Napoli: aggredita una docente Usa.

Protetto dal quartiere, un giovane fa sparire l'orologio.


Papà e fratello maggiore sono esperti rapinatori di Rolex. Lui, invece, a diciassette anni è alle prime armi. Regola criminale vuole dunque che si eserciti con i primi colpi sotto casa (li fa a piedi, non ha neanche uno scooter), dove può subito trovare un nascondiglio sicuro e dove è più protetto da chi lo conosce. Ieri mattina c´è chi lo sorveglia da lontano quando rapina il Rolex alla turista. E quando il giovane bandito si ritrova i Falchi addosso. Chiede aiuto, urla: «‘E guardie, currite, currite». Scatta subito la reazione. Dai palazzi di Porta San Gennaro (piazza Cavour) scendono in strada familiari, vicini, amici. Una folla inferocita di almeno cento persone contro la polizia. Non è la prima volta, a Napoli. Probabilmente non sarà l'ultima. Contro la folla, contro il quartiere, i due poliziotti feriti riescono a bloccare il ragazzo, arrestarlo, mentre lui lancia verso i suoi protettori il Rolex da circa cinquemila euro che subito sparisce.

A vederla con gli occhi della vittima dello scippo deve essere stato un quarto d'ora di inferno. Lei, cinquantunenne docente americana di Storia dell'arte, è a Napoli per motivi di studio. E ieri mattina era scesa verso il centro storico da casa di una sua amica che la ospita al Vomero proprio per dedicarsi al "Maggio dei monumenti". Improvviso lo strappo, via il Rolex in acciaio e oro. Lei cade a terra, le sanguina il polso graffiato dal bracciale. Vede i Falchi del vice questore Pasquale Toscano che, testimoni della rapina, piombano addosso al ragazzo che si avvia a piedi verso casa: lo bloccano. Il giovane, però, con una mossa improvvisa quanto violenta dà un calcio alla moto dei poliziotti, li scaraventa a terra e scappa. Corre verso casa e intanto grida come un ossesso: «Aiuto, ‘e guardie, aiutatemi, currite».

Sta ancora gridando quando i soccorsi della malavita sono già scesi dalle case, un muro umano che lo separa quasi dai Falchi. Che però sono i Falchi. Non mollano. E doloranti, le braccia e le gambe ferite per la caduta e la sfida da vincere a tutti i costi, lo inseguono, lo raggiungono mentre lui lancia il Rolex verso la folla complice. Intanto arrivano i rinforzi. Parenti e amici del giovane si rendono conto che non conviene più fare la rivolta per salvare l'apprendista rapinatore: è diventato troppo rischioso. Dunque - con il bottino di cinquemila euro - si allontanano. Il ragazzo viene portato in Questura: nega tutto, anche l'evidenza. Accusato di rapina, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento della moto della polizia. Macchiata per la prima volta la sua fedina penale. Il giovane si chiude nel silenzio insegnato dal papà.

Intanto la turista viene accompagnata in ospedale, dove viene medicata al polso con una prognosi di dieci giorni. Chiede: ma perché, se l'avete arrestato, non si trova l'orologio? Lei non sa, non immagina come sono andate realmente le cose. Cerotti e medicazioni anche per i due poliziotti, con quindici giorni di prognosi.

Irene De Arcangelis

(21 maggio 2007)