suoi organizzatori e partecipanti sostengono di voler difendere la famiglia. E a cosa addebitano la crisi della famiglia, in cosa vedono le minacce ? niente di meno che nei dico e nel divorzio (!). Bravi coglioni, se pensate che siano questi i motivi di disgregazione della famiglia (e dell'intero tessuto sociale) e non piuttosto l'assenza di condizioni materiali come il precariato e i contratti a tempo determinato che impediscono alle giovani persone - che lo vogliano, si badi bene - di costruirsi una famiglia o l'ossessione per il lavoro e la carriera, funzionale solo all'accumulazione di profitti da una minoranza che impone la sua logica del produci-consuma-crepa, che provocano lo sfasciamento di famiglie a causa del poco tempo libero che resta e quindi per il ridursi degli spazi di dialogo. Forse, cari tontoloni, il problema si risolve non inveendo ideologicamente e irrazionalmente contro omosessuali e divorzio, ma reclamando materialsiticamente e razionalmente maggiori diritti sociali, un reddito sociale come eppur esiste in altri paesi, una riduzione degli orari di lavoro e portando avanti una battaglia culturale, questa sì seria, contro la società di massa dello spettacolo, della carriera, del "vivi per lavorare" che più in generale toglie spazi di convivialità.
    Perciò, siccome negli ultimi due decenni i vari governi che si sono succeduti, tra cui quelli della Casa delle Libertà e dell'Unione, hanno solo portato attacchi ai diritti sociali, se il family day fosse stata una manifestazione seria e non una puttanata ideologica, i politici che si facevano vedere in piazza sarebbero stati presi a zampate nel culo o, più moderatamente, allontanati.
    Non se ne può più di sentire "neocons" che si indignano moralisticamente come comari di campagna per la scomparsa dei valori facendo finta di non capire (che non lo capiscano davvero ? che tante persone siano davvero stupide e non tanto articolate come penso ?) che la crisi dei valori è dovuta alle condizioni materiali che vengono in essere con il sempre maggiore dispiegarsi delle forze di produzinoe capitalistiche funzionali all'arricchimento indecente di pochi. Non si possono unire valori umani e morali (di qualsiasi tipi, tranne quelli di borsa) con la difesa di sistemi economici che non sono funzionali ai bisogni degl iesseri umani, ma nei quali al contrario gli esseri umani sono ridotti a ingranaggi funzionali alla riproduzione ed accrescimento del sistema stesso.

    In conclusione è ora di finirla: è ora di finirla con l'ideologia, è ora di finirla con la moralistica scandalizzante, è ora di finirla con le futili e sterili contrapposizioni laici-cattolici. E' ora di iniziare a scandaglaire le vere cause dei mali della società presente, è ora di (ri)creare un nuovo tipo di cotrapposizione sociale che non si basi su caratteristiche ascritte e di apaprtenenza religiosa, ma sulla dicotomia oppressi-oppressori, è ora di prospettare una società in cui ciascuno viva i sentimenti umani nel modo e nelle modalità che ritenga a sé più confacenti, senza il bisogno di nessuna ingerenza da parte dell oStato nella vita privata delle persone.
    quoto!
    Eternal_Summer

  3. #3
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    Predefinito parole sante, anzi santissime

    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    Mi ero ripromesso di non parlare di queste futili polemiche, che tolgono spazio alle problematiche serie e reali, tanto è vero che ieri ai miei colleghi universitari che mi domandavano cosa ne pensassi, ho risposto scherzosamente che, essendo un eterosessuale single e "non praticamente" (nel senso di rapporti) non avevo particolari interessi nel difendere né la famiglia, né i dico.

