Fini e il capataz
Tra poco rimarrà solo La7 a svolgere, con tutti i suoi limiti (anche tecnici), il compito di servizio pubblico televisivo, mentre Mediaset e Rai fanno le vacanze scolastiche. Per qualche programma e qualche conduttore (non facciamo nomi, ma solo un cognome: Vespa) non si riesce proprio a provare rimpianto, ma non si capisce perché non possa essere sostituito sulla sua poltrona (anche se sta in piedi). E meno male che continuano ad andare in onda i tg, almeno quando i giornalisti non sono costretti a scioperare dalla paralisi in cui la Rai è stata ridotta dalla cura Gasparri. Intanto, per dovere di cronaca, tornano dal passato le immagini sanguinose del G8 di Genova, debutto storico del governo Berlusconi. E forse, prima di sentirci delusi da Prodi, dovremmo ricordarci di quando Genova venne occupata manu militari dal berlusconismo e dai black blok. Mentre nel centro di comando della polizia c’erano (e non ne hanno mai reso conto) gli sdoganati di An: il capataz Ascierto e Fini. E Fini è il migliore dei suoi
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