puttanate del corriere della sera.
mi permetto di fare alcune osservazioni: il termine "comunista" venne usato per la prima volta nei testi di un tal restif de la bretonne dopo la rivoluzione francese, quindi precedente a marx che diceva con engles: "uno spettro si aggira per l'europa..."
il socialismo è la fase propedeutica al ciomunismo, non al socialismo stesso (credo il tuo sia stato uno sbaglio involontario). e questo del "socialismo propedeutico" fu un escamotage perché fu ben presto evidente a lenin (che diede avvio alla nep) l'impossibilità della costruzione immediata della società comunista.
mah, sembra più una figura spettrale nel senso di priva di consistenza. Un'avanzata verso il centro e verso la borghesia che diluisce e sconfessa ogni principio autentico del marxismo.
...e la lotta di classe? l'idea di socializzare i mezzi di produzione? niente, tutto finito nella spazzatura, insieme alla simbologia...
Posso non condividerne il pensiero politico ma, se Bertinotti si attestasse su questa linea dimostrerebbe di essere particolarmente lungimirante e particolarmente arguto!
Chi sa mai che non riesca a mettere in piedi veramente un'alternativa di sinistra moderna ed efficace gettando una volta per tutte orpelli polverosi e spesso imbarazzanti!
Non è proprio così, altrimenti che senso avrebbe avuto chiamare il Manifesto del 1848, Manifesto del partito comunista? In realtà fino al fallimento della II Internazionale e al tradimento dei partiti socialisti europei, socialismo e socialdemocrazia (intesi come socialismo scientifico ovvero marxista) erano sinonimi di comunismo. Poi le strade fra gli ex compagni si separarano, gli uni seguendo la via del riformismo, delle compatibilità capitalistiche, gli altri della rottura rivoluzionaria, sulla scorta dei bolscevichi.
Comunque, Bertinotti non è mai stato comunista, ma socialista, nè, credo, marxista. Di quel socialismo utopistico che si guarderebbe bene dal toccare la proprietà privata dei mezzi di produzione ma si limita a pregare i padroni di essere più umani, meno avidi, più magnanimi verso i sottoposti.
La recente svolta "gandhiana" ha messo il punto a capo a qualsiasi ipotesi rivoluzionaria e antisistemica. Insomma, quel "socialismo delle anime belle" che si addice a chi guadagna qualche decina di migliaia di euro mensili e non ha più idea di che vita facciano i lavoratori dipendenti (quelli veri, in carne ed ossa, non delle favolette no-global!), nè ha il minimo interesse di mettere in discussione l'esistente...
Sta di fatto che se il Bertinotti-pensiero si spingerà fino a chiedere la scomparsa del simbolo e del nome comunista -e prima o poi lo farà- non sarà lui a cancellare il comunismo dal patrimonio ideologico del partito ma i comunisti del partito a cancellare Bertinotti dalla politica. E su questo non ci piove!