Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 26/10 del 6 marzo 2010, SS. Perpetua e Felicita, Stazione a SS. Pietro e Marcellino

Rassegna stampa del 6.03.2010

Trieste? è svolena…
Una provocazione inaccettabile. Così è stato giudicato il lavoro del giovane regista sloveno, Ziga Virc, ben prima che uscisse. Era bastato il trailer, diffuso grazie a Youtube <http://www.youtube.com/watch?v=22uzf_4weoM> per far scatenare un vero e proprio putiferio. Il primo a reagire è stato Massimiliano Lacota, battagliero presidente dell’Unione degli istriani, la più importante organizzazione degli esuli. A farlo andare in bestia l’iconografia usata nello spot, che ricordava i vecchi film partigiani ed una serie di scritte che comparivano alternate alle immagini: La storia di uno sloveno che non ha dimenticato la Seconda guerra mondiale, Nel 2010 scriveremo la nuova storia, L’orgoglioso popolo sloveno insorgerà, Trieste sarà nuovamente slovena, Trieste è nostra. Tutto ciò, per Lacota, costituiva “un elemento chiaramente istigante al pregiudizio ed all’odio razziale”, anche per questo aveva chiesto l’intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini. Pronta la reazione del capo della diplomazia. Frattini si è detto “francamente stupefatto” per la decisione dell'Accademia slovena per la cinematografia di finanziare il film e per la decisione della tv di stato di diffonderlo. (…) La prima del film è avvenuta venerdì scorso a Sezana, una cittadina a ridosso di Trieste (anche questo fatto è stato letto come un’altra provocazione slovena). (…) La pellicola, ricca di scene spassose, ironizza sulle fissazioni slovene per il passato. Il protagonista, a casa sua, ha persino un altarino con il busto di Tito attorniato da ceri. Sul soffitto della sua camera c’è un cielo stellato, dove ad un certo punto compare una stella rossa e poi una falce ed un martello. (…) Il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, non la pensa così e non ci sta a classificare il cortometraggio come una parodia: “Ci troviamo, come temevamo - spiega - di fronte ad una vasta e complessa operazione di recupero dell’ ‘epopea titina’ contro quella che oltreconfine viene spesso definita da autorevoli esponenti di primissimo piano del mondo politico e culturale la crisi dei valori della resistenza, senza la perpetuazione dei quali il futuro della Slovenia sarebbe in pericolo". (…)
(Fonte: Osservatorio sui Balcani - Trst je naš )

Cortile dei Gentili: Benedetto XVI auspica…
(…) Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di “cortile dei gentili” dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero, al cui servizio sta la vita interna della Chiesa. Al dialogo con le religioni deve oggi aggiungersi soprattutto il dialogo con coloro per i quali la religione è una cosa estranea, ai quali Dio è sconosciuto e che, tuttavia, non vorrebbero rimanere semplicemente senza Dio, ma avvicinarlo almeno come Sconosciuto”. (…)
(Benedetto XVI, discorsi di auguri alla Curia Romana, da Alla Curia Romana per la presentazione degli auguri natalizi, 21 dicembre 2009, Benedetto XVI )

… e Ravasi (futuro cardinale?) realizza
L’idea e il nome sono di Benedetto XVI in persona: aprire un “cortile dei gentili”. Ma alla messa in pratica provvederà anche monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della cultura. L’annuncio l’ha dato il 25 febbraio ad “Avvenire”, nell’ultima puntata di un’inchiesta <http://www.avvenire.it/Dossier/Il+cortile+dei+gentili/> intitolata proprio così: “Nel cortile dei gentili”. Il pontificio consiglio della cultura (che ai primordi si chiamava segretariato per i non credenti) darà vita a una fondazione con questi obiettivi, elencati da Ravasi all’intervistatore di Avvenire, Lorenzo Fazzini: “Primo, creare una rete di persone agnostiche o atee che accettino il dialogo ed entrino come membri nella fondazione. Secondo, avviare contatti con organizzazioni atee per un confronto (ma non certo con l’Uaar italiana, che è folcloristica). Terzo, studiare lo spazio della spiritualità dei senza Dio su cui aveva già indagato la ‘cattedra dei non credenti’ del cardinale Martini a Milano. Infine, sviluppare i temi del rapporto tra religione, società, pace e natura. Vorremmo, con questa iniziativa, aiutare tutti ad uscire da una concezione povera del credere, far capire che la teologia ha dignità scientifica e statuto epistemologico. La fondazione vorrebbe organizzare ogni anno un grande evento per affrontare, di volta in volta, uno di questi temi”. Il debutto della fondazione “Cortile dei gentili” sarà in autunno a Parigi, dove una intellettuale di spicco, Julia Kristeva, non credente ma molto attenta alla questione di Dio, s’è già detta disponibile. (…)
(Fonte: L'espresso | Settimo Cielo Blog Archive Per il “cortile dei gentili” Ravasi comincia a scavare la fondazione di Sandro Magister )

