Cento (Ferrara), arrestati due ragazzini di 15 anni per lo stupro di un coetaneo
avvenuto nei bagni di un istituto superiore. La vittima ha un lieve handicap
Violentano un compagno di scuola
e riprendono tutto con il telefonino
Il giovane ha raccontato tutto alla madre solo molti giorni dopo l'aggressione
quando un familiare aveva avuto la notizia dell'esistenza di quelle foto
FERRARA - Arrestati per aver violentato un coetaneo di 15 anni e aver registrato, e diffuso, tutto con un telefonino. Lo stupro è avvenuto in un istituto superiore di Cento, in provincia di Ferrara. Protagonisti della vicenda sono due ragazzini stranieri, residenti da anni nel comune del Ferrarese con le loro famiglie.
I fatti sarebbero accaduti intorno al 20 aprile, quando due studenti avrebbero portato nei bagni un loro coetaneo usando la forza: qui il ragazzino sarebbe stato violentato mentre uno dei due aggressori riprendeva la scena col telefonino. La vittima, che ha un piccolo deficit di apprendimento ed è seguito da un insegnante di sostegno, ha poi raccontato tutto, settimane dopo, alla madre, quando un familiare aveva avuto la notizia dell'esistenza di quelle foto.
Le manette erano scattate nei giorni scorsi, su ordine del gip del tribunale dei minori di Bologna, ma la notizia è trapelata solo oggi. Il provvedimento era stato richiesto dal pm della procura minorile Eufemia Milelli dopo le indagini condotte dai carabinieri. Ai due ragazzi non sono stati concessi gli arresti domiciliari. E' stato invece disposto il loro trasferimento nel carcere minorile di Bologna. L'accusa è violenza sessuale di gruppo e pornografia minorile: quest'ultimo reato sarebbe legato alla diffusione delle immagini registrate col telefonino, col quale sarebbe stata ripresa la violenza sessuale.
Proprio l'esistenza delle immagini, che almeno uno dei conservava sul cellulare, assieme alle testimonianze acquisite dagli inquirenti, hanno avuto un ruolo fondamentale nella decisione di emettere un provvedimento così grave.
L'inchiesta è partita dalla denuncia presentata ai carabinieri dalla famiglia del ragazzino oggetto degli abusi e, nelle stesse ore, dalla scuola, dove nei giorni scorsi era circolata la voce dall'esistenza delle fotografie. Lo stesso preside dell'istituto, dopo un primo momento di valutazione della vicenda, aveva adottato un provvedimento di sospensione a carico di uno dei due ragazzini-violentatori fino alla fine delle lezioni, mentre per l'altro sarebbe in itinere un'analoga misura che ora potrebbe essere formalizzata.
I legali della famiglia del ragazzo violentato, Gianni Ricciuti e Michele Montanari, che avevano sollecitato gli inquirenti con la denuncia ai carabinieri e presentandosi alla Procura dei minorenni, dopo aver appreso di media questo ultimo sviluppo dell'indagine si dicono soddisfatti per l'evoluzione e i tempi dell'inchiesta: "Gli elementi da noi raccolti, oltre che dai carabinieri e dal pm, hanno indotto all'emissione di questo atto da parte degli inquirenti con grande celerità, segno che il contenuto della denuncia era affidabile".