Un’odiosa aggressione che non ha lasciato indifferente il mondo politico. Unanimi gli attestati di solidarietà giunti a Paolo Ferigo, presidente dell’Arcigay, malmenato in un pizzeria da due dipendenti Atm identificati e sospesi dall’Azienda. Solidarietà «bipartisan», visto che uno dei primi a esprimersi è stato l’assessore regionale Pier Gianni Prosperini, più volte accusato in passato di una certa ruvidezza nei confronti del mondo omosessuale.
«Eravamo con tre altri ragazzi e quattro ragazze nella solita pizzeria di via Bezzecca, sotto la nostra sede – racconta Ferigo – quando da un tavolo vicino è iniziata una serie di battutacce e insulti da parte di due ragazzotti. Noi non abbiamo reagito, solo, al momento di uscire, passando vicino ai due, mi sono limitato a dire “Ma ti sembra il caso?”. Ed è partita l’aggressione a suon di sberle e spintoni. I miei amici si sono messi in mezzo per calmarlo ma lui era una furia. Poi è scappato con un autobus dell’Atm. Il tutto di fronte all’indifferenza generale di camerieri e clienti. Tira brutta aria da un po’ di tempo a questa parte – commenta ora Paolo Ferigo – sembra incredibile proprio a Milano, ma è così. Basti ricordare le scritte davanti alla nostra libreria Babele e agli insulti e alle aggressioni rimediati recentemente in una discoteca durante una nostra festa».
Per fortuna, oltre ai numerosi attestati di solidarietà, in serata è arrivata anche la nota dell’Atm che è riuscita a individuare gli aggressori tra i loro dipendenti, come detto i due erano in divisa, e li ha prontamente sospesi dal servizio.
ROMA – Un giovane omosessuale e’ stato aggredito la notte scorsa a Roma da quattro ragazzi tra i 18 e i 22 anni, all’uscita di una discoteca gay. Il giovane ha riportato ferite e lividi al viso e al petto ed e’ stato soccorso da alcuni volontari di Arcigay. Non ha pero’ voluto essere portato al pronto soccorso per evitare possibili risvolti negativi nella sua vita familiare. “
Mancuso: «Campagna d’odio, responsabili anche gerarchie cattoliche»
Libreria Babele, scritte omofobe sulle vetrine
Lo storico negozio dedicato alla cultura gay è stato preso di mira nella notte: trovati anche una svastica e un insulto a Imma Battaglia
Scritte omofobe, insulti, una svastica. Nella notte sono state prese di mira le vetrine della libreria Babele in via San Nicolao 10, nel centro a Milano, storico luogo di cultura gay e alternativa. Accanto al simbolo nazista la polizia ha trovato una sigla, «Fn», che presumibilmente potrebbe indicare il movimento di estrema destra Forza Nuova. L’episodio è stato denunciato dai dipendenti della libreria, che hanno sottolineato di non aver mai ricevuto minacce o essere stati oggetto di discriminazioni sul posto di lavoro. Sulle scritte, tracciate con vernice spray nera, stanno indagando la polizia e la Digos. La libreria, una delle prime dedicate alla cultura lesbica e omosessuale, ha sede da sette anni vicino a piazzale Cadorna. Prima era in via Sammartini.
«Le scritte omofobe e l’insulto verso Imma Battaglia sono l’ulteriore episodio di una campagna gravissima contro i cittadini e cittadine gay e lesbiche di questo Paese – ha commentato Aurelio Mancuso, segretario nazionale dell’Arcigay -. Oltre a esprimere la mia personale solidarietà e vicinanza ad Imma, leader del movimento omosessuale italiano, chiedo con forza che il governo e il Parlamento mettano finalmente in campo tutti quegli strumenti repressivi e legislativi, presenti in tutti gli stati europei, che tutelino le persone omosessuali. Faccio appello a tutte le forze politiche affinché questa campagna d’odio, di cui sono responsabili anche le gerarchie cattoliche, venga respinta con decisione».
