http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=345975
La discussione interessante nata intorno a un articolo di Barbara Spinelli, pubblicato sulla stampa e postato in "Politica internazionale".
http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=345975
La discussione interessante nata intorno a un articolo di Barbara Spinelli, pubblicato sulla stampa e postato in "Politica internazionale".
La Spinelli ha ragione ed è per questo che bisogna al più presto e dico al più presto procedere verso un Unione a più velocita.........polonia E Rep ceca sono paesi economicamente e politicamente deboli a cui bisogna opporre una comunita forte.........e questa comunita non è forte!!
il problema principale è la Gran bretagna altro paese che non crede nell' Unione ed allora se non ci credono bisogna avere il coraggio di dirle......."noi facciamo cosi tu se vuoi stai fuori"...nel giro di 20 anni verrebbero tutti ad elemosinarci di entrare.....
restando cosi come siamo siamo in balia di tutti in balia dei russi con Putin che fa il lupo affamato che brama di riguadagnare potere e con una serie di paesi dell'est che pare siano entrati nell'unione solo per prendere soldi............
vedasi la Polonia governata da due pazzi
Già... e anche a riformare la costituzione non si otterrebbe niente.
Bisognerebbe fare come si è sempre fatto: i paesi intenzionati vadano avanti!
Ci vuole un'iniziativa di paesi più "maturi" politicamente e più integrati con gli altri... se Francia Germania e gli altri paesi fondatori della CECA prendessero l'iniziativa di fare la federazione, anche gli altri interessati aderirebbero con favore.... mentri gli inglesi e gli altri euroscettici se ne starebbero fuori, membri della UE ma non della Federazione!
Finchè esiste il veto nazionale,non c'è speranza per l' UE.Fine della storia.E si vede anche cosa succede se uno ha fretta.Se l' UE,anzichè allargarsi a casaccio,prima facesse una ristrutturazione della "vecchia" Europa,con nuove regole puntate al federalismo ,che poi diventassero da accettare obbligatoriamente dai nuovi membri,ora non staremmo qui a discutere.Per quanto alle 2 velocità,è sicuro che per esempio la Gran Bretagna non può mettere veto in una mossa simile?
L' articolo parla anche del loro bisogno di avere USA come protettore.Purtroppo,questo è come la gallina che fa l' uovo o l' uovo la gallina?Loro hanno i loro timori,e va bene.L' UE,in effetti non è in grado di farli sentire al sicuro.Ma questa debolezza proviene anche dal fatto che appunto,l' unione viene divisa e screditata dalla sfiducia degli stessi suoi membri.E giustamente l' articolo dice che la Polonia "fa scuola" e rappresenta un po' il leader dei nuovi paesi.
Come si uscirà da questa cosa non so...Sembra il sogno Britannico diventato realtà.Club di mercanti,incapaci di qualsiasi politica seria e dipendente militarmente dalla NATO...
Poi,lo so che ho ridotta credibilità a causa della mia nazionalità su questo argomento,però verrà il giorno che mi ricorderete.Aspettate che entri la Turchia in UE,e poi ne riparliamo di nazionalismo est-europeo e problemi di confine.La Gran Bretagna che spinge come assattanata per far entrare la Turchia in UE,sa benissimo quello che fa.E ironico,ma il più grande nemico di Cipro in UE,e sostenitore della Turchia,è la Gran Bretagna.Ironico,perchè Cipro,è membro della Commonwealth britannica,quindi in teoria,sono "una famiglia".
Macchè dittature,si tratta di regimi autoritari dove i capi di stato controllano indirettamente l'informazione.
Barbara Spinelli, figlia di Altiero e compagna di Tommaso Padoa Schioppa?
No grazie, la SUA Europa è all'opposto della MIA.
Non mi sono mai piaciuti i massoni.
Spinelli massone? Ma che stai a dì!
Comunque anche io non sopporto più quell'ipocrita di Padoa Schioppa ("difendiamo l'italianità di telecom...", "l'euro non si farà mai..."), ma l'articolo di Barbara Spinelli è comunque abbastanza corretto: molti paesi "dell'Est" hanno democrazie ancora fragili e più lobbistiche di quella italiana, e soprattutto non vogliono veramente un'Europa unita ma solo un grande mercato per le loro imprese.
Guarda, era un dubbio che mi ero posto anche io, ma ho trovato la risposta in un testo che ultimamente è diventato la mia "bibbia" politica, il Patto Federale del Prof. Rossolillo. Riguardo al problema che tu hai posto, rispondeva in questa maniera:
Il nucleo federale
Uno Stato europeo non potrà essere fondato nel quadro delle attuali istituzioni, anche se vi potrà essere reinserito dopo la sua fondazione. Del resto pensare alla sua creazione sulla base del consenso dei governi di venticinque paesi, nella maggior parte dei quali l'opinione pubblica è dichiaratamente contraria a ogni avanzamento verso qualsiasi forma di unione politica, e che comunque sono profondamente diversi per il loro grado di integrazione e per le loro tradizioni in materia di politica estera e di difesa, sarebbe pura follia. Perché uno Stato federale europeo possa essere fondato è necessario che un gruppo di paesi con un forte grado di omogeneità, una forte interdipendenza economica e sociale e un grado avanzato di maturità europea dell'opinione pubblica prenda l'iniziativa. Questo gruppo non può essere costituito che dai paesi fondatori della prima Comunità europea. Esso, malgrado le note ambiguità del governo italiano, si è già manifestato, anche se embrionalmente, in più di una occasione. Ma deve essere chiaro che l'iniziativa di questo gruppo non si deve limitare a un generico impulso o alla proposta di un progetto da negoziare con gli altri membri dell'Unione. Essa deve invece consistere nella creazione di un nucleo federale da proporre senza ulteriori negoziati, dopo che la sua Costituzione sia stata definitivamente approvata, all'adesione degli altri membri dell'Unione che siano disposti ad en-trarvi.
Va ribadito che questo passo deve essere compiuto al di fuori delle istituzioni dell'Unione. Pensare che un nucleo federale possa essere realizzato all'interno di esse, mediante lo strumento delle cooperazioni rafforzate (ora "strutturate"), significa tentare ipocritamente di neutralizzare l'iniziativa deviandola su di un binario morto. Le cooperazioni strutturate non sono che la manifestazione attualizzata della vecchia idea dell'Europe à la carte. Il loro meccanismo prevede che gruppi di paesi di composizione di volta in volta diversa si formino per realizzare diversi obiettivi; ed esse devono essere autorizzate da tutti i paesi facenti parte dell'Unione europea. L'ipotetica nascita di un nucleo federale secondo questa procedura dovrebbe quindi ottenere il consenso anche dei paesi contrari e dare luogo ad un'entità compatibile con la struttura istituzionale e le leggi dell'Unione. Tutto questo è chiaramente impossibile. La nascita del nucleo federale può essere soltanto l'espressione di una forte e unanime volontà politica dei paesi che vogliono farne parte e dar luogo ad un vero e proprio atto di rottura, così come di fatto è stata un atto di rottura l'unificazione tedesca, della quale i governi degli altri Stati membri della Comunità hanno dovuto soltanto prendere atto adattando, a cose fatte, le regole della Comunità alla nuova realtà.
http://digilander.libero.it/eurpean/...ossolillo.html
Ha fugato ogni mio dubbio a proposito di un veto da parte di qualche stato.