Originariamente Scritto da
contericci
La questione è assai delicata, invero. La stragrande maggioranza dei nostri studenti se ne fega della religione, cattolica o meno. Il laicismo imperante, o meglio la sua versione più ignobile, di questo passo finirà col considerare grave reato un'ora di insegnamento di religione alla settimana. Mentre abbondano le ore sprecate in favore di fantasiose e costose gite scolastiche, tracimano gli scambi culturali di una settimana tra istituti scolastici europei, per cui le famiglie italiane, invece che mandare i propri figli a scuola, si trovano ad ospitare, piuttosto, perfetti sconosciuti con cui non è possibile scambiare parola, perchè venuti da altri mondi e perchè parlanti lingue dalla vaga assonanza anglosassone. Abbondano gare sportive durante le ore di lezione, imperversano assemblee, sit in, okkupazioni. E qui mi fermo per pietà. Ma guai a parlare di religioni, tanto meno di quella cattolica! Giammai, che cosa orribile! La nostra laicità che ha abolito le religioni per decreto, stenta a riconoscerne gli effetti, positivi e negativi, sulla storia del mondo e, soprattuto, nell'attuale situazione mediorentale Israele, palestina, Iran, Iraq, per restare nel giardino di casa nostra. Risultato: la nostra classe dirigente attuale, come il d'Alema ministro degli esteri, imbevuto di laicismo sessantottino dove avevano ben pensato di relegare le religioni in un cantuccio perchè oppio dei popoli, della situazione israelo palestinese non ci ha capito un tubo.