06 aprile 2007
Urlano «finocchi» e poi li picchiano
Caccia ai responsabili. Lo scorso anno un fatto analogo: furono denunciati quattro giovani
TRENTO. «Finocchi di m…». L’insulto, poi le botte. E’ successo sabato sera, nei giardini di piazza Venezia. Vittime dell’aggressione due giovani omosessuali, finiti al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara dopo aver ricevuto alcuni pugni in faccia. Un brutto episodio, su cui stanno ora facendo accertamenti i carabinieri di Trento. I contorni della vicenda sono ancora da chiarire, ma tutto fa pensare ad un agguato a sfondo razzista. Nell’aprile dello scorso anno, sempre in piazza Venezia, c’era stato un analogo fatto, per il quale erano state denunciate quattro persone.
Tutto è successo poco prima di mezzanotte. Non è un mistero che i giardini di piazza Venezia siano, di sera, un luogo di incontro per gli omosessuali. Qui, infatti, si erano dati appuntamento i due amici. Stavano chiacchierando tranquillamente quando – secondo una prima ricostruzione dei fatti – sono spuntate due persone: indossavano un giubbotto scuro e avevano il volto in parte coperto da un cappuccio. «Finocchi di m…», hanno urlato contro i due giovani. Uno degli aggressori è passato alle vie di fatto, prendendo a pugni le due vittime, poi spintonate a terra. Quindi la fuga a piedi. Una brutta scena, che ha avuto anche alcuni testimoni.
I due giovani aggrediti hanno subito chiamato i carabinieri e sul posto è intervenuta una pattuglia del nucleo radio mobile. Le vittime hanno spiegato ai militari cos’era successo e subito sono stati avviati i controlli in zona per individuare i responsabili dell’aggressione. Al momento, tuttavia, non sono stati ancora rintracciati.
I due giovani sono poi andati al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara per farsi medicare. Nelle prossime ore potrebbero presentare una denuncia alle forze dell’ordine.
Già sabato sera la notizia dell’aggressione si è diffusa e ai giardini di piazza Venezia è arrivato anche Donatello Baldo, chiamato da un amico testimone dell’aggressione. Baldo ha voluto sincerarsi di quello che era accaduto. Le ragioni dell’agguato non sono ancora chiare, ma tutto fa pensare che si sia trattato di un episodio a sfondo razzista. Non è, tra l’altro, la prima volta che nella zona si verificano episodi del generale.
L’ultimo, uno dei più gravi, risale all’aprile dello scorso anno. La dinamica è del tutto simile a quella di sabato sera. Un giovane fu aggredito prima verbalmente («Finocchio di m…») da quattro persone, poi picchiato a sangue e derubato del cellulare. Una seconda persona era poi stata malmenata: questa stava telefonando nel parco con il cellulare e gli aggressori, pensando che stesse avvertendo le forze dell’ordine, si scagliarono anche contro di lui. Sul posto era intervenuta la polizia, che era riuscita ad individuare poco dopo tre dei quattro responsabili del pestaggio, mentre il quarto era stato identificato più tardi. Tutti erano stati denunciati per lesioni, uno per rapina. Nel gruppetto c’era anche un giovane già denunciato in passato per reati a sfondo razzista.
(29 gennaio 2007)
UDINE. NUOVE SCRITTE CONTRO I GAY
Pizza (Ds) lancia l’allarme
venerdì 19 gennaio 2007, di Il Messaggero Veneto
“Gay al rogo”. La scritta è comparsa sui muri di un condominio di via Podgora e richiama alla mente l’episodio dello scorso ottobre, quando le stesse parole (accompagnate da una svastica) vennero scritte davanti a un bar udinese frequentato anche da omosessuali.
Tutto ciò non è proprio piaciuto al consigliere comunale dei Ds Enrico Pizza, che parla di «clima di allarme» per questi ripetuti atti di intimidazione. Lo stesso Pizza ricorda che nella precedente occasione era stata presentata denuncia alle autorità e che alcune telecamere avrebbero ripreso delle persone aggirarsi nella notte davanti al bar proprio dopo che il titolare aveva buttato via la spazzatura e se ne era andato. Secondo Pizza si trattava proprio degli autori delle scritte. Il consigliere ds sottolinea con rammarico che sono passati mesi da quell’episodio e che nonostante tutto gli autori del gesto non sono stati individuati. Pizza si augura che ora, dopo questo nuovo segnale di intolleranza, sia possibile compiere qualche passo avanti nelle indagini, magari anche grazie alla comparazione della grafia o a nuove testimonianze.