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  1. #1
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    Più che un cristiano sono forse un pagano che crede in Cristo
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    Predefinito Lo scandalo dei preti pedofili

    di Maurizio Blondet
    23/05/2007


    Ricevo in questi giorni una quantità di lettere relative all'intervista del sacerdote irlandese alla BBC.
    Alcune sono lettere per me particolarmente offensive: quando mai ho taciuto e coperto le magagne della Chiesa gerarchica e clericale?
    Quando mai ho fatto finta di non vedere le sue falle?
    Io sono stato licenziato da Avvenire proprio per aver detto alcune scomode verità.
    E c'è chi mi accusa di «coprire»…
    Ma ancor peggio, annuso in questi lettori moralisticamente scandalizzati la voglia di rivincita: dopo la manifestazione delle famiglie che ha di fatto liquidato le nozze gay, hanno voglia di colpire, di infangare, di vendicarsi con un bello «scandalo» della Chiesa.
    Ed è proprio questo lo scopo della campagna, partita dalla BBC ma ben bene agitata in Italia: una campagna di screditamento, volta precipuamente contro Ratzinger.
    Infatti la BBC dice, mentendo, che il documento segreto che «copre i delitti sessuali dei preti» è stato firmato da Ratzinger in quanto capo del Sant'Uffizio.
    E' una menzogna.
    Il documento è del 1962, quando al Sant'Uffizio non c'era Ratzinger, ma il cardinale Ottaviani.
    E fu approvato da Giovanni XIII, il «Papa buono» della propaganda anticlericale di vario stampo (Pio XII era il «Papa cattivo»).
    Il documento è stato in vigore fino al 2001, quando proprio Ratzinger lo ha sostituito.
    E' la prima menzogna di un insieme di inesattezze non casuali, ma ispirate da uno spirito malvagio e falso.
    Come la «segretezza» del documento.
    La segretezza - o meglio riservatezza - è una costante dei processi canonici: evidentemente ci scandalizziamo perché noi siamo troppo abituati a giudici laici che spifferano ai giornali notizie riservate d'indagini non concluse, che distruggono reputazioni di innocenti prima che siano giudicati.
    Ma i tribunali ecclesiastici non spifferano, e ciò è giusto.
    La Chiesa ha a cuore, in faccende di così tragica delicatezza come il «crimen sollicitationis» (delitto di provocazione a cose turpi) la reputazione di tutte le parti, vittime dei presunti abusi, oppure gli imputati, che possono essere accusati falsamente.
    Che la segretezza non sia imposta per insabbiare scandali, lo dimostra il paragrafo 15 del documento: che obbliga chi venga a conoscenza di abusi sessuali commessi con il pretesto e durante la confessione, a denunciarli.
    E' un obbligo grave, per la violazione del quale viene ingiunta la scomunica.
    Inoltre la segretezza riguarda il procedimento di diritto canonico, ma non vieta al vescovo, se lo ritenga, di riferire all'autorità giudiziaria laica.

    Il documentario della BBC è del settembre 2006.
    Arriva in Italia un anno dopo, con doppiaggio nella nostra lingua eseguito dalla redazione di «Bispensiero», un sito internet di ispirazione radicale.
    Naturalmente Santoro e Mentana se lo strappano di mano, vogliosi di mostrare gli «scandali» di una Chiesa che ha condannato i matrimoni tra omosessuali.
    E' evidente il movente.
    Sono evidenti i mandanti.
    Ed è insopportabile la domanda melliflua: «Cristo, se fosse fra noi, approverebbe o condannerebbe il 'crimen sollicitationis'?».
    Evidentemente l'ipocrita scandalizzato frequenta poco il Vangelo.
    Cristo ha parlato: meglio per chi fa certe cose contro questi piccoli, che si metta al collo una macina da mulino… il che non significa che ingiunga di affidarlo a un Caselli o a quel giudice che nutre i giornalisti con le storiacce sulle veline, o a qualunque procuratore abituato a violare il segreto istruttorio.
    La dannazione eterna, dalle nostre parti di cristiani, basta e avanza.
    Scandalizzatevi, moralisti sporaccioni.
    Ridacchiate del nostro dolore e della nostra umiliazione; perché questa umiliazione è «nostra» anche se non siamo pedofili, perché anche noi cadiamo continuamente.
    Perché proprio chi prende strade difficili può cadere, ciò che a voi non accade mai.
    Voi della strada larga, che porta alla perdizione.
    Un credente non si scandalizza.
    Non può, perché può dire di sé quello che disse Amleto: «Io sono un uomo mediamente onesto, eppure potrei accusarmi di cose tali che mia madre avrebbe fatto meglio a non mettermi al mondo. Ho più peccati sottomano che pensieri in cui versarli».
    Io posso dirlo di me stesso, specie in fatto di cadute e di lussuria.
    Prudente, come consigliò Gesù, non lancerò la prima pietra, sperando nel perdono che non merito.
    Un credente sa che, fra i primi dodici cristiani, ce n'era già uno che tradì Cristo: una bella percentuale, circa l'8%.
    Nessuno scandalo ripugnante, nessun prete indegno - soprattutto - potrà mai costituire un argomento contro la nostra fede.

