La sinistra radicale pacifista è stata palesemente savalcata (alla manifestazione di Roma contro Bush il corteo filogovernativo guidato da Rifondazione e dai Comunisti italiani era semideserto mentre la loro stessa base militante era ben presente nel corteo parallelo dei centrisociali antigovernativo e ferocemente polemico con la stessa Rifondazione)e Dalema chiede a tutta la sinistra radicale di smobilitare e di trasformarsi in un partito moderato
Il vero evento di questo fine settimana - sostiene D'Alema - è stato il fallimento del corteo della sinistra radicale. Io l'avevo detto: se avete delle critiche da muovere a Bush, c'è già un governo che se ne assume la responsabilità, e che gliele esprime apertamente. A cosa serve l'inutile rito della piazza?".
Ora la disperata "sinistra a due piazze" deve riflettere. "Io spero che Rifondazione, il Pdci, i Verdi, traggano il giusto insegnamento da quello che è accaduto. Loro si devono rendere conto che il giochino che chi sta al governo poi va anche a fare i cortei per la strada non funziona più. L'opinione pubblica non lo capisce, e quindi non lo approva".
Ma questo, va da sé, per partiti che hanno fatto del "movimento" la loro ragion d'essere significa quasi rinnegare una tradizione politica. "Parliamoci chiaro: il "partito di lotta e di governo" non è e non può più essere attuale. Quella è stata un'idea geniale di Palmiro Togliatti: sapendo bene che il Pci non sarebbe mai andato al governo, aveva coniato la formula per tenercelo agganciato, evitando che gli sfuggisse per la via dell'estremismo. Oggi quella stagione è morta e sepolta. Oggi noi ci stiamo, al governo. E allora abbiamo solo un dovere: governare, e non scendere in piazza".
"Certo, il pericolo che si generi un certo nervosismo esiste senz'altro. Sulle pensioni e sul Dpef potrebbero scaricarsi nuove tensioni. Io spero che non facciano questo errore, spero che non si facciano tentare dall'idea di "spostare più a sinistra l'asse di governo", come si usa dire. Non è di questo che c'è bisogno. C'è bisogno di assecondare la crescita, e di tarare l'azione del centrosinistra sull'idea di una vera e propria "ripartenza". Queste serve, mentre non servono nuovi conflitti. La gente vuole che il Paese sia governato. La gente è stufa dei casini...". Questa, al contrario delle precedenti, è una tipica "lezione italiana".
Sembra chiaro che siamo giunti alla fine degli equivoci: si punta ad assimilare nel moderatismo anche la sinistra radicale.