La domanda, dunque, è ancora: e se non ha latte?
Ridiamo pure ma quando fra 10-12 anni questa legge verrà introdotta in Italia (dubbi al riguardo?) le voglio proprio vedere le nostre pupattole anoressiche col cinturone sul "pilu" e le tette piatte come un dodicenne implume.
Faranno una fatwa per obbligarle a ingrassare?
infatti ...mentre Attia ripeteva che allattare un uomo, anche adulto, per cinque volte esclude ogni possibilità di "relazione impura", la fatwa è finita preda del più irriverente settimanale satirico del paese, al Dustur. Che avverte i suoi lettori: "Non vi stupite se, entrando in un ufficio pubblico, vi imbattete in un funzionario 50enne che prende il latte dalla sua collega...
Un'infinità , ma tanto qua nessuno cambierà idea e poi finiremmo off topic.
Leggendo in rete comunque si evince che le fatwe emesse dagli studiosi dell'Università di Al-Azhar sono si obbligatorie da seguire per i sunniti egiziani, ma ci sono particolari circostanze per cui la fatwa può non essere obbligatoria.
Lo stesso Imam della moschea di Al-Azhar dice che
"Fatāwa issued by Al-Azhar are not binding, but they are not just whistling in the wind either; individuals are free to accept them, but Islam recognizes that extenuating circumstances may prevent it. For example, it is the right of Muslims in France who object to the law banning the veil to bring it up to the legislative and judicial authorities. If the judiciary decides in favor of the government because the country is secular, they would be considered to be Muslim individuals acting under compelling circumstances."
Quindi c'è da supporre che una donna senza latte sarebbe esentata da questa fatwa
Viene da vomitare se si pensa che quell'università è un pò il "vaticano islamico".
Ecco a voi quelloc he secondo polemiko questo sarebbe uno dei famigerati paesi islamici moderati.
Evviva l'Egitto.
http://fainotizia.radioradicale.it/2...tazione-a-roma
27 aprile, Roma, piazza Montecitorio, dalle ore 10
“Dichiaro di rifiutare qualsiasi legge che non rispetti i diritti dell’individuo e la libertà personale”.
Per questa dichiarazione, nonché per aver espresso altre opinioni “pericolose” in merito alla tolleranza religiosa e all’uguaglianza tra i sessi, in Egitto, lo studente ventiduenne Abdul Karim Suleiman, ossia Karim Amir, è stato condannato a quattro anni di carcere con l’accusa di avere insultato il presidente egiziano e la religione islamica.
Il ricorso in appello ha confermato la sentenza e l’accusa ha ostacolato il lavoro degli avvocati di Karim, che lo difendono a titolo gratuito.
La sua famiglia lo ha pubblicamente disconosciuto e il padre ha invocato l’applicazione della sharia (legge islamica).
Per aver difeso i principi della libertà di parola, lo Index of Censorship ha insignito Karim del Premio Hugo Young per il Giornalismo per il 2007, mentre il PEN Club britannico lo ha eletto membro onorario dell’organizzazione.
Quasi 6.000 persone hanno sottoscritto petizioni e inviato lettere al governo egiziano e al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti chiedendo il rilascio di Karim. Il caso di Karim, quasi ignorato dai media italiani, è stato invece intensamente seguito da maggiori media del mondo.
Il ministro degli esteri egiziano rifuta le critiche per l’incarcerazione di Kareem Amer
traduzione dall’inglese a cura di: http://www.dalmondo.info
Per evitare che la vicenda di Kareem Amer passi nel “dimenticatoio”, e con questa il tema della libertà di espressione su Internet, traduciamo questo articolo dal sito “Free Kareem!”, pubblicato l’8 marzo 2007:
*Poco dopo la sentenza dello scorso 22 febbraio, il Ministro degli Esteri egiziano ha dichiarato pubblicamente che l’ondata di sdegno internazionale seguita alla condanna del blogger egiziano non riveste per lui alcuna importanza.
Il Cairo condanna le Reazioni alla condanna al carcere del Blogger
Ahmed Abul-Gheit considera le critiche alla condanna di Abdul Kareem Suleiman delle interferenze sul sistema giudiziario.
L’Egitto critica pesantemente le reazioni alla condanna a 4 anni di carcere del blogger egiziano accusato di attaccare, nel suo blog, l’Islam ed il presidente Hosni Mubarak
Il Ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul-Gheit ha dichiarato che nessuno, “chiunque esso sia” deve intromettersi nel lavoro dell’autorità giudiziaria egiziana, ne commentare le sue decisioni.
Abul-Gheit ha anche affermato che l’Egitto rifiuta le posizioni di alcuni “media ed organizzazioni non governative straniere”, esprimendo il “forte disappunto e la costernazione” dell’Egitto per quanto è stato detto.
Un tribunale di Alexandria, nel nord dell’Egitto, ha condannato Abdul Kareem Suleiman a quattro annni di prigione, con l’accusa di disprezzare la religione islamica e di insultare il presidente Mubarak. Il tribunale “Moharram Bek Misdemeanor” ha condannato l’accusato a tre anni di carcere per l’accusa di disprezzo della religione islamica, e ad un anno per le offese al Presidente. Suleiman era uno studente all’Università Al-Azhar, che lo aveva espulso lo scorso anno e che aveva richiesto che venisse processato.
E’ il primo blogger egiziano ad essere condannato al carcere.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Americano, Tom Casey, ha dichiarato la propia preoccupazione per l’incarcerazione del blogger Abdul Kareem Suleiman, condannato per aver espresso le propie opinioni.