    A parte gli scherzi, e venendo alle considerazioni, non riesco a tacere sull'argomento come mi ero riproposto, causa la profonda imbecillità che percepisco da entrambe le parti. Family day e orgoglio laico, laici e cattolici, una cosa in comune l'hanno sicuramente: la strumentalizzazione alla quale entrambi si prestano nel far balzare al vertice dell'agenda dei media, e quindi del discorso pubblico, un tema non pericoloso e "non eversivo" per chi detiene il potere, togliendo quindi spazio a temi, come quelli inerenti la questione sociale, che possano mettere in discussione lo stesso ordine politico-economico funzionale agli interessi dei ceti dominanti. Un'altra cosa che hanno in comune è una lettura dei rispettivi problemi scevra da qualsivoglia lettura in chiave socio-economica.
    Tutto ciò significa che si fa una manifestazione a favore dei dico, i quali non sono altro che un'istituzionalizzazione/statalizzazione di legami che dovrebbero attenere alla vita privata delle persone e scaturire dal libero amore, senza nessuna ingerenza dello Stato, il quale invece secondo alcuni dovrebbe mettere il cappello e il timbro sui sentimenti, facendoli diventare inoltre dei contratti funzionali esclusivamente all'acquisizione dei diritti di eredità sulla proprietà del futuribile deceduto (viva il sentimento !). Mentre Boselli e i suoi si occupano di "orgoglio laico", i socialisti di ieri, e quelli che dovrebbero essere anche i veri socialisti di oggi, erano e dovrebbero essere nei luoghi di lavoro, accanto ai lavoratori, dei disoccupati, delle popolazioni in lotta contro le nocività ambientali (vedi nel napoletano la protesta contro la futura discarica la cui apertura è stata decretata da Sua maestà Guido Bertolaso).

    Riguardo al Family Day, similmente se ne può dire tutto il male possibile. In quella che come atmosfera sembra una processione verso Santiago de Compostela, i suoi organizzatori e partecipanti sostengono di voler difendere la famiglia. E a cosa addebitano la crisi della famiglia, in cosa vedono le minacce ? niente di meno che nei dico e nel divorzio (!). Bravi coglioni, se pensate che siano questi i motivi di disgregazione della famiglia (e dell'intero tessuto sociale) e non piuttosto l'assenza di condizioni materiali come il precariato e i contratti a tempo determinato che impediscono alle giovani persone - che lo vogliano, si badi bene - di costruirsi una famiglia o l'ossessione per il lavoro e la carriera, funzionale solo all'accumulazione di profitti da una minoranza che impone la sua logica del produci-consuma-crepa, che provocano lo sfasciamento di famiglie a causa del poco tempo libero che resta e quindi per il ridursi degli spazi di dialogo. Forse, cari tontoloni, il problema si risolve non inveendo ideologicamente e irrazionalmente contro omosessuali e divorzio, ma reclamando materialsiticamente e razionalmente maggiori diritti sociali, un reddito sociale come eppur esiste in altri paesi, una riduzione degli orari di lavoro e portando avanti una battaglia culturale, questa sì seria, contro la società di massa dello spettacolo, della carriera, del "vivi per lavorare" che più in generale toglie spazi di convivialità.
    Perciò, siccome negli ultimi due decenni i vari governi che si sono succeduti, tra cui quelli della Casa delle Libertà e dell'Unione, hanno solo portato attacchi ai diritti sociali, se il family day fosse stata una manifestazione seria e non una puttanata ideologica, i politici che si facevano vedere in piazza sarebbero stati presi a zampate nel culo o, più moderatamente, allontanati.
    Non se ne può più di sentire "neocons" che si indignano moralisticamente come comari di campagna per la scomparsa dei valori facendo finta di non capire (che non lo capiscano davvero ? che tante persone siano davvero stupide e non tanto articolate come penso ?) che la crisi dei valori è dovuta alle condizioni materiali che vengono in essere con il sempre maggiore dispiegarsi delle forze di produzinoe capitalistiche funzionali all'arricchimento indecente di pochi. Non si possono unire valori umani e morali (di qualsiasi tipi, tranne quelli di borsa) con la difesa di sistemi economici che non sono funzionali ai bisogni degl iesseri umani, ma nei quali al contrario gli esseri umani sono ridotti a ingranaggi funzionali alla riproduzione ed accrescimento del sistema stesso.

    In conclusione è ora di finirla: è ora di finirla con l'ideologia, è ora di finirla con la moralistica scandalizzante, è ora di finirla con le futili e sterili contrapposizioni laici-cattolici. E' ora di iniziare a scandaglaire le vere cause dei mali della società presente, è ora di (ri)creare un nuovo tipo di cotrapposizione sociale che non si basi su caratteristiche ascritte e di apaprtenenza religiosa, ma sulla dicotomia oppressi-oppressori, è ora di prospettare una società in cui ciascuno viva i sentimenti umani nel modo e nelle modalità che ritenga a sé più confacenti, senza il bisogno di nessuna ingerenza da parte dell oStato nella vita privata delle persone.

