Benzina ai massimi del 2007
Un litro di verde a quota 1,367 euro
In attesa della serrata di due giorni dei benzinai, il prezzo del carburante tocca i nuovi massimi dell'anno. Con gli ultimi ritocchi, la verde costa 1,367 euro al litro, livelli che non si vedevano dallo scorso agosto, poco sotto il record di metà luglio 2006. Un pieno per un'auto di cilindrata medio-alta supera così i 68 euro: per riempire il serbatoio ce ne vogliono 7 in più rispetto a inizio anno.
A luglio del 2006 si erano superati gli 1,4 euro al litro, ma pare proprio che, con gli ultimi ritocchi al rialzo decisi dalle compagnie e monitorati dal minsitero dello Sviluppo economico, stiamo per tornare ad avvicinarci a quel livello. Meno pesante l'effetto degli aumenti del gasolio, che a inizio anno si aggirava intorno a quota 1,134 euro ed è ora salito a un massimo di 1,169 euro. Il costo di un pieno si aggira poco sopra i 58 euro, con uno scarto di circa un euro e 70 centesimi rispetto all'inizio dell'anno.
Del resto sono stati proprio i prezzi dei carburanti a "riscaldare" l'inflazione. A maggio, secondo le prime stime dell'Istat, l'indice che misura il carovita ha segnato un rialzo salendo all'1,6% dopo l'1,5% di aprile. E proprio i rincari dei prezzi di benzina e gasolio sono alla base di questa accelerazione, secondo l'analisi dei tecnici dell'Istituto.
Sul nodo dei prezzi dei carburanti è più volte intervenuto lo stesso ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, segnalando scostamenti troppo elevati rispetto alla media europea. Ma al prezzo finale della benzina concorrono anche pesantemente tasse e accise. E su questo fronte si sta lavorando per individuare un meccanismo di compensazione. "Martedì prossimo" annuncia il relatore al disegno di legge sulle liberalizzazioni, Andrea Lulli "voteremo in Aula l'emendamento che consente al governo di intervenire con decreto per bloccare le accise se sale il prezzo del petrolio".
La misura funziona con un meccanismo a bilanciamento. In sostanza, si prevede che se il prezzo del greggio supera del 2% quello di riferimento fissato nel Decreto di programmazione economica e finanziaria e se nei due mesi precedenti non ci sono state riduzioni, l'accisa venga ridotta proporzionalmente. "Con benefici per i consumatori" aggiunge Lulli "e anche per i gestori, a cui resterà in tasca un margine maggiore".
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