    La nostra fede è in Colui che ha accettato la croce per salvarci, e che ora ci si dona come Pane e Vino.
    Questo ci nutre e ci rende sempre più forti, nonostante le debolezze e le cadute.
    Perché non è la nostra forza (inesistente), ma la Sua a sostenerci.
    Io non ho mai taciuto le magagne e le derive della Chiesa, e continuerò a non tacerle, convinto di compiere un dovere di credente.
    Ma non mi unirò mai allo «scandalo» degli ipocriti.
    Anzi queste cose private, se pur mi addolorano, in fondo non mi colpiscono più di tanto.
    Sono purtroppo prevedibili.
    E sono in parte colpa mia e nostra, di noi credenti «mediamente onesti»: non abbiamo pregato abbastanza per i nostri preti.
    Che ci danno il Pane, qualcosa per cui non li ripaghiamo abbastanza con la nostra gratitudine.
    Io - e spero di poter dire «noi» - sto con i miei preti, i miei preti oggi tutti quanti umiliati e sospettati, la mia Chiesa dispensatrice di grazia che si vuol gettare nel fango in questo modo.

    Maurizio Blondet




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  2. #2
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    Il fimato della BBC si trova su youtube, basta scrivere "Sex crimes and vatican".

  3. #3
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    Ho visto quel documentario,devo dire che ci sono storie assurde....e la chiesa sapeva tutto e gli cambiava solo la diocesi....mah...

  4. #4
    ooooWAGLIONEoooo
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    Invece di postare idee altrui per motivare quelle che sono solo le vostre supposizioni o speranze , fate una cosa utle alla vostra intelligenza e leggetevi in latino o in inglese il testo del Crimen Sollicitationis.

    vi posto qualche brano, le versioni integrali le trovate su wikipedia



    ISTRUZIONI SU COME PROCEDERE IN CASO DI PROVOCAZIONE
    - a tutti i patriarchi, arcivescovi, vescovi e altri ordinari del luogo, anche di rito orientale- stampa vaticana 1962

    Questo testo dev’essere diligentemente conservato nell’archivio segreto della Curia come ‘strettamente riservato’. Non dev’essere pubblicato o aggiunto a nessun commentario (nec ullis commentariis).

    Il crimine di provocazione avviene quando un prete tenta un penitente, chiunque esso sia, nell’atto della confessione, sia prima che immediatamente dopo, sia nello svolgersi della confessione che col solo pretesto della confessione, sia che avvenga al di fuori del momento della confessione nel confessionale che in altro posto solitamente utilizzato all’ascolto delle confessioni o in un posto usato per simulare l’intento di ascoltare una confessione.



    4 […] Ad ogni modo, avendo salvaguardato il diritto dell’Ordinario, non c’è nulla che impedisca ai suoi superiori, se per caso capiti loro di scoprire uno dei loro sottoposti delinquere nell’amministrazione del sacramento della Penitenza , di poter e dover diligentemente monitorare questa persona, ammonirlo e correggerlo e, se il caso lo richiede, sollevarlo da alcune incombenze (ministry) . Avranno anche la possibilità di trasferirlo, a meno che l’Ordinario del posto non lo abbia proibito perché ha già accettato la denuncia e ha cominciato l’indagine (inquisition).

    11

    La materia di questi casi deve ricevere grande attenzione e cura e dev’essere anche trattata col massimo segreto, e, dopo che questi casi sono stati definiti e rimessi all’esecuzione delle decisioni del giudicante devono essere affidati al silenzio perpetuo. (perpetuo silentio premantur) . Tutti coloro che entrino a far parte a vario titolo del tribunale giudicante o che vengano a conoscenza dei fatti per la propria posizione devono osservare il rispetto più assoluto del segreto -che dev’essere considerato come segreto del Santo Uffizio- su tutti i fatti e le persone, pena la scomunica ‘lata sententiae’ ‘ipso facto’ e senza nessuna menzione sulla motivazione della scomunica che spetta al Supremo Pontefice, e sono obbligati a mantenere l’inviolabilità del segreto senza eccezione nemmeno per la Sacrae Poenitentiariae.


