Dal congresso del PdCI una voce ed un pensiero pienamente condiviso, quello di Moni Ovadia....
«Il compito di un uomo di sinistra che si dica socialista o comunista è quello di guardare avanti: il problema sono i valori non i simboli. Nessuno rinnega il passato ma lo strumento del simbolo, della storia non serve a far politica ma soltanto a tenere aggregati i propri iscritti. L'importante sono i contenuti, i valori. Cinquant'anni fa i socialdemocratici tedeschi erano più radicali del Pci. Io mi definisco comunista per provocazione ma la nostalgia è un sentimento privato: non può essere pubblico. Come la fede. Mi interessano di più i contenuti: lo stato sociale, la scuola pubblica, la difesa dei ceti deboli, il primato della politica sull'economia, la lotta alla povertà, alle guerre. Cosa mi interessa se uno come Nelson Mandela si chiama partito comunista o partito del congresso? Questa è un'ossessione titicamente italiana che ha qualcosa di sentimentale e nulla di politico. Mentre il Pd, che ora sembra una fusione a freddo, si muoverà, sarà dinamico, le sinistre che fanno? Dibattono, con milioni di bambini che muoiono di fame, se avere o no la falce e martello? Come abbiamo impedito che Berlusconi devastasse il Paese? Con la falce e martello? Bisogna andare avanti con le nuove sfide. Sviluppare progetti politici»
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=65528