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    ABROGARE LA 194.
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    Predefinito Monsignor Marcel Lefebvre Omelia Delle Consacrazioni Episcopali.

    MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE
    OMELIA DELLE CONSACRAZIONI EPISCOPALI
    ECÔNE, 30 GIUGNO 1988

    Eccellenza caro monsignor de Castro Mayer, miei carissimi amici, miei carissimi fratelli, eccoci riuniti per una cerimonia certamente storica; innanzi tutto desidero darvi alcune notizie.

    La prima vi stupirà forse un po', come ha stupito un po' me stesso. Ieri sera è arrivato un visitatore, un inviato della nunziatura di Berna, con un plico contenente un appello del Santo Padre che metteva semplicemente a mia disposizione una vettura che avrebbe dovuto portarmi ieri sera stessa a Roma, per evitare che facessi oggi queste consacrazioni. E questo senza dirmi né perché né dove dovevo recarmi a Roma. Giudicate voi stessi l'opportunità e la saggezza di questa domanda.

    Sono andato a Roma per molti giorni nel corso di quest'anno, anche per settimane, il Santo Padre non mi ha mai invitato ad incontrarlo. Sarei stato certamente felice di vederlo se degli accordi fossero stati definitivi. Ecco dunque questa informazione. Ve la comunico così semplicemente come io stesso l'ho appresa ieri da una lettera della nunziatura.

    Ed ora vi suggerisco qualche indicazione riguardo alla cerimonia e al modo per voi di comprendere appieno il suo significato.

    I futuri consacrati, i futuri vescovi, hanno già prestato nelle mie mani il giuramento che si trova nel piccolo libro che alcuni di voi hanno senza dubbio acquistato per seguire la cerimonia della consacrazione dei vescovi. Il giuramento è dunque già stato pronunciato, insieme al giuramento antimodernista, come era prescritto una volta per la consacrazione dei vescovi, ed alla professione di fede. Hanno già fatto questi giuramenti e questa professione nelle mie mani dopo il piccolo ritiro che ha avuto luogo a Sierres questi ultimi giorni. Non vi stupite dunque se cominciamo immediatamente con le interrogazioni sulla fede, la fede che la Chiesa domanda a coloro che stanno per essere consacrati.

    Vi informo inoltre che dopo la cerimonia potrete domandare la benedizione di questi vescovi e baciare loro l'anello episcopale. Non vi è líuso, nella Chiesa, di baciare le mani del vescovo come si baciano le mani dei sacerdoti novelli, come l'avete fatto ieri. Ma si chiede loro la benedizione e si bacia l'anello.

    Infine, avete a vostra disposizione libri e fascicoli che contengono tutti gli elementi che possono farvi ben comprendere perché questa cerimonia, apparentemente fatta contro la volontà di Roma, non è affatto uno scisma. Noi non siamo scismatici. Se la scomunica è stata pronunciata contro i vescovi di Cina, che si sono separati da Roma e che si sono sottomessi al governo cinese, si comprende assai bene perché il Papa Pio XII li abbia scomunicati.

    Non si tratta di separaci da Roma e di sottometterci ad un qualche potere estraneo a Roma, né di costituire una sorta di chiesa parallela come hanno fatto per esempio i vescovi di Palmar de Troya in Spagna, i quali hanno nominato un papa ed hanno istituito un collegio di cardinali. Per noi non si tratta affatto di cose simili. Lungi da noi questo miserabile pensiero di allontanarci da Roma. Al contrario, è per manifestare il nostro attaccamento alla Chiesa di sempre, al Papa e a tutti coloro che hanno preceduto questi papi che disgraziatamente dal Concilio Vaticano II hanno creduto di dover aderire a errori gravi che stanno demolendo la Chiesa e distruggendo il sacerdozio cattolico. Voi troverete proprio in questi fascicoli che mettiamo a vostra disposizione uno studio assolutamente ammirevole fatto dal professore Georg May, direttore del Seminario di Diritto Canonico dell'Università di Magonza in Germania, che spiega meravigliosamente perché ci troviamo nel caso di necessità per venire in aiuto alle vostre anime, in vostro aiuto.

    I vostri applausi di poc'anzi penso che non siano una manifestazione puramente naturale, bensì una manifestazione spirituale che traduce la vostra gioia di avere infine dei vescovi e dei sacerdoti cattolici che salvino le vostre anime, che donino alle vostre anime la vita di Nostro Signore Gesù Cristo, con la dottrina, i sacramenti, la fede, il Santo Sacrificio della Messa. Vita di Nostro Signore di cui avete bisogno per andare in Cielo e che sta per scomparire dovunque in questa chiesa conciliare. Essa segue dei sentieri che non sono sentieri cattolici. Essi portano semplicemente all'apostasia. È per questo che noi procediamo a questa cerimonia.

    Lungi da me di erigermi a papa. Io non sono che un vescovo della Chiesa cattolica che continua a trasmettere la dottrina. Io penso, e ciò senza dubbio non tarderà, che si possano scrivere sulla mia tomba queste parole di san Paolo: "Vi ho trasmesso ciò che ho ricevuto", semplicemente. Sono il postino che porta una lettera. Non sono io che ho scritto questa lettera, questo messaggio, questa parola di Dio: è Dio stesso, è Nostro Signore Gesù Cristo stesso.

    Noi abbiamo trasmesso ciò che abbiamo ricevuto, tramite questi sacerdoti qui presenti e tramite tutti coloro che hanno creduto di dover resistere a questa ondata di apostasia nella Chiesa, conservando la fede di sempre e trasmettendola ai fedeli. Noi non siamo che dei portatori di questa novella, di questo Vangelo che Nostro Signore Gesù Cristo ci ha donato e anche dei mezzi per santificarci: la Santa Messa, la vera Santa Messa, i veri sacramenti che donano realmente la vita spirituale.

    Mi sembra di sentire, miei carissimi fratelli, le voci di tutti questi papi da Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, San Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, che ci dicono: "Ma di grazia, di grazia, che state facendo dei nostri insegnamenti, della nostra predicazione, della fede cattolica: volete abbandonarla? Volete lasciarla scomparire da questa terra? Di grazia, di grazia, continuate a conservare questo tesoro che vi abbiamo dato. Non abbandonate i fedeli, non abbandonate la Chiesa! Continuate la Chiesa! Poiché infatti dal Concilio, ecco che le autorità romane adottano e professano ciò che noi abbiamo condannato. Come è possibile questo? Noi abbiamo condannato: il liberalismo, il comunismo, il socialismo, il modernismo, il sillonismo (democratismo cristiano). Tutti gli errori che abbiamo condannato, eccoli ora professati, adottati, sostenuti dalle autorità della Chiesa. È possibile questo? Se non fate qualcosa per continuare questa Tradizione della Chiesa che vi abbiamo trasmesso, tutto sparirà. La Chiesa sparirà. Le anime saranno perdute".

    Ci troviamo davanti ad un caso di necessità. Noi abbiamo fatto di tutto per far sì che Roma comprenda la necessità di ritornare all'attitudine del venerato Pio XII e di tutti i suoi predecessori. Abbiamo scritto. Siamo andati a Roma. Abbiamo parlato. Abbiamo inviato delle lettere, mons. de Castro Mayer ed io stesso, parecchie volte a Roma. Abbiamo tentato con questi colloqui, con tutti i mezzi, di arrivare a far comprendere a Roma che dal Concilio in poi, da questo aggiornamento, questo cambiamento che si è prodotto nella Chiesa non è cattolico, non è conforme alla dottrina di sempre. Questo ecumenismo e tutti questi errori, questo collegialismo, tutto ciò è contrario alla fede della Chiesa e sta distruggendo la Chiesa. È per questo che noi siamo persuasi che, procedendo a queste consacrazioni, oggi obbediamo all'appello di questi papi e di conseguenza all'appello di Dio poiché essi rappresentano Nostro Signore Gesù Cristo nella Chiesa.

    "E perché, monsignore - mi si dice - avete interrotto questi colloqui che sembravano tuttavia avere un certo successo?" Precisamente perché nello stesso momento in cui firmavo il protocollo, nello stesso minuto, l'inviato del cardinale Ratzinger, che mi portava questo protocollo da firmare, mi affidava in seguito una lettera nella quale mi chiedeva di domandare perdono per gli errori fatti. Ma se sono nell'errore, se insegno degli errori, è chiaro che devo essere ricollocato nella verità. Nello spirito di quelli che mi hanno inviato questo documento da firmare, attraverso cui riconosco i miei errori, questa stessa proposta equivale a dire: se voi riconoscerete i vostri errori, noi vi aiuteremo a ritornare nella verità. Quale è questa verità per loro se non la verità del Vaticano II, se non la verità di questa Chiesa Conciliare? Di conseguenza è chiaro che per il Vaticano la sola verità che esiste oggi è la verità conciliare, è lo spirito del Concilio, è lo spirito di Assisi. Ecco la verità di oggi. E questa noi non la vogliamo, per nulla al mondo!

    È per questo che, constatando la volontà ferma delle autorità romane attuali di annientare la Tradizione e di condurre tutti allo spirito del Vaticano II e allo spirito d'Assisi, abbiamo preferito ritirarci, evidentemente, e dire: non possiamo! E impossibile. Non era possibile metterci sotto l'autorità del cardinal Ratzinger, presidente della commissione romana che doveva dirigerci: ci saremmo messi nelle sue mani, e di conseguenza nelle mani di coloro che vogliono riportarci allo spirito del Concilio ed allo spirito d'Assisi: questo non era possibile. È per questo che ho inviato una lettera al papa dicendogli molto chiaramente: non possiamo; malgrado tutti i desideri che abbiamo di essere in piena comunione con Voi. Visto questo spirito che regna adesso a Roma e visto che volete comunicarcelo, preferiamo continuare nella Tradizione, conservare la Tradizione, aspettando che questa Tradizione ritrovi il suo posto tra le autorità romane, nello spirito delle autorità romane.

    Questo stato di cose durerà quanto il Buon Dio ha previsto, non sta a me sapere quando la Tradizione ritroverà i suoi diritti a Roma, ma penso che è mio dovere dare i mezzi per fare quella che chiamerei operazione sopravvivenza, operazione sopravvivenza della Tradizione. Oggi, in questo giorno, si realizza l'operazione sopravvivenza. E se io avessi fatto questa operazione con Roma continuando gli accordi che avevamo firmato e seguendo la messa in opera di questi accordi, avrei realizzato l'operazione suicidio. Non c'è possibilità di scelta: dobbiamo sopravvivere! Ed è per questo che oggi, consacrando questi vescovi, sono persuaso di continuare a far vivere la Tradizione, vale a dire la Chiesa Cattolica.

    Voi sapete bene, miei carissimi fratelli, sapete bene che non possono esserci sacerdoti senza vescovi. Tutti questi seminaristi qui presenti, se domani Dio mi chiamerà - e questo avverrà senza dubbio tra non molto - da chi riceveranno il sacramento dell'Ordine? Dai vescovi conciliari, i cui sacramenti sono tutti dubbi perché non si sa esattamente quali siano le loro intenzioni? Non è possibile. Ora, quali sono i vescovi che hanno conservato la Tradizione, che hanno conservato i sacramenti tali e quali la Chiesa li ha amministrati da venti secoli fino al Concilio Vaticano II? Ebbene siamo monsignor de Castro Mayer e io stesso. Io non posso farci nulla ma è così. E dunque molti seminaristi si sono affidati a noi, hanno sentito che qui c'era la continuità della Chiesa, la continuazione della Tradizione. E dunque sono venuti nei nostri seminari, malgrado le difficoltà che hanno incontrato, per ricevere una vera ordinazione sacerdotale, e per poter offrire il vero Sacrificio del Calvario, il vero Sacrificio della Messa e darvi i veri sacramenti, la vera dottrina, il vero catechismo: ecco lo scopo di questi seminari.

    E dunque non posso in coscienza lasciare orfani questi seminaristi. Non posso lasciare anche voi orfani, scomparendo senza fare niente per l'avvenire. Non è possibile. Sarebbe contrario al mio dovere. È per questo che abbiamo scelto, con la grazia di Dio, dei sacerdoti della nostra Fraternità che ci sono sembrati i più idonei e che allo stesso tempo si trovano in situazioni ed in funzioni che permettono loro di compiere più facilmente il loro ministero episcopale, di amministrare la cresima ai vostri figli e di poter infine conferire le ordinazioni nei nostri diversi seminari.

    Così io credo che con la grazia di Dio noi, monsignor de Castro Mayer ed io, con questa consacrazione, avremo dato i mezzi ai cattolici che lo desiderano di mantenersi nella Chiesa dei loro genitori, dei loro nonni, dei loro antenati; questa Chiesa per la quale sono state fondate le vostre parrocchie, sono state costruite tutte queste belle chiese dotate di altari maestosi, spesso distrutti per mettere al loro posto una tavola, manifestando così il cambiamento radicale che si è attuato a partire dal Concilio riguardo al Santo Sacrificio della Messa che è il cuore della Chiesa e che è anche lo scopo del sacerdozio.

    E dunque vogliamo ringraziarvi di essere venuti numerosi per incoraggiarci nel compimento di questa cerimonia. Noi ci volgiamo verso la Vergine Maria. Voi sapete bene, miei carissimi fratelli - è stato detto - che Leone XIII, in seguito ad una visione profetica che ebbe, ha affermato che un giorno la Sede di Pietro sarebbe stata la sede dell'iniquità. Lo dice in uno dei suoi esorcismi, nell'"Esorcismo di Leone XIII". Questo avviene già oggi? Oppure domani? Non so. Ma in ogni caso è stato annunciato. L'iniquità può essere molto semplicemente l'errore.

    L'errore é un'iniquità: non professare più la Fede di sempre, non professare la Fede cattolica, è un grave errore; se esiste un'iniquità massima, è proprio questa! E credo veramente di poter dire che non c'è stata mai un'iniquità più grande nella Chiesa della giornata di Assisi, la quale è contraria al primo Comandamento di Dio ed è contraria al primo articolo del Credo! E incredibile che si sia potuta realizzare una cosa simile nella Chiesa davanti agli occhi di tutta la Chiesa stessa così umiliata! Non abbiamo mai subìto una umiliazione simile. Potrete tra l'altro trovare tutto questo nel piccolo libro di don Le Roux, che è stato pubblicato appositamente per darvi dei ragguagli sulla situazione romana odierna.

    E non soltanto il buon Papa Leone XIII ha profetizzato queste cose, ma anche la Madonna. Recentemente il sacerdote priore di Bogotà in Colombia mi ha portato un libro sulle apparizioni di Nostra Signora del "Buen Suceso", del Buon Successo, alla Quale è dedicata una chiesa, una grande chiesa in Ecuador, a Quito, capitale dell'Ecuador. Di queste apparizioni è stata privilegiata una religiosa del convento di Quito, poco dopo il Concilio di Trento, dunque alcuni secoli fa come vedete. Ebbene, la Santissima Vergine ha lasciato a questa religiosa alcune profezie concernenti il XX secolo (il messaggio è stato tramandato per iscritto; l'apparizione stessa è stata riconosciuta, riconosciuta da Roma, riconosciuta dalle autorità ecclesiastiche poiché si è costruita una magnifica chiesa per la Vergine, il viso della Quale - dicono gli storici - è stato terminato miracolosamente: l'artista stava per scolpire il volto della Vergine quando lo ha trovato miracolosamente compiuto. Questa Vergine miracolosa è dunque onorata con una devozione particolare dai fedeli dell'Ecuador). Ella ha detto esplicitamente: durante il XIX secolo e la maggior parte del XX secolo degli errori si propagheranno sempre più fortemente nella Santa Chiesa, e metteranno la Chiesa in una situazione di assoluta catastrofe, di catastrofe! I costumi si corromperanno e la fede si estinguerà. Il che noi non possiamo non constatarlo.

    Mi scuso di continuare il racconto di questa apparizione, ma parla di un prelato che si opporrà assolutamente a questa ondata di apostasia e a questa ondata di empietà preservando il sacerdozio, formando dei buoni sacerdoti. Farete voi l'applicazione, io non voglio farla. Io stesso sono rimasto stupefatto leggendo queste righe, non posso negarloÖ È scritto, è stampato, è consegnato negli archivi di questa apparizione.

    Inoltre voi conoscete bene le apparizioni di La Salette, in cui la Madonna dice che Roma perderà la Fede, che ci sarà un'eclissi a Roma; eclissi: considerate cosa possa significare da parte della Santa Vergine questa espressione.

    E poi, infine, il segreto di Fatima, che è più vicino a noi. Certamente il terzo segreto di Fatima deve fare allusione a queste tenebre che hanno invaso Roma, queste tenebre che invadono il mondo a partire dal Concilio. Ed è proprio per questo, senza dubbio, che il papa Giovanni XXIII ha pensato fosse meglio non pubblicare il segreto, dal momento che avrebbe dovuto prendere delle misure in relazione ad esso e che ormai non si sentiva forse più capace di cambiare completamente gli orientamenti che cominciava a prendere in vista del Concilio e per il Concilio. Ecco dei fatti sui quali, io penso, possiamo fare affidamento.

    Allora noi ci rimettiamo alla Provvidenza; siamo persuasi che Dio sa ciò che fa.