Una cum Lutero
CITTA' DEL VATICANO - Il 14 marzo prossimo, Papa Benedetto XVI parteciperà a un culto nella Christuskirche, il tempio della Chiesa evangelica luterana di Roma, in via Sicilia. La visita è stata confermata questo giovedì mattina a ZENIT dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, S.I. La comunità luterana di Roma aveva invitato il Papa nel 2008 per la celebrazione dei 25 anni della visita di Giovanni Paolo II (11 dicembre 1983). Con la sua visita, il Pontefice polacco aveva commemorato insieme alla comunità luterana di Roma i 500 anni dalla nascita di Martin Lutero (1483 – 1546). (…)
(Agenzia Zenit del 18 febbraio 2010)

Mercoledì delle Ceneri? Festa da Mc Donal’s
Hanno fatto scalpore questa mattina gli strali di don Quirino, Parroco della piccola comunità di Isola Farnese, “isola felice” sulla Cassia, indirizzati al punto McDonald’s all’Olgiata, aperto recentemente. Giunto al termine della messa ha espresso una forte reprimenda ed ha invitato i suoi fedeli a protestare con il direttore del locale. “Io ci sono già stato, andate anche voi a parlargli e ditegli che i cattolici di Isola Farnese non hanno gradito la sua iniziativa”. Queste più o meno le sue parole riferiteci da un lettore. Ma cos’è che ha scatenato tanta reazione? Mercoledì scorso era mercoledì delle Ceneri, il primo giorno della Quaresima, ovvero il primo giorno del periodo liturgico “forte” a carattere battesimale e penitenziale in preparazione della Pasqua cristiana. In tale giornata tutti i cattolici sono tenuti a far penitenza e ad osservare il digiuno. Un importante giorno dunque per la religione cattolica. Ma nonostante ciò McDonald’s proprio mercoledì ha organizzato una festa per bambini con tanto di maschere e coriandoli, una vera e propria festa di Carnevale quand’anche con un giorno di ritardo, in un giorno in cui, per rispetto delle tradizioni comuni, balli e maschere sarebbero fuori luogo. E l’iniziativa non è proprio piaciuta a don Quirino che oggi l’ha pubblicamente bollata come “non accettabile”.
(Fonte: VignaClaraBlog.it -Il primo quotidiano online di Roma-Nord del 21 febbraio 2010)

Nozze lesbiche a Torino, Chiamparino: ci ho messo la faccia (astenersi da battute volgari)
Torino - "Perché sono qui oggi e ci ho messo la faccia? Perché ritengo che sia dovere di chi ha una responsabilità pubblica come me essere qui a mettere un sigillo simbolico, perché questo è un momento che manda un messaggio forte di felicità ma anche di sofferenza. Di felicità perché sono due persone che si amano e vogliono mettere un sigillo al loro investimento sul futuro. Di sofferenza perché questo non può essere in Italia riconosciuto davanti a tutti e non è accettabile". Così il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, emozionato e commosso, ha iniziato il suo discorso celebrando simbolicamente le nozze di Debora Galbiati Ventrella e Antonella D'Annibale, sua compagna da nove anni. "Se la mia presenza qui - ha detto il sindaco rivolto alle spose - serve per dire che voi siete come me, che sono un moderato conservatore, che non siete cittadine di serie B, allora sono felice di essere qui. Mi auguro che questo possa far crescere la vostra felicità e ridurre la sofferenza. Mi auguro che il vostro atto serva a dare un messaggio semplice ma forte allo spirito libero del Parlamento e a dire che in Italia è tempo che si crei un istituto, accanto a quello del matrimonio, che riconosca a persone dello stesso sesso o di sesso diverso di garantirsi e di darsi reciproche obbligazioni in vita e per il dopo vita, senza passare per strade traverse". (…)
(Apcom del 27 febbraio 2010)