    QUOTO!

  4. #4
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    Un ottimo intervento mi permetto però di dire due cose:

    1) In uno stato moderno e democratico non può esistere contrapposizione laicisti-cattolicisti sul tema dello stato, che DEVE essere laico e NON confessionale. Chi manifesta pro o contro le leggi dello stato utilizzando logiche e connessioni religiose, dovrebbe fare solo ridere. Se io fossi contrario ai dico potrei addurre motivazioni biologiche, motivazioni sociali, ma senza mai tirare in ballo questioni religiose. Se chi è contrario ai DICO tirasse fuori solo questioni sociali (ad esempio: la questione delle case popolari) o biologiche (ad esempio: la funzione biologica dell'eterosessualità) senza menzionare questioni religiose non sarebbe mai nato il problema laici contro cattolici. Il problema è che in italia un governo fa la legge sui DICO e fa più proclami il papa parlando delle leggi divine che le opposizioni parlando di leggi terrene; che alle manifestazioni SULLA FAMIGLIA, valore importante sia a destra che a sinistra, si portino le croci e si inneggi anche li a dogmi divini, fischiando eventuali esponenti di sinistra che si presentino per rimarcare la tradizione della difesa SOCIALE della famiglia, semplicemente perchè le lotte per la famiglia della sinistra sono tutte tese alla SOSTANZA e rifiutando dogmatismi propri di stati confessionali da parte delle istituzioni. Si lancia il messaggio "famiglia perchè è religione" piuttosto che "religione perchè è famiglia" volendo quindi sottindendere una scarsa legittimazione della forma laica dello stato e quindi segnalando in questo genere di cose, piuttosto che un incentivo per la famigilia, una lotta contro la laicità. Così uno stato il cui principio di non confessionalità è sancito nel NUCLEO DURO dei primi 11 articoli della costituzione, non può non reagire e riaffermare con forza questo principio essenziale di democraticità fondante di tutti i paesi moderni dove vigono la rappresentanza popolare e lo stato di diritto, contro il fantasma della confessionalità proprio invece dei regimi più oscurantisti dittatoriali e stragisti della storia dell'umanità e anche di quella contemporanea.

    2) Quanto detto sui DICO (istituzionalizzazione da parte di uno stato invadente che vuole burocratizzare i sentimenti) si potrebbe dire la stessa cosa sul matrimonio, eppure perchè tutti vogliono unirsi coi dico, perchè tutt vogliono unirsi in matrimonio? Quante coppie felici si sposano e poi dopo 10 anni il marito scappa con un altra lasciando la moglie sul lastrico e coi figli a carico, non vogliamo creare una "garanzia" di salvataggio per queste situazioni' altrimenti chi avrà il coraggio di fare figli? E senza andare a cercare situazioni così gravi quante volte il compagno muore e la compagna non essendo magari sposata non ha diritto all'eredità o alla reversibilità? Quindi secondo te non ci si dovrebbe sposare?

    Allo stesso modo se due persone, per qualunque altro motivo, vogliono stipulare un patto di solidarietà (due gay, due sorelle anziane, due eterosessuali che per qualunque altro motivo non vogliono sposarsi e scelgono una garanzia "depotenziata") non vedo perchè non debbano poterlo fare, si tratta di una scelta di civiltà, seppure capisco che il matrimonio debba continuare a esistere e a fornire doveri e diritti molto maggiori, essendo lì in ballo non solo una convivenza ma la costruzione di una famiglia con figli che vanno tutelati in maniera particolare essendo soggetti deboli.
    ..Perchè i giudici invece di applicare la legge la interpretano

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Eyes Only Visualizza Messaggio
    Un ottimo intervento mi permetto però di dire due cose:

    1) In uno stato moderno e democratico non può esistere contrapposizione laicisti-cattolicisti sul tema dello stato, che DEVE essere laico e NON confessionale. Chi manifesta pro o contro le leggi dello stato utilizzando logiche e connessioni religiose, dovrebbe fare solo ridere. Se io fossi contrario ai dico potrei addurre motivazioni biologiche, motivazioni sociali, ma senza mai tirare in ballo questioni religiose.........
    Queste pseudoargomentazioni clericali sono tanto puerili quanto ridicole. Il cardinal Bagnasco non ha trovato di meglio, per attaccare i dico, di evocare addirittura la legalizzazione della pedofilia come conseguenza di quella scelta. Affermazione infame, vergognosa, che nessuno dei notabili del centrosinistra ha osato contestare, salvo - forse - Boselli. A testimonianza del servilismo di certa sinistra al Papa, a cui tutti sembranio disposti a baciare le pantofole con riverente ed acritico ossequio.

