Originariamente Scritto da
Ronnie
Solo un ignorante di economia o uno in pesante malafede puo' negare che:
a) non tutta l'evasione è possibile sia dovuta a cattiveria o furbizia, alcuni evadono -e questo è vero sempre- perchè non hanno altro modo di mantenere in profitto la loro attività che altrimenti dovrebbero perdere finendo senza lavoro o vedendo ridimensionato il loro livello e progetto di vita in modo molto brusco. L'evasione è spesso e volentieri necessità per sopravvivere e non anelito di arricchimento personale, al pari del fatto banale per cui "un lavoro" è sia mezzo per sopravvivere che mezzo per arricchirsi. Non si puo' fare un discorso sull'evasione se preconcetti e frasi quelle sì da bar sport viziano la logica...
b) l'efficienza media del soldo messo nel sistema pubblico è per definizione pari o inferiore a uno (1=1 ; + 0,qualcosa ; - 0,qualcosa) e a volte perfino zero o numero negativo. Mentre il soldo nel sistema privato è per definizione di efficienza media pari o superiore a uno (1= 1 ; 1, qualcosa 2,qualcosa etc.. . Questo è un
fatto inevitabile giacchè le finalità e le modalità operative dei due sistemi sono diverse: l'uno pensa al guadagnare, l'altro al pareggiare; l'uno funziona per mercato, l'altro per burocrazia. Che il mercato
produca e non
consumi ricchezze è la regola e l'evidenza dei fatti, così come che lo Stato distrugga ricchezze è la regola e l'evidenza dei fatti. Un solo tipo di Stato (lo stato Socialista Pianificatore) ha provato veramente fino in fondo nella storia a produrre e non a consumare la ricchezza, ed è del tutto fallito il tentativo risolvendosi nella più enorme distruzione di ricchezza che l'economia abbia visto. Il compito dello Stato, su questo concordano tutti a parte i liberisti direi, è quello di distribuire, non quello di produrre.
E dunque solo la stessa persona (appunto l'ignorante o in malafede) puo' negare che l'imposizione di uno 0,tot di aliquota su una base imponibile teoricamente coincidente con la ricchezza finalizzata al suo uso in un sistema chiamato Stato che non segue le leggi di Mercato abbia effetti dannosi per il benessere e per lo sviluppo.
In economia classica si parla di perdita secca (deadweight loss) per indicare l'effetto dell'imposizione di un cuneo di tipo fiscale dentro al meccanismo di mercato. L'esistenza del cuneo non è solo un danno in termini di risorse allocate in quantità minore verso qualcuno e spostate verso qualcun altro, no... Esso è un danno anche in termini di mancata produzione di ricchezze.
L'inefficienza del mercato è un danno che mortifica la creazione di benessere, non solo la sua fruizione. La torta dell'economia non è sempre la stessa e l'economia non solo alloca risorse, ma le crea!
E' per questa ragione che tutti gli economisti sono concordi sul fatto che le tasse siano "genericamente" un "male" (ma ovviamente tutti a parte i liberisti più estremi aggiungono "necessario", un male necessario), e tutti concordano che le tasse possono uccidere la produzione di ricchezza... Tant'è che anche John Maynard Keynes (il teorico dell'interventismo statale, quindi l'opposto del liberismo) scrisse:
Nor should the argument seem strange that taxation may be so high as to defeat its object, and that, given sufficient time to gather the fruits, a reduction of taxation will run a better chance than an increase of balancing the budget.
In effetti questa è una cosa intuitivamente vera che tanti hanno trovato tale nella storia concreta Iper esempio bn Khaldun un filosofo islamico del secolo quattordicesimo scriveva nella Muqqadimah: "dovrebbe essere noto che all'inizio della dinastia, la tassazione ottiene molto da imposizioni molto piccole. Alla fine della dinastia la tassazione ottiene molto poco da imposizioni molto grandi."
Così la realtà è che la tassazione spesso è un problema
per se stessa e la rappresentazione logica di questo è una curva, della quale non si conosce l'andamento ma che è sicuramente vera: la curva di Laffer (dal nome di un professore americano Arthur B. Laffer).
Ad aliquota 100% il gettito
deve essere pari a 0
Ad aliquota 0% il gettito
deve essere pari a 0
Conseguentemente si tratta di una curva che ha un punto massimo positivo chiamato picco di laffer.... [che non per forza è il berluscazziano 33%] Una gaussiana. Non necessariamente questa curva deve avere un andamento preciso o regolare.. Basta sapere che essa ha un punto massimo e due punti minimi. Se l'economia si trova a sinistra di questo picco di laffer allora tagliando le tasse il gettito scende, se la realtà dell'economia e del suo reagire allo stimolo fiscale si trova a destra di questo picco di laffer allora tagliando le tasse il gettito sale. A seconda della posizione del picco si inverte l'effetto della medesima politica, ciò vale anche per l'aumento delle tasse dunque!
Alcuni obiettano che la curva di Laffer non avrebbe una forma definita e sarebbe molto difficile capire dove sia il picco, ciò è sicuramente smentibile dicendo che anche la reazione dei consumatori all'aumento o alla riduzione del prezzo di un bene da parte di una impresa è poco prevedibile ma che andando per piccoli cambiamenti è certo saggiabile il trend e così come l'impresa sa trovare l'ottimo punto di smercio garantito da un certo prezzo così lo stato rettamente governato deve trovare l'ottimo punto etc...
Ecco spiegata la teoria, che non è nè stupida nè smentita dai dati, anzi è un potentissimo strumento che travalica il valore risibile delle prese di posizione dei politicanti su essa... Qui Arthur Laffer stesso ne parla
http://www.heritage.org/Research/Tax...#pgfId-1118367
Quando avrete letto questo farò un post di raccomandazioni politiche che vista e considerata l'Italia utilizzino questo potente strumento concettuale..