    Quando il cardinal Gagnon ci ha visitato 14 anni dopo la prima visita di Roma (pur essendo stati sospesi e definiti fuori dalla comunione con Roma, contro il papa, ribelli, dissidenti per questi 14 anni), ha riconosciuto egli stesso che ciò che facciamo sarà senza dubbio ciò che sarà necessario fare per la nuova ricostruzione della Chiesa; poi ha assistito in prima persona, secondo il cerimoniale pontificale, alla Messa che celebravo l'8 dicembre per il rinnovo delle promesse dei nostri seminaristi, quantunque io sia (ufficialmente) sospeso a divinis, e non dovrei più amministrare i sacramenti; dunque, dopo 14 anni ci viene detto gentilmente: avete fatto bene! Dunque abbiamo fatto bene a resistere.

    Ebbene, sono persuaso che oggi siamo nelle stesse circostanze. Compiamo un atto di apparente disubbidienza; purtroppo i media non ci aiutano in questo senso...poiché senza dubbio desiderano - per quanto possono - fare titolo sui giornali: lo scisma, la scomunica,... per quanto ci riguarda noi siamo persuasi che tutte queste accuse di cui siamo oggetto sono nulle, assolutamente nulle! È per questo che non ne teniamo assolutamente conto. Così come non abbiamo tenuto conto della sospensione e abbiamo finito per ricevere le felicitazioni della Chiesa, della stessa Chiesa progressista, ugualmente tra qualche anno (io non lo so, Dio solo conosce il numero degli anni necessari perché venga il giorno in cui la Tradizione ritrovi i suoi diritti a Roma) saremo abbracciati dalle autorità romane che ci ringrazieranno di aver mantenuto la fede nei seminari, nelle famiglie, nelle città, nei paesi, nei nostri conventi, nelle nostre case religiose per la più grande gloria di Dio e per la salvezza delle anime.

    Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.



    CHIARIMENTI SULLE CONSACRAZIONI EPISCOPALI CONFERITE DA MONS. LEFEBVRE DA PARTE DI UN GRUPPO DI TEOLOGI DI MONS. DE CASTRO MAYER



    1. Necessità
    Davanti alla crisi attuale senza precedenti nella storia della Chiesa, crisi della fede e della morale; davanti al progressismo che non è altro che il modernismo infiltratosi fin nelle più alte cariche della Chiesa; davanti alla deplorevole apostasia generalizzata dei preti e dei vescovi, è di estrema necessità e di massima urgenza avere dei vescovi fedeli alla Tradizione.

    Necessità, per la conservazione e la trasmissione pura e integra del deposito della fede e per l'ordinazione di sacerdoti che garantiscano la continuità della celebrazione del Santo Sacrificio della Messa e dell'amministrazione dei sacramenti.

    Urgenza, perché sono più di vent'anni che questa crisi dura senza alcuna prospettiva di cambiamento da parte delle autorità attuali: è impossibile attendere oltre.

    I teologi insegnano (Cfr. Dom Grea, La Costituzione divina della Chiesa, cap. sull'Azione straordinaria dell'Episcopato, p. 240-264) che, per realizzare una consacrazione episcopale senza mandato pontificale, sono necessarie due condizioni:

    1. Che ci sia una situazione che metta in pericolo l'esistenza stessa della religione in una parte considerevole della cristianità.

    La crisi della fede è oggi universale: l'apostasia occupa tutti i campi, tutti i settori della Chiesa. Come ha dichiarato Dom Manuel Pestana, vescovo di Anapolis (Brasile) in una recente intervista (Jornal do Brasil dell'11.3.1988), quantunque egli non abbia affatto la nostra posizione: "Io credo che abbiamo ormai passato i limiti del tollerabile... Non è soltanto il fumo di Satana che è entrato nella Chiesa da una fessura nascosta come diceva il Santo Padre Paolo VI: ma è piuttosto passando attraverso le grandi porte che il diavolo è interamente presente nelle più alte sfere della gerarchia, per mezzo dei suoi fedeli seguaci".

    2. Che vi sia impossibilità di ricorrere alle autorità competenti.

    L'impossibilità di ricorrere alle autorità competenti è evidente. In effetti, si constata dolorosamente la cooperazione di Roma alla distruzione generale della fede cattolica. Come ha affermato mons. Lefèbvre (omelia del 29.06.1987), Roma vuole edificare attualmente il Pantheon di tutte le religioni come hanno fatto gli imperatori pagani. Come ricorrere a Roma se Roma sostiene il male? Se è Roma che ha realizzato il deplorevole incontro di tutte le religioni ad Assisi, invitando inoltre ciascuna di esse ad invocare il proprio falso dio? Ciò fu, incontestabilmente, un'ingiuria a Dio, una negazione della necessità della redenzione, una mancanza di giustizia e di carità nei confronti degli infedeli, uno scandalo per i cattolici e un tradimento della missione della Chiesa e di Pietro. Come dunque ricorrere a Roma per mantenere la Tradizione? Si realizza sotto i nostri occhi la triste profezia della Madonna a La Salette: "Roma perderà la fede...".

    Noi facciamo nostre le parole di mons. Lefèbvre: "Noi aderiamo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima alla Roma cattolica, custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento di questa stessa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità. Noi rifiutiamo al contrario, e l'abbiamo sempre rifiutata, la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e, dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono uscite".
    2. "L'Accordo"
    Abbiamo sempre desiderato la pace e l'unione. È mons. Lefèbvre stesso che ha domandato un visitatore a Roma. Ma l'accordo desiderato non potrebbe realizzarsi se non mantenendo la nostra identità, fondata sulla dottrina tradizionale della Chiesa. In caso contrario, esso sarebbe fragile e superficiale.

    La Santa Sede ha inviato un visitatore nella persona del cardinale Edouard Gagnon. Dopo un minuzioso esame delle opere della Fraternità San Pio X, il cardinale non ha avuto, l'8 dicembre 1987, che elogi verso l'arcivescovo e la sua opera: "Io voglio dire che siamo stati colpiti ovunque. Nutriamo una grande ammirazione per la pietà della persone, per l'attualità e l'importanza delle opere, soprattutto per quel che riguarda la catechesi, la formazione, l'amministrazione dei sacramenti. Di certo, abbiamo in mano tutto ciò che è necessario per fare un rapporto molto positivo" (Fideliter, n. 62, marzo-aprile 1988, p. 29).

    Ora, quest'opera sacerdotale lodata e ammirata dal papa, opera che conta centinaia di sacerdoti e di seminaristi, un gran numero di religiosi, di priorati, di scuole, di seminari ecc... non può sussistere se non le sono concessi dei vescovi secondo la Tradizione.

    Perché è stata rifiutata a mons. Lefèbvre l'autorizzazione alla consacrazione? Il motivo risiede nella fedeltà alla Tradizione: egli non vuole coinvolgere la sua Fraternità nell'attuale autodemolizione della Chiesa.

    Tessere l'elogio e la difesa di un'opera ed in seguito condannarla a morte rifiutandole dei vescovi, significa rifare il gesto di Pilato che ha dichiarato l'innocenza di Gesù e l'ha condannato alla croce. E questo avviene nel momento in cui il Vaticano ha appena dato un certificato pubblico di buone intenzioni al comunista (ateo e materialista) Mikhaîl Gorbatchev! (Cfr. O Globo del 10.06.1988, p. 15).

    I giornali europei hanno da poco annunciato l'ordinazione sacerdotale del pastore protestante Max Thurian, conferita dal cardinale Ursi di Napoli, senza che il primo abbia fatto una qualsiasi abiura delle sue eresie (Le Monde del 12.05.1988; La Croix dell'11.05.1988; Présent del 19.05.1988).

    Jean Guitton, grande amico e confidente di Paolo VI, si lamentava: "Come posso far comprendere ai miei amici separati che la nostra Chiesa sia così accogliente nei loro confronti, quando essi la vedono così dura nei confronti di alcuni fedeli?... È difficile aprire le braccia a quelli che sono al di fuori e chiuderle a quelli che sono dentro..." ("Silence sur l'essentiel", p. 42).

    Quale contraddizione può esserci più grande di questa: apertura e comprensione per i nemici della Chiesa da una parte; castighi per quelli che vogliono restare fedeli, dall'altra?
    3. Scisma
    Scisma vuol dire rottura. Rottura con la Chiesa e con il suo capo, il papa. Questo nel caso, evidentemente, che il papa sia con la Chiesa. Ora, rompere con chi ha rotto con la Tradizione non è scisma, ma fedeltà. Non si può avere un'unione di carità con qualcuno che ha rotto con l'unità della fede della Chiesa. Allo stesso modo, rivoltarsi contro dei nemici invasori della patria, non costituisce una ribellione ma un atto di patriottismo.

    San Roberto Bellarmino dice: "Così come è lecito resistere a un pontefice che aggredisce i corpi, è ugualmente lecito resistere a chi aggredisce le anime... e soprattutto a chi potrebbe tentare di distruggere la Chiesa. Dico che è lecito resistergli non facendo ciò che ordina e impedendo l'esecuzione della sua volontà" (De Rom. Pont., Lib.II, c. 29).

    La Storia della Chiesa registra diversi esempi di santi che, per rimanere fedeli, hanno resistito all'autorità ecclesiastica prevaricatrice. Così San Goffredo d'Amiens, San Ugo di Grenoble e Guy di Vienna (divenuto più tardi Papa Callisto II) hanno scritto a Papa Pasquale II che tentennava riguardo alla questione delle investiture: "Se, come noi assolutamente non crediamo, voi sceglieste un'altra via e rifiutaste di confermare le decisioni di nostra paternità - che Dio non voglia! - ci costringereste ad allontanarci dalla vostra obbedienza" (apud Bouix, Tract. de Papa, T.II p. 650).
    4. Scomunica
    Le pene canoniche suppongono un delitto, un peccato grave. Ora, è forse un delitto o un peccato essere fedeli alla Tradizione? Inoltre, le leggi della Chiesa, come qualsiasi altra legge, sono un'ordinazione della ragione promulgata in vista del bene comune. Le leggi non sono arbitrarie né possono essere utilizzate arbitrariamente.

    Così, non può esserci consacrazione senza mandato pontificale, ma d'altra parte, il papa non può rifiutare questo mandato senza motivo proporzionato. Anzi, al contrario, è sua missione e suo dovere vegliare a che si abbiano dei vescovi per la trasmissione della vera dottrina e la conservazione dei sacramenti. Ancora peggio è rifiutare l'autorizzazione a causa del nostro attaccamento alla Tradizione.

    Qualsiasi conferenza episcopale, anche quelle che favoriscono l'errore, ottiene facilmente l'autorizzazione per consacrare dei vescovi. Perché la Fraternità, riconosciuta dall'inviato del papa come opera di Dio per la restaurazione della Chiesa, si vede rifiutare questa autorizzazione?

    La conservazione della fede e la salvezza delle anime sono la legge suprema della Chiesa (Cfr. canone 1752). Essendo suprema, tutte le altre leggi disciplinari le sono sottomesse.

    Sant'Atanasio, nel IV secolo, non ha obbedito a papa Liberio che favoriva l'eresia ariana. A causa di ciò il papa l'ha scomunicato (Cfr. DZS, 238 Ep. Studens Paci). Tanto l'ordine dato quanto la scomunica portata sono arbitrari. Per tale motivo essi sono stati senza effetto. Sant'Atanasio non è stato scismatico. Mentre il Papa Liberio è passato alla storia come un indulgente verso l'eresia, Sant'Atanasio è stato canonizzato dalla Chiesa. Egli è in cielo. È questo che importa.

    Che quelli che dicono di preferire sbagliarsi con il papa meditino queste pagine della storia della Chiesa:

    "Quando il veleno ariano ebbe contaminato non una piccola regione ma il mondo intero, quasi tutti i vescovi latini cedettero all'eresia, alcuni costretti con la violenza, altri sedotti con la frode. Una specie di nebbia offuscò allora le menti, per cui non era possibile distinguere la via da seguire. Per essere al riparo da questa peste contagiosa il vero e fedele discepolo di Cristo dovette preferire l'antica fede a queste false novità" (San Vincenzo da Lerino, Commonitorium).

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    tratto da http://www.sanpiox.it/crisi/omelia88.html

  2. #2
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    Condivisibili mi sembrano le riflessioni che Dreyer svolge QUI.

  3. #3
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    Consacrare Vescovi senza l'approvazione del Papa è un atto gravissimo, un vero e proprio atto scismatico.
    Che sia stato propriamente uno scisma, non direi anche perché mons. Lefebvre non ha mai voluto fondare una Chiesa parallela a Roma.

    Detto questo umanamente è comprensibile il gesto estremo di mons. Lefebvre. Bisogna tenere ben presente il contesto storico di tremendo progressismo.
    Quelli della FSSPX sono Vescovi senza giurisdizione e Sacerdoti non incardinati a quanto ne so. Per cui non possono amministrare validamente il Sacramento della Confessione. Ora per amminstrare validamente il Sacramento della Confessione è necessaria per la validità di esso che il Ministro abbia il potere di giurisdizione sulle anime. Non so come nella FSSPX abbiano risolto questo problema, Rag. Partridge, se frequienti la FSSPX cosa dicono a riguardo?

    Hanno validi Sacramenti ovviamente anche se sono illeciti purtroppo.
    Certo se non ci fosse stato mons. Lefebvre ora come ora non si sarebbe mai parlato di Messa in Rito Romano Antico. Anche io assito felicemente a queste Messe V.O. con l'indulto oltre che alle Messe N.O.
    Per cui, concludendo e tenendo conto di questo, penso che nessuno potrebbe giudicare mons. Lefebvre. Forse al suo posto non so cosa avremmo fatto. Forse avremmo lasciato morire immensi tesori spirituali della Tradizione per quieto vivere. Facciamoci un esame di coscienza prima di giudicare mons. Lefebvre.

    Condivido in pieno il loro amore per la Tradizione e la Santa Messa in Rito Romano Antico. Condivido anche il condannare un certo ecumenismo, liberalismo. Soprattutto condivido in pieno la condanna del modernismo e del progressismo senza se e senza ma.

    Quello che non posso minimamente accettare è le loro critiche al Magistero della Chiesa successivo al 1965, i loro insulti, disprezzo, giudizi temerari infondati ai membri della Chiesa docente (Papa e Vescovi).
    Tale atteggiamento è negativo e penoso considerato anche il fatto che la FSSPX porterebbe tanto bene all Chiesa se ci fosse piena comunione.
    Sono sulle posizioni della FSSP in campo liturgico.

    Io spero preso che la FSSPX rientri nella Chiesa, che la Messa in Rito Romano Antico abbia piena cittadinanza nella Chiesa, che vengano chiariti definitivamente punti ambigui dei testi del Concilio Vaticano Secondo.

    I testi del Concilio Vaticano Secondo devono essere integrati con testi di Magistero precedente per poter capirli meglio e non correre il rischio di prendere "fischi" per "fiaschi". Quello che rifiuto assolutamente con decisione è che si ritenga il Concilio Vaticano Secondo modernista ed in contraddizione con il Magistero precedente.
    Questi testi non contengono errori contro la Fede, errori che favoriscono l'indifferentismo, il sincretismo, l'irenismo ed il liberalismo, l'eresia di una pluralità di vie di salvezza, il laicismo, il rifiuto della Regalità sociale di NSGC.
    Bisogna armonizzare i testi di Magistero tra loro ed interpretare i passi ambigui, suscettibili di diversa interpretazione, con la Tradizione e tutto il Magistero di 2000 anni.
    Nei testi del Concilio Vaticano Secondo, ripeto, non ci sono errori contro la Fede e la Morale, ci sono però punti ambigui che devono essere chiariti ed interpretati alla luce della Tradizione e del Magistero perenne ed infallibile della Chiesa.
    L'ermeneutica della discontinuità, della rottura con la Tradizione è da rigettare in pieno da qualunque cattolico.

    Da parte loro però bisognerebbe la smettessero di criticare il Magisteor della Chiesa, offendere, insultare, dileggiare la Chiesa docente ed invitare le persone a disertare la Messa la domenica se non è possibile trovare la Messa in Rito Romano Antico.
    La condanna del modernismo nell'Enciclica infallibile "Pascendi" è voncolante per tutti i cattolici.

    Questa è la mia posizione. Lo dico da profondo stimatore della Messa in Rito Romano Antico. Spero di essere stato comprensibile.

    CIAO

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    Lightbulb Re: Monsignor Marcel Lefebvre Omelia Delle Consacrazioni Episcopali.

