Per le Circoscrizioni è l'ora dei tagli
Un'affollata riunione nella Circoscrizione 3 guidata da Michele Paolino
+ Dieci Circoscrizioni Un esercito di stipendi
Passeranno da dieci a cinque. I presidenti: ma restiamo noi i più vicini alla gente
EMANUELA MINUCCI
TORINO
«Sono d’accordo con il “compagno” Laus. D’altronde la prima idea di ridurre le circoscrizioni da 10 a 5 fu mia. Ne avevamo già discusso nella scorsa legislatura: sarebbe un modo per dare più potere e aumentare l’efficienza di questi enti. Fosse per me potrei arrivare a soluzioni più radicali, modello Barcellona, ma il percorso sarebbe lungo». Il sindaco Chiamparino, nonostante ieri i presidenti delle sue circoscrizioni abbiano masticato parecchio amaro leggendo che cosa pensa il leader dei Dl cittadini Laus sull’amministrazione delle medesime (troppi sprechi) gli dà ragione su un fatto: dieci quartieri sono troppi, la politica del decentramento va rivoluzionata.
Lo dice al termine di un pomeriggio scandito da una levata di scudi, sottoscritta anche da parecchi rappresentanti della sua maggioranza. Una su tutti, Paola Bragantini, segreteria provinciale dei Ds, che avvisa: «La questione dei costi della politica non è una specie di patata bollente che gli enti si possono passare l’un l’altro, cercando di lasciarla nelle mani del più debole». Mentre Chieppa del Pdci aggiunge: «Mauro Laus ha compiuto un errore clamoroso. Le circoscrizioni rappresentano il livello istituzionale più a contatto dei cittadini e dovrebbero assumere sempre più competenze».
Più sfumata la posizione di un comunicato congiunto, sottoscritto da Rifondazione, Sinistra democratica, Pdci, Rnp, Verdi: «Convochiamo al più presto un vertice di maggioranza sul decentramento». Una cosa è certa: il sasso scagliato nello stagno dei costi della politica, partendo «dall’esercito di stipendi delle circoscrizioni» per mano di Laus (condivisa dal consigliere comunale Salvatore Gandolfo) ha scatenato una specie di tsunami. E la forza che accompagna la polemica è inversamente proporzionale alla grandezza dell’ente che colpisce: lo stagno, appunto delle circoscrizioni, mica il mare magnum dei Consigli regionali e comunali. Piccolo bersaglio (anche se i 10 quartieri, insieme, amministrano ben 12 milioni di euro l’anno) che scatena le reazioni indignate dei loro presidenti al capitolo «guadagni&sprechi ».
Il primo a sfogarsi sul tema è il «presidente dei presidenti» Michele Paolino, responsabile della circoscrizione 3 (Margherita anche lui, oltretutto): «Non è vero che portiamo a casa 5000 euro lordi, ma 3300 e di quei 3300 ce ne restano in tasca, a noi presidenti, al massimo 2474 di cui paghiamo altre tasse - si sfoga Paolino -, un consigliere invece al top dei gettoni arriva a guadagnare 1100 euro lordi, e le assicuro, ne restano al massimo 600 netti. Basta scorrere la legge per scoprire queste cifre. E poi va aggiunto che non abbiamo nemmeno una possibilità di fare una nota spese: se io le offro un caffè, insomma, devo farlo di tasca mia, come anche nel caso in cui voglia comprarmi dei quotidiani per sapere che cosa accade nel mio quartiere».
Se invece si vuol parlare di inutilità dell’ente allora Paolino (come molti dei suoi colleghi: ieri siamo riusciti a sentirne 7 su 10) si scalda ancora di più: «Siamo la realtà più vicina alla gente, da quando c’è stato lo scandalo geometri va detto che noi ci occupiamo della manutenzione ordinaria e non abbiamo mai abbastanza fondi per riuscirci». Anche An, alla voce guadagni, ha qualcosa da ridire: «Ho cominciato a fare il consigliere di circoscrizione da pensionato delle Poste - spiega Antonio Pasquarella consigliere della circoscrizione 5 - la mia aliquota fiscale è aumentata e, colpo di scena, il partito mi ha chiesto anche il 50% dei gettoni da me percepiti. Dopo aver pagato il partito, le tasse, il commercialista, la benzina, il telefonino, i volantini e i manifesti, forse e dico forse, mi restano in tasca solo 50 euro al mese...».
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Mi chiedo. Ma con tanti sprechi reali che ci sono in altri posti, vedasi sanità, che poi è penosa. E la questione della monnezza? lì non ci sono sprechi? E gli sprechi pubblici? costruire stadi che poi non sono utilizzabili perché non a norma o altro... non è spreco? No... gli sprechi stanno nelle circoscrizioni.
Sto paese mi fa sempre piu' pena... accelerate il kaly yuga vi prego!