Il 1 maggio è un giorno di lotta. La storia lo ha dimostrato un'altra volta. Per festeggiare il 1 maggio sulla "Piazza 1 Maggio" si è lavorato settimane, addirittura mesi. In quel giorno doveva essere chiesto conto dei caduti del 1 Maggio 1977; di Dalci (Mehmet Akif Dalci ucciso il 1. 1989), dei massacri; delle torture e dello sfruttamento, è stata "scelta Piazza Taksim". 30 anni fa si cercò di impedire la lotta crescente dei lavoratori con un massacro.
Il governo, il quale non vuole che la popolazione adoperi il proprio diritto fondamentale e pensi ai caduti di Taksim, ha bloccato il traffico di tutta Istanbul. A dozzine di pullman non è stato permesso l'ingresso in città e i viaggiatori sono stati aggrediti. A Taksim e in altri quartieri di Istanbul la polizia ha sparato gas lacrimogeni in gran quantità e colpito con manganelli i manifestanti.
Circa 1.000 lavoratori sono stati arrestati, dozzine i feriti. Cionostante la forza di volontà e la risolutezza della popolazione hanno vinto, si è riusciti a manifestare nella storica piazza. Non c'erano così tante persone come nel 1977 (nel corso del massacro in quell'anno sulla piazza Taksim erano presenti 500.000 persone), ma in ogni caso dopo 30 anni in quel luogo in cui erano stati uccisi 35 lavoratori, piazza tradizionale del 1 Maggio, è stata nuovamente festeggiata questa giornata.

Gli attacchi e gli arresti sono iniziati sin dalle prime ore del giorno, quando numerose persone hanno cominciato a raccogliersi a Dolmabahce e Kabatas. L'area tuttavia era circondata anzitempo dalla polizia e dai soldati. La polizia, che voleva impedire ogni piccolo raduno, è intervenuta subito arrestando dozzine di persone.
Mentre a Dolmabahce e Kabatas veniva impedito il traffico sulla strada e il passaggio sui marciapiedi, la massa ha cercato di spostare il luogo del concentramento verso Besiktas e Karakoy. La polizia ha aggredito la gente raccolta a Besiktas e fermato 5 pullman, arrestando tutti i viaggiatori.
Istanbul era stata così chiusa e paralizzata tanto per i suoi abitanti che per la gente proveniente dalle altre città dell'Anatolia.
Le persone che volevano prendere parte alla manifestazione commemorativa sulla piazza Taksim sono state messe di fonte a tanti ostacoli. Il personale e i mezzi del controllo erano elevatissimi. A causa delle massicce misure preventive e dei numerosi impedimenti sulle strade, da diverse città numerosi pullman non sono nemmeno partiti in direzione di Istanbul.
Nelle prime ore del mattino è stato anche arrestato il Comitato predisposto per la Preparazione del 1.Maggio a Taksim. Fra gli arrestati c'era anche uno dei principali organizzatori, Bulent Ozdemir. A Besiktas i manifestanti, in particolare gruppi di aderenti al DISK (Confederazione del Sindacato Operaio Rivoluzionario) si sono trovati di fronte a blocchi della polizia, che li ha attaccati e arrestati.
Soltanto un piccolo numero di persone è riuscito ad entrare nella città, anche mettendosi in marcia dai pullman lasciati fuori città, vincendo i blocchi, i caroselli, i lacrimogeni e gli arresti della polizia. In questo modo circa 2.000 persone sono riuscite ugualmente a raggiungere piazza Taksim e a ricordare il massacro del 1977. La manifestazione è proseguita fino alle 14,30.
I manifestanti della parte occidentale della città, circa 2.000, a causa del blocco del ponte sul Bosforo e dei traghetti, non ha potuto raggiungere piazza Taksim, ha manifestato lungo le strade principali, sostenendo scontri con la polizia, lanciando molotov. La battaglia qui è andata avanti fino alle prime ore della sera.

A luta continua