    18 SETTEMBRE 2018: San Giuseppe da Copertino (Copertino, 17 giugno 1603 – Osimo, 18 settembre 1663), anniversario della Consacrazione episcopale (avvenuta il 18 settembre 1947) di Monsignor Marcel Lefebvre, quest'anno è stato anche il 30esimo anniversario delle sue Consacrazioni Episcopali....






    domusmarcellefebvre110815

    OMELIA AI "TRADIZIONALISTI PERPLESSI" - domusmarcellefebvre110815


    : Quidlibet : ? Pro-Sedevacantism Quotes from Abp. Lefebvre


    https://boutiqueacrf.com/199-tm_thic...vacantisme.jpg
    https://boutiqueacrf.com/201-tm_thic...vacantisme.jpg


    https://novusordowatch.org/2018/06/3...ions-lefebvre/
    https://novusordowatch.org/tag/marcel-lefebvre/


    https://www.radiospada.org/2016/02/v...mons-lefebvre/
    https://i0.wp.com/www.radiospada.org...00%2C164&ssl=1


    https://www.agerecontra.it/2016/03/v...mons-lefebvre/[/B]
    «Questo video racconta la testimonianza di un sacerdote (Anthony Cekada) che ha collaborato con Mons. Lefebvre: è una storia “alternativa” e quindi interessante. Le sue conclusioni sono estremamente ragionevoli per “Christus Rex”, che già la settimana scorsa pubblicò questo video. Il tema dell’approccio di Mons. Lefebvre alla crisi nella Chiesa è un tema sempre attuale. Le sue “attenzioni” per il sedevacantismo sono state costantemente parte del dibattito che ha ruotato attorno alla sua figura. Il video è in lingua inglese ma molto chiaro e comprensibile. Buona visione!»


    https://www.agerecontra.it/2017/03/i...lora-presente/
    “(…) Monsignor Marcel Lefebvre è stato un VALIDO ministro di Dio, e
    -1: la sua consacrazione episcopale fu valida in quanto, anche se celebrata dal card. Lienart (sospettato di appartenenza alla massoneria), ad essa presero parte ben DUE Vescovi cattolici, mons. Fauret e mons. Ancel, validi e fidati ministri di Dio;
    -2 mons. Marcel Lefebvre è stato uno dei più grandi missionari dell’intero XX secolo! Si studi un po’ di storia della Chiesa! Mons. Lefebvre ha evangelizzato un quinto dell’intero continente africano!
    -3 mons. Marcel Lefebvre fu uno strenuo difensore della Verità Cattolica
    durante l’invalido ed eretico conciliabolo Vaticano del 1962-65; successivamente l’ostilità dell’antipapa montini, e soprattutto i consigli di sottomissione, suggeriti dai card. Ottaviani e card. Siri, fecero divenire mons. Lefebvre più perplesso, confuso e titubante nella sua resistenza ai modernisti/massoni infiltrati in Vaticano. Fu proprio l’esempio di compromesso, dato dai card.Ottaviani, Siri, e tradizionalisti vari, che condizionarono mons. Lefebvre, in modo tale che ebbe gravi scrupoli di coscienza, e infine non se la sentì di tagliare definitivamente i legami con la Roma apostata, e dichiarare ufficialmente la Sede vacante.
    Quindi, mons. Lefebvre fu un ministro del Signore che merita il rispetto di ogni cattolico (...)
    Io sono un sedevacantista totale, e pur essendo critico nei confronti della FSSPX, per la sua sottomissione alla Roma apostata, non dimentico però i meriti che ebbe mons. Lefebvre.


    https://www.riscossacristiana.it/tir...ea-giacobazzi/
    «(…) pensare di ridurre Mons. Lefebvre ad un “accordista” è operazione piuttosto complicata. Nella celebre giornata delle consacrazioni episcopali del 1988 l’amico e collaboratore storico, Mons. de Castro Mayer (che insieme a lui fu “scomunicato” per i fatti di quel giorno) alla fine della cerimonia, di fronte ad autorevoli testimoni, disse: “Non abbiamo un Papa!”. È altresì noto che nella Fraternità fosse ampiamente tollerato, sebbene non in maniera troppo “pubblica”, che sacerdoti celebrassero Messe “non una cum”, ovvero senza menzionare nel Canone il nome di Paolo VI, Giovanni Paolo II, ecc.
    Non fu dunque un caso se Monsignore il 29 luglio 1976, riflettendo sulla “sospensione a divinis” appena stabilita da Paolo VI, sostenne: “Questa Chiesa conciliare è una Chiesa scismatica, perché rompe con la Chiesa cattolica di sempre”. Ancora su Le Figaro del 4 agosto 1976, ribadiva:
    “Se è certo che la fede insegnata dalla Chiesa per venti secoli non può contenere errori, abbiamo molto meno la certezza assoluta che il Papa sia veramente Papa. L’eresia, lo scisma, la scomunica ipso facto, l’invalidità dell’elezione, sono altrettante cause che, eventualmente, possono fare che un Papa non lo sia mai stato o non lo sia più. In questo caso, evidentemente molto eccezionale, la Chiesa si troverebbe in una situazione simile a quella che conosce dopo il decesso di un Sommo Pontefice. Poiché infine un problema grave si pone alla coscienza e alla fede di tutti i cattolici dall’inizio del pontificato di Paolo VI. Come può un Papa, vero successore di Pietro, garantito dall’assistenza dello Spirito Santo, presiedere alla distruzione della Chiesa, la più profonda ed estesa della storia, nello spazio di così poco tempo, come nessun eresiarca è mai riuscito a fare? A questa domanda bisognerà pur rispondere un giorno”.
    Si nota giustamente sul numero 56 di Sodalitium (Anno XIX, settembre 2003): “In quel periodo (febbraio 1977) la posizione sul Papa fu quella poi pubblicata nel libro Il colpo da maestro di Satana: la Sede vacante era una ipotesi possibile, alla quale era preferita la posizione di Paolo VI Papa legittimo ma liberale”.
    Ci si potrebbe dilungare parlando della collaborazione di Mons. Lefebvre con figure storiche del sedevacantismo: da Padre Barbara, a Padre Guérard des Lauriers (che fu per un certo tempo docente stimato nel seminario di Ecône), a diversi altri. Si potrà facilmente replicare che da questi esponenti poi si allontanò, ma si potrà altrettanto agevolmente controreplicare che la “tradizione sedevacantista” era così radicata nella Fraternità da dare frutti anche al suo esterno: [B]oggi in Italia la sola casa religiosa intestata all’Arcivescovo (la “Domus Marcel Lefebvre”) è di questo orientamento. (…)»



    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    XVII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=3mksL5RX-FQ
    XVII domenica d Pentecoste (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=DxA2PnjagQQ
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»





    18 SETTEMBRE 2018: anniversario anche della battaglia di Castelfidardo (18 Settembre 1860) ed anniversario della beatificazione di suor Margherita Maria Alacoque V.S.M., Apostola del Sacro Cuore di Gesù (dichiarata Beata il 18 settembre 1864 da Papa Pio IX); San Giuseppe da Copertino (Copertino, 17 giugno 1603 – Osimo, 18 settembre 1663), Confessore, dei Frati Minori Conventuali…



    «MISSALE ROMANUM - Die 18 Septembris. S. Josephi a Cupertino Confessoris.»
    MISSALE ROMANUM - Die 18 Septembris. S. Josephi a Cupertino Confessoris
    http://www.unavoce-ve.it/mr-18sept=lat.htm

    Guéranger, L'anno liturgico - San Giuseppe da Copertino
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18set.htm
    «18 SETTEMBRE: SAN GIUSEPPE DA COPERTINO.»





    San Giuseppe da Copertino - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-giuseppe-copertino/
    «18 settembre, San Giuseppe da Copertino, Confessore (Copertino, 17 giugno 1603 – Osimo, 18 settembre 1663), dei Frati Minori Conventuali.

    “A Osimo, nel Piceno, san Giuseppe da Copertino, Sacerdote dell’Ordine dei Minori Conventuali e Confessore, il quale dal Papa Clemente decimoterzo fu ascritto nel numero dei Santi”.
    Preghiera dello studente – O Santo patrono, verso i tuoi devoti ti mostri così liberale tanto che concedi a loro tutto ciò che ti chiedono, volgi il tuo sguardo su di me che nelle strettezze in cui mi trovo ti invoco in mio soccorso.Per qual mirabile amore che ti trasportava a Dio ed al soavissimo Cuore di Gesù, per quell’ardente impegno con cui veneravi la Vergine Maria, ti prego e ti supplico di aiutarmi nel prossimo esame scolastico. Vedi come da lungo tempo mi sono applicato con ogni diligenza allo studio, nè ho rifiutata alcuna fatica, nè risparmiato impegno o diligenza; ma poichè non confido in me, ma in Te solo, ricorro al tuo soccorso, che oso sperare con animo sicuro. Ricordati che un tempo anche Tu, stretto da un simile pericolo, per singolare aiuto di Maria Vergine ne uscisti con felice successo. Tu dunque siimi propizio nel fare sì che venga interrogato su quei punti in cui sono più preparato; e dammi acume e prontezza di intelligenza, impedendo che il timore mi invada l’animo e mi offuschi la mente. Così sia.»
    [B]http://www.sodalitium.biz/wp-content...no-271x300.jpg







    “Pubblichiamo i primi fervorini e l’omelia tenuti al pellegrinaggio Osimo – Loreto del 12 e 13 maggio 2018. Seguiranno a breve i video degli altri fervorini.”
    Video del pellegrinaggio a Loreto - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/video-pell...ggio-loreto-1/

    Pellegrinaggio Osimo - Loreto 2018 - Fotogallery - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/pellegrina...8-fotogallery/


    "Fervorino di don Ricossa al sacrario di Castelfidardo 2018"
    https://www.youtube.com/watch?v=KDSS21V51oI


    http://www.sodalitiumshop.it/Il-volontario-di-Pio-IX


    Omaggio al gen. Hermann Kanzler / I parte - Centro Studi Giuseppe Federici
    “Omaggio al gen. Hermann Kanzler / I parte 18 settembre 2018
    Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza.
    Comunicato n. 69/18 del 18 settembre 2018, San Giuseppe da Copertino
    Omaggio al gen. Hermann Kanzler / I parte Segnaliamo la prima parte dell’articolo tratto dalla rivista Sodalitium (n. 69, luglio 2018) dedicato al gen. Kanzler (https://www.sodalitium.biz/wp-conten...69.pdf)”
    http://www.centrostudifederici.org/w...ia-520x273.png

    I Martiri di Castelfidardo / II parte - Centro Studi Giuseppe Federici
    “17 settembre 2018 - I Martiri di Castelfidardo / II parte.
    Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza - Comunicato n. 68/18 del 17 settembre 2018, Stimmate di San Francesco.”
    http://www.centrostudifederici.org/w...ia-300x224.png


    https://www.agerecontra.it/2018/09/i...dardo-i-parte/
    https://www.agerecontra.it/2018/09/i...ardo-ii-parte/


    https://www.agerecontra.it/2015/06/lunita-nella-verita/
    “L’unità nella verità. Segnalazione del Centro Studi Federici.
    Fervorino di don Francesco Ricossa al sacrario di Castelfidardo, pellegrinaggio Osimo-Loreto dell’Istituto Mater Boni Consilii, 17/5/2015.”





    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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    SAN GIUSEPPE DA COPERTINO
    Confessore.
    Doppio.
    Paramenti bianchi.
    Guéranger, L'anno liturgico - San Giuseppe da Copertino

    “San Giuseppe da Copertino (Lecce), Sacerdote dell'Ordine dei Minori Conventuali e Confessore, nacque appunto a Copertino, nel Regno di Napoli, il 17 giugno 1603. Umile figlio di San Francesco, San Giuseppe glorifica anch'egli la croce di Gesù, che la liturgia esaltò qualche giorno prima (14 settembre). Come il serafico patriarca, cercò di seguire la Croce con una povertà completa, una obbedienza eroica e una purezza verginale. Grazie al suo spirito di sacrificio e di preghiera, accettò con santa pazienza e grande serenità d'animo gli oltraggi e i rimproveri e ogni sorta d'ingiurie (Offertorio). Così Dio, che esalta gli umili, lo innalzò da semplice frate laico, all'onore del Sacerdozio. Fu ripieno di scienza celeste e di perfetta devozione e fu talmente dotato del dono dei miracoli, che pregò Dio a sottrargli i carismi di cui era colmato - fu ripieno di scienza celeste e di perfetta devozione - è noto soprattutto per le prodigiose levitazioni. Passò al Signore a Osimo (Ancona) nello Stato Pontificio, il 18 settembre 1663. Fu inscritto nell'albo dei Beati il 24 febbraio 1753 da Papa Benedetto XIV e ascritto nel numero dei Santi il 16 luglio 1767 da Papa Clemente XIII. È invocato come Patrono degli studenti e degli esaminandi.
    • Giuseppe da Copertino, città nel territorio del Salento nella diocesi di Nardò, nacque nell'anno della salute 1603 da pii genitori, e prevenuto dall'amore di Dio, passò la sua infanzia e adolescenza nella più perfetta semplicità e purità di costumi. Liberato coll'aiuto della Vergine Madre di Dio da una lunga e molesta malattia sopportata pazientissimamente, si diede tutto alle pratiche di pietà e a coltivare le virtù; e affine di unirsi più strettamente a Dio che lo chiamava a più grandi cose, risolvette d'abbracciare l'ordine serafico. Dopo varie peripezie, appagato finalmente nei suoi desideri, fu ricevuto tra i Minori Conventuali del convento della Grottella, dapprima come laico a causa della sua ignoranza nelle lettere, e poi, per divina disposizione, come chierico. Dopo i voti solenni ordinato sacerdote, si propose di menare una vita ancor più perfetta. Quindi rinunziato all'istante a tutti gli affetti mondani e financo alle stesse cose necessarie alla vita, martoriò il corpo con cilizi, discipline, catenelle, insomma con ogni sorta d'austerità e sofferenze; mentre nutriva continuamente lo spirito col soave alimento dell'orazione e della contemplazione più sublime. Onde avvenne, che l'amor di Dio, già diffuso nel suo cuore fin dalla prima età, apparve sempre più in modo meraviglioso e affatto singolare.
    La sua ardentissima carità rifulse soprattutto nelle deliziosissime estasi in Dio e negli straordinari rapimenti che provava sovente. E stupisce come, avendo l'animo fuori dei sensi, la sola obbedienza bastava a richiamarlo subito dall'estasi. Infatti s'era attaccato a questa virtù col più gran zelo, solito dire, che si lasciava condurre ciecamente da essa, e preferiva morire piuttosto che non obbedire. Imitò siffattamente la povertà del Patriarca serafico, che, sul punto di morire, poté affermare con tutta verità al suo superiore di non aver a consegnare niente, che ciò che praticano i religiosi. Pertanto, morto a sé e al mondo, manifestava la vita di Gesù nella sua carne, la quale, allorché egli scorgeva in qualcuno macchia di peccato, esalava un profumo meraviglioso, indice della sua meravigliosa purezza, che conservò illibata, - nonostante le violentissime tentazioni onde lo spirito immondo tentò per lungo tempo, ma invano, di offuscarla, - sia colla rigorosa custodia dei sensi, sia colle continue macerazioni del corpo, sia infine per una speciale protezione della purissima Vergine Maria, che soleva chiamare sua madre, e che venerava difatti come madre dolcissima coll'affetto più intimo del cuore, desiderando che anche gli altri la venerassero, affinché col suo patrocinio, com'egli diceva, potessero ottenere tutti i beni.
    Questa sollecitudine del beato Giuseppe proveniva dalla sua carità verso il prossimo; infatti era tale lo zelo onde bruciava per le anime, da lavorare colla massima attività e in tutti i modi per la salvezza di tutti. Stendendo egualmente la sua carità a qualsiasi, o povero, o infermo, o afflitto da qualsiasi altra tribolazione, lo soccorreva per quanto poteva. E non escludeva dalla sua carità neppure quelli che lo assalivano con rimproveri, oltraggi, e ogni altra specie d'ingiurie; poiché egli accettava tutto questo colla stessa pazienza, dolcezza e serenità di volto, che mostrò nel sopportare le tante e sì penose vicissitudini che attraversò, allorché, per obbedire ai superiori dell'ordine o alle decisioni della sacra Inquisizione fu costretto di cambiare più volte residenza. Ammirato poi non solo dal popolo, ma ancora dai principi per la sua eminente santità e i doni celesti, egli si mantenne talmente umile, che, stimandosi gran peccatore, pregava Dio con insistenza perché togliesse da lui i suoi doni straordinari, e chiedeva agli uomini che dopo morte gettassero il suo corpo in tal luogo, ove la sua memoria fosse del tutto obliata. Ma Dio, che esalta gli umili e che aveva arricchito, in vita, assai doviziosamente il suo servo di celeste sapienza, del dono di profezia, della penetrazione dei cuori, delle guarigioni e d'altri privilegi, rese preziosa anche la sua morte e glorioso il sepolcro davanti a quelli a cui ne aveva predetto il luogo e il tempo, cioè a Osimo nel Piceno, a 61 anni di età. Infine, illustrato da miracoli anche dopo morte, Benedetto XIV lo inscrisse nell'albo dei Beati, e Clemente XIII in quello dei Santi. Clemente XIV poi, dello stesso ordine, ne estese l'Ufficio e la Messa a tutta la Chiesa.”
    “SANTA MESSA
    • Omelia di san Gregorio Papa.
    Libro 2 delle Omelie. Omelia 38, verso la metà.
    Poiché, per grazia del Signore, siete già entrati nella casa delle nozze, cioè nella santa Chiesa, abbiate gran cura, fratelli, d'evitare che al suo entrare il re trovi qualche cosa da riprendere nello stato dell'anima vostra. Infatti è necessario riflettere con gran timore nel cuore a ciò che subito soggiunge: «Or il re entrò per vedere quelli che erano a tavola, e ci trovò un uomo che non era in abito da nozze» (Matth. 22,11). Cosa pensiamo che rappresenti, fratelli carissimi, l'abito da nozze? Se intendiamo per l'abito da nozze il battesimo e la fede, chi entrò a queste nozze senza il battesimo e senza la fede? Poiché uno è fuori per ciò stesso che non crede. Che dobbiamo dunque intendere per l'abito da nozze, se non la carità? Entra, sì, alle nozze, ma non ci entra con abito da nozze chi, avendo un posto nella santa Chiesa, possiede bensì la fede, ma non la carità. E giustamente la carità è detta abito da nozze, poiché il nostro Creatore l'aveva in sé allorché venne alle nozze colle quali doveva unirsi alla Chiesa.
    Infatti fu solo la carità che mosse Dio a mandare il suo Unigenito a unirsi agli uomini suoi eletti. Perciò Giovanni dice: «Dio ha così amato il mondo, da aver dato per noi il suo Figlio unigenito» (Joann. 3,16). Colui dunque che dalla carità fu attratto verso gli uomini, ci ha fatto vedere in questa carità l'abito da nozze. Quindi chiunque di voi ha un posto nella Chiesa e crede a Dio, è già entrato alle nozze; ma non c'è venuto con abito da nozze, se non conserva in sé la grazia della carità. E certo, fratelli, se uno fosse invitato a delle nozze terrene, muterebbe abito, mostrerebbe coll'indossare un abito conveniente di rallegrarsi collo sposo e colla sposa, e arrossirebbe di comparire in abito negletto fra coloro che sono in allegrezza e festa. E noi siamo venuti alle nozze divine, e non ci curiamo di cambiar l'abito dell'anima nostra. Gli Angeli sono in allegrezza, allorché gli eletti vengono introdotti nel cielo. Con quali sentimenti dunque apprezziamo queste feste spirituali, noi che non abbiamo l'abito da nozze, cioè la carità che sola ci fa belli?
    Ma dobbiamo sapere che, come il tessuto d'un abito si fa con due legni, uno cioè di sopra e l'altro di sotto; così la carità è compresa in due precetti, cioè nell'amore di Dio e del prossimo. Poiché sta scritto: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze, e il prossimo tuo come te stesso» (Matth. 22,37). Nella qual cosa è da osservare, che, riguardo al prossimo, l'amore ammette una misura, perché dice: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Ma l'amore di Dio non è ristretto a nessuna misura, perché dice: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutte le tue forze». Questo precetto non dice a ciascuno in quale misura deve amare, ma con quale generosità, come l'esprime la parola: «Tutto»; dacché colui ama Dio veramente, il quale non si riserva nulla di sé. Quindi chiunque brama di portare alle nozze l'abito da nozze, deve di necessità osservare il doppio precetto della carità.”
    https://sardiniatridentina.blogspot....te-di.html?m=1
    “• Dalle «Massime» di san Giuseppe da Copertino.
    (Cfr. G. Parisciani O.F.M. Conv., S. Giuseppe da Copertino alla luce dei nuovi documenti. Osimo 1963, passim)

