aggiungo un'altra considerazione:
dalla dichiarazione di fassino non risulta solo il suo disprezzo per i meridionali (specie se napoletani) ma ha sostanzialmente dato ragione a berlusconi quando diceva che chi vota csx è un coglione!
aggiungo un'altra considerazione:
dalla dichiarazione di fassino non risulta solo il suo disprezzo per i meridionali (specie se napoletani) ma ha sostanzialmente dato ragione a berlusconi quando diceva che chi vota csx è un coglione!
Latorre for president! subito.
up
semplicemente al Nord la gente è sempre stata dalla parte della luce della verità senza farsi annebbiare la vista dal fuoco fatuo del comunismo.
oggi è l'anniversario del famoso discorso di Reagan al muro di Berlino...
I Ds e il Paese
I problemi della Quercia non ricadano sull'Italia
Siamo di fronte ad una situazione gravissima della vita politica del paese, tanto più grave per le responsabilità del governo che, nella furia di voler rimuovere il comandante della Guardia di Finanza, non si è preoccupato nemmeno di osservare le debite procedure. Il risultato è che un corpo fondamentale per la sicurezza dello Stato si trova al momento decapitato. Non sappiamo sinceramente se questo è frutto del dilettantismo pressappochista che regna in questo esecutivo o se invece sia l'effetto di un disegno volto a mortificare un corpo dello Stato che non ha avuto remore nell'indagare su un partito della maggioranza.
La mortificazione della Guardia di Finanza è comunque stata grave e non vorremmo che in questa maniera si desse un segnale chiaro volto a minare l'autonomia del ruolo e della funzione del Corpo.
E' un problema che ancora non è stato posto con la sufficiente chiarezza in una maggioranza che non è in grado di discutere liberamente dei problemi che le gravano addosso. Ma è sinceramente difficile poter pensare che la pubblicazione dei colloqui telefonici fra i Ds e alcuni soggetti del mondo finanziario e delle cooperative, possa essere interpretata come un attacco al sistema democratico. Non era Romano Prodi a spiegare che il sistema democratico prevedeva che finanza e politica procedessero separatamente? E non era Rutelli fieramente contrario alla scalata Rcs? Per quale motivo Prodi e Rutelli dovrebbero sentirsi coinvolti per responsabilità non loro? Il mondo politico non finisce con i Ds, come non finiva con il Psi, anzi. Nell'Italia dei Valori lo hanno capito, tanto che Donadi parla non di veleni, non di attacco alle istituzioni, ma di "questione morale". Una morale che richiede che non si cerchi di coprire quello che non si può coprire. Il tribunale di Milano ha messo in atto il massimo riserbo per evitare che stralci di conversazione fra politici e finanzieri ed imprenditori potessero finire in mano alla stampa. Non ci sembra che gli si possa rimproverare nulla in questo senso e, ciononostante, noi eravamo certi che le conversazioni sarebbero comunque apparse. E sapete perché? Perché queste conversazioni esistono e non sono di interesse privato, sono di interesse pubblico.
La democrazia senza soldi non cammina, e se i Ds hanno un torto, non è quello di sostenere la scalata di una banca da parte di loro amici e sodali, ma di non spiegare chiaramente che il successo della vita politica dipende non solo dalle idee, ma anche dai mezzi finanziari: che Berlusconi, per capirci, non è l'anomalia, ma un fenomeno naturale e consequenziale.
Anche adesso che la Quercia, invece di fare del vittimismo e denunciare chissà quale complotto, avrebbe l'occasione di dire le cose come stanno, non ne è capace. E non lo è perché al Botteghino non hanno il coraggio di squarciare il velo che ottunde la coscienza di tanti militanti ancora convinti che il partito tiri avanti con le feste dell'Unità.
E guardate che così i Ds non ne escono politicamente. Possono mandare in galera i giornalisti che pubblicano gli stralci delle intercettazioni, possono rimuovere i giudici che indagano sulla base delle stesse, e possono financo sciogliere la Guardia di Finanza. Ma non possono allontanare i segnali di una crisi.
Roma, 13 giugno 2007
tratto da http://www.pri.it