Non è una barzelletta
ROMA - Il governo Berlusconi ha quattro nuovi sottosegretari. Tra questi c'è Daniela Santanchè. L'ex deputata di An si occuperà del Programma di Governo. (…)
(Ansa del 1 marzo 2010)

Qual giorno non avevano scioperato
ALBA ADRIATICA - Torna in libertà Sante Spinelli, 25 anni di Alba Adriatica, uno dei tre rom in carcere per l'omicidio di Emanuele Fadani. Il gip del Tribunale di Teramo, Marina Tommolini ha accolto la richiesta avanzata dal legale del giovane, autorizzando la scarcerazione per assenza di gravità indiziaria. Dagli esiti investigativi sarebbe emerso che a sferrare il pugno che ha ucciso il commerciante albense di 37 anni non sarebbe stato Sante Spinelli, in carcere dal novembre 2009 insieme a Danilo ed Elvis Levakovic, entrambi 21enni. Nel pomeriggio di martedì sono scattate le proteste degli amici di Fadani, alcuni dei quali appartenenti all'omonima associazione fondata in sua memoria. E' stata organizzata una manifestazione davanti ad un bar di Alba Adriatica per contestare il provvedimento di revoca della carcerazione del rom coinvolto nell'omicidio. L'associazione Fadani ha già annunciato altre proteste nella giornata di mercoledì.
(Fonte: Omicidio Fadani, scarcerato uno dei tre rom | Sambenedetto Oggi )

Berluskaiser non ha tempo per modificare queste leggi
97 coltellate, 9 anni - Omar di Erika & Omar è uscito ieri dal carcere. La stessa sorte toccherà a Erika fra due anni. La pena tende alla rieducazione del condannato e tutti hanno diritto a una seconda chance, anche gli assassini (ma esclusi gli assassinati). Una conclusione comprensibile, se la mattanza di Novi risalisse al 1981 o almeno al 1991. Invece porta la data del 21 febbraio 2001. Appena nove anni fa. Può correre così in fretta l’ansia di chiudere col passato? Abbiamo già dimenticato? Ripassiamo, allora. Il 21 febbraio 2001, nella villetta di Erika, Erika e Omar tendono un agguato alla madre di lei, massacrandola di coltellate. «Erika cosa fai? Erika ti perdono», grida la donna, ma è inutile, quelli continuano a colpire: «Muori! Muori!». Gianluca, 11 anni (11 anni!), sente le urla e accorre, ma quando vede la scena scappa al piano di sopra, dove lo raggiungono i primi colpi. Con le poche forze rimaste si rifugia in bagno. Omar lo prende per le braccia, Erika per i piedi e tentano di annegarlo. «Lasciatemi stare! Perché mi fate questo?». Provano a dargli da bere del topicida, ma il bimbo si ribella e con la forza della disperazione afferra uno dei coltelli. Erika gli spiega che è colpa di Omar, lo invita a fidarsi di sua sorella. Ma appena il bimbo si fida, lei lo disarma e Omar lo finisce a coltellate. In tutto ne verranno vibrate 97. Basta una decina d’anni per ripulire quel sangue? La giustizia dovrebbe essere rapida nel giudicare, non nel saldare i conti. Lo scarto fra la brutalità del gesto e la velocità del perdono è troppo forte per non sembrare inaccettabile.
(Da La Stampa del 4 marzo 2010, rubrica Buongiorno di Massimo Gramellini)

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