16/5/2007
Kabul,Don Verzè al posto di Strada?
Ospedale Emergency,l'ipotesi S.Raffaele
Dopo la dipartita di Emergency dall'Afghanistan, la Fondazione San Raffaele di Luigi Verzè si dice disposta ad assumere la gestione dell'ospedale di Kabul. Lo rende noto la Fondazione con un comunicato ripreso dal "Corriere della sera" nel quale l'ente motiva la scelta di "non interrompere un servizio sanitario essenziale per le popolazioni locali". L'associazione di Strada: "Non ci sono le condizioni per il subentro".
Il portavoce della Fondazione, Gabriele Bertipaglia, ha precisato, tuttavia, che la disponibilità espressa dal San Raffaele non è un'iniziativa autonoma, ma arriva su "esplicita richiesta". Di chi, non è dato sapere. La Farnesina? Il governo di Kabul? La Fondazione in questo si trincera dietro un "no comment". La sola cosa certa è che il colosso sanitario messo in piedi da Don Verzè nel '71, che comprende fra le altre cose il noto ospedale milanese e la ong Aispo (Associazione italiana per la solidarietà tra i popoli), sarebbe pronta a subentrare in uno degli ospedali afghani gestiti Emergency fino all'aprile scorso. "Anche solo temporaneamente, sino alla risoluzione delle divergenze tra l'organizzazione e le autorità", come ha precisato la Fondazione al ministro degli Esteri.
Scetticismo da parte di Emergency sull'ipotetico passaggio di testimone. Nessun commento, in particolare, di Gino Strada. Il "Corriere" riporta invece i dubbi espressi dal portavoce dell'organizzazione, Vauro Senesi, sul fatto che chiunque subentri nella gestione degli ospedali afghani possa garantire le tre condizioni imprescindibili per Emergency: neutralità del servizio, alto livello di assistenza e servizio gratuito.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/a...lo361990.shtml
Dopo che gli emergencisti hanno mostrato cosa davvero interessa loro (visto che hanno abbandonato gli ammalati dietro i quali si trinceravano, chiudendo gli ospedali), sono contento che qualcuno di evidentemente più serio, al quale sta maggiormente a cuore la salute di TUTTI gli Afghani (e non solo dei talebani), possa subentrare nella gestione delle strutture sanitarie pagate per un buon 40% da istituzioni italiane tramite sovvenzione.
Mi auguro che nessuno più si faccia fregare dal logo rosso di Emergency, e dia le proprie donazioni a organizzazioni davvero umanitarie.