PROSTITUZIONE: PDL RNP, REGISTRO AD HOC E PAGAMENTO TASSE
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - No alla prostituzione in luoghi
pubblici. Sì a quella 'legalizzata', con tanto di iscrizione in
un Registro presso il garante della Privacy e pagamento delle
tasse. Una proposta di legge presentata dal responsabile
Giustizia della Rosa nel Pugno Enrico Buemi 'ridisegna' la legge
Merlin sulla prostituzione.
Nel testo appena presentato alla Camera si prevede che
chiunque voglia cominciare a svolgere l'attività debba
comunicarlo all'autorità di pubblica sicurezza fornendo
certificato penale e documentazione su stato di salute, luogo
dove si intende lavorare e copia dell'eventuale contratto di
locazione. Chi 'disobbedisce' è costretto al pagamento di una
sanzione amministrativa che va dai mille ai 3.000 euro. Mentre
dovrà versare dai 10 ai 50mila euro chi continuerà a
prostituirsi per strada o in forma associata in uno stesso
locale.
Dieci giorni dopo la comunicazione, l'attività di
prostituzione potrà essere regolarmente intrapresa. Si potrà
vietare solo nel caso in cui la documentazione fornita non sia
sufficiente e se la persona che ne fa richiesta non risulti in
possesso dei requisiti richiesti: ad esempio sia malata
gravemente. La proposta di legge prevede anche che entro 60
giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, il ministero
della Salute insieme a quello dell'Interno individuino il tipo
di documentazione sanitaria che dovrà essere fornita. E
stabiliscano la quantità e la tempistica dei controlli.
Chi non sarà trovato in regola verrà punito con una
sanzione da 10mila a 50mila euro. Che potranno arrivare anche a
200 mila, oltre al carcere dai 3 ai 5 anni, se si eserciterà la
prostituzione in maniera illegale o avendo gravi patologie.
Verrà istituito così un Registro 'ad hoc' presso il Garante
per la privacy che potrà essere consultato solo dalla
magistratura.
Chi esercita la professione è tenuto comunque a pagare le
tasse, gli oneri sanitari e quelli previdenziali. E potrà farsi
della pubblicità "purché - scrive Buemi - non rechi offesa al
pudore e all'onore sessuale delle persone".
Si inaspriscono quindi le pene per tutti i reati connessi
alla prostituzione prevedendo fino ai 12 anni di carcere. E si
istituisce un Fondo per finanziare iniziative volte a prevenire
qualsiasi forma di prostituzione illegale.(ANSA).