    L’amore di Dio è tutto.
    Tre sono le cose proprie di un religioso: amare Dio con tutto il cuore, lodarlo con la bocca, e dare sempre buono esempio con le opere. Nessuna persona spirituale o religiosa può essere perfetta senza l’amore di Dio. Chi ha la carità, è ricco e non lo sa; chi non ha la carità, ha una grande infelicità.
    La grazia di Dio è come il sole, che splendendo sugli alberi e le loro foglie, li adorna ma non li contamina, li lascia nel loro essere, senza minimamente alterarli. Così la grazia di Dio, illuminando l’uomo, lo adorna di virtù, lo fa splendente di carità, lo rende bello e vago agli occhi di Dio; non altera la sua natura, ma la perfeziona. Dio vuole, dell’uomo, la volontà, poiché questi non possiede altro di proprio, pur avendola ricevuta quale prezioso dono dal suo Creatore. Difatti quando si esercita in opere di virtù, la grazia di operare e tutti gli altri: doni ch’egli possiede, vengono da Dio: l’uomo, di suo, non ha che la volontà; perciò Dio si compiace sommamente, quando egli, rinunciando alla propria volontà, si mette completamente nelle sue mani divine.
    Come un albero, dopo essere stato oggetto delle cure più assidue, infine, carico di frutti, ne dà a chi ne vuole, così l’uomo che comincia a camminare nella via di Dio, deve sforzarsi con ogni diligenza di crescere e progredire nel servizio del Signore, spandendo rami di virtù e producendo fiori profumati di santità e frutti di opere sante, per modo che tutti gli uomini, dietro il suo esempio, apprendano anch’essi a camminare nella via di Dio.
    Il patire per amore di Dio è un favore singolarissimo, che il Signore concede a coloro che ama.
    È maggior grazia il patire in questa vita che non il godere, poiché il Signore vuole essere ripagato con la stessa moneta che egli ha sborsato per noi: Gesù ha tanto sofferto per noi, e vuole che anche noi soffriamo con lui. O sei oro, o sei ferro: se sei oro, la sofferenza ti purifica; se sei ferro, la sofferenza ti toglie la ruggine.
    I servi di Dio devono fare come gli uccelli, i quali scendono a terra per prendere un po' di cibo e poi subito si risollevano in aria. Similmente i servi di Dio possono fermarsi sulla terra quanto comporta la necessità del vivere umano, ma poi subito, con la mente, devono sollevarsi al cielo per lodare e benedire il Signore. Gli uccelli, se scorgono del fango sul terreno, non si calano sopra, oppure lo fanno con molta cautela per non imbrattarsi. Così dobbiamo fare noi: mai abbassarci alle cose che macchiano l’anima, ma sollevarci in alto e con le nostre opere lodare il Signore, Sommo Bene.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e5&oe=5C22DBB1





    “SAN GIUSEPPE DA COPERTINO
    Confessore.
    • CANTICO DEL BENE
    scritto da san Giuseppe da Copertino, Confessore.

    Chi fa ben sol per paura
    non fa niente e poco dura.
    Chi fa ben sol per usanza
    se non perde poco avanza.
    Chi fa ben come per forza
    lascia il frutto e tien la scorza.
    Chi fa ben qual sciocco a caso
    va per l’acqua senza vaso.
    Chi fa ben per parer buono
    non acquista altro che suono.
    Chi fa ben per vanagloria
    non avrà giammai vittoria.
    Chi fa ben per avarizia
    cresce sempre più in malizia.
    Chi fa ben con negligenza
    perde il frutto e la semenza.
    Chi fa ben all’indiscreta
    senza frutto mai s’acquieta.
    Chi fa ben solo per gusto
    mai sarà santo né giusto.
    Chi fa ben sol per salvarsi
    troppo s’ama e non sa amarsi.
    Chi fa ben per puro amore,
    dona a Dio l’anima e il core
    e qual figlio e servitore
    sarà unito al suo Signore.
    Gesù dolce Salvatore sia lodato a tutte l’ore,
    il supremo e gran motore d’ogni grazia donatore.
    Amen.”

    “• PREGHIERA DELLO STUDENTE A SAN GIUSEPPE DA COPERTINO.
    O Santo patrono, verso i vostri devoti vi mostrate così liberale tanto che concedete a loro tutto ciò che vi chiedono, volgete il vostro sguardo su di me che nelle strettezze in cui mi trovo vi invoco in mio soccorso.
    Per qual mirabile amore che vi trasportava a Dio ed al soavissimo Cuore di Gesù, per quell'ardente impegno con cui veneravate la Vergine Maria, vi prego e vi supplico di aiutarmi nel prossimo esame scolastico (o accademico).
    Vedete come da lungo tempo mi sono applicato con ogni diligenza allo studio, né ho rifiutata alcuna fatica, né risparmiato impegno o diligenza; ma poiché non confido in me, ma in Voi solo, ricorro al vostro soccorso, che oso sperare con animo sicuro.
    Ricordatevi che un tempo anche Voi, stretto da un simile pericolo, per singolare aiuto di Maria Vergine ne usciste con felice successo. Voi dunque siatemi propizio nel fare sì che venga interrogato su quei punti in cui sono più preparato; e datemi acume e prontezza di intelligenza, impedendo che il timore mi invada l'animo e mi offuschi la mente. Amen.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...68&oe=5C3544FD








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    San Giuseppe da Copertino


    18 Settembre - San Giuseppe da Copertino
    “18 SETTEMBRE SAN GIUSEPPE DA COPERTINO.
    Copertino (Lecce), 17 giugno 1603 – Osimo (Ancona), 18 settembre 1663.

    Giuseppe Maria Desa nacque il 17 giugno 1603 a Copertino (Lecce) in una stalla del paese. Il padre fabbricava carri. Rifiutato da alcuni Ordini per «la sua poca letteratura» (aveva dovuto abbandonare la scuola per povertà e malattia), venne accettato dai Cappuccini e dimesso per «inettitudine» dopo un anno. Accolto come Terziario e inserviente nel conventino della Grotella, riuscì ad essere ordinato sacerdote. Aveva manifestazioni mistiche che continuarono per tutta la vita e che, unite alle preghiere e alla penitenza, diffusero la sua fama di santità. Giuseppe levitava da terra per le continue estasi. Così, per decisione del Sant'Uffizio venne trasferito di convento in convento fino a quello di San Francesco in Osimo. Giuseppe da Copertino ebbe il dono della scienza infusa, per cui gli chiedevano pareri perfino i teologi e seppe accettare la sofferenza con estrema semplicità. Morì il 18 settembre 1663 a 60 anni; fu beatificato il 24 febbraio 1753 da papa Benedetto XIV e proclamato santo il 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII. (Avvenire).”





    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “Buona settimana con la Sacra Famiglia: Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia.”
    «18 settembre 2018: San Giuseppe da Copertino, confessore.

    Nato a Copertino nelle Puglie nel 1603. Desideroso di diventare sacerdote, fu rifiutato da alcuni Ordini per "la sua poca letteratura", aveva infatti dovuto abbandonare la scuola a causa della sua povertà e di una malattia. Venne infine accolto dai Cappuccini, ma fu dimesso per "inettitudine" dopo solo un anno. Fu quindi accolto come Terziario e inserviente nel piccolo convento della Grotella, dove riuscì ad essere ordinato sacerdote. Aveva manifestazioni mistiche straordinarie che continuarono per tutta la vita e che, unite alle preghiere e alla penitenza, diffusero la sua fama di santità. Per decisione del Sant'Uffizio venne trasferito di convento in convento fino a quello di San Francesco in Osimo. Seppe accettare la sofferenza, di cui fu piena la sua vita, con estrema semplicità e con semplicità morì nel 1663.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...fa&oe=5C17D1EB





    «Il 18 settembre 1864 Pio IX dichiara Beata suor Margherita Maria Alacoque V.S.M., Apostola del Sacro Cuore di Gesù.”

    «Il 18 settembre 1860 le truppe pontificie venivano sconfitte a Castelfidardo dall'esercito piemontese invasore. Onore eterno al Generale de Pimodan, caduto gridando "Viva il Papa! Dio è con noi!", e ai Martiri dell'ultima Crociata, caduti con la spada nel pugno per la difesa del Papa Re e della Chiesa!»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4e&oe=5C2F93BA


    [QUI RADIO SPADA] Hermann Kanzler: l?ultimo condottiero | Radio Spada

    «Generale Georges de la Vallée de Rarecourt marchese de Pimodan, Comandate dell'Esercito Pontificio, caduto nella battaglia di Castelfidardo il 18 settembre 1860.
    Sulla sua tomba, a San Luigi dei Francesi, Pio IX fece scrivere:
    "AVE ANIMA FORTIS, ET DIVINI ET HVMANI IVRIS VINDEX TE QVIBUS ALIQVIS RESIDET IVSTI ET HONESTI PVDOR SCELESTO OCCISVM DEFLENT LATROCINIO TE QVIDQVID EST HOMINVM GENEROSIORVUM TE QVI CATHOLICORVM NON MENTIVNTVR NOMEN MARTYREM PRAEDICANT" (Ave, anima forte, vindice del diritto divino e umano, coloro a cui resta qualche sentimento di giustizia e di onestà ti piangono, vittima di un infame brigantaggio gli uomini più generosi ti acclamano eroe coloro che non mentono al loro nome di cattolico ti proclamano martire).»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...5c&oe=5C6195EE





    “18 settembre 1947 : Consacrazione episcopale di Monsignor Marcel Lefebvre, della Congregazione dello Spirito Santo, Vescovo eletto di Antedone e Vicario Apostolico di Dakar.

    «Io sono solo un Vescovo della Chiesa Cattolica che continua a trasmettere, a trasmettere la dottrina. “Tradidi quod et accepi”. È questo che io penso e che auspico si metta sulla mia tomba, e certo non ci vorrà molto tempo perché sulla mia tomba si metta “Tradidi quod et accepi” [...]. Io sono il fattorino che porta una lettera. Non sono io che ho fatto questa lettera, questo messaggio, questa parola di Dio, è Dio stesso, è nostro Signore Gesù Cristo stesso [...]. Noi siamo solo dei portatori di questa novella, di questo Vangelo che nostro Signore Gesù Cristo ci ha donato e dei mezzi per santificarci: la Santa Messa, la vera Santa Messa, i veri Sacramenti, che danno veramente la vita spirituale» (Omelia per le consacrazioni episcopali, Ecône, 30 giugno 1988).”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...bd&oe=5C20FBD9





    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    Ligue Saint Amédée
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    18 septembre : Saint Joseph de Cupertino, Frère mineur, Conventuel (1603-1663) :: Ligue Saint Amédée
    “18 septembre : Saint Joseph de Cupertino, Frère mineur, Conventuel (1603-1663).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati..._cupertino.jpg







    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Monsignor Marcel Lefebvre Omelia Delle Consacrazioni Episcopali.

    In Ricordo di Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991) e Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) - entrambi nominati Vescovi da Papa Pio XII - nell’anniversario della loro nascita (inizio della Novena all’Immacolata Concezione, dal 29 novembre al 7 dicembre 2018), RIP…




    http://www.agerecontra.it/wp-content...17/06/Arai.png






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    http://www.unavox.it/NuoveImmagini/F...stro-Mayer.jpg







    Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
    Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis!!!
    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
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    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

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    Lightbulb Re: Monsignor Marcel Lefebvre Omelia Delle Consacrazioni Episcopali.

    30 GIUGNO 2019: trentesimo ed ultimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; Commemorazione di San Paolo Apostolo, DOMENICA NELL’OTTAVA DEL SACRO CUORE…



    «DOMENICA TERZA DOPO LA PENTECOSTE.»
    Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza dopo la Pentecoste
    http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm





    “30 giugno: Commemorazione di San Paolo apostolo.”
    https://forum.termometropolitico.it/...ostolo-29.html
    https://forum.termometropolitico.it/...i-s-paolo.html


    "Il sacro Cuore di Gesù."
    https://forum.termometropolitico.it/...di-gesu-7.html
    https://forum.termometropolitico.it/...di-gesu-8.html
    https://forum.termometropolitico.it/...i-gesu-11.html







    31esimo anniversario delle Consacrazioni Episcopali compiute il 30 giugno 1988 da Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) e Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991)....
    A tal proposito, leggersi questa significativa intervista di qualche anno fa ad Araì Daniele e Don Floriano Abrahamowicz:

    https://www.radiospada.org/2018/05/a...ia-intervista/


    SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) stamattina 3O GIUGNO 2019, DOMENICA NELL’OTTAVA DEL SACRO CUORE:



    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    Domenica nell'ott. del S. Cuore (Santa Messa)
    Domenica nell'ott. Corpus Domini (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=07WAmUjSgj8
    Domenica della ss. Trinità (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=Lzd7hoDgFBk
    Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=QQlB5gTdzPI
    Domenica di Pentecoste 2019 - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=UEvB9s3xZN0
    Domenica dell'ott. dell'Ascensione (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=gfVR56Rm-9A
    Domenica dell'ottava dell'Ascensione - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=AIlnBCH2M-A
    V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=Xo3vvej3nT8
    V domenica dopo Pasqua - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=gMHZKktvVXE
    IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
    IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
    III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
    II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
    II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
    Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
    Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
    Santa Pasqua (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
    Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
    Sabato Santo (Veglia Pasquale)
    https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
    Venerdì Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
    Giovedi Santo
    https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





    SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "Torino - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

    "Modena - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

    "Rimini - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

    "Pescara - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

    "Potenza - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

    "Roma - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    Commemorazione di San Paolo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-300x225.jpg










    “FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”
    Giugno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.


