Esatto, li ho letti entrambi, l'impostazione è la medesima.Non ho ancora letto il libro, ma questi rilievi sono gli stessi che sono stati fatti a un altro libro di Losurdo: Il linguaggio dell'impero.
Esatto, li ho letti entrambi, l'impostazione è la medesima.Non ho ancora letto il libro, ma questi rilievi sono gli stessi che sono stati fatti a un altro libro di Losurdo: Il linguaggio dell'impero.
"La politica di Stalin è la politica dello Zar, senza abbandonare le vie della storia, rivendica a sè il dominio del mondo.
Lo Zar svolgeva ufficialmente la sua politica in nome della Russia, Stalin in nome dell'Eurasia del collettivismo rosso."
"I cavalieri sedettero per migliaia di anni meditando accanto al fuoco, saccheggiarono e morirono. Ma come l'Europa diede loro il sapere dell'Occidente, quando venne il tempo di realizzare gli antichi sogni dell'Asia, i cavalieri, i fanatici, gli asceti e i predoni asiatici produssero l'enorme figura di Stalin, l'apparizione gigantesca del papa rosso, il Gengis Khan rosso, che è, insieme, cavaliere, predone, fanatico e asceta- Stalin lo sa. Dietro la sua fronte bassa ha trovato posto un pensiero solo. Ma questo pensiero rimane e dura immutato negli anni, e si chiama rivoluzione mondiale, ma si potrebbe chiamare anche guerra dell'Asia contro l'Europa. Egli sa adempiere in maniera esemplare il suo compito, che è di spingere a colpi di frusta l'Asia alla lotta. Sta ancora raccogliendo le forze, ancora ordinando all'estero le macchine o costruendole in Russia, impianta le fabbriche, traccia le strade, spinge gli uomini nelle strette cellule del partito. Il leggendario georgiano cerca ancora l'unione dei popoli asiatici, con la Cina, con l'India e con l'Arabia: i suoi agenti percorrono ancora tutti i continenti, diffondendo l'annunzio del risveglio del collettivismo"
Essad Bey, Stalin, Treves, 1933
Nonostante alcune espressioni tipiche dell'ambiente anticomunista mitteleuropeo, immagini suggestive...