Originariamente Scritto da
Apostata_tv83
1. Che la contrapposizione sia deleteria è, appunto, un'opinione. Che la contrapposizione non finisca in un conflitto è auspicabile.
2. Germani e romani non mi paiono molto vicini a livello comparatistico: proprio per la sua superficialità l'associazione Wodan/Mercurio è priva di fondamento ad esempio. Wodan è sì divinità psicopompa e sapienziale (anche se l'associazione Hermes/Mercurio alla sapienza nasce probabilmente in epoca ellenistica), ma a differenza di Mercurio è a capo del pantheon), ma anche guerriera, come Mercurio non è. Wodan è inoltre divinità del furore guerriero, della possessione, dei vaticinii, ruolo poco adatto a Mercurio. Tyr è la divinità che presiede ai giuramenti ed all'assemblea degli uomini, cosa che lo lega più a giove che al collerico Marte, che condivide molti più caratteri tipici di Thor che viene però interpretato come Giove a causa della sua relazione con il tuono. Insomma, i piani interpretativi si sfasano e portano a non far coincidere le divinità mediterranee e quelle nordiche tra loro. E poi, il povero Dumezil doveva essere almeno un po' gentile con il regime che dominava l'Europa all'epoca.
3. Il fatto che non aderisca all'opinione non vuol dire che non abbia letto. In questo mese sto studiando religioni del mondo classico, sono sotto esame e la tripartizione indoeuropea è materia d'esame... chi conosce la religione sa bene che è comunque un modello approssimativo che passa attraverso secoli di trasformazioni, reinterpretazioni ed adattamenti. E' certo che il sistema mediterraneo ha poco a che fare con quello celtico e germanico. L'unica vera coincidenza sta nei nomi dei giorni della settimana (ammetto di non sapere se siano stati introdotti prima o dopo la conquista romana, ma basandosi sulle fasi lunari e sulla corrispondenza con i sette astri mobili visibili ad occhio nudo è facile creare un collegamento).
4. Il sistema germanico è parecchio diverso da quello romano. Non ci sono tre divinità veramente preminenti (a parte Wodan)... chi vuoi mettere per la guerra? Thor? Tyr? Per l'area produttiva? Freyr? Per la sacralità sicuramente Wodan, ma anche Tyr è garante dei giuramenti sacri... problemaccio... non che la tripartizione sia facilmente applicabile ad altri modelli. L'unica seria soluzione che vedo anche nell'ambito greco è: Zeus/Cielo, Poseidone/Mare, Ade/Sottosuolo e Era/Nascita, Estia/Comunità, Demetra/raccolto.
5. Hanno supposto che divinità celtiche e germaniche non siano stati veramente divinità ma eroi culturali reinterpretati dai romani come divnità in relazione alle loro aree di influenza.
6.
Airyanmen Vaeja, Airyena-Vaegah, Airyana-Vaeja (Avestan) Airyam-Veg (Pahlavi) "The Aryans (the noble ones) are said in the Avesta to have had their original home in the far land of Airyana Vaeja (the cradle land of the Aryans), the first among the lands created by Mazda. It was at the center of the earth and in its very center stood the mountain Harabareza. This corresponds with the Hindu descriptions of the Land of the Gods with Mount Meru at its center" (Taraporewala, The Religion of Zarathushtra). The Aryans divided the universe into seven regions or keshvars: 1) Arzah or Arzahe; 2) Shabah, Sava-Cavahe; 3) Fradadafsh, Fradadhfsha; 4) Vidadafsh, Vidadahfshu; 5) Vorubarst, Vourubaresti; 6) Vorugarst, Vourujaresti, Vouruzaresti; and 7) Khvanuras, Ganiratha, Hvaniratha. The seventh land is situated in the middle of the other six. According to the introduction of Abu-Mansouri's Shah-Nameh (the older Shah-Nameh), the seventh land, which the kings named Iran-Shahr (Airya-Vaeja) is also in the middle of the other six.
Ricordiamo che questa terra viene descritta per la prima volta in epoca sassanide (dal 205 d.C.) che però mi risulta indicante l'altopiano indo-iranico o, al massimo, l'area caucasica.
7. Beh, in questo caso mi limito all'opinione. Certo, ci sono persone un po' più povere di spirito e lascio volentieri a loro il Regno dei Cieli.
8. L'evemerizzazione dei miti può essere utile nella ricerca storica, per discernere le cose legate al "quaggiù". Da qui a svuotare il mito del suo valore religioso/cultuale ecc. lungi da me! Proprio perché il mito contiene l'anima di un popolo, non il suo d.n.a.
9. E quando avviene la storicizzazione? Scusa, ma tendo un po' alla teoria dell'eternità della materia ed alla semplice trasformazione del mondo. Gli iperborei che non cacciano rimangono per me una semplice indicazione di "alterità culturale" e non un dato di fatto. Non credo personalmente a civilità che non hanno bisogno di nutrimento nel divenire storico. Se parliamo di civiltà che simboleggiano condizioni spirituali la questione cambia.
10. Eccoci ad un punto nodale: il mito cambia a seconda delle condizioni ambientali, caratteristiche territoriali e relazioni sociali necessarie. Il mito rappresenta situazioni-modello, rivela verità sociali che non vanno oltre la comunità che le ha generate nel contesto in cui si è sviluppata. Lo dimostra lo spezzettamento del cristianesimo dopo la sua diffusione in Europa: Latini/Cattolici, Germani/Protestanti, Angli/Anglicani, Slavi/Ortodossi ecc. il mito è una codificazione della realtà morale/spirituale di una società, così la religione essoterica. Se passiamo invece ai misteri o alla filosofia, ci portiamo sul piano della verità metafisica che può usare il mito per descrivere verità inesprimibili altrimenti.