Governo bocciato sui costi: ministero dell’Economia a quello dello Sviluppo Economico sotto i riflettori
Pretendono di gestire l’economia di un Paese, quando non sanno nemmeno farsi i conti sui propri ministeri …
Ministri tecnici ...
Il Governo chiarisca sui costi. L’ufficio studi della Camera accende i riflettori su un decreto che trasferisce uomini e mezzi dal ministero dell’Economia a quello dello Sviluppo Economico.
L’antefatto è noto. Con la nascita del governo alcune competenze sono state tolte a Padoa Schioppa e date a Bersani: programmazione economica e finanziaria, il coordinamento e la verifica degli interventi per lo sviluppo economico territoriale e settoriale e delle politihce di coesione. A Montecitorio i tecnici di Bertinotti hanno storto il naso quando hanno visto il decreto varato dal presidente del Consiglio. Ricordano nelle relazione tecnica che i ministeri devono attenersi all’invarianza di spesa: non possono aumentare i costi. Alcune voci invece sembrano far incrementare le uscite. «Nel caso specifico in esame - si legge ancora - il rispetto del criterio richiamato richiede fra l’altro che il trasferimento delle strutture e del personale dall’una all’altra amministrazione avvenga senza che si determinino maggiori oneri di funzionamento in ambedue i ministeri rispetto all’assetto vigente.
Tali costi aggiuntivi, rispetto alle risorse già attribuite a legislazione vigente, potrebbero infatti derivare da necessità di carattere organizzativo scaturenti dall’esigenza di garantire la prosecuzione dell’attività anche in presenza di un nuovo assetto». Si chiedono chiarimenti. E andrebbe anche chiarito «se il meccanismo compensativo, a fronte del conferimento di incarichi dirigenziali a personale esterno all’amministrazione (indisponibilità di un numero di incarichi presso il ministero dell’Economia pari all’eccedenza rispetto al contingente consentito al ministero dello Sviluppo) risulti coerente con l’invarianza di spesa».
Altro capitolo riguarda il personale di staff di Padoa, visto che attualmente tutte le posizioni sono piene. In questo caso i costi invariati dipendono «dall’effettiva disponibilità, nella dotazione organica di fatto degli uffici di diretta collaborazione, di un numero di unità di personale corrispondente a quello che si intende destinare» a Bersani. Il governo è chiamato anche a confermare che i ministeri interessati «all’avvicendamento nei contratti di locazione dispongano a legislazione vigente delle necessarie risorse sia (nel caso del dicastero di Bersani) per sostenere i canoni di affitto delle nuove strutture trasferite, sia «nel caso del ministero di Paoda) per mantenere le precedenti locazioni». Infine un appunto anche sull’uso dei computer, in particolare sulla gestione delle risorse informatiche.
F. D. O.