    "GIUGNO: IL MESE DEL SACRO CUORE DI GESU'. MEDITAZIONI E PREGHIERE."
    https://www.preghiereperlafamiglia.i...acro-cuore.htm
    http://www.preghiereperlafamiglia.it...acro-cuore.jpg







    https://www.agerecontra.it/2019/06/d...0-giugno-2019/
    «Disponibile il numero 167 di Sursum Corda del 30 giugno 2019.
    Sul sito è disponibile il numero 167 (del giorno 30 giugno 2019) di Sursum Corda®.
    Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori. Clicca qui per gli ultimi articoli leggibili gratuitamente sul sito:– Comunicato numero 167. Gli operai della vigna del Signore; – Saluto a San Pietro, fondamento della Chiesa (29.6); – Dizionario biblico. Chi è l’Apostolo Pietro. Parte prima; – Il culto reale che si rivolge a Cristo nel Suo Vicario (29.6); – Dizionario di teologia morale. Alcuni attributi della Sovranità Pontificia; – Vita e detti dei Padri del deserto: Ilarione; – Orazione a San Ladislao Re di Ungheria (27.6); – Orazione alle Primizie dei tanti Martiri in Roma (24.6); – Preghiera ai Santi Giovanni e Paolo, Martiri (26.6); – Preghiera per l’Italia a San Guglielmo da Vercelli (25.06); – Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6). fonte – https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-167.html »




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    “Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù --->”
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    “Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù --->”
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    “Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene! --->”
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    "Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6) --->"
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    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda

    O come più viva è la nostra riconoscenza per te (Pietro), che ti degni di sostenerci così, in questo secolo insensato che, pretendendo di costruire nuovamente l’edificio sociale, volle stabilirlo sulla mobile sabbia delle opinioni umane, e che ha saputo moltiplicare soltanto i crolli e le rovine! La pietra che i moderni architetti hanno rigettata, è forse meno perciò la pietra angolare? E la sua virtù non appare forse appunto nel fatto che, rigettandola, è contro di essa che urtano e s’infrangono? https://www.sursumcorda.cloud/
    Dal numero 167 di SVRSVM CORDA® del 30 giugno 2019. Indice dei contenuti:
    - Comunicato numero 167. Gli operai della vigna del Signore;
    - Saluto a San Pietro, fondamento della Chiesa (29.6);
    - Dizionario biblico. Chi è l’Apostolo Pietro. Parte prima;
    - Il culto reale che si rivolge a Cristo nel Suo Vicario (29.6);
    - Dizionario di teologia morale. Alcuni attributi della Sovranità Pontificia;
    - Vita e detti dei Padri del deserto: Ilarione;
    - Orazione a San Ladislao Re di Ungheria (27.6);
    - Orazione alle Primizie dei tanti Martiri in Roma (24.6);
    - Preghiera ai Santi Giovanni e Paolo, Martiri (26.6);
    - Preghiera per l'Italia a San Guglielmo da Vercelli (25.06);
    - Preghiera per la Francia alla Vigilia dei Santi Pietro e Paolo (28.6).»
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    “Introibo ad altare Dei. Domenica 30 giugno 2019, domenica nell'ottava del Corpus Domini (III dopo la Pentecoste) e Commemorazione di san Paolo Apostolo. All'oratorio di Potenza S. Messa alle ore 19,30. Per le altre S. Messe dell'IMBC: Sante Messe - Sodalitium

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    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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    https://sardiniatridentina.blogspot....coste.html?m=1
    «DOMINICA INFRA OCTAVAM SACRATISSIMI CORDIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI QUÆ EST III POST PENTECOSTEN
    (Domenica infra l'Ottava del Sacratissimo Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo che è la III dopo Pentecoste)
    III DOMENICA DOPO PENTECOSTE

    Questa domenica, che provvidenzialmente si trova tra l’ottava del Sacro Cuore di Gesù, è un inno alla Misericordia di Dio. Il demonio assale continuamente l’uomo e molte volte gli cediamo col peccato. Allora la misericordia del Buon Pastore a cui dobbiamo ricorrere nel nostro misero stato di peccatori ci viene in aiuto, si prende cura di noi, pecorelle perdute, e ci strappa dalle grinfie del Diavolo, ricollocandoci fra le sue pecorelle.
    PROPRIUM MISSAE
    INTROITUS
    Ps 24:16; 24:18 - Réspice in me et miserére mei, Dómine: quóniam únicus et pauper sum ego: vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus. ~~ Ps 24:1-2 - Ad te, Dómine, levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam. ~~ Glória ~~ Réspice in me et miserére mei, Dómine: quóniam únicus et pauper sum ego: vide humilitátem meam et labórem meum: et dimítte ómnia peccáta mea, Deus meus.
    Ps 24:16; 24:18 - Guarda a me, e abbi pietà di me, o Signore: perché solo e povero io sono: guarda alla mia umiliazione e al mio travaglio, e rimetti tutti i miei peccati, o Dio mio. ~~ Ps 24:1-2 - A te, o Signore, elevo l’anima mia: Dio mio, confido in te, ch’io non resti confuso. ~~ Gloria. ~~ Guarda a me, e abbi pietà di me, o Signore: perché solo e povero io sono: guarda alla mia umiliazione e al mio travaglio, e rimetti tutti i miei peccati, o Dio mio.
    Gloria

    ORATIO
    Orémus.
    Protéctor in te sperántium, Deus, sine quo nihil est válidum, nihil sanctum: multíplica super nos misericórdiam tuam; ut, te rectóre, te duce, sic transeámus per bona temporália, ut non amittámus ætérna. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

    Preghiamo.
    Protettore di quanti sperano in te, o Dio, senza cui nulla è stabile, nulla è santo: moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo tra i beni temporali cosí da non perdere gli eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    LECTIO
    Léctio Epístolæ beáti Petri Apóstoli.
    1 Pet 5:6-11
    Caríssimi: Humiliámini sub coténti manu Dei, ut vos exáltet in témpore visitatiónis: omnem sollicitúdinem vestram proiiciéntes in eum, quóniam ipsi cura est de vobis. Sóbrii estote et vigiláte: quia adversárius vester diábolus tamquam leo rúgiens circuit, quærens, quem dévoret: cui resístite fortes in fide: sciéntes eándem passiónem ei, quæ in mundo est, vestræ fraternitáti fíeri. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Iesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in saecula sæculórum. Amen.

    Carissimi: Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti nel tempo della sua visita: e affidate a Lui ogni vostra preoccupazione, poiché Egli stesso ha cura di voi. Siate sobrii e vigilate, poiché il vostro nemico, il diavolo, vi circonda come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno: ad esso resistete forti nella fede; sapendo che le medesime sofferenze hanno i vostri fratelli sparsi per il mondo. Tuttavia, il Dio di ogni grazia, che ci ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesú, ci perfezionerà dopo che avremo sofferto un poco, e ci confermerà nella fede, ci irrobustirà. A Lui gloria e impero nei secoli dei secoli. Amen.

    GRADUALE
    Ps 54:23; 54:17; 54:19
    Iacta cogitátum tuum in Dómino: et ipse te enútriet.
    V. Dum clamárem ad Dóminum, exaudívit vocem meam ab his, qui appropínquant mihi

    Affida ogni tua preoccupazione al Signore: ed Egli ti nutrirà.
    V. Mentre invocavo il Signore, ha esaudito la mia preghiera, liberandomi da coloro che mi circondavano.

    ALLELUIA
    Allelúia, allelúia
    Ps 7:12
    Deus iudex iustus, fortis et pátiens, numquid iráscitur per síngulos dies? Allelúia.

    Alleluia, alleluia
    Iddio, giudice giusto, forte e paziente, si adira forse tutti i giorni? Alleluia.

    EVANGELIUM
    Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Lucam.
    Luc 15:1-10
    In illo témpore: Erant appropinquántes ad Iesum publicáni et peccatóres, ut audírent illum. Et murmurábant pharisaei et scribæ, dicéntes: Quia hic peccatóres recipit et mandúcat cum illis. Et ait ad illos parábolam istam, dicens: Quis ex vobis homo, qui habet centum oves: et si perdíderit unam ex illis, nonne dimíttit nonagínta novem in desérto, et vadit ad illam, quæ períerat, donec invéniat eam? Et cum invénerit eam, impónit in húmeros suos gaudens: et véniens domum, cónvocat amícos et vicínos, dicens illis: Congratulámini mihi, quia invéni ovem meam, quæ períerat? Dico vobis, quod ita gáudium erit in coelo super uno peccatóre poeniténtiam agénte, quam super nonagínta novem iustis, qui non índigent poeniténtia. Aut quæ múlier habens drachmas decem, si perdíderit drachmam unam, nonne accéndit lucérnam, et evérrit domum, et quærit diligénter, donec invéniat? Et cum invénerit, cónvocat amícas et vicínas, dicens: Congratulámini mihi, quia invéni drachmam, quam perdíderam? Ita dico vobis: gáudium erit coram Angelis Dei super uno peccatóre poeniténtiam agénte.

    In quel tempo: Si erano accostati a Gesù pubblicani e peccatori per ascoltarlo. E scribi e farisei mormoravano, dicendo: Riceve i peccatori e mangia con essi. Allora egli disse questa parabola: Chi di voi, avendo cento pecore, perdutane una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella smarrita finché la ritrova? E ritrovatala, non la pone contento sulle spalle e, tornato a casa, raduna amici e vicini, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la pecora che si era smarrita? Io vi dico che in cielo vi sarà più gioia per un peccatore che fa penitenza, che non per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. E qual è quella donna che, avendo dieci dracme, se ne avrà perduta una, non accende la lucerna e non spazza tutta la casa e non cerca diligentemente finché non la ritrova? E appena l’avrà ritrovata non chiama le amiche e le vicine, dicendo loro: Congratulatevi con me, perché ho ritrovata la dracma che avevo perduta? Io vi dico che vi sarà un grande gaudio tra gli Angeli di Dio per un peccatore che fa penitenza.

    Credo

    OFFERTORIUM
    Ps 9:11-12 9:13
    Sperent in te omnes, qui novérunt nomen tuum, Dómine: quóniam non derelínquis quæréntes te: psállite Dómino, qui hábitat in Sion: quóniam non est oblítus oratiónem páuperum.

    Sperino in te quanti ti conobbero, o Signore: tu non abbandoni chi ti cerca. Salmodiate al Signore che abita in Sion perché non ha dimenticato l’orazione dei poveri.

    SECRETA
    Réspice, Dómine, múnera supplicántis Ecclésiæ: et salúti credéntium perpétua sanctificatióne suménda concéde. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

    Guarda, o Signore, ai doni della Chiesa che ti supplica, e con la tua grazia incessante, fa che siano ricevuti per la salvezza dei fedeli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    COMMUNIO
    Luc 15:10.
    Dico vobis: gáudium est Angelis Dei super uno peccatóre poeniténtiam agénte.

    Vi dico: che grande gaudio vi è tra gli Angeli per un peccatore che fa penitenza.

    POSTCOMMUNIO
    Orémus.
    Sancta tua nos, Dómine, sumpta vivíficent: et misericórdiæ sempitérnæ praeparent expiátos. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

    Preghiamo.
    I tuoi santi misteri che abbiamo ricevuto, o Signore, ci vivifichino, e, purgandoci dai nostri falli, ci preparino all’eterna misericordia.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»
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    https://www.radiospada.org/
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    “30 giugno 2019: DOMENICA infra l'Ottava del Sacro Cuore.”
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    “30 giugno 2019: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo.”
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    “30 giugno 2019: Commemorazione di San Paolo apostolo.”
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    «[GLORIE DEL CARDINALATO] Venerabile Cesare Baronio (Sora, 30 ottobre 1538 – Roma, 30 giugno 1607), della Congregazione dell'Oratorio, Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa . Discepolo di San Filippo Neri fu il suo primo successore. Uomo di grande erudizione, ricevette da Gregorio XIII l’alto incarico di rivedere il “Martyrologium Romanum”, ma soprattutto rifulse per la composizione degli “Annales Ecclesiastici”, scritti in contrapposizione alle eretiche Centurie di Magdeburgo.»
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    https://www.radiospada.org/2019/05/l...cuore-di-gesu/
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    https://www.radiospada.org/2019/06/a...-buona-stampa/

    “O gloriosissimo Apostolo, che con tanto zelo Vi adoperaste per distruggere in Efeso quegli scritti che ben conoscevate avrebbero pervertito la mente dei fedeli: deh! vogliate anche al presente volgere su di noi benigno lo sguardo. Voi vedete come una stampa miscredente e senza freno si attenti a rapirci dal cuore il tesoro prezioso della fede e della illibatezza dei costumi. Illuminate, ve ne preghiamo, o Santo Apostolo, la mente di tanti perversi scrittori, affinché desistano una buona volta dal recar danno alle anime colle loro ree dottrine e perfide insinuazioni. Suscitate in mezzo al popolo cristiano santi apostoli ed operai della Buona Stampa, che lavorino con fede, umiltà e zelo per diffondere il regno di Gesù Cristo. A noi impetrate la grazia, che, docili sempre alla voce del Supremo Gerarca, non ci diamo mai alla lettura di scritti perversi; ma cerchiamo invece di leggere, e, per quanto ci sarà dato, di diffondere quelli che, col loro pascolo salutare, aiutino tutti a promuovere la maggior gloria di Dio, l’esaltazione della sua Chiesa e la salute delle anime. Così sia.”
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    Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Terza dopo la Pentecoste
    http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom3.htm
    «DOMENICA TERZA DOPO LA PENTECOSTE.

    Nella maggior parte delle chiese di Francia ha luogo oggi la seconda Processione del Santissimo Sacramento, così come la prima si era celebrata nella Domenica precedente. In parecchi luoghi vi è anche l'usanza di cantare in questo stesso giorno la Messa solenne del Sacro Cuore, alla quale molti fedeli non potrebbero assistere il giorno stesso della festa.
    La Messa di questo giorno è precisamente quella della terza Domenica dopo la Pentecoste. Gli ultimi decreti romani l'avevano assegnata, senza possibilità di spostamento, alla Domenica fra l'Ottava del Sacro Cuore, ottava ora soppressa.
    Sarà facile notare come i testi di questa Messa della terza Domenica dopo la Pentecoste si adattino con facilità e naturalezza alla memoria della festa del Sacro Cuore di Gesù, al punto da sembrare che siano stati composti per essa.
    MESSA
    L'anima fedele ha visto chiudersi nella sacra Liturgia la successione dei misteri del Salvatore. Lo Spirito Santo è disceso per sostenerla in quest'altra parte del ciclo, nella quale non si svolgerà più davanti ad essa che la feconda semplicità della vita cristiana. Egli la istruisce e la forma sui dati del Maestro divino risalito al cielo. E innanzitutto le insegna a pregare. Poiché la preghiera, diceva il Signore, dev'essere di tutti i giorni e di tutti gli istanti (Lc 18,1), eppure noi non sappiamo né ciò che è necessario chiedere, né come convenga farlo. Ma lo sa Colui che aiuta la nostra debolezza, e chiede in noi e per noi con gemiti inenarrabili (Rm 8, 26).
    EPISTOLA (1Pt 5,6-11). - Carissimi: Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti nel tempo della visita; e gettate in lui ogni vostra ansietà, perché Egli ha cura di voi. Siate sobrii e vegliate, perché il diavolo, vostro avversario, come leone ruggente vi gira intorno, cercando chi divorare; resistetegli forti nella fede, sapendo che i vostri fratelli dispersi nel mondo soffrono gli stessi vostri patimenti. Ma il Dio d'ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A lui la gloria e l'impero nei secoli dei secoli. Così sia.
    Le prove e il loro merito.
    Le miserie di questa vita sono la prova che Dio fa subire ai suoi soldati, per giudicarli e classificarli nell'altra secondo il loro valore. Sicché tutti, in questo mondo, hanno la loro parte di sofferenze. La gara è aperta, la battaglia ingaggiata; l'Arbitro guarda e giudica: presto darà la sentenza sui diversi meriti dei combattenti, e li chiamerà dalle fatiche dell'arena al riposo del trono su cui siede egli stesso. Beati allora quelli che, riconoscendo la mano di Dio nella prova, si saranno chinati sotto quella mano potente con amore e con fiducia! Contro queste anime forti nella fede, il leone ruggente non avrà potuto prevalere. Sobri e vigilanti nella vita del loro pellegrinaggio, senza atteggiarsi a vittime, sapendo bene che tutto soffre quaggiù, avranno unito con letizia le loro sofferenze a quelle di Cristo, e trasaliranno nella manifestazione eterna della sua gloria che sarà anche la loro eredità per i secoli senza fine.
    VANGELO (Lc 15,1-10). - In quel tempo: I pubblicani ed i peccatori si accostavano a lui per udirlo, e ne sussurravano i Farisei e gli Scribi col dire: Costui accoglie i peccatori e mangia con essi. Ed egli prese a dir loro questa parabola: Chi di voi se ha cento pecore, e ne perde una, non lascia le altre novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrovi ? E come l'ha ritrovata, se la mette tutto allegro sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e vicini e dice loro: Rallegratevi meco perché ho ritrovato la mia pecorella smarrita ! Così vi dico, si farà più festa in cielo per un peccatore pentito, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di penitenza. Or qual donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e non spazza la casa e non cerca attentamente finché l'abbia trovata? E, trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, ché ho trovato la dramma perduta. Così, vi dico, si fa festa dinanzi agli Angeli di Dio per un peccatore pentito.
    Il premio delle anime.
    La parabola della pecorella ricondotta all'ovile sulle spalle del Pastore era cara ai primi cristiani; la si trova raffigurata dappertutto nei monumenti dei primi secoli. Essa ci ricorda il Signore Gesù che or ora risaliva trionfalmente in cielo portando con sé l'umanità perduta e riacquistata. "Chi è infatti il Pastore della nostra parabola - esclama sant'Ambrogio - se non Cristo che ti porta nel suo corpo e ha preso su di sé i tuoi peccati? Quella pecora è una per il genere, non per il numero. Ricco Pastore, di cui tutti noi formiamo la centesima parte del gregge! Poiché egli ha gli Angeli, gli Arcangeli, le Dominazioni, le Potestà, i Troni e il resto, innumerevoli greggi che ha lasciati sui monti per correre dietro alla pecora smarrita" (Comm. su san Luca, VII).
    La parabola della dracma perduta e ritrovata espone, in una forma ancora più familiare e simpatica, questa stessa dottrina che è veramente al centro dell'insegnamento del Salvatore. È per i peccatori che il Verbo si è incarnato, e per far loro conoscere il suo amore ha voluto un cuore di carne, e ha voluto che si sapesse come uno dei suoi maggiori gaudi consistesse nel ritrovare un'anima perduta. Di questo gaudio egli rende subito partecipi i suoi amici del Cielo: vuole che tutti lo provino. Anche noi su questa terra abbiamo diritto a condividerlo: come potrebbero, quelli che amano il Sacro Cuore e si uniscono a tutti i suoi sentimenti, rimanere estranei a simile felicità? Ma, tornando su noi stessi, uniremo al gaudio e alla lode che essa produce un sentimento di profonda gratitudine, dicendo con san Giovanni Eudes: "Che cosa ti renderò, o mio Salvatore; e che farò per amor tuo, giacché tu mi hai tratto fuori dagli abissi dell'inferno ogni qualvolta vi sono caduto con i miei peccati o vi sarei caduto se la carità del tuo Cuore dolcissimo non me ne avesse preservato!?" [1].
    PREGHIAMO
    O Dio, protettore di coloro che sperano in te e senza il cui aiuto niente è stabile e santo, moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo attraverso i beni della terra senza perdere di mira quelli eterni.
    [1] Coeur admirable, l. XII, p. 246.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 420-422.»





    www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    http://www.agerecontra.it/

    "Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
    http://www.centrostudifederici.org/

    "sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
    http://www.crisinellachiesa.it/

    "Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
    http://www.centrosangiorgio.com/


    C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
    http://www.cmri.org/ital-index.html





    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/


    ": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
    http://www.fathercekada.com/

    "Home | Traditional Latin Mass Resources"
    http://www.traditionalmass.org/

    http://www.traditionalcatholicpriest.com/





    "Como ovejas sin Pastor"
    http://sicutoves.blogspot.com/


    https://moimunanblog.com/
    https://moimunanblog.com/2019/06/28/...-de-san-pablo/
    https://i0.wp.com/www.catolicosalert...memoracion.jpg







    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    "Sede Vacante -"
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/





    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    http://www.sodalitium.eu/wp-content/...let.juin19.pdf
    “Apostolat de la prière : juin 2019. En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus.”
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    30 juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils :: Ligue Saint Amédée
    “30 juin : Saint Paul, Apôtre des Gentils.”
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    “Dimanche dans l'octave du Sacré-Cœur.”
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    SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
    COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!! COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!

    Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Monsignor Marcel Lefebvre Omelia Delle Consacrazioni Episcopali.

    Il 29 GIUGNO 2020 - SOLENNITA' DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO - DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ ha festeggiato i suoi 28 anni di sacerdozio (29 giugno 1992 - 29 giugno 2020: TU ES SACERDOS IN AETERNUM!!!) ed il successivo 30 GIUGNO 2020 è stato il 32esimo anniversario delle Consacrazioni Episcopali compiute il 30 GIUGNO 1988 da Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991, R.I.P.) e Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991, R.I.P.)....
    Voglio onorare in tale circostanza la memoria di questi due grandi vescovi...
    MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE E MONSIGNOR ANTONIO DE CASTRO MAYER HANNO FATTO BENE A COMPIERE LE CONSACRAZIONI EPISCOPALI AD ECÔNE IL 30 GIUGNO 1988: MA AVREBBERO DOVUTO GIUSTIFICARLE + ESPLICITAMENTE CON UNA CONSTATAZIONE/DICHIARAZIONE PUBBLICA DI SEDE VACANTE…
    Mons. De Castro Mayer in realtà fu tra i pochissimi vescovi, insieme a Mons. Lefebvre, che si oppose con forza al conciliabolo e dichiarò pure la Sede Vacante a titolo personale proprio in quella occasione, ma purtroppo gli altri per ragioni di pseudo-prudenza non lo seguirono…
    Mons. Antônio de Castro Mayer – braccio destro di Mons. Marcel Lefebvre - era sedevacantista ed infatti ad Ecône il Vescovo brasiliano il 25 giugno 1988, pochi giorni prima delle consacrazioni episcopali del 30 giugno 1988, dichiarò [alludendo a Wojtyla ed all’incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986]:



    «Il mondo può dire: questa consacrazione è fatta senza il Capo visibile della Chiesa. Ma dov’è il Capo visibile della Chiesa? Possiamo accettare come Capo visibile della Chiesa un Vescovo che mette sullo stesso piano le divinità pagane e la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo? Non è possibile».


    Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) e soprattutto Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991) riconobbero chiaramente e lucidamente – quasi come i “sedevacantisti” espliciti, coi quali comunque collaborarono, soprattutto il vescovo brasiliano, però quelli furono gli unici a trarne le dovute conseguenze fino in fondo, con maggiore coerenza rispetto a loro due - già decenni fa che vi erano "ANTICRISTI IN VATICANO" e che la “chiesa ufficiale” del CV2 è in realtà una pseudo-chiesa contraffatta espressione del modernismo (“sintesi di tutte le eresie” secondo la definizione di San Pio X) ed al servizio delle logge massoniche, ergo NON è la Santa Romana Chiesa.
    I fatti parlano chiaro: entrambi si opposero al “Concilio Vaticano II” ed alle sue “riforme” e morirono rifiutando di “riconciliarsi” con la “Roma” modernista e la fasulla “autorità papale” dell’epoca: eroi della resistenza anzi Resilienza Cattolica integrale…
    A tal proposito, leggersi l'abbondante documentazione che ho raccolto a seguire, da me commentata in dettaglio, a partire da un articolo significativo di Araì Daniele (San Paolo 13 maggio 1934 - Aljustrel, Fatima 25 novembre 2017, R.I.P., testimone diretto in quanto amico e collaboratore di Mons. Marcel Lefebvre e soprattutto di Mons. Antônio de Castro Mayer) e da un'intervista altrettanto illuminante di circa un decennio fattagli da Don Floriano Abrahamowicz:




    https://www.agerecontra.it/2017/06/d...zia-di-fatima/
    «DUE TESTIMONI EPISCOPALI DELLA PROFEZIA DI FATIMA
    L’EDITORIALE DEL VENERDI di Arai Daniele
    (...) Giova sempre rammentare i testi redatti da Mgr de Castro Mayer e da Mgr Lefebvre.

    Alla lettura di questi documenti si deve costatare che non solo i sacerdoti di Mgr Castro Mayer ma anche i sacerdoti e i vescovi di Mgr Lefebvre non hanno preso in considerazione e affrontato quando oramai non era più possibile temporeggiare, la questione dell’autorità nella Chiesa.
    Negli anni settanta e ottanta la domanda fu posta dai due grandi vescovi: possono essere questi papi legittimi successori di San Pietro? Può la chiesa conciliare essere la chiesa cattolica?
    Gli avvenimenti purtroppo confermavano la risposta negativa. Questi ‘papi conciliari’ non possono essere considerati cattolici come non lo può essere il Vaticano 2. L’invito ripetuto e pressante di Mgr Lefebvre di spiegare questa drammatica realtà non solo non è stato ascoltato ma si è fatto il contrario, vietando di considerare che tale chiesa conciliare e i loro papi non siano cattolici e perciò illegittimi.
    Senza affrontare il problema dell’autorità nella Chiesa “anche i nostri tradizionalisti perderanno la fede”, disse Mgr Lefebvre nel 1987. E senza riprendere il filo della questione che il preclaro Fondatore, Mgr Marcel Lefebvre, lasciò sugli «anticristi a Roma», o degli «antipapi» secondo Monsignor Antonio de Castro Mayer, dove possono arrivare sennò alla complicità con questi falsi cristi?
    Comunque, come possono fare a meno della grande opportunità di testimoniare la loro fede almeno seguendo la pubblica testimonianza, allora iniziata, nei documento dei due vescovi?
    (...) Il Vescovo Antonio de Castro Mayer già allora diceva apertamente, come l’ha fatto pubblicamente durante le consacrazioni episcopali di Ecône, testimoniato da molti e dallo stesso cupo P. Schmidberger, che siamo senza papa e in Vaticano c’è un antipapa.
    Parole scritte da Mgr Lefebvre ai futuri vescovi in altra forma: in Vaticano ci sono degli anticristi.
    Sono parole che venivano come inevitabili conclusioni dei documenti sopra.
    Il fatto è che questi testi rimarranno per sempre nella storia della Chiesa dei nostri tempi tenebrosi, più che le tante prediche, omelie e scritti ormai nascosti o dimenticati.
    Testimonianze legate alla Profezia di Fatima?
    Parole di Maria Santissima a Lucia: “nel tempo, una sola Fede, un solo Battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica …” nell’occasione in cui autorizzò Lucia a scrivere la visione del Segreto da pubblicare nel 1960, che allora sarebbe più chiaro. Ecco la confessione cattolica anti ecumenista che i sue Vescovi confessarono pubblicamente a lungo di fronte alla Roma occupata da anticristi.
    Dove era ed è il Vicario di Cristo? Eliminato insieme a tutto il suo seguito fedele, come visto nel Terzo Segreto. Allora, quello che si presentò per sostituirlo, portando un Vangelo massonico, poteva essere solo uno di quei «falsi cristi» profetizzati da Gesù. Era, quindi reale quanto i due vescovi testimoniarono poi: siamo senza papa e in Vaticano c’è un antipapa. O scritte da Mgr Lefebvre in altra forma: in Vaticano ci sono degli anticristi.
    I due vescovi lo sapevano anche senza conoscere il Segreto, pubblicato solo nel 2000 quando erano già deceduti.
    Parole inevitabili in conclusione dei documenti sopra, anche se potevano essere più esplicite. Ma in seguito la situazione della Fede é continuata a peggiorare; spettava alla fedeltà dei cattolici riconoscerlo e testimoniarlo.
    Eppure, c’è stata una triste casta di opportunisti che credete sciaguratamente di poterlo tacere! Domandano perfino perché la Madonna non lo ha spiegato con parole nel Segreto! Diventano, così, se non formalmente, materialmente complici degli anticristi in Vaticano.
    Che Dio ci scampi e liberi dal male di omettere per proprio vantaggio, per viltà o perfidia le testimonianze episcopali che allora delineavano la testimonianza per la difesa della Santa Fede, rimasta scandalosamente indifesa in un mondo apostata».
    https://www.agerecontra.it/category/arai-daniele/



    https://www.radiospada.org/2018/05/a...ia-intervista/
    «Don Floriano Abrahamowicz. Intervista esclusiva al Prof. Arai Daniele: L’eredità spirituale di Mons. De Castro Mayer […]»
    https://www.radiospada.org/tag/marcel-lefebvre/
    https://www.radiospada.org/tag/de-castro-mayer/
    https://www.radiospada.org/tag/arai-daniele/
    https://www.radiospada.org/tag/don-f...-abrahamowicz/




    Mons. Marcel Lefebvre stesso quel giorno del 30 giugno 1988 disse nell’omelia quanto segue:



    https://www.radiospada.org/2016/04/o...motivazioni-2/
    “[...]Voi sapete bene, miei carissimi fratelli, voi sapete bene – ve l’avranno detto – che Leone XIII, in una visione profetica che ha avuto, ha detto che un giorno il Soglio di Pietro sarebbe diventato la sede dell’iniquità. Lo ha detto in uno dei suoi esorcismi, nell’«Esorcismo di Leone XIII». È quello che accade oggi? È quello che accadrà domani? Io non lo so. Ma in ogni caso, questo è stato annunciato. L’iniquità porta molto semplicemente l’errore. È una iniquità l’errore: non professar più la Fede di sempre, non professare più la Fede cattolica, è un grave errore. Se vi è una iniquità è proprio questa, che è grande. E credo di poter dire veramente che nella Chiesa non si è mai avuta una iniquità più grande di quella giornata di Assisi, che è contraria al primo Comandamento di Dio e contraria al primo articolo del Credo. È incredibile che si sia mai potuto realizzare una cosa simile nella Chiesa, davanti agli occhi di tutta la Chiesa umiliata. Non abbiamo mai subito un’umiliazione simile. Voi troverete tutto questo nel libretto di Don Le Roux, che è stato stampato particolarmente per fornirvi delle informazioni sulla situazione romana odierna.
    E non solo il buon papa Leone XIII ha profetizzato queste cose, ma anche la Madonna…[...]
    E poi conoscete bene le apparizioni de La Salette, in cui la Madonna dice che Roma perderà la Fede, che a Roma vi sarà un’eclisse. Capite cosa questo possa significare da parte della Santissima Vergine.
    E infine il segreto di Fatima, che è ancora più vicino a noi. Senza dubbio il terzo segreto di Fatima doveva far delle allusioni a queste tenebre che hanno invaso Roma, queste tenebre che invadono il mondo a partire dal concilio [...]”
    [+ Marcel Lefebvre Ecône, 30 giugno 1988]



    Mons. Marcel Lefebvre quindi, anche se non ebbe mai il coraggio di prendere una posizione definitiva a favore del “sedevacantismo”, nella prassi agiva da “sedevacantista” e dubitava fortemente dell’“autorità legittima” di Montini e Wojtyla, mise in dubbio in varie occasioni che fossero “veri papi”.
    Mons. Marcel Lefebvre ad es. scrisse al padre Guérard de Lauriers, uno dei principali teologi esponenti del “sedevacantismo” (quello “tesista”):



    «Se Lei ha la certezza che Paolo VI sia giuridicamente decaduto, capisco la logica che ne consegue. Ma personalmente ho un forte dubbio e non una certezza assoluta. Dal punto di vista pratico, la mia condotta si fonda non sull’inesistenza del Papa, ma sulla difesa della mia fede cattolica. Lei invece crede in coscienza di doversi basare su questo principio, che purtroppo è fonte di turbamento e di violente divisioni, tutte cose che io vorrei evitare».


    Mons. Marcel Lefebvre denunciò comunque, pur evitando di giungere alle logiche conclusioni forse per mero pragmatismo, duramente la congiura massonico-modernista che cercava di operare il sovvertimento ecclesiastico:


    «Il Concilio è stato sviato dal suo fine da un gruppo di congiurati» (Mons. Lefebvre, Prefazione al libro Accuso il Concilio, Edizioni Ichtys, 2002, p. 45).


    Monsignor MARCEL LEFEBVRE scrisse che «a partire da Giovanni XXIII e Paolo VI, le autorità ecclesiali si son fatte collaboratrici attive della massoneria ebraica internazionale» (cfr. prologo M. LEFEBVRE, Itinéraire spirituel, Tradifusion, 1991, c’è anche in traduzione italiana)
    Mons. Marcel Lefebvre denunciò già decenni fa che «La Chiesa del Vaticano II è occupata da una loggia massonica» (Febbraio 1976):




    "Mons. Lefebvre: infiltrazione massonica nella Chiesa
    https://www.youtube.com/watch?v=UV_BBeRH8Jc "
    Mgr LEFEBVRE : "L'Église est occupée par une loge maçonnique!"
    https://gloria.tv/post/jitFvLRYjm8d4w7t9fY6QdqQi

    https://caserta24ore.altervista.org/...ecclesiastica/




    Il “Concilio Vaticano II” ha rappresentato un cedimento alle istanze massoniche, a partire da esso l'infiltrazione massonica nel clero è diventata sempre più palese infatti.
    Mons. Marcel Lefebvre di conseguenza distingueva tra la “chiesa ufficiale” frutto del “Concilio Vaticano II”, di fatto una “Contro-Chiesa” massonica, e la vera Chiesa Romana di sempre visibile nelle sue note distintive (una, santa, cattolica e apostolica), disse che:



    «(…) il ne faut pas assimiler l’Église visible (la seule vraie) avec l’Église officielle, qui ne possède pas les notes caractérisant et permettant d’identifier la véritable Église du Christ».


    Già nella «Dichiarazione del 1974» Mons. Lefebvre contrapponeva chiaramente la Roma cattolica di sempre alla "Roma modernista"; esistevano dunque per lui due "Rome" ed anche due "Chiese" contrapposte, la vera Chiesa cattolica e la falsa “chiesa conciliare”, espressione coniata da Mons. Benelli il quale ha utilizzato l’espressione “chiesa conciliare” per designare la “chiesa del Concilio Vaticano II”.
    Mons. Lefebvre, constatando i fatti, affermava che le “riforme” del “Concilio Vaticano II” hanno avuto come risultato «una Chiesa nuova, una Chiesa liberale, una Chiesa riformata, simile alla chiesa riformata di Lutero».
    Ad una conferenza tenuta ad Ecône nel settembre del 1988, mons. Lefebvre distingueva ancora tra la "chiesa conciliare ufficiale" e la Chiesa cattolica visibile nelle sue note cioè la vera Chiesa.
    Infatti la Chiesa cattolica non è una società visibile come le altre. Per essa, la visibilità consiste nelle sue note, che ne attestano l’origine divina e il carattere soprannaturale. La "Chiesa ufficiale conciliare" invece non presenta affatto le note della vera Chiesa; pertanto la si deve considerare un’altra chiesa, distinta dalla Chiesa cattolica Romana.
    In un’intervista concessa alla rivista "Fideliter", un anno dopo le consacrazioni episcopali, mons. Lefebvre rispondeva ai suoi contestatori in questi termini:



    «Di quale Chiesa si parla? Se si tratta della Chiesa conciliare, si vorrebbe che noi, dopo aver lottato contro di essa per vent’anni perché vogliamo la Chiesa cattolica, rientrassimo in questa Chiesa conciliare allo scopo, per così dire, di renderla cattolica. È un’illusione completa. […] Evidentemente noi siamo contro la Chiesa conciliare che di fatto è scismatica, anche se essi non lo accettano. Di fatto è una Chiesa virtualmente scomunicata, perché è una Chiesa modernista»


    Mons. Bernard Fellay invece – al contrario di Mons. Lefebvre - ha affermato che la “Chiesa ufficiale” resterebbe la vera Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica (sic):


    «Dicendo extra Ecclesiam nulla salus, fuori dalla Chiesa non c’è salvezza, noi ci riferiamo alla Chiesa di oggi. Di questo abbiamo la certezza assoluta. Bisogna esserne consapevoli. […] Il fatto di andare a Roma, non significa essere d’accordo con costoro. Ma essa è la Chiesa, ed è la vera Chiesa»





    Qui a seguire riporto una lunga serie di dichiarazioni esplicite ed inequivocabili di MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE E MONSIGNOR ANTONIO DE CASTRO MAYER che dicevano l'esatto contrario e che nella sostanza erano "SEDEVACANTISTE":