    DIRETTIVE CANONICHE ED AMMONIZIONE DELL’ACCUSATO

    […]

    44

    Se, dopo la prima ammonizione, arrivano contro lo stesso soggetto altre accuse riguardanti crimini di provocazione precedenti l’ammonizione, l’Ordinario dovrebbe vedere, sencondo la propria coscienza e giudizio, se la prima ammonizione può essere considerata sufficiente o se procedere a una nuova ammonizione oppure ad eventuali misure successive.

    59

    Il giudicante deve trasmettere una copia autenticata o l’originale degli atti del caso al Santo Uffizio, con la maggiore premura possibile, aggiungendo, se necessario e se lo ritiene opportuno, ulteriori informazioni .

  5. #5
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    Si potrebbe anche aggiungere l'inchiesta fatta dal programma Le Iene in cui alcune finte mamme, con telecamere nascoste, andavano da alcuni preti a chieder consiglio sul da farsi dopo aver saputo che i propri figli erano stati molestati dai sacerdoti...cosa rispondvano loro? Ovvio, tenere la cosa segreta, non fare denuncia alle autorità e parlare con i sacerdoti in questione per risolvere la situazione...peggio do cosa nostra.
    Ma come, non era la verità che rende liberi?

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Alex78 Visualizza Messaggio
    Si potrebbe anche aggiungere l'inchiesta fatta dal programma Le Iene in cui alcune finte mamme, con telecamere nascoste, andavano da alcuni preti a chieder consiglio sul da farsi dopo aver saputo che i propri figli erano stati molestati dai sacerdoti...cosa rispondvano loro? Ovvio, tenere la cosa segreta, non fare denuncia alle autorità e parlare con i sacerdoti in questione per risolvere la situazione...peggio do cosa nostra.
    Ma come, non era la verità che rende liberi?
    In certi casi la verità rende carcerati...

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da metapolis Visualizza Messaggio
    In certi casi la verità rende carcerati...
    Quindi bisogna essere omertosi?

  8. #8
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    Più che un cristiano sono forse un pagano che crede in Cristo
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    Il punto scottante dovrebbe essere questo: «Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, impose per 20 anni l'applicazione del "Crimen"» ed emanò un seguito, secondo il quale «ogni accusa andava vagliata esclusivamente in Vaticano ». Il documentario della BBC si conclude così: «Il Vaticano non ha risposto alle richieste di interviste». Poi però cominciano le correzioni."Crimen sollicitationis" è un'istruzione emanata dal Sant'Uffizio nel 1962 e in quel tempo Ratzinger era ancora teologo impegnato in Germania... Il documento era atto a istruire i casi canonici e portare allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile... obbligava chiunque fosse a conoscenza di un uso del confessionale per abusi sessuali a denunciare il tutto, pena la scomunica...
    Ratzinger, diventato più tardi prefetto della Congregazione, firma una Lettera ai Vescovi dove si prevede che il delitto commesso da un chierico contro un minore di diciotto anni, sia di competenza diretta della Congregazione stessa. Segno della volontà di dare il massimo rilievo a certi reati.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Alex78 Visualizza Messaggio
    Quindi bisogna essere omertosi?
    Loro la pensano così. Io li darei in pasto ai leoni, come tutti i pedofili; così non sarebbero neppure carcerati.

  10. #10
    Grâce aux prisonniers
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    Bene, ci sono preti pedofili; e allora ? Cosa s'intende dimostrare ? che questa lebbra contagia anche l'istituzione in sè e ciò che rappresenta ? Se qualche ras o federale del ventennio fosse stato pedofilo, allora ciò avrebbe significato che anche il fascismo ne avrebbe subìto il contagio sul piano dottrinale ed ideologico ? E l'esempio, o meglio il paradosso, lo si può estendere a tutti i campi e a tutte le situazioni.
    Ma la cosa più avvilente é che si prenda quella trasmissione di pura idiozia che é "le iene" per sostenere le proprie tesi.
    La prossima volta citate "sorrisi e canzoni tivvu" o magari "novella "2000"

 

 
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