meno male che il bravo pagliarini ha scritto lettere e rilasciato dichiarazioni alkl''epoca dei fatti,,,senno adesso i galoppini della lecca ti venivano a raccontare che sono tutte balle inventante da invidiosi e rabbiosi exmilitonti,,,http://canali.libero.it/affaritalian...1806.html?pg=1
Primavera 2005. Alla Camera è in discussione la legge sul risparmio e, con un vero e proprio colpo di scena, la Lega cambia idea e difende l'ex Governatore Antonio Fazio. Che cosa accadde esattamente? Affari lo ha chiesto a Giancarlo Pagliarini, all'epoca deputato del Carroccio ed ex ministro del Bilancio del primo governo Berlusconi.
"Grazie soprattutto a Sergio Rossi, che in quel periodo era il rappresentante della Lega in commissione per la legge sulla tutela del risparmio, eravamo riusciti a far passare l'idea che Fazio non era il Papa, che la sua durata non era a vita e che il controllo della concorrenza non lo faceva la Banca d'Italia, visto che non lo aveva mai fatto, ma l'Antitrust", racconta Pagliarini. "Quel testo venne approvato dalla commissione in questi termini, ripeto, grazie soprattutto alla Lega e a Sergio Rossi. Poi arrivò in Aula, siamo nell'aprile del 2005, e a sorpresa venne depositato un emendamento da due parlamentari di Forza Italia che toglieva tutto. Rimetteva Fazio a vita e il controllo della concorrenza alla Banca d'Italia".
Il racconto dell'ex leghista è molto dettagliato: "Ci arrivò a noi della Lega l'ordine di votare quell'emendamento. L'ordine arrivò dal capogruppo che l'aveva avuto dai massimi responsabili del partito. Io dissi subito: 'Mi sembra una roba da matti. Se mi spiegate perché, bene, altrimenti non ha senso'. Non ci fu alcuna spiegazione. Tanto che mandai una lettera a tutti, Bossi compreso, ma ci fu un muro di gomma. Nella lettera sostenevo che dovevamo mantenere il testo approvato in commissione e che non aveva alcun senso cambiare posizione".
E poi? "L'emendamente venne votato da tutta la maggioranza. Nel caso della Lega il povero Sergio Rossi, che aveva fatto di tutto in commissione per avere un testo che cambiasse completamente la situazione, non votò. D'altronde dire sì sarebbe stato come votare contro se stesso. Io invece votai no. Ma tutti gli altri della Lega dissero sì. Io e Sergio Rossi non siamo stati ricandidati alle Politiche del 2006, ma francamente non so se è stata una conseguenza di quanto accadde".
Pagliarini parla anche del legame tra la banca del Carroccio e l'ex Popolare di Lodi. "All'epoca non ne sapevo niente della CrediEuroNord e di Fiorani, mi parlavano della difesa dell'italianità e non riuscivo a capire, mi sembravano matti da legare. Se c'è una banca che ti fa pagare il 10% ed è posseduta da brianzoli e un'altra i cui proprietari sono cinesi che fa pagare il 3% sullo scoperto... sei così pirla da pagare il 10%? Che cosa ce ne frega chi è l'azionista? Poi, certo, sono usciti titoli di giornali su Fiorani e la Lega... ma non mi interessavano allora e non mi interessano adesso. Ricordo bene però quando arrivò l'ordine in Aula che cambiava completamente quello che avevamo ottenuto in commissione, grazie soprattutto alla Lega".