La seconda proposta di "Parlamento Pulito" è un caso dettato dalla particolare condizione italiana. Concettualmente, anche per me non è giusto che un bravo parlamentare debba allontanarsi forzatamente per consentire l'accesso ad altri, magari mediocri, parlamentari. Penso che Grillo l'abbia inserita perchè nel nostro paese fare il parlamentare per anni siginifichi garantirsi una posizione di potere da usare a proprio vantaggio, o per tutelare particolari interessi, o ancora, una posizione macchiata da alti livelli di corruzione e legami con la malavita. (L'elenco die 27 condannati in via definitiva è un esempio, e quelli sono solo quelli condannati. Va bene la presunzione di innocenza, ma dubito che anche gli altri parlamentari siano del tutto "puliti").
Garantire per legge un continuo ricambio permetterebbe inanzitutto a personaggi "nuovi" di partecipare alla vita politica ad alto livello, e poi renderrebbe necessario per ogni "gruppo" poco lecito legato ai parlamentari ricostruire i propri rapporti con i nuovi eletti. E potrebbe non essere facilissimo.
su report, domenica, è stato fatto vedere un curioso siparietto con l'Od. Antonio Fazio che riferiva del crack Parmalat presumibilmente davanti alla commissione Finanze, dato che vicino aveva (non visibilissimo) Giorgio LaMalfa che si stupiva che la Banca D'Italia non se ne fosse accorta; al che Fazio ribatteva che non se ne era accorta neppure Deutsche Bank e che se a lui (GLM) era già così chiaro allora, doveva presentare lui una denuncia (SIC!). Al che qualcuno dal "pubblico" di onorevoli, ha esclamato "ma se lo aveva capito pure Beppe Grillo!".