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ZENA
Ovvero: cosa differenzia i sud tirolesi dai liguri? Tante cose, si potrebbe dire. Innanzitutto i rispettivi rappresentanti: ieri, in Senato, il voto a favore di Visco è stato vincolato all'ennesimo beneficio concesso alla provincia di Bolzano. Maestria politica, possibile solo se si ha una cultura politica pragmatica e orientata al proprio mercato elettorale, laddove ciò che conta è la "customer satisfaction".
Mentre tanti intellettuali sono impegnati a dire che destra e sinistra sono categorie vuote, i bolzanini, dal dopoguerra ad oggi, stanno mettendo in pratica questa lezione. Sono alleati con la sinistra sebbene tendenzialmente conservatori, perchè per una serie di ragioni storiche e locali è più redditizio.
Risultato? Il PIL di Bolzano è superiore a quello della Capitale economica del Paese. Il nostro ai limiti di quello meridionale. Chi ha avuto ragione? I cattivissimi crucchi che non vogliono essere governati da bottegai romani (a cui elargiscono sonore frustate) o i bravi e miti cittadini che vanno in brodo di giuggiole pensando a Garibaldi, Mazzini, Mameli e Vittorio Emanuele II?
Oggi non esiste parlamentare eletto a Genova che vincoli il proprio appoggio al federalismo portuale o alle imposte sull'energia elettrica, di cui la Liguria è enorme produttrice. Non esiste parlamentare che rappresenti prima i nostri interessi che quelli di partito. L'ultimo è stato forse Taviani, poi il nulla. Solo politici che agiscono contro la più elementare legge dell'economia: fare i propri interessi (nel senso di quelli del proprio tessuto socio-economico) nel rispetto di quelli altrui per capitalizzare quanto è lecito e possibile.
Ormai è certo che perderemo anche il terzo valico (senza il quale è meglio far chiudere i battenti al Porto containers che a quel punto diventerebbe una becera servitù priva di adeguate ricadute reddituali e occupazionali) ma tutto va bene, madama la marchesa. Anzi, tutto va male e lo sappiamo, ma continuiamo imperterriti a friggere aria parlando di autonomie locali che di fatto non esistono e a fare i dorotei parlando di Italia. Solo perchè sarebbe scomodo e politicamente scorretto aprire gli occhi su un sistema politico pazzesco e irriformabile che ci sta condannando, come liguri e quindi anche come sammargheritesi, alla resa definitiva di fronte alla storia.
E qualcuno, parlando di storia, osa ancora puntare il dito sulla grettezza degli oligarchi della Repubblica di Genova. Che Dio potesse restituirceli e liberarci da quattro lacchè straccioni avvinghiati alla prebenda, che assistono imperterriti alla morte di una Regione che ha traghettato l'Europa nella modernità, realizzando imprese di fronte a cui quest' italietta è il nulla elevato alla potenza. Col difetto che ci sta risucchiando nel suo buco nero.