Il ds Secco: "Abbiamo un budget importante da spendere sul mercato. Ma l'Inter sulla carta è più forte"
Lunedí 21.05.2007
"Siamo tutti molto contenti perché è stato un anno difficile per tutti. Festa dimessa? Ognuno ha festeggiato secondo ciò che sentiva". Lo ha detto il direttore sportivo della Juventus Alessio Secco, intervenuto a Radio Anch'io. "Siamo partiti in estate sapendo di essere sotto osservazione, con una società nuova, un allenatore nuovo e abbiamo dovuto combattere contro tanti pregiudizi. La presa di contatto con la serie B a Rimini è stata forte perché la critica pensava che la Juve potesse passeggiare in questo campionato". Una Juve piena di campioni anche nel campionato cadetto e salutata dall'affetto dei tifosi in ogni parte d'Italia. "L'affetto del pubblico in certe città come Crotone è stato un aspetto inedito perché nei miei 10 anni di esperienza juventina ho visto che la Juve in trasferta veniva accolta da un clima spesso molto ostile".
Secco fa un primo bilancio della sua esperienza come direttore sportivo alla Juve. "Dopodomani sarà esattamente un anno dal mio insediamento e non è stato facile. L'amicizia con Moggi? Ho lavorato 10 anni per la Juve che aveva ai vertici Giraudo e Moggi". Una Juve che probabilmente non ha bisogno di tanti innesti per essere competitiva in A. "A seguito dell'aumento di capitale varato qualche settimane fa la Juve ha un budget importante da spendere sul mercato. I primi rinforzi deriverebbero dalla riconferma dei campioni e questo è il nostro obiettivo, ma voglio sottolineare con forza che abbiamo la possibilità di rinforzarci per il prossimo anno".
"Sulla carta l'Inter è più forte della Juventus - continua Secco - in questo momento, ma la storia insegna che non sempre la squadra più forte è quella che vince. Il calcio è un mondo irrazionale. Deschamps? Come ha detto il presidente sarà lui l'allenatore della Juve il prossimo anno, ha il contratto di un altro anno, lo incontreremo al più presto così come eravamo rimasti con lui all'inizio". Il ds della Vecchia Signora i sofferma anche su due possibili cavalli di ritorno. "Zambrotta ed Emerson? Il primo lo scorso anno è stato il primo a esprimere il desiderio di andare via. Ha fatto questa scelta ed è difficile che possa tornare. Il discorso di Emerson è stato diverso, è stato un pilastro, ma è un anno più vecchio, è del 76, credo che abbia dato molto al calcio e abbia speso molto, comunque a Madrid penso stia bene. Io in contrasto con Deschamps? Succede nelle migliori famiglie avere divergenze su alcuni punti, ma non per questo si deve parlare di spaccatura o di rottura. Il caso Mesto? La Juve non lo ha mai trattato e il tecnico rispondendo a una domanda si è espresso male, anche perché non è italiano. Buffon? La situazione è chiara: eravamo d'accordo di vederci, come per Deschamps, e lo faremo presto. Lui sa di essere importante per noi e avremo piacere che la sua decisione scaturisca dal cuore, come ha fatto quest'anno. La Juve farà di tutto per convincerlo. I campioni non devono pretendere, ma è giusto coinvolgerli minimamente nel progetto per fare capire loro dove possiamo arrivare".
A parte Buffon altri giocatori da trattanere sono trezeguet e Nedved, che alle prese con qualche problema al ginocchio potrebbe lasciare. "Trezeguet ha un contratto che scade nel 2008 e rappresenta per la Juve qualcosa di straordinario: è il terminale offensivo ideale per qualsiasi squadra, è un veterano e credo che la Juve abbia un posto nel suo cuore. L'idea nostra è di continuare insieme. Sarà un altro giocatore che dovremo incontrare. Per Nedved la situazione è diversa. Con lui ho un rapporto particolare, a 35 anni la fatica si fa sentire, ma ha dimostrato sul campo che ha ancora tanta voglia di giocare. Ogni anno dice sempre che vuole fermarsi, poi tutto si risolve con una cena a casa sua e anche quest'anno sarà così".