    «Questa Chiesa conciliare è una Chiesa scismatica, perché rompe con la Chiesa cattolica di sempre. Essa ha i suoi dogmi, il suo nuovo sacerdozio, le sue nuove istituzioni, il suo nuovo culto, già condannati dalla Chiesa in tanti documenti ufficiali e definitivi. È per questo che i fondatori della Chiesa conciliare insistono tanto sull’obbedienza alla Chiesa odierna, prescindendo dalla Chiesa di ieri come se questa non esistesse più… […] La Chiesa che afferma simili errori è al tempo stesso scismatica ed eretica. Questa Chiesa conciliare non è dunque cattolica. Nella misura in cui il Papa, i vescovi, i preti o i fedeli aderiscono a questa nuova Chiesa, essi si separano dalla Chiesa cattolica. La Chiesa di oggi è la vera Chiesa solo nella misura in cui essa continua e fa corpo con la Chiesa di ieri e di sempre»
    (S. E. Rev. Mons. Marcel Lefebvre, “Qualche riflessione a proposito della sospensione a divinis”, 29 luglio 1976)


    «(…) Il concilio, voltando le spalle alla Tradizione e rompendo con la Chiesa del passato, è scismatico. (…) Se ci è certo che la fede insegnata dalla Chiesa per venti secoli non può contenere errori, abbiamo molto meno la certezza assoluta che il papa sia veramente papa. L’eresia, lo scisma, la scomunica ipso facto, l’invalidità dell’elezione, sono altrettante cause che, eventualmente, possono fare che un papa non lo sia mai stato o non lo sia più. In questo caso, evidentemente molto eccezionale, la Chiesa si troverebbe in una situazione simile a quella che conosce dopo il decesso di un Sommo Pontefice. Poiché infine un problema grave si pone alla coscienza e alla fede di tutti i cattolici dall’inizio del pontificato di Paolo VI. Come può un papa, vero successore di Pietro, garantito dall’assistenza dello Spirito Santo, presiedere alla distruzione della Chiesa, la più profonda ed estesa della storia, nello spazio di così poco tempo, come nessun eresiarca è mai riuscito a fare? A questa domanda bisognerà pur rispondere un giorno»
    (Dichiarazione di Mons. Lefebvre al Figaro del 4 agosto 1976, riprodotta in Monde et vie, n. 264, del 27 agosto 1976)


    « (…)Si è detto che Mons. Lefebvre era il capo dei tradizionalisti. Io non voglio essere affatto il capo dei tradizionalisti, e non lo sono. Perché? Perché sono anch’io un semplice cattolico, certo sacerdote, certo vescovo, ma che si trova nelle stesse condizioni nelle quali vi trovate voi e che ha le stesse reazioni davanti alla distruzione della Chiesa, davanti alla distruzione della nostra Fede, davanti alle rovine che s’accumulano sotto i nostri occhi.
    (…) E’ dunque in questo modo che noi dobbiamo giudicare le cose. Dobbiamo giudicarle dai fatti. Come ha detto molto bene Nostro Signore Gesù Cristo nel Vangelo che leggeremo tra poco e proprio a proposito, questi lupi che sono ammantati di pelle di pecora: «Dai loro frutti li riconoscerete». Ebbene! I frutti sono davanti a noi, sono evidenti, sono chiari. Questi frutti che vengono dal secondo concilio del Vaticano e dalle riforme postconciliari, sono dei frutti amari, dei frutti che distruggono la Chiesa.
    E quando mi si dice: “non tocchi il Concilio, parli delle riforme postconciliari”, io rispondo che quelli che hanno fatto le riforme – e non sono io che ho fatto queste riforme – dicono loro stessi: “Le facciamo in nome del Concilio, abbiamo fatto la riforma del catechismo in nome del Concilio”. E questi sono le autorità della Chiesa. Sono loro che di conseguenza interpretano legittimamente il Concilio.
    Ora, cos’è accaduto in questo Concilio? Possiamo saperlo facilmente leggendo i libri di coloro che sono stati proprio gli strumenti di questo cambiamento nella Chiesa, che si è prodotto sotto i vostri occhi. Leggete, per esempio: L’ecumenismo visto da un massone, di Marsaudon. Leggete il libro del senatore del [dipartimento] Doubs, il Signor Prélot: Il Cattolicesimo liberale, scritto nel 1969.
    (…) questa unione voluta dai cattolici liberali fra la Chiesa e la Rivoluzione è un’unione adultera! Da questa unione adulterina non possono che venire dei bastardi. E chi sono questi bastardi? Sono i nostri riti. Il rito della nuova Messa è un rito bastardo. I sacramenti sono dei sacramenti bastardi. Non sappiamo più se sono dei sacramenti che donano la grazia oppure non la donano. Non sappiamo più se questa messa ci da il Corpo e il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo oppure no. (…) I sacerdoti che escono dai seminari sono dei preti bastardi. Non sanno più che sono stati fatti per salire l’altare, per offrire il Santo Sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo e per dare Gesù Cristo alle anime e per portare le anime a Gesù Cristo. Ecco cosa è un prete, e i nostri giovani che sono qui lo capiscono bene. Tutta la loro vita è consacrata a questo, ad amare, ad adorare e a servire Nostro Signore Gesù Cristo nell’Eucarestia, perché loro credono alla presenza reale di Nostro Signore Gesù Cristo nell’Eucarestia (…) E’ questa volontà di dialogo con i Protestanti che ci ha portato a questa messa bastarda ed a questi riti bastardi
    (…) Questa unione adultera della Chiesa e della Rivoluzione si concretizza col dialogo. Se la Chiesa ha da dialogare è per convertire. Nostro Signore ha detto: «Andate, istruite tutte le nazioni, convertitele». Ma non ha detto: “dialogate con esse per non convertirle, per cercare di mettervi sul loro stesso piano”. L’errore e la verità non sono compatibili. Se si ha della carità per gli altri – e come ha appena ricordato il Vangelo, colui che ha la carità è colui che serve gli altri – se si ha della carità per gli altri, si deve dare loro Nostro Signore, si deve dare loro la ricchezza che si ha, non conversare con loro, dialogare con loro su un piede di parità. La verità e l’errore non sono su un piede di parità. Sarebbe come mettere Dio e il diavolo sullo stesso piano, poiché è il diavolo il padre della menzogna, il padre dell’errore.
    Di conseguenza, noi dobbiamo essere dei missionarii. Noi dobbiamo predicare il Vangelo, convertire le anime a Gesù Cristo, e non dialogare con esse cercando di apprendere i loro princípii. Ed è questa volontà di dialogo con i protestanti che ci ha valso questa messa bastarda e questi riti bastardi. I protestanti ci hanno detto “non vogliamo la vostra messa perché comporta delle cose incompatibili con la nostra fede protestante, quindi cambiate questa messa e noi potremo pregare con voi, potremo fare con voi delle intercomunioni, potremo ricevere i vostri sacramenti, voi potrete venire nelle nostre chiese e noi andare nelle vostre, e tutto sarà finito e avremo l’unità”.
    Sì, avremo l’unità, ma nella confusione, nella bastardaggine. Noi non vogliamo questo. Mai la Chiesa l’ha voluto. Noi amiamo i protestanti, noi vorremmo convertirli, ma non è amarli, il far credere loro che hanno la stessa religione della religione cattolica.
    E lo stesso accade con i massoni. Oggi si vuole dialogare con i massoni, non solo dialogare con loro, ma permettere ai cattolici di far parte della Massoneria. Ed è ancora un dialogo abominevole. Noi sappiamo perfettamente che le persone che dirigono la Massoneria, almeno i responsabili, sono necessariamente contro Nostro Signore Gesù Cristo. E queste messe nere che fanno, queste messe abominevoli, sacrileghe, orribili che fanno. Sono delle parodie della Messa di Nostro Signore! Ed essi vogliono delle ostie consacrate per fare queste messe nere! Essi sanno che Nostro Signore è nell’Eucarestia, perché il diavolo lo sa che Nostro Signore è nell’Eucarestia! Essi non vogliono delle ostie che vengono da messe di cui non sanno se c’è il Corpo di Nostro Signore o no.
    Allora, dialogare con gente che vuole la morte di Nostro Signore per la seconda volta, nella persona dei suoi membri, nella persona della Chiesa? Noi non possiamo ammettere questo dialogo! Noi sappiamo che cosa ha comportato il dialogo col diavolo, il primo dialogo di Eva col diavolo. Non si dialoga col diavolo. Si predica a tutti quelli che sono sotto l’influenza del diavolo, affinché si convertano e vengano a Nostro Signore Gesù Cristo.
    Non si dialoga con i comunisti. Si dialoga con le persone. Ma non si dialoga con l’errore.
    (…) Ma precisamente, perché noi siamo fortemente risoluti a non accettare questa unione adultera della Chiesa con la Rivoluzione? Perché noi affermiamo la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Perché Pietro è stato fatto Pietro? Ricordatevi del Vangelo. Pietro è diventato Pietro perché ha professato la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. E anche tutti gli Apostoli hanno professato questa Fede pubblicamente, dopo la Pentecoste, e sono stati perseguitati immediatamente. I capi dei sacerdoti hanno detto loro: “Non parlate più di questo nome, non vogliamo più sentire questo nome: Nostro Signore Gesù Cristo”. E gli Apostoli hanno risposto: «Non possumus, non possiamo non parlare di Nostro Signore Gesù Cristo, del nostro Re».
    Ma voi mi direte: E’ possibile? Lei sembra accusare Roma di non credere nella divinità di Nostro Signore Gesù Cristo!
    Il liberalismo ha due facce: afferma la verità, che esso pretende sia la tesi, e poi nella realtà, nella pratica, nell’ipotesi, com’esso dice, agisce come i nemici della Chiesa. Di modo che si è sempre nell’incoerenza.
    Ma che vuol dire la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo? Che Nostro Signore è la sola persona al mondo, il solo essere umano al mondo che ha potuto dire: «Io sono Dio». E per il fatto stesso che ha potuto dire: «Io sono Dio», Egli è stato il solo Salvatore dell’umanità, Egli è stato il solo Sacerdote dell’umanità, Egli è stato il solo Re dell’umanità. Per la Sua natura, e non per privilegio, né per titolo, per la Sua natura, perché è il Figlio di Dio!
    Ora, adesso cosa dicono? Non vi è salvezza solo in Gesù Cristo. Vi è salvezza al di fuori di Nostro Signore Gesù Cristo. Non vi è sacerdozio solo in Nostro Signore Gesù Cristo. Tutti i fedeli sono sacerdoti, tutti sono sacerdoti, mentre invece bisogna partecipare sacramentalmente al sacerdozio di Nostro Signore Gesù Cristo per poter offrire il Santo Sacrificio della Messa»
    (S. E. Rev. Mons. Marcel Lefebvre, Omelia di Lille, 29 agosto 1976)


    «Quale Chiesa siete voi? Con quale Chiesa abbiamo a che fare – vorrei sapere – se ho a che fare con la Chiesa cattolica o ho a che fare con un’altra Chiesa, con una contro-Chiesa, con una contraffazione della Chiesa? Ora, io credo sinceramente che noi abbiamo a che fare con una contraffazione della Chiesa e non con la Chiesa cattolica. Essi non insegnano più la fede cattolica. Essi insegnano altro, essi conducono la Chiesa in qualcos’altro che la Chiesa cattolica. Non è più la Chiesa cattolica. Essi sono assisi sulla sede dei loro predecessori…ma non continuano i loro predecessori. Essi non hanno più la stessa fede, né la stessa dottrina, né la stessa morale dei loro predecessori. Allora, non è più possibile. E principalmente, il loro grande errore è l’ecumenismo. Essi insegnano un ecumenismo che è contrario alla fede cattolica. […] La Chiesa è occupata da questa Contro-Chiesa che noi conosciamo bene e che i Papi conoscevano perfettamente e che hanno condannato nel corso dei secoli: da quattro secoli la Chiesa non ha cessato di condannare questa Contro-Chiesa che è nata soprattutto col protestantesimo, che si è sviluppata col protestantesimo e che è all’origine di tutti gli errori moderni, che ha distrutto ogni filosofia e che ci ha condotto a tutti gli errori che conosciamo e che i Papi hanno condannato: liberalismo, socialismo, comunismo, modernismo, sillonismo . Ne moriamo. I Papi hanno fatto di tutto per condannare tutto questo, ed ecco che oggi coloro che siedono nei posti di quelli che li hanno condannati, sono d’accordo con questo liberalismo e con questo ecumenismo. Questo non si può accettare. E più le cose si chiariscono più ci accorgiamo che questo programma, […] tutti questi errori sono stati elaborati nelle logge massoniche».
    (Mons. Marcel Lefebvre, Conferenza spirituale ai seminaristi, Ecône, 21 giugno 1978; cfr. Le Sel de la Terre n. 50, p. 244).


    Lettera di Mons. Lefebvre ai futuri Vescovi - 29 agosto 1987
    «Lettera di Mons. Marcel Lefebvre ai futuri Vescovi della Fraternità San Pio X 29 agosto 1987
    Adveniat Regnum tuum
    Ai Reverendi abbé Williamson, Tissier de Mallerais, Fellay e de Galarreta.

    Carissimi amici,
    la cattedra di Pietro e le posizioni autorevoli a Roma sono occupate da degli anticristi, quindi la distruzione del Regno di Nostro Signore all’interno stesso del Suo Corpo mistico qui in terra prosegue rapidamente, specialmente con la corruzione della Santa Messa, splendida espressione del trionfo di Nostro Signore per mezzo della Croce, Regnavit a ligno Deus, e fonte dell’estensione del Suo Regno nelle anime e nelle società.
    (…) Dal momento che questa Roma modernista e liberale prosegue la sua opera distruttrice del Regno di Nostro Signore, come provano Assisi e la conferma delle tesi liberali del Vaticano II sulla libertà religiosa, io mi vedo costretto dalla Divina Provvidenza a trasmettere la grazia dell’episcopato cattolico che ho ricevuta, affinché la Chiesa e il sacerdozio cattolico continuino a sussistere per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. (…)
    Io vi scongiuro di rimanere legati alla Sede di Pietro, alla Chiesa Romana, Madre e Maestra di tutte le chiese, nella fede cattolica integrale, espressa nei simboli della fede e nel catechismo del Concilio di Trento, conformemente a ciò che vi è stato insegnato nel vostro seminario. Rimanete fedeli nella trasmissione di questa fede, perché venga il Regno di Nostro Signore (…)».




    S.E. Mons. Castro Mayer disse: “La Iglesia, que formal y completamente se adhiere al Vaticano II no es, ni puede ser, la Iglesia de Jesucristo” (“La Chiesa che aderisce formalmente e totalmente al Vaticano II con le sue eresie non è, né potrebbe essere, la Chiesa di Gesù Cristo"):



    «Noi diciamo che il modo migliore per abbandonare la Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, è di accettare senza riserve ciò che ha insegnato e proposto il concilio Vaticano II. Esso è l’anti-Chiesa».
    (Mons. de Castro Mayer, Giornale Heri et Hodie nº 33 - settembre 1986).



    «Dom Antônio de Castro Mayer era sedevacantista
    https://www.youtube.com/watch?v=4tyay9OsbHk
    Neste vídeo, o Padre Anthony Cekada, sacerdote sedevacantista ordenado por Dom Lefebvre, e o Sr. Arai Daniele, amigo íntimo de Dom Mayer, dão seus testemunhos sobre os pronunciamentos do Leão de Campos contra o falso papado. Uma de suas denúncias apareceu no Jornal da Tarde de 1984, em que Dom Mayer disse que “A Igreja que adere formal e totalmente ao Vaticano II com suas heresias não é nem pode ser a Igreja de Jesus Cristo”.»

    «DOM ANTÔNIO DE CASTRO MAYER ERA SEDEVACANTISTA (...)
    Fontes:
    Marcel Lefebvre: Sedevacantist: https://www.youtube.com/watch?v=DqgcCujfQF0
    Marcel Lefebvre e Sedevacantismo (Português): https://www.youtube.com/watch?v=eRhk6kyPmZ4
    Entrevista com Senhor Arai Daniele: https://www.youtube.com/watch?v=QTX_6PI_aYY
    DOM ANTÔNIO DE CASTRO MAYER E A PROFECIA DE FÁTIMA, por Arai Daniele»




    Più chiari di così!!
    Andrea Giacobazzi sulla storia del Cattolicesimo “tradizionalista”, nelle sue diverse posizioni, e sui “sedevacantisti” collaboratori di Mons. Lefebvre sia fuori che dentro la F.S.S.P.X.:





    https://www.radiospada.org/wp-conten...ni-interne.pdf
    «Note sulle collaborazioni interne al “movimento di resistenza” al neomodernismo Autore: Andrea Giacobazzi Fonte: radiospada.org Data: 19 maggio 2015»

    https://www.radiospada.org/wp-conten...zionalista.pdf
    «Riflessioni sul presunto “ecumenismo tradizionalista” Autore: Andrea Giacobazzi Fonte: radiospada.org Data: 24 aprile 2017.

