ROMA - Prove di dialogo e d'intesa al centro. Tra l'Udc di Casini e l'Udeur di Mastella. E prove tecniche verso un grande centro per un eventuale governo di transizione. I due leader centristi si sono incontrati nel pomeriggio e hanno firmato insieme una nota. "Nell'ambito delle amichevoli relazioni tra i movimenti politici che in ambito internazionale aderiscono al Ppe e all'Internazionale democristiana, si è svolto un incontro tra il segretario dell'Udeur, Clemente Mastella, e il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa. All'incontro ha partecipato Pier Ferdinando Casini".
La nota prosegue dicendo: "I due partiti hanno constatato le crescenti difficoltà del nostro sistema caratterizzato da aspri scontri politici e istituzionali. Pur nelle riconfermate diversità delle alleanze oggi esistenti, è maturato il comune impegno a difendere in Parlamento e nel paese i comuni valori della tradizione cattolica italiana, simbolicamente rappresentati dalla straordinaria manifestazione del Family Day, e a operare perchè si apra una fase di dialogo e di confronto serio tra i due schieramenti". Casini e Mastella quindi cercano di mettere cappello sui valori cattolici del centro, a cominciare dalla famiglia, e di partire da qui per costruire il nuovo-vecchio centro.
L'incontro viene presentato sotto la veste delle "amichevoli relazioni internazionali tra partiti che aderiscono al Ppe e all'Internazionale democristiana". Ma il fatto che avvenga oggi, a 48 ore dalla discussione al Senato con successivo voto della mozione della Cdl sul caso Visco-Speciale, lo colloca inevitabilmente tra le grandi manovre che tra smentite e ammiccamenti sono in corso da almeno una settimana e puntano a dare un nuovo assetto all'esecutivo.
E' utile, forse, mettere in fila alcune delle cose che si stanno muovendo nel complesso scacchiere della politica italiana. Il caso Visco-Speciale,
agita le acque di maggioranza e opposizione. Da giorni fa aleggiare l'ipotesi di una crisi del governo Prodi sostituito da un governo tecnico guidato dal presidente del Senato Franco Marini che ha smentito in piena buvette di palazzo Madama.
An e Udc, in base alle cronache delle ultime 36 ore, vogliono mandare a casa Prodi, non vogliono però le elezioni e puntano ad un governo tecnico. Per la crisi basta poco, giusto l'appoggio di qualcuno della maggioranza. "Aspettiamo solo un segnale di Mastella" dice un esponente del partito di Casini.
E Mastella, che da settimane vuole il "tagliando" al governo, oggi torna sul progetto di un grande centro in nome dei valori cattolici e chiedendo alla maggioranza una mozione di solidarietà alla Guardia di Finanza. Il tutto mentre la stessa Cdl sta modificando il testo della mozione che andrà in votazione.
Poco prima della nota congiunta Casini-Cesa-Mastella sulla necessità di un nuovo centro per far fronte "alle crescenti difficoltà del nostro sistema caratterizzato da aspri scontri politici e istituzionali", un petalo della Margherita, un petalo importante come Gerardo Bianco contrario al Partito democratico, dice in un' intervista che "dobbiamo costruire un nuovo centro italiano". Possibili alleati "l'impresa a cominciare da Montezemolo" e alcuni partiti come "Udc e Udeur".
Il governo ha convocato una riunione del consiglio dei ministri per domattina alle 9. L'ordine del giorno parla di tutt'altro. E' chiaro però che il governo potrebbe discutere anche di un possibile voto di fiducia per mercoledì. Molto meglio però il voto segreto. In fondo sono tanti, anche nell'opposizione, che non ritengono maturi i tempi per una crisi di governo.
(4 giugno 2007)