La Chiesa in Italia: ovvero del rinnegamento del comando di Cristo

[Augustinus]

Il vademecum della Conferenza episcopale italiana per la pastorale verso i cristiani orientali non cattolici

Collaborazione senza proselitismo né relativismo

Roma, 3. Proselitismo e relativismo: sono questi i principali rischi presenti nei rapporti pastorali con i cristiani orientali non cattolici messi in evidenza nel vademecum della Conferenza episcopale italiana (Cei), già disponibile on line - come abbiamo riferito nell'edizione di ieri - che nel pomeriggio di oggi viene ufficialmente presentato ad Ancona. Si conclude infatti oggi nel capoluogo marchigiano la tre-giorni del convegno nazionale dei delegati diocesani per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso dedicato appunto alle "nuove sfide pastorali" e ai "nuovi incontri spirituali" posti dalla presenza, sempre più numericamente consistente, dei cristiani ortodossi in Italia.
Il documento, autorizzato dal Consiglio episcopale permanente del settembre 2009, è a cura di due uffici della segreteria generale della Cei, quello per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, diretto da don Gino Battaglia, e quello per i problemi giuridici guidato da monsignor Adolfo Zambon. Destinato prevalentemente ai parroci, e agli operatori pastorali, il vademecum raccoglie e organizza tutta la disciplina vigente nella Chiesa cattolica sui "corretti rapporti" con i fedeli appartenenti alle diverse Chiese ortodosse. Il testo fa il punto in particolare su alcune indicazioni relative all'amministrazione dei sacramenti, ai matrimoni misti e all'ammissione dei fedeli alla piena comunione nella Chiesa cattolica. Nello spiegare cosa ha portato i due uffici Cei alla elaborazione del vademecum, monsignor Zambon e don Battaglia si riferiscono in particolare alla consistenza del fenomeno migratorio dall'Est europeo, che negli ultimi venti anni ha fortemente interessato la penisola italiana. Infatti, circa la metà degli immigrati presenti in Italia sono cristiani: fra di loro i fedeli ortodossi erano stimati nel 2008 in circa un milionecentotrentamila. E si può prevedere che, se i flussi migratori manterranno le caratteristiche attuali nei prossimi anni l'insieme di tali fedeli diventerà la seconda comunità religiosa italiana. "Questa nuova realtà - scrivono i responsabili dei due uffici della Cei - cambia anche i termini dei rapporti ecumenici nel nostro Paese". Infatti, viene sottolineato, "il numero dei fedeli è tale da rendere impossibile alle comunità orientali, che pure vanno progressivamente strutturandosi, di fare fronte compiutamente alle loro esigenze spirituali e pastorali. È dunque urgente considerare le conseguenze pastorali e giuridiche della presenza dei fedeli orientali non cattolici all'interno delle comunità cattoliche, a motivo dei contatti che si instaurano, per rispondere in maniera corretta alle richieste che essi presentano".
La prima parte del vademecum presenta, in modo sintetico, alcuni elementi dottrinali utili per comprendere il profilo delle Chiese orientali non cattoliche in Italia. La seconda intende offrire alcune indicazioni relative alla condivisione del culto liturgico sacramentale. Il vademecum è dunque uno strumento che intende venire incontro alle difficoltà incontrate quotidianamente dalle parrocchie italiane, riguardo alcuni temi assai delicati, quali l'amministrazione dei sacramenti e i matrimoni misti - il cui numero negli ultimi dieci anni è aumentato notevolmente - che spesso sono fonte di equivoci e disorientamento.
L'indicazione generale è pertanto quella che il sacerdote cattolico debba valutare molto bene le "concrete circostanze" che conducono un fedele delle Chiese ortodosse a richiedere l'accesso a un sacramento, perché se non lo si facesse "si potrebbe cadere nel rischio di assecondare atteggiamenti di indifferentismo o relativismo ecclesiologico o di esporsi al dubbio di un latente proselitismo". Nel documento si chiarisce, infatti, che "le Chiese orientali che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica hanno validi e veri sacramenti, garantiti dalla successione apostolica". Non essendoci, tuttavia, ancora la piena comunione tra le Chiese, il principio generale da seguire è che "i ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai soli ministri cattolici". La Chiesa cattolica, a ogni modo, permette la condivisione di vita sacramentale "in certe circostanze e a determinate condizioni", e comunque sempre "per singole persone". Riguardo poi all'eucaristia, si afferma che l'ammissione alla comunione di un fedele orientale non cattolico da parte di un ministro cattolico può avvenire in "circostanze speciali e in casi singoli". Si richiede che "il singolo fedele abbia un grave bisogno spirituale" e che non sia "divorziato e risposato" e questo, si sottolinea, "nonostante nella sua Chiesa ciò sia permesso".