    (…) Conferme storiche: le collaborazioni interne al “movimento di resistenza” al neomodernismo
    (...) il filosedevacantista Mons. de Castro Mayer non evitò di essere uno stretto collaboratore di Mons. Lefebvre (si pensi alla celeberrima giornata delle consacrazioni del 1988). Pur concorde nell’animo e nell’opera col prelato francese, il vescovo brasiliano appoggiò la famosa Lettre à quelques évêques i cui orientamenti erano ben lontani dal cosiddetto “sedeplenismo”.
    Nei momenti più duri della polemica di Mons. Lefebvre contro la “Roma modernista” – pensiamo al 1976 – non pochi sedevacantisti si trovavano nelle prime linee tra i suoi sostenitori. Da Padre Michel Guérard des Lauriers, professore a Ecône, a Padre Noël Barbara – con la rivista Forts dans la Foi – fino ai sedevacantisti messicani, si esprimevano incoraggiamenti a Mons. Lefebvre. Il parroco della Divina Provvidenza ad Acapulco, padre Carmona (che ricevette la consacrazione episcopale nel 1981 da Mons. Thuc) fu scomunicato dal suo Vescovo per aver celebrato una Messa in sostegno di Mons. Lefebvre l’8 dicembre 1976. Sebbene nel 1977 il prelato francese avesse già tentato di ricostruire qualche rapporto con Roma e malgrado fossero stati discretamente allontanati da Ecône i due principali sostenitori francesi del sedevacantismo, sia Padre Barbara nella sua rivista, sia Padre Guérard, continuarono a sostenere Mons. Lefebvre (Padre Guérard inviò persino a Ecône, nel 1978, i suoi giovani domenicani) (…)».



    V. qui pure su "SODALITIUM":



    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/55.pdf
    «(...) Nello scorso numero di Sodalitium scrivemmo che Mons. de Castro Mayer non era sedevacantista. Dobbiamo correggere questa affermazione in base a quanto dichiarato a Ecône dal Vescovo brasiliano poco prima delle consacrazioni episcopali del 30 giugno 1988. Accolto a Ecône il 25 giugno, il prelato brasiliano dichiarò tra l’altro: “Il mondo può dire: questa consacrazione è fatta senza il Capo visibile della Chiesa. Ma dov’è il Capo visibile della Chiesa? Possiamo accettare come Capo visibile della Chiesa un Vescovo che mette sullo stesso piano le divinità pagane e la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo? [Mons. De Castro Mayer allude all’incontro interreligioso di Assisi] Non è possibile”. (trascrizione della registrazione di un’Omelia di Mons. de Castro Mayer, pronunciata in portoghese e tradotta, in presenza del Vescovo, dal suo segretario Padre Fernando Arias Rifan, attualmente Vescovo consacrato con mandato di Giovanni Paolo II). Almeno il 25 giugno 1988, pertanto, Mons. Antonio de Castro Mayer NON riconobbe l’autorità di Giovanni Paolo II»

    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
    « (...) Mons. de Castro Mayer non emarginò mai i “sedevacantisti” (al contrario di Mons. Lefebvre), aderì all’iniziativa dei “guérardiani” della Lettera a qualche vescovo (del gennaio 1983), e sostenne addirittura la vacanza della Sede 16 (senza curarsi dalla “pacifica accettazione della Chiesa”) a Ecône, prima delle consacrazioni episcopali. Se non diede maggiore pubblicità e seguito alla sua convinta posizione sedevacantista, ciò fu dovuto al desiderio di non compromettere le sue relazioni con Mons. Lefebvre, come quest’ultimo ebbe occasione di dichiarare: “Se non fosse per me, Mons. de Castro Mayer sarebbe sedevacantista. Si astiene dal sedevacantismo, per non disunirci”(Mons. Williamson, “lettera pastorale”: Campos - Cos’è andato male? Giugno 2002). La conseguenza di tutto ciò, è stato l’accordo coi modernisti stipulato dai Mons. Rangel e Rifan…(...)»




    Mons. Lefebvre insomma metteva lui stesso fortemente in dubbio l’“autorità” dei “papi conciliari” e coi “sedevacantisti”, almeno in certa fasi e malgrado le sue posizioni altalenanti, ci collaborava senza troppi problemi; quelli dentro la F.S.S.P.X. li lasciava liberi di celebrare la Santa Messa “non una cum”…
    La F.S.S.P.X. odierna – non ammettendo più neanche il dubbio dal 2007 circa, almeno ufficialmente, per potersi far riconoscere dai modernisti in vaticano - ha tradito l’eredità di Mons. Lefebvre…
    Come fa quindi a pretendere di rappresentare Mons. Lefebvre ed il Cattolicesimo “tradizionalista” – nel quale i “sedevacantisti” hanno avuto un ruolo primario! - come fa a pretendere l’esclusiva su di esso?! Farebbero meglio a tacere i suoi fans…
    Sulle errate posizioni dottrinali e strumentalizzazioni della F.S.S.P.X. e del “tradizionalismo anti-sedevacantista” cfr.
    DON F. RICOSSA, Risposta al numero speciale de La Tradizione Cattolica sul sedevacantismo (n. 1/2003, 52), in Sodalitium, n. 56, Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo, Anno XIX, n. 2, settembre 2003.
    Don A. Cekada, L’argomento detto di “resistenza” di san Roberto Bellarmino, in “Sodalitium”, n. 58, p. 23.



    Facciamo chiarezza sul vero pensiero di Mons. Marcel Lefebvre e sul fatto che all’interno della F.S.S.P.X. vi siano sempre stati dei convinti “sedevacantisti” in foro interno - almeno come minoranza interna, sempre ampiamente tollerata dal Vescovo francese, presente anche dopo la sua morte e malgrado la cacciata o l’uscita per varie ragioni di diversi altri - fin dalla sua fondazione.
    La F.S.S.P.X. non si è mai dichiarata “sedevacantista”, ma Mons. Lefebvre permetteva che si omettesse il nome del “Pontefice regnante” nel canone, quindi tollerava fin dalle origini della “Fraternità Sacerdotale San Pio X” le Messe “non una cum”.
    I sacerdoti della F.S.S.P.X. sono validamente consacrati e quindi consacrano validamente, giacché per l'Eucarestia è sufficiente la potestà d’ordine, ma manca loro un riconoscimento canonico e della piena comunione con Roma, quindi le Messe dal punto di vista vaticano-secondista sono celebrate in modo illecito. Per quanto riguarda i Sacramenti che richiedono la potestà di giurisdizione la situazione è ancora più complessa, dato che sono sospesi a divinis da decenni dai loro presunti papi!!
    Mons. Marcel Lefebvre ed il suo “braccio destro” Mons. Antônio de Castro Mayer (Papa Pio XII gli conferì la dignità episcopale il 1948 come ausiliare della diocesi di Campos della quale divenne vescovo nel 1949, ed il vescovo brasiliano portò con sé alla resistenza contro il CV2 l’intera diocesi di Campos e, almeno negli ultimi anni, aderì alla posizione “sedevacantista” lui stesso) sono stati “scomunicati” (per ragioni disciplinari ma anche dottrinali) da Wojtyla/ “Giovanni Paolo II” a causa delle consacrazioni episcopali compiute il 30 giugno 1988 (hanno consacrato vescovi i 4 sacerdoti Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) senza “mandato romano”; ed entrambi sono morti “scomunicati” impenitenti poiché anche in seguito hanno rifiutato qualunque “riconciliazione ufficiale” fino al giorno della loro morte!!
    Ovviamente la loro fortuna è che Wojtyla/ “Giovanni Paolo II” NON era “papa”, quindi la “scomunica” era invalida, il problema è che loro in pubblico davano l’impressione di riconoscerlo più o meno come tale…
    Almeno Mons. Marcel Lefebvre (ma anche nel suo caso non è certo, aveva almeno un forte dubbio, espresso sia in pubblico che in seminario e lasciava liberi i suoi sacerdoti di celebrare la Messa “non una cum”, è probabilissimo che lui stesso almeno negli ultimi anni fosse diventato “sedevacantista” in foro interno), perché Mons. De Castro Mayer in realtà dichiarò ad Ecône che Wojtyla/ “Giovanni Paolo II” era uno pseudo-papa e che quindi la Sede era vacante; esistono anche le registrazioni del suo discorso, vi erano tanti testimoni che l’hanno ascoltato e confermato, persino Mons. Richard Williamson (cfr. la sua “lettera pastorale”: “Campos – Cos’è andato male?” del giugno 2002) l’ha ammesso…
    La “scomunica” ai due vescovi morti (Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer) NON è stata “rimessa” da Ratzinger/Benedetto 16, essa è stata “tolta” solo ai 4 vescovi (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) da loro consacrati il 30 giugno 1988 ad Ecône e tuttora viventi…
    Tra l’altro, per dirla tutta, quale vero Papa potrebbe mai togliere una scomunica a scismatici ribelli impenitenti che mai hanno chiesto scusa per il loro scisma e che anzi continuano tuttora a bollare come sovversivo modernista il loro preteso Santo Padre ed ai suoi predecessori?!?!
    Eppure Ratzinger/Benedetto 16 ha tolto la “scomunica” ai 4 vescovi senza richiedere da parte loro un “mea culpa” pubblico ed un effettivo pentimento, anzi quelli dopo aver finto un “ringraziamento” iniziale hanno continuato imperterriti a rifiutare in gran parte il CV2, la “nuova messa” e a dargli del modernista eh!!
    Il 10 marzo 2009 Ratzinger/Benedetto 16 indirizzò una lettera scrivendo che:


    «Non si può congelare l'autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità.. [...] Finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa».


    Insomma il documento affermava che – malgrado la “revoca delle scomuniche” disciplinari - restavano irrisolti i problemi dottrinali e quindi richiedeva l’accettazione del “Concilio Vaticano II” e del “magistero conciliare e post-conciliare” da parte della F.S.S.P.X.!!
    Per giunta, proprio quel mercoledì 12 marzo 2009, quando venne resa pubblica la lettera di Ratzinger/Benedetto 16 sulla “remissione della scomunica” ai “lefevbriani”, lo stesso “papa” ricevette la delegazione del “Gran Rabbinato d’Israele” e della “Commissione per i rapporti con l'Ebraismo” per rassicurarli!!
    Ma come si fa a non rendersi conto che è stata tutta una assai astuta e grande sceneggiata?!
    L’obiettivo della grande sceneggiata sulla “revoca delle scomuniche” era quello di dare il contentino alla F.S.S.P.X. per reintegrarla pienamente nella “chiesa ufficiale” e far espellere una volta per tutte da essa i pochi “sedevacantisti” ed i “critici interni” che vi erano rimasti come Don Floriano…
    Da allora la F.S.S.P.X. si è ridotta definitivamente ad essere l’ala di “estrema destra” dello schieramento sistemico vaticano-secondista, “una cum” Ratzinger e soci sia pure da “disobbedienti”…
    Lo spirito della F.S.S.P.X. e dei vari “tradizionalisti” che rifiutano il “sedevacantismo” infatti è oggettivamente quello di ribellione simil-sessantottina al “papa” ed alla “chiesa” che pur riconoscono come tali…
    È scandaloso e peccato grave contro la fede lasciar credere ed anzi affermare che la Chiesa ed il Papa possano insegnare eresie ed errori dottrinali persino nel Magistero ordinario ed universale come quello di un Concilio ecumenico, considerare cattivi ed illeciti una messa e sacramenti approvati dalla Chiesa, nonché ordinare sacerdoti e consacrare vescovi contro la volontà del Papa legittimo!!
    Quei vescovi e sacerdoti sono tuttora “sospesi a divinis”, quindi non potrebbero neanche celebrare Messa e somministrare i sacramenti (serve la giurisdizione del Papa, se egli c’è); di conseguenza non esercitano legittimamente il loro ministero dal punto di vista della “chiesa ufficiale” colla quale si proclamano (a parole, perché nei fatti credono e fanno quello che gli pare, con la massima ipocrisia ed ambiguità) “in comunione” di fede e governo!!
    Come è giustificabile la loro posizione dal punto di vista cattolico?! Non lo è!!
    Se consideri uno Papa gli devi obbedienza, sia dottrinale che disciplinare, altro che ribellarsi sistematicamente ai suoi insegnamenti ed ordini!! Solo dichiarando che NON li riconosci come “papi” puoi giustificarti con argomenti conformi al Magistero.
    Ecco perché la posizione dei c.d. “sedevacantisti” è – tra le varie opzioni “tradizionaliste” - l’unica davvero onesta, coerente e logica dal punto di vista cattolico!!
    Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer erano stati per oltre un decennio “sedevacantisti pratici” e probabilmente sono morti entrambi anche da “sedevacantisti teorici” come hanno confermato vari sacerdoti, seminaristi e fedeli a loro vicini (Arai Daniele collaborò strettamente con entrambi, soprattutto col vescovo brasiliano quando viveva ancora in Brasile), solo che purtroppo i 4 vescovi (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) da loro consacrati il 30 giugno 1988 ad Ecône non hanno avuto il coraggio di rompere definitivamente con la “Roma” modernista…
    Se Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer avessero preso una posizione pubblica ufficialmente “sedevacantista”, in maniera decisamente più chiara ed esplicita, oggi i 4 vescovi (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) da loro consacrati il 30 giugno 1988 ad Ecône probabilmente guiderebbero una F.S.S.P.X. che avrebbe unito un po’ tutto il fronte “tradizionalista” e sarebbe diventata un vero baluardo del Cattolicesimo integrale e del “sedevacantismo”!!

    Purtroppo gran parte del “tradizionalismo cattolico”, sia quello che fa riferimento alla F.S.S.P.X. fondata da Mons. Lefebvre che il rimanente fuoriuscito alla Mons. Williamson e Don Curzio Nitoglia (ma simile discorso vale anche per moltissimi “conservatori” più moderati come Mons. Brunero Gherardini, il prof. Enrico Maria Radaelli, il prof. Roberto de Mattei, ecc.) porta avanti una scandalosa posizione fallibilista – osando insinuare anzi gridare a chiara voce che un Papa legittimo possa falsare la dottrina e rifilare cattivi ed erronei insegnamenti sconfinando persino nell’eresia nel suo magistero, approvare un cattivo concilio ecumenico ed una cattiva ed illecita messa, ecc. - che è nettamente contrario al dogma della Santità della Chiesa Romana.
    La “Fraternità San Pio X” si trova in uno stato formale di scisma per la presenza di Vescovi e sacerdoti validamente consacrati ed ordinati, con valida successione apostolica, che però non sono in reale comunione (dato che gli disobbediscono in continuazione!!) col presunto Romano Pontefice che a parole riconoscono tale.
    Questa attitudine di disobbedienza, ribellione, ambiguità e doppiezza morale è incompatibile con l’autentica Tradizione cattolica.
    Che si possa esercitare una sistematica e fantomatica “santa disobbedienza” (dottrinale, liturgica e disciplinare) verso un vero Papa – pretendendo di farsi giudici del vero e del falso, del giusto e dello sbagliato, contro ed al di sopra di lui!! - è un’assurdità pazzesca che NON trova nessun riscontro nel Magistero della Chiesa.
    Sono tutte colossali sciocchezze, invenzioni pseudo-teologiche degne di ribelli sessantottini, l’esatto contrario è conforme alla Tradizione ben intesa ed inclusa nel Magistero e nel Diritto canonico: di fronte ad un vero e legittimo Papa e ai rappresentanti dell’autorità divina vi è il santo e rigoroso dovere dell’obbedienza, questa è la dottrina cattolica di sempre!!
    Questi “tradizionalisti cattolici” ai tempi di qualunque vero Papa – inclusi quelli del novecento come Pio X ed anche Pio XII - sarebbero stati subito scomunicati se avessero osato propagandare simili posizioni fallibiliste senza ritrattarle e dichiararsi pentiti per averle sostenute!!
    Se comunque ci fosse un vero Papa il problema neanche si porrebbe in realtà, poiché tutti i cattolici sarebbero uniti sotto la sua guida e seguirebbero il suo Magistero vivente, non si sarebbero divisi in una marea di fazioni con tesi ed ipotesi vari, questa è la prova ulteriore che la Sede è Vacante!!
    Questo caos ecclesiastico è la conseguenza del disastro immane vaticano-secondista, il pastore è assente - sostituito da un ingannevole figurante usurpatore, un mercenario col suo seguito di truffatori, lupi feroci travestiti per far strage - ed il piccolo gregge si è disperso ovunque!!

    Le mie critiche alla “Fraternità Sacerdotale San Pio X” e ai vari tradi-fallibilisti sono a fin di bene, per cercare di spronarli a professare la vera fede tutta intera, in maniera davvero integrale!
    La “Fraternità Sacerdotale San Pio X” potrebbe diventare veramente un faro della Tradizione Cattolica per tutti i fedeli se soltanto i suoi vescovi e sacerdoti si decidessero a constatare la Sede Vacante come quasi sicuramente avrebbe fatto – se fosse vivo oggi - Mons. Marcel Lefebvre!
    Ribadisco per l’ennesima volta che io sono CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO e basta, l’etichetta di “tradizionalista” non mi piace e neanche quella di “sedevacantista”, va usata solo per la doverosa necessità di distinguerci dai modernisti che si spacciano anche loro per “cattolici romani” senza esserlo, ma in condizioni normali non ci sarebbe alcun bisogno di utilizzarla!!
    Sono “sedevacantista” soltanto per restare cattolico, molto semplice!!!
    Se ci fosse un vero e legittimo Papa, mi definirei Cattolico Apostolico Romano e nient’altro: questo deve essere ben chiaro a tutti!!
    QUESTIONE ESSENZIALE RESTA SOLTANTO QUESTA: VIVERE E MORIRE, PENSANDO ED AGENDO COME TALE, DA VERO CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO!!!
    QUINDI DA CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO "SEDEVACANTISTA" RENDO IL DOVUTO ONORE, MALGRADO TUTTO, A MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE E MONSIGNOR ANTONIO DE CASTRO MAYER!!




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    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 

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