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20 giugno 2007
Rapporto sicurezza del Viminale: omicidi in calo, in aumento furti e rapine
di Nicoletta Cottone
In calo il numero degli omicidi, in aumento violenze sessuali, furti e rapine. Dalla fotografia scattata dal Rapporto sulla sicurezza in Italia presentato al Viminale, emerge che è in discesa il numero degli omicidi (nel 2006 sono 621, contro i 1.901 del 1991). Il rapporto, in 542 pagine, esamina l'andamento dei reati violenti e contro il patrimonio nell'arco di 40 anni, dal 1968 al 2006. Il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha annunciato che insieme al premier Romano Prodi sta lavorando a nuove misure per la sicurezza nel nostro Paese. Amato, sottolineando le scarse risorse a disposizione, ha evidenziato gli sforzi fatti con i patti per la sicurezza nelle città che hanno «già messo in campo una quantità di risorse anche umane, che credevamo impossibili. Nelle strade, già oggi ci sono 1.800 uomini in più».
Omicidi
Nel calo complessivo degli omicidi, si registra, però, un aumento di quelli scaturiti in ambito familiare o per passioni amorose nei primi anni del terzo millennio: la massima frequenza di questo tipo di reato é stato fra il 2002 e il 2003 con, rispettivamente, 211 e 207 omicidi, anche se il biennio 2005-2006 ha registrato un calo drastico con 53 casi. Curioso il caso della città di Napoli, dove, diversamente dall'immagine accreditata dai media, si registra il tasso più basso degli ultimi anni (3,3%, contro il 3,8% del 2005 e il 5,4 del 2004).
Violenze sessuali
In forte crescita le denunce di violenze sessuali in Italia, con un aumento di quasi cinque volte negli ultimi dieci anni. Si passa da un tasso di 1,7 denunce per 100mila abitanti nel 1995 a uno di 7,7 nel 2006. Sul dato come valore assoluto il rapporto del Viminale invita a tenere presente il basso tasso di denunce per questo tipo di reato: meno del 15 per cento.
Furti e rapine
Furti e rapine in crescita nel corso degli anni '70, che hanno registrato il culmine agli inizi degli anni '90. Nel 1991, il tasso di furti era di 5 o 6 volte superiore a quello registrato nel 1968, mentre quello delle rapine era addirittura cresciuto tra le 14 e le 21 volte, a seconda se si prendano in considerazione i dati delle forze di polizia o quelli della magistratura. Dal 1991 i due reati hanno visto invertire questa tendenza, ma in seguito la flessione si è interrotta. Per i furti il tasso comincia a crescere a partire dalla metà degli anni '90 e attraverso una serie di oscillazioni, si è riavvicinato oggi ai livelli elevati del 1991. Per le rapine la tendenza al rialzo a partire dalla metà degli anni '90 è stata più forte e ha portato in breve tempo a raggiungere e superare il tetto raggiunto nei primi anni Novanta: oggi il tasso di rapine è una volta e mezza quello del 1991, due volte e mezzo quello del 1984, 18 volte quello del 1970.
Stranieri
Forte il dato sugli stranieri che commettono reati: nel 2006 è stato denunciato per omicidio uno straniero su tre, contro una popolazione straniera pari al 5%, ma la maggioranza dei reati, sottolinea il rapporto del Viminale, viene commessa da stranieri irregolari, mentre quelli regolari hanno un dato di criminalità non molto dissimile da quella italiana. L'incidenza degli stranieri tra i denunciati varia in base ai reati commessi: si passa dal basso numero di rapine in banca, pari al 3% e si arriva fino al 70% dei borseggi o reati legati al furto con destrezza commesso da cittadini stranieri.
Sono venti i provvedimenti di espulsione che il Viminale ha adottato nel 2006 nei confronti di stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale. Le indagini per contrastare il terrorismo internazionale di matrice islamica, hanno consentito l'arresto di 23 persone. Dei 20 espulsi, 8 sono algerini, 8 tunisini, 2 marocchini, un egiziano e un siriano (erano state 14 le espulsioni nel 2005).
I timori degli italiani
In Italia una persona su 4 si sente poco e per niente sicura quando cammina al buio da sola nel proprio quartiere. La paura di subire un reato resta un timore dalle «dimensioni non trascurabili». L'insicurezza é questione particolarmente sentita in Regioni come la Sicilia, il Lazio e la Lombardia, ma raggiunge il massimo in Campania, dove addirittura viene denunciato da più di un terzo della popolazione.
nicoletta.cottone@ilsole24ore.com
il testo completo disponibile qui:
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