La sentenza è stata criticata anche dalle organizzazioni per i diritti umani egiziane ed estere, quali il “Committee to Protect Journalists” con sede a New York e l‘“Egyptian Organization for Human Rights”.
Otto articoli
Suleiman ha firmato i propri articoli con l’appellativo di Kareem Amer. E’ stato processato per il contenuto di otto post, pubblicati sul suo blog, nei quali critica fortemente l’Università Al-Azhar, descritta come “l’Università del terrorismo e dell’estremismo”.
Inoltre, in uno di questi articoli, critica Mubarak, paragonandolo ad un “dittatore faraonico”. In un altro articolo intitolato “la nuda verità sull’Islam come la vedo io”, Suleiman parla degli scontri tra sette religiose avvenuti ad Alexandria nel 2005, accusando i mussulmani di aver fomentato gli scontri ed infangandone l’immagine.
In custodia dallo scorso Novembre, Suleiman non ha mai rinnegato quanto scritto, affermando che gli articoli riflettono solo le proprie opinioni personali. Gli avvocati della difesa hanno dichiarato che ricorreranno in appello contro la condanna, ritenendo ingiusto il processo.
Il ministro Abul-Gheit si domandanda come mai il mondo sembri così interessato e preoccupato per l’attività giudiziaria dell’Egitto.
A costo di essere anacronistici, una risposta eloquente è stata scritta proprio da Kareem Amer, poco prima del suo arresto:
Io dichiaro, in modo franco e netto, che rifiuto e rigetto ogni legge, ogni legislazione, ogni regime che non rispetti i diritti dell’individuo e la libertà personale, e che non riconosca l’assoluta libertà di azione dell’individuo - fintantochè non danneggi chi gli sta attorno -, e che non riconosca l’assoluta libertà delle persone di esprimere le proprie opinioni, quali esse siano, fintantochè queste opinioni siano solo parole e non siano accompagnate da azioni tali da danneggiare gli altri.
Allo stesso tempo dichiaro, in modo franco e netto, che tali leggi non possono determinare alcun obbligo per me, nè io ne riconosco l’autorità o l’esistenza.
Detesto, con tutto me stesso, chiunque lavori per il loro sviluppo, chiunque le prenda come riferimento, chiunque sia soddisfatto della loro esistenza o ne tragga giovamento.
E se queste leggi ci sono imposte, e noi non abbiamo il potere o la forza di cambiarle perchè questo potere è nelle mani di altri, che sono estremamente soddisfatti per l’esistenza di queste leggi e le applicano: nondimeno, tutto questo non mi indurrà alla sottomissione, ne mi metterò calmo in attesa di sollievo o appagamento.
Dichiaro inolte che non riconosco la legittimità delle indagini in corso su quanto ho scritto, che rientrano nell’ambito della libertà personale di esprimere le mie opinioni. Questa libertà è sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che l’Egitto ha sottoscritto. Ma, lasciando stare la Dichiarazione, e anche se non esistesse, e anche se l’Egitto non l’avesse sottoscritta, i diritti umani esistono in quanto tali e non hanno bisogno di una legislazione o di leggi per regolarli o per definirne l’esistenza.
Ma in questo caso la signora non potrebbe andare a lavorare coi maschi.
Infatti che dice Maometto?
Uno schiavo troppo cresciutello continuava a frequentare la casa, una delle mogli se ne lamentava perchè era diventato pelosetto e gli spuntava la barba.
E quindi il consiglio di allattarlo era per "affiliarselo" e creare un tabù sessuale fra il giovanotto e le signore.
Ma se non c'è l'allattamento questo tabù non si crea e quindi l'uomo può continuare a guardare la donna con occhio concupiscente!
E' evidente che la fatwa vale solo per le donne che hanno il latte, e che grazie al consiglio di Maometto possono creare il tabù fra loro stesse e i maschi dell'ufficio.
Ma se il latte non ce l'hanno e offrissero le tette al succhio dei maschietti sarebbe pure peggio, altro che tabù!
Per esempio nei licei i maschi sarebbero felicissimi di succhiare le tette delle compagne cinque volte al giorno, tanto più se le compagne alzassero le vesti (lo dice sempre Maometto) mostrando la passerotta!
A Ragioneria e tutte le facoltà a prevalente presenza femminile invece i maschi sarebbero sottoposti a un supersucchio, tipo quattordici tette a testa da succhiare cinque volte al giorno
Oh, tornerebbero a casa tutti stranulati e si chiuderebbero immediatamente al cesso (si potrebbe farli aiutare dagli istituti tecnici, notoriamente scarsi di tette...)
Ma alle magistrali, chi le succhia!?
E questo apre un grosso problema di interpretazione giuridica, che solo la Suprema Corte potrà dirimere.
E' reversibile?
Cioè potrei, un giorno si è uno no, essere io maschietto che mi lascio succhiare il succhiabile? (non avendo le tette basta individuare il surrogato, che appunto "allatta" ed è fonte di vita proprio come il latte materno)
Certo, cinque volte al giorno è un po impegnativo per i maschietti, si creerebbe tutto un giro di zabajoni, vov, zabov e bevande energetiche, ma c'è da supporre l'incondizionato entusiasmo delle signore.
Insomma, con fatwe del genere sicuramente l'Islam presto dominerà in Italia.
Oltretutto ci sarebbe un crollo dell'assenteismo negli uffici e nelle scuole, con gran vantaggio per l'economia.
A me queste uscite idiote dei fondamentalisti fanno piacere, perche' non fanno altro che incrementare i contrasti tra musulmani integralisti e musulmani moderati, cosicche' forse si puo' sperare che questi ultimi si sveglino una buona volta e prendano gli integralisti a calci nel culo.