Fonte: L'Osservatore Romano, 4.3.2010

[Augustinus]

Nello pseudo documento della "CEI" si legge che lo stesso è

Alieno da qualunque intento di proselitismo, vuole offrire alcune indicazioni utili ai rapporti con la gerarchia orientale non cattolica, qualora essa chieda la collaborazione delle diocesi italiane.

Ed ancora:

Anche in tali casi bisogna prestare attenzione alla disciplina delle Chiese orientali per i loro fedeli ed evitare ogni proselitismo, anche solo apparente

Ed, infine, che la scelta del c.d. ortodosso di tornare cattolico

non deve essere frutto di un indebito proselitismo, bensì essere libera e spontanea

Il che, detto altrimenti, significa che solo una persona illuminata dallo Spirito Santo potrà tornare cattolica. La Chiesa non dovrà far nulla per recuperare gli scismatici. Non deve essere come il buon pastore che va in cerca della pecorella smarrita, ma deve accogliere solo la pecorrella che spontaneamente torna all'ovile. Ma chi pecora torna da se stessa nell'ovile?
Non mi pare che il Vangelo dica questo.
Gesù non ha detto "andate ed ammaestrate tutte le genti tranne gli ortodossi e gli ebrei". Ma ha detto "andate ed ammaestrate tutte le genti", ivi incluse anche gli ortodossi ed i giudei.
Questo documento è una radicale apostasia promossa dalla CEI. Che Dio abbia pietà di questi empi soggetti che hanno apostatato dal divino comando del Redentore.

[Odissea]

Nello pseudo documento della "CEI" si legge che lo stesso è



Ed ancora:



Ed, infine, che la scelta del c.d. ortodosso di tornare cattolico



Il che, detto altrimenti, significa che solo una persona illuminata dallo Spirito Santo potrà tornare cattolica. La Chiesa non dovrà far nulla per recuperare gli scismatici. Non deve essere come il buon pastore che va in cerca della pecorella smarrita, ma deve accogliere solo la pecorrella che spontaneamente torna all'ovile. Ma chi pecora torna da se stessa nell'ovile?
Non mi pare che il Vangelo dica questo.
Gesù non ha detto "andate ed ammaestrate tutte le genti tranne gli ortodossi e gli ebrei". Ma ha detto "andate ed ammaestrate tutte le genti", ivi incluse anche gli ortodossi ed i giudei.
Questo documento è una radicale apostasia promossa dalla CEI. Che Dio abbia pietà di questi empi soggetti che hanno apostatato dal divino comando del Redentore.

eh si purtroppo anche stavolta hai ragione Augustinus. Dico purtroppo perché è disgrazia per tutti che la CEI suggerisca queste cose.
casomai la CEI avrebbe avrebbe potuto suggerire un proselitismo fatto con attenzione e accortezza, per cercare di evitare dei contrasti tra cattolici e orientali.
invece ha proprio suggerito un comportamento diverso da quello indicato nella Scrittura.
mi unisco alla tua preghiera.

[Magentino]

Forse bisogna leggere tutto quel popò di roba con una chiave di lettura molto diversa.

Si vede da lontani che ancor prima che tu leggessi quello che hai scritto avevi già il fucile in mano.
Mi ricordi un certo travaglio.
saluti

[Odissea]

Forse bisogna leggere tutto quel popò di roba con una chiave di lettura molto diversa.

Si vede da lontani che ancor prima che tu leggessi quello che hai scritto avevi già il fucile in mano.
Mi ricordi un certo travaglio.
saluti

scusa puoi spiegare allora quale sarebbe la corretta chiave di interpretazione?
a me invece pare lampante che la CEI neghi il proselitismo verso quei non-cattolici, negando dunque quel ruolo da "buon pastore" previsto dalla Scrittura.
Sembra quasi che si sia insicuri della propria Fede, che si faccia prevalere il fine del dialogo "tranquillo" piuttosto che il fine dell'evangelizzazione.

