Originariamente Scritto da
Iron81
Non ho mai detto che non doveva essere attaccata l'Unione Sovietica: è stato un imperativo morale, storico e vitale colpirla. Doveva essere fatto.
Ma non con quelle modalità!
Tutto è sempre stato condotto alla perfezione, senza sbavature, con organizzazione totale... quando si è trattato di fare quella scelta si è peccato di fiducia, oscena e sconsiderata, nei confronti dell'Inghilterra.
Come dici te, infatti, l'errore peggiore è stato Dunkerque... ma già in quell'episodio sussisteva l'incondizionata fiducia negli anglosassoni! Hitler pensava che, con quel gesto, sarebbe tornata a galla la coscienza razziale degli inglesi? Una cazzata madornale: sono i popoli che riaquistano la coscienza... non i governanti! E per donare coscienza ai popoli devi rovesciare le elite che gli conculcano culture fuorvianti il proprio spirito etnico.
Hitler è andato contro se stesso e contro i propri principi: già vent'anni prima, nel Mein Kampf, aveva scritto che non avrebbe MAI aperto due fronti, politici o militari che fossero. Aveva ragione. Purtroppo.
Ripeto: non metto in dubbio che si dovesse fronteggiare l'Urss, ma nemmeno farlo a caso! Se apri un fronte devi chiuderlo prima di spalancarne un altro enorme.
Una volta terminato il rovesciamento dell'Europa plutocratica avresti avuto al tuo fianco anche le Isole Britanniche e la chiusura di quelle teste di ponte che hanno permesso l'intervento americano. Ti rendi conto cosa significa?
Hitler, in contigenze differenti, ha commesso lo stesso sbaglio che fu di Napoleone.
Sottovalutare l'Inghilterra.