Fonte: Corriere della Sera Online
Il Cavaliere su Napolitano: «Deve intervenire sul caso Visco»
«Sciopero fiscale se non si va al voto»
Berlusconi evoca la piazza e poi fa retromarcia: «Non tirare la corda». Insorge mezza Unione. Di Pietro: «Gesto eversivo»
LUCCA - Mentre l'Unione si prepara ad affrontare mercoledì il dibattito in Senato sulla vicenda Visco-Guardia di Finanza, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a Lucca per la campagna elettorale, minaccia «di scendere in piazza» o di organizzare uno «sciopero fiscale» se non saranno ascoltate le ragioni dell'opposizione ed in particolare se non si andrà presto al voto o, in caso contrario, se non vi sia un governo anche formato dalla stessa maggioranza attuale ma che abbia come unico obiettivo la riforma della legge elettorale.
LE REAZIONI DEL GOVERNO - L'uscita del Cavaliere ha molto irritato gli esponenti del governo. «Parlare di sciopero fiscale è inquietante» commenta il ministro dell'ambiente e presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. «Berlusconi dimostra di non avere assolutamente rispetto per le istituzioni - rincara la dose il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, leader dell'italia dei Valori - e rischia di trasferire la protesta politica su un piano criminale. Il suo è un gesto irresponsabile, che merita ogni censura politica. Un gesto che rasenta l'eversione ai danni dell'ordinamento democratico».
IL DIETROFRONT - E' stato però lo stesso Cavaliere, in un secondo tempo, a rettificare il senso delle sue parole: «Non faremo scioperi, non ricorreremo alle manifestazioni di piazza, ma allo stesso tempo dico che non bisogna esagerare, che non si deve assolutamente tirare la corda».In mattinata era stato molto meno diplomatico. «Dobbiamo - ha detto Berlusconi - chiedere di andare al voto e se ce lo impediscono una volta tanto dobbiamo essere duri e andare in piazza per ottenere le elezioni».
«NUOVO GOVERNO SENZA CDL» - L'ex premier ne aveva parlato con i giornalisti: «Vogliono portarci a far scendere in piazza milioni di persone? Vogliono che arriviamo allo sciopero fiscale? E allora diano uno sguardo alla situazione e traggano le conseguenze». Il leader di Forza Italia ha però precisato che nell'ipotesi di un nuovo esecutivo che traghetti il Paese verso nuove elezioni, questo non potrà contare sulla partecipazione di esponenti della Cdl: «La nostra gente non ci permetterebbe di stare al governo - ha spiegato - con chi ancora fonda il suo agire in politica in una ideologia che la storia ha condannato».
QUIRINALE E SENATORI A VITA - Berlusconi era poi tornato a tirare in ballo il Quirinale sulla vicenda Visco-Gdf: «Il presidente della Repubblica è il capo delle Forze armate. C’è una situazione di emergenza democratica e il presidente della Repubblica, che io personalmente stimo, ha assolutamente i mezzi per intervenire. Anzi, deve intervenire in una situazione come questa - ha aggiunto Berlusconi - per lo meno ingiungendo a questa maggioranza di essere veramente una maggioranza. Oggi ancora non siamo riusciti a ricontare le schede elettorali, e io vi dico: non hanno vinto loro». E pensando al voto in aula di mercoledì il Cavaliere sottolinea: «Vedremo se i senatori a vita avranno il coraggio di non staccare la spina a questo governo, vedremo se i senatori all'estero si schiereranno. Voglio ricordare che i senatori all'estero non pagano le tasse...».