[Popolare]

Per la Salvezza non conta quante pecore fai rientrare nel gregge, ma piuttosto "come" cerchi di farle rientrare. La strada auspicata dalla CEI sono le buone opere oltre che alla preghiera.

[Odissea]

Per la Salvezza non conta quante pecore fai rientrare nel gregge, ma piuttosto "come" cerchi di farle rientrare. La strada auspicata dalla CEI sono le buone opere oltre che alla preghiera.

e il modo giusto è quello di far finta di niente, di far finta che entrambi si stia vivendo nella Verità?

[Augustinus]

Per la Salvezza non conta quante pecore fai rientrare nel gregge, ma piuttosto "come" cerchi di farle rientrare. La strada auspicata dalla CEI sono le buone opere oltre che alla preghiera.

Ma stai scherzando? Se tu ammetti che la Chiesa cattolica sia l'unica Chiesa di Cristo e che Extra Ecclesia nulla salus, mi pare evidente che la prima cosa fondamentale, non per la Chiesa, ma per le anime, è entrare nell'unica Chiesa.
Guarda, oggi, si celebra la memoria di S. Casimiro, principe e confessore.
Ebbene, egli, come altri santi, additò il modo corretto - ben lungi da quello della "CEI" - di comportarsi con gli scismatici c.d. ortodossi. Solitamente gentile con tutti, infatti, fu però duro contro gli scismatici: proprio dietro sua insistenza il padre vietò il restauro delle chiese ove essi erano soliti riunirsi.
Questo è il modo corretto in cui comportarsi.
La strada della CEI - diciamo così - è una strada che contrasta apertamente col comando di Cristo; non è un andare alla ricerca dell'errante, ma aspettare che l'errante, da se stesso, torni. Un atteggiamento ben lungi da quello che è il Buon Pastore, che va alla ricerca della pecora errante. hefico:
Se leggessi il Vangelo, vedresti, dunque, che questo "documento" non è ispirato da vera carità, ma da un latente buonismo, che non è carità. La vera carità è cercare il bene delle anime. E qual è il vero bene di queste? Che esse tornino nel gregge di Cristo, che gli erranti tornino a casa. hefico:

[Augustinus]

Forse bisogna leggere tutto quel popò di roba con una chiave di lettura molto diversa.

Si vede da lontani che ancor prima che tu leggessi quello che hai scritto avevi già il fucile in mano.
Mi ricordi un certo travaglio.
saluti

Te la do io la vera chiave di interpretazione: quella vera è che la CEI ritiene che gli ortodossi, in quanto battezzati, siano già cristiani. Poco importa che neghino le verità affermate nel secondo millennio cristiano. Queste sarebbero "verità secondarie". Tuttavia, si dimentica che, a parte la circostanza che i c.d. ortodossi negano verità pure del primo millennio (come, ad es., la processione dello Spirito dal Padre e dal Figlio), si scorda, dicevo, che una verità di fede non è rivelata dalla Chiesa, ma è da Dio. Per cui, quand'anche si negasse una sola verità, di fatto si ammetterebbe che Dio non è Verità e non è Carità, perchè almeno una volta Egli avrebbe ingannato e si sarebbe ingannato. Detto altrimenti: significa che non si ha più la fede. Questo è il punto.
La CEI - sbagliando - ritiene che i c.d. ortodossi abbiano la fede di Cristo, epperò lscia intendere che non l'hanno tutta. Ma se non l'hanno tutta, di fatto, è come se non l'avessero per niente. Ergo, solo impropriamente sono da dirsi cristiani (cristiano, infatti, è chi ha la fede di Cristo tutta intera, non solo una sua parte).
E se non sono cristiani, nel senso proprio del termine, in quanto allontanatisi dalla vera vite che è Cristo, cosa dev fare la Chiesa? Deve adoperarsi che questi tornino a Cristo. E' compito della Chiesa andare in cerca della pecorella smarrita!
La CEI cade in contraddizione: da un lato afferma che non hanno la verità piena di Cristo e, dall'altro dice che, per spirito buonistico, non si deve far nulla a che gli erranti tornino a casa. Devono essere gli stessi erranti - di propria spontanea iniziativa- a tornare all'ovile! Ma ti sembra vera carità?
La Chiesa italiana ha apostatato da un comando espresso di Cristo!
E' tutto logico e consequenziale.

[codino]

curioso anche l'uso del termine "proselitismo" invece di "evangelizzazione"...:mmm: