Originariamente Scritto da
Nelson
Veramente il nesso c'è ed è molto forte, anche se poco visibile per chi non abbia per lavoro o studio competenze che riguardino l'analisi di gestione e di business.
In sostanza si tratta di questo:
in un ambiente economico dove sono tollerati evasione fiscale e lassismo dei controlli aziendali su budget e processi operativi le aziende tendono a scaricare sul costo del lavoro (in termini di politica salariale e non di strategia produttive) i loro problemi di competitività, usando ovviamente anche gli strumenti dell'evasione fiscale per supplire ai costi derivati dall'assenza di controllo di gestione, analisi dei processi e gestione strategica. Questi tra l'altro erano proprio alcuni dei problemi che affliggevano la fiat, tra migliaia di note e meno note imprese italiane. Il governo di Berlusconi aveva creato l'ambiente perfetto per incoraggiare le imprese ad agire così. Il motivo è che analisi di processo, management strategico, strategie di lungo periodo e controlli di gestione rigorosi hanno due caratteristiche: la prima è che richiedono un forte impegno in capitale umano e conoscenza, la seconda che al forte aumento di competitività corrisponde l'impossibilità di evadere le imposte, perché questa in realtà è una capacità che richiede proprio l'arretratezza della gestione di budget e della conoscenza dei processi interni.
Cambiando l'ambiente, quindi con l'aspettativa di maggior rigore nei controlli, lotta all'evasione fiscale, minori spazi per lo sfruttamento di manodopera a basso valore aggiunto, l'impresa deve investire in competitività.
E' quello che ha fatto la Fiat e che stanno facendo molte imprese.
Nel 2006 per la prima volta da anni fu impossible premiare imprese italiane nei concorsi sul Total Quality Management. Vuol dire che nei precedenti 5 anni gli investimenti in innovazione e gestione avanzata dell'impresa erano crollati. Appunto lo scenario che ho descritto e che gli addetti ai lavori hanno osservato con sgomento durante gli anni di Berlusconi.
Ora questo processo si è invertito e la fiat è la punta dell'iceberg.
Quindi l'influenza del nuovo governo è evidentemente forte, come lo fu quello del governo Berlusconi sulla crisi di competitività.