As Vicenza: le ragioni di una scelta...

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VERSO LE ELEZIONI
Mussolini: «Niente patto con la Cdl per il Dal Molin»

ALESSANDRA MUSSOLINI SOSTIENE CIONI - (ro.la.) «Perché a Vicenza non ci siamo alleati con Berlusconi? Semplice, per il caso Dal Molin». Diretta e senza giri di parole Alessandra Mussolini, eurodeputata e segretario nazionale di Azione Sociale, spiega così il perché del mancato apparentamento con la Casa delle Libertà in vista delle elezioni provinciali di fine mese. Lo ha fatto ieri quando in una saletta del caffè Commercio è arrivata per benedire la candidatura di Alex Cioni che, sotto il simbolo di Alternativa per Vicenza (nata dall'unione tra Azione Sociale e Movimento Sociale), è uno dei dodici candidati alla presidenza della Provincia. «Qui a Vicenza», spiega la Mussolini, «una alleanza con la Cdl e Berlusconi non era proprio possibile. Perché, da sempre, noi contestiamo l'ampliamento della base americana e continuiamo a ritenere che su una questione così delicata i cittadini avrebbero dovuto avere il diritto di esprimersi attraverso un referendum». No al Dal Molin agli americani, basta campi nomadi, stop all'immigrazione, sì alla gestione pubblica delle risorse idriche e abolizione delle Province. Questi i principali punti programmatici dello schieramento che, appunto, partecipa alla corsa elettorale per la Provincia ma ne chiede l'abolizione. Ed è direttamente Cioni , attraverso un appello ai vicentini, a chiarire il perché di una scelta che potrebbe apparire contraddittoria: «Parlando con le persone ci siamo accorti del distacco dei cittadini nei confronti della politica: una casta di privilegiati che si autoreferenziano e non riescono a dare risposte ai cittadini. L'ente Provincia è un carrozzone che serve solo a soddisfare la sete di potere di questo o quel partito e noi chiediamo ai vicentini un voto, un voto di protesta, un voto per dire che siamo stanchi di questi politici». Il banco di prova sarà la prossima chiamata alle urne e, intanto, la Mussolini sottolinea le differenze tra loro e Alleanza Nazionale. «Fini vuole dare il voto agli immigrati, noi no. Noi siamo contro l'ingresso della Turchia in Europa, Fini lo sostiene. Insomma, non c'è un solo punto che ci unisce e questo conferma che ho fatto bene ad andare via da An».

Il Gazzettino del Nord Est del 12.05.2007

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Mussolini contro Fini - E Storace... «in galera»
Passeggiata tra Corso e Piazza con il candidato Cioni - Poi l’attacco agli enti locali sulla scelta “pro base Usa”

Si è fatta una passeggiata tra Corso e Piazza. Si è incontrata con qualche commerciante e qualche passante, presentata da Alex Cioni, coordinatore regionale del suo partito (Azione sociale) e candidato presidente per l’alleanza con il Mis di Pino Rauti (Alternativa per Vicenza). Poi Alessandra Mussolini - volata in Veneto da Roma per un tour di presenza e propaganda - ha fatto tappa al caffè Commercio, di fronte al municipio, dove l’aspettava un manipolo di militanti: più camicie nere che colorate (comprese quelle dei baristi convinti appartenenti “d’area”), qualche concorrente per la gara provinciale di fine mese, Luigi Tosin referente rautiano per il Vicentino, Renzo Piccolo ex-candidato sindaco con all’occhiello qualcosa che assomigliava molto alla “fatidica M” del Nonno.
Dei casi nostrani conosce bene quello del Dal Molin, la Mussolini, ed è stata durissima - conversando con i suoi aficionados e con i giornalisti - contro gli amministratori vicentini «che non hanno permesso il referendum sull’arrivo della base militare americana, un pericolo in tempi di terrorismo»: «Noi siamo per la Terza Repubblica, quelle dei cittadini, e i cittadini devono esprimersi».
Sui casi nazionali è stata come al solito brillante e pungente, piacevolissima all’orecchio dei suoi.
Gianfranco Fini e An? Non sono più Destra: «Lui vuole il voto agli immigrati, la Turchia nell’Unione europea, posti per gli islamici nella pubblica amministrazione... La Destra siamo noi».
L’ipotesi di una rottura di An e di un nuovo partito della Destra? «Se lo deve fare Storace, per noi prima deve passare dalla galera per quello che ci ha fatto...» ha detto riferendosi ai brogli elettorali e alle manipolazioni elettroniche per le quali, non ha mancato di ricordare, l’ex-presidente aennista della Regione Lazio «tra pochi giorni va a processo», accusato di manovre ai danni proprio della Lista Mussolini.
L’imminente Family Day? «Fini è a favore dei Dico. Noi siamo per la famiglia tradizionale. All’appuntamento di Roma ci saremo: i Dico non sono certo una priorità».
Il Giornale di Vicenza del 12.05.2007

a seguire il link dell'articolo pubblicato dal quoditiano Il Vicenza


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INTERVISTA AL CANDIDATO PRESIDENTE DI ALTERNATIVA PER VICENZA RILASCIATA AL SETTIMANALE VICENZA PIU'

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Dica età, professione, hobby e curriculum politico. Ho 31 anni e lavoro come impiegato magazziniere in una ditta di Schio. Tifoso del Vicenza calcio, mi piace anche il ciclismo. Al momento sono il coordinatore regionale di Azione Sociale, il partito di Alessandra Mussolini. Le mie esperienze politiche le ho vissute tutte all’interno di quella che viene comunemente chiamata la destra sociale e popolare.

Perchè si è candidato? Negli ultimi tempi il nostro partito ha dimostrato una particolare vivacità sul territorio dimostrando coi fatti di non avere un ruolo estemporaneo. Vogliamo rappresentare la destra che non c’è, la destra che si ribella ad una politica che fa schifo nel suo essere sempre più autoreferenziale.

Quali sono i tre punti qualificanti del suo programma? L’abolizione degli enti inutili e di tutti quei carrozzoni che servono solo come prebende per il sistema partitocratrico a partire dalla provincia; lotta serrata ai campi nomadi e a chi si ostina a vivere nell’illegalità; tutela delle risorse idriche affinché la gestione rimanga in mano pubblica contro la speculazione dei privati.

Una decisione che salverebbe fra quelle prese dall'amministrazione Dal Lago? Il proseguimento a sud della Valdastico.

E quella che invece ritiene la peggiore in assoluto? La gestione della Polizia provinciale, la quale dovrebbe operare per la tutela dell’ambiente e del territorio e non per sanzionare gli automobilisti come invece accade qui a Vicenza.

Perché le elezioni provinciali non sono molto sentite dai cittadini? I cittadini non sono mica scemi e si sono resi conto della inutilità di un ente come la Provincia che potrebbe essere assorbito nelle sue competenze dai Comuni e dalla Regione.

Quanto conterà la questione Dal Molin? Non sarà decisiva ma ci saranno delle indicazioni interessanti.

E la vicenda Aim? Su questa vicenda stenderei un grande velo pietoso in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Tuttavia mi auguro che i casi Dal Molin e Aim possano aver contribuito a far aprire gli occhi ai tanti elettori di destra presenti nel vicentino. Un appello: lanciate il cuore al di la dell’ostacolo e scegliete la destra che avete sempre sognato.

Autostrada Valdastico, Pedemontana, bretella Ponte Alto Isola: qual è l'opera più urgente e come si possono conciliare le resistenze dei comitati dei cittadini con le esigenze delle imprese? Sono tutte opere necessarie e urgenti, ma se devo scegliere accelererei sulla bretella di Ponte Alto Isola. Le resistenze molto spesso sono legittime perché in determinate soluzioni non vengono coinvolti i cittadini in modo diretto e questo è sbagliato.

Le provinciali sono tradizionalmente bottino del centrodestra, mentre le opposizioni corrono più divise che mai. Il suo non si riduce a essere un ruolo di pura testimonianza? Come detto precedentemente i fatti hanno dimostrato che siamo una forza politica piccola ma presente sul territorio. Non facciamo parte di un partito virtuale ma di combattenti. Le sfide non ci spaventano.

La Provincia come istituzione ha ancora un senso o è un semplice spreco di denaro pubblico? Riproporre oggi la soppressione delle province, come vogliamo noi di Alternativa per Vicenza, non significa fare un’altra battaglia contro i ‘mulini a vento’, ma porre una questione reale. Riteniamo che l'abolizione delle Province, spesso serbatoi di voti per i partiti e null’altro, e l’accorpamento dei piccoli Comuni, almeno fino a raggiungere il numero di 5.000 abitanti, possa essere una prima azione concreta nella direzione di un sano e concreto risanamento nella direzione di una riduzione della spesa pubblica

Che senso ha candidarsi alla Provincia e avere come punto qualificante del programma l'abolizione della Provincia? Se eletto, devolverà i gettoni di presenza? Il nostro obiettivo e di lanciare il sasso nello stagno su una questione che deve essere affrontata con urgenza. La nostra azione politica si è sempre retta sull’autofinanziamento e sul sacrificio dei nostri militanti senza mai chiedere un centesimo a nessuno.

Un problema molto sentito dalla gente ogni estate è la siccità. Come risolvere l'emergenza idrica? Faccia degli esempi precisi. Ristrutturare la rete idrica potenziando le falde acquifere attraverso i bacini di invaso previsti nelle cave di Montecchio Precalcino e il grande invaso progettato nel Comune di Arsiero. Monitorare il prelievo da parte dei gestori della rete idrica la quantità emunta effettivamente, controllando che questa corrisponda all’effettiva quantità consentita dall’assessorato al territorio e all’ambiente della Regione Veneto. E poi molta educazione civica nei confronti dei cittadini contro gli sprechi.

Dica in una frase perché un elettore dovrebbe votare la sua lista. In tanti si lamentano di un sistema politico corrotto e lontano dalle reali esigenze dei cittadini, noi ci proponiamo come la forza, l’unica per la verità, di rottura contro questo sistema. Mi sento di fare un invito molto chiaro e senza giri di parole : chi vuol mantenere lo status quo continui a rivolgersi alle solite facce.

Cosa farà in caso di ballottaggio? Siamo distinti e distanti dalla sinistra ma un appoggio al centro destra non lo darei per scontato…Ci confronteremo sui contenuti programmatici.