  6. #6
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    demenziale la pretesa che il matrimonio debba essere abolito e che sessualità, procreazione e famiglia vadano confinate alla sfera privata
    come vuole esmor che uomini e donne creino famiglie senza reciproche garanzie?
    e chi mai dovrebbe fornire queste garanzie se non lo Stato?
    ci dovremmo accontentare della parola d'onore del partner? ma che mi faccia il favore, acca nisciun è fess!

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    senza il bisogno di nessuna ingerenza da parte dell oStato nella vita privata delle persone.
    O meglio, senza il bisogno di nessuno stato (inteso come apparato coercitivo).
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Esmor Visualizza Messaggio
    E a cosa addebitano la crisi della famiglia, in cosa vedono le minacce ? niente di meno che nei dico e nel divorzio (!). Bravi coglioni, se pensate che siano questi i motivi di disgregazione della famiglia (e dell'intero tessuto sociale) e non piuttosto l'assenza di condizioni materiali come il precariato e i contratti a tempo determinato che impediscono alle giovani persone - che lo vogliano, si badi bene - di costruirsi una famiglia o l'ossessione per il lavoro e la carriera, funzionale solo all'accumulazione di profitti da una minoranza che impone la sua logica del produci-consuma-crepa, che provocano lo sfasciamento di famiglie a causa del poco tempo libero che resta e quindi per il ridursi degli spazi di dialogo. Forse, cari tontoloni, il problema si risolve non inveendo ideologicamente e irrazionalmente contro omosessuali e divorzio, ma reclamando materialsiticamente e razionalmente maggiori diritti sociali, un reddito sociale come eppur esiste in altri paesi, una riduzione degli orari di lavoro e portando avanti una battaglia culturale, questa sì seria, contro la società di massa dello spettacolo, della carriera, del "vivi per lavorare" che più in generale toglie spazi di convivialità.</p>Perciò, siccome negli ultimi due decenni i vari governi che si sono succeduti, tra cui quelli della Casa delle Libertà e dell'Unione, hanno solo portato attacchi ai diritti sociali, se il family day fosse stata una manifestazione seria e non una puttanata ideologica, i politici che si facevano vedere in piazza sarebbero stati presi a zampate nel culo o, più moderatamente, allontanati.
    Non se ne può più di sentire "neocons" che si indignano moralisticamente come comari di campagna per la scomparsa dei valori facendo finta di non capire (che non lo capiscano davvero ? che tante persone siano davvero stupide e non tanto articolate come penso ?) che la crisi dei valori è dovuta alle condizioni materiali che vengono in essere con il sempre maggiore dispiegarsi delle forze di produzinoe capitalistiche funzionali all'arricchimento indecente di pochi. Non si possono unire valori umani e morali (di qualsiasi tipi, tranne quelli di borsa) con la difesa di sistemi economici che non sono funzionali ai bisogni degl iesseri umani, ma nei quali al contrario gli esseri umani sono ridotti a ingranaggi funzionali alla riproduzione ed accrescimento del sistema stesso.
    Ottima analisi Esmor.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da IlikeUSA Visualizza Messaggio
    demenziale la pretesa che il matrimonio debba essere abolito e che sessualità, procreazione e famiglia vadano confinate alla sfera privata
    come vuole esmor che uomini e donne creino famiglie senza reciproche garanzie?
    e chi mai dovrebbe fornire queste garanzie se non lo Stato?
    ci dovremmo accontentare della parola d'onore del partner? ma che mi faccia il favore, acca nisciun è fess!
    mi pare che esmor non abbia scritto proprio 'ste cose e anche se dovesse sostenerle non è certo intenzionato ad imporle con i metodi tipici del tuo idolo cileno

    oltretutto voi capitalisti all'amatriciana, nonchè cattolici con la coda di paglia,ci dovete spiegare come la gente può procreare a getto senza che siano tutelati diritti importantissimi come il diritto al lavoro e senza ,di conseguenza, avere i soldi per mantenere figli e famiglia
    Eternal_Summer

